Sette modi per migliorare il tuo team
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di David Mathis su Direzione Spirituale
Traduzione di Carla Morra
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Gesù non vuole che i suoi apostoli si diano da fare col proprio lavoro da soli.
Egli è l’unico capo singolare nella Sua chiesa. Non ha colleghi. Il resto di noi segue il suo esempio insieme, lavorando nella collettività. Solo Lui è “il grande pastore del gregge” (Ebrei 13:20), il capo pastore (1 Peter 5:4), il Pastore ed il supervisore delle nostre anime (Peter 2:25). Egli vuole che i suoi sottopastori lavorino insieme. Egli andò al Calvario da solo. Noi passiamo attraverso il fuoco come una squadra.
Durante il suo ministero, Gesù inviò i suoi discepoli a due a due (Luca 10:1). Ed in tutto il Nuovo Testamento, la direzione nella chiesa locale è sempre collettiva: prima gli apostoli, poi i più anziani/i pastori/i supervisori (Atti 14:23;20:17,28;Efesini 4:11; Filippesi 1:1;1 Timoteo 4:14;5:17; Tito 1:5; Giacomo 5:14; 1 Pietro 5:1,5). Vivere, dirigere e lavorare come una squadra è di importanza vitale sia come principio che come pratica nella vita della chiesa.
Ecco sette modi, tra gli altri, per team di ministri (e specialmente i team leader) per incoraggiare salute e adattamento nelle dinamiche dei gruppi.
1. Coltivate e proteggete la fiducia attivamente.
Team efficienti vanno a fiducia, ed essa è molto richiesta. La fiducia è ottenuta lentamente e persa velocemente. Vale la pena investire tempo ed energia significativi nel costruire la fiducia e stare attenti a non perderla.
La fiducia è costruita trattando le persone che ci sono vicine (i membri del nostro team) con massima cura e rispetto, piuttosto che il minimo indispensabile. Così come con le nostre famiglie, la nostra tentazione può essere quella di dare per scontate le relazioni intorno a noi e offrire le nostre migliori energie ed attenzioni a quelle esterne. Se tale istinto passa inosservato, scopriremo subito una fiducia indebolita con coloro che hanno più importanza.
In un ambiente di chiesa locale, la fiducia tra i leader è paradigmatica per l’intera congregazione. Ciò che è vero dei leader sarà presto vero delle persone. Dissenso tra i pastori porta a fazioni nel gregge. Affinchè la Chiesa possa vivere la visione unificata dei Filippesi 1:27-28 a lungo termine- “stare saldi in un unico spirito, con un'unica mente lottando fianco a fianco per la fede del vangelo, e non spaventati per niente dai nostri opponenti"- bisognerà che ci sia fiducia evidente tra i leader.
2. Controlla attentamente la misura del team (e la comunicazione).
Gli esseri umani sono limitati. Dio ci creò in questo modo. Egli santificò la finitudine nella creazione, e la santificò doppiamente quando Gesù si unì a noi in carne umana. La finitudine non è un difetto, ma qualcosa che va compreso e non ignorato.
Per quanto carino possa essere includere quante più persone possibile nel team, più il gruppo diventa grande, più difficile sarà tenere tutti sulla stessa pagina. Le “linee di comunicazione”, come osserva Larry Osborne, crescono in modo esponenziale ogni volta che arriva un nuovo membro. Molti team propendono verso l’insalubrità semplicemente perchè sono troppo grandi.
Con ogni aggiunta al tuo vecchio consiglio, gruppo pastorale, o altri gruppi di ministero, valuta le dinamiche del team ed esaminane i membri. Ricorda che aggiungere membri non vuol dire sempre aggiungere efficacia.
3. Investi tempo nel tuo team generosamente.
Gruppi sani hanno bisogno di tempo. In un mondo decaduto, non succedono semplicemente, neanche tra i Cristiani. Non puoi risparmiare sul tempo insieme (in termini qualitativi o quantitativi) e pensare che tutto andrà bene nel lungo termine. La relazioni all’interno del team meritano il tuo investimento. Concentrarsi “verso l’interno” in questo modo non distoglierà necessariamente l’attenzione dalla vostra missione insieme, purché tu stia attento e non diventare chiuso, imparando invece a godere della vita insieme in missione.
Passare del tempo qualitativo con il tuo team ti potrebbe dare l’impressione di rallentare, ma è un buon rallentare, che ti contiene dall'eccedere oltre le linee di produzione. Come ci fa notare Osborne, " quando un gruppo di persone aumenta la quantità di tempo che passano insieme, c'è un aumento corrispondente nella loro considerazione e riconoscenza gli uni per gli altri" (40). Risuona come se dovesse essere buon senso, ma sfortunatamente non è buona pratica.
