Se Dio è sovrano, perché pregare (parte 5)

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English: If God Is Sovereign, Why Pray? (pt. 5)

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Di R.C. Sproul su Preghiera
Capitolo 0 del libro Se Dio è sovrano, perché pregare (parte 5)

Traduzione di Valeria Mandolei

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Mantenere le promesse nel contesto

A questo punto mi sembra doveroso avvertirvi di una cosa. Al giorno d'oggi, sono in tanti ad aver riscoperto il potere della preghiera e questa è sicuramente una cosa positiva: non c'è niente di più emozionante nella vita di un cristiano che pregare per uno scopo specifico, per esprimere un desiderio o per fare una richiesta o una supplica a Dio, e poi vedere che Lui ha risposto proprio a quella specifica richiesta. È bello ricevere quello per cui abbiamo pregato, ma il beneficio aggiunto è la certezza che Dio ascolta ed esaudisce le nostre preghiere. Tuttavia, alcuni si spingono oltre il limite e arrivano immediatamente alla conclusione che la preghiera sia una sorta di bacchetta magica e che se noi preghiamo nella maniera giusta, usando le giuste parole, le giuste frasi, la giusta postura, Dio è obbligato a rispondere. L'idea è