4. Insegui umilmente l’unità in tutti gli ambiti.
Quando un gruppo di ministero è profondamente unito intorno ad una visione chiara e condivisa di chi sia Dio e di come si sia rivelato in Gesù e le Scritture, e cosa stia facendo nel mondo, e come la nostra missione si relazioni alla sua, il tipo di cameratismo e la condizione del team che ne può emergere è impressionante. Vale la pena lavorare anni per fare in modo che il gruppo sia teologicamente sulla stessa pagina. È una cosa bella, ricca ed inestimabile essere profondamente uniti su tutte le verità più importanti dell’universo.
C’è anche un’unità importante da inseguire oltre la dottrina. Nell’impostazione del team, è inoltre vitale essere uniti nella filosofia cosí come nell'amicizia. I gruppi non sono solo cognitivi; devono essere pratici. Essi prendo iniziative e agiscono insieme nel mondo. Ciò significa che devono prendere decisioni sulla metodologia, in che maniera arricchire la visione di Dio nella vita e nel ministero quotidiani.
Per cui rispetto ed amicizia sono vitali. È bene per gli amici, non solo per i colleghi, condurre insieme. I gruppi ecclesiastici non dovrebbero essere tendenti ad unirsi in gruppi chiusi, ma è un beneficio per tutti quando i membri sono sinceramente amici e amano stare insieme.
5. Perdona con coraggio e senza rancore.
Aggressivamente, abbi le conversazioni che non vuoi avere. Per la salute a lungo termine del tuo gruppo, sii disposto a parlare oggi di ciò che è spiacevole e potenzialmente problematico. Solitamente gli argomenti più importanti da affrontare sono quelli di cui abbiamo paura. Essi rivelano tensioni che noi tutti vorremmo che sparissero.
Gli argomenti che tralasciamo non spariranno con l’incuria. Se sospetti che qualcuno si stia arrabbiando o si stia sentendo emarginato o si stia comportando in modo arrogante, affrontalo adesso in maniera diretta. Racconta la verità nell’amore prima che puoi. Non lasciarla andare.
A meno che qualcuno non prenda l’iniziativa di avere quella conversazione imbarazzante, supponi che la tensione peggiorerà, non migliorerà. E quando va sottoterra, non farà che crescere ed inasprirsi e ritornare in superficie peggio di com'era prima. La negligenza delle tensioni tra compagni di squadra segnala la distruzione di una squadra. È solo questione di tempo.
6. Fai la guardia al cancello amorevolmente.
Esaminare qualcuno accuratamente prima di aggiungerlo al gruppo merita il tempo in più e l’accortezza che ci vogliono. Alla lunga, è molto più semplice, e meglio, non far entrare in scena qualcuno per poi doverlo mandare via in seguito. Chiedi tutte le difficili domande teologiche e filosofiche che ti possano venire in mente. Chiedi tutte le domande ardue sui punti turbolenti del loro passato. Che cosa li ha portati a lasciare la loro chiesa o gruppo precedenti? Che difficoltà hanno avuto con i compagni di gruppo in passato? Che passi hanno intrapreso, se ne hanno intrapresi, per indirizzare il loro coinvolgimento?
Pensa al tuo gruppo di dicastero come ad un gruppo dal quale ogni membro trae sempre beneficio. Il gruppo è ostacolato dal giocatore più debole. Non scendere a compromessi al cancello.
7. Conta con gioia sulla saggezza del gruppo.
Impara a trarre piacere dal non incamminarti da solo. Dio ci mette in gruppi e ci mette a dare assistenza insieme perché funziona meglio per noi e per coloro i quali serviamo. Può essere semplice riconoscere ciò in teoria, ma difficile da abbracciare quando il buon senso collettivo del gruppo va contro la nostra stessa preferenza su un argomento. Chiedi aiuto a Dio in questi momenti per credere nella saggezza del gruppo al di sopra della tua. Come sarebbe deprimente se ogni cosa nel ministero andasse come vorresti tu- con tutte le tue debolezze ed angoli ciechi.
Potrebbe sembrare come una gioia un po’ strana da coltivare, ma è un grande simbolo di maturità Cristiana. Anche quando la nostra opinione personale su qualche decisione del ministero è diversa, abbiamo l’opportunità di fare un passo indietro, cercare di vedere la saggezza nel modo in cui Dio sta guidando gli altri nel nostro gruppo, e ringrazarLo per loro- e per non lasciarci soli a pilotare queste decisioni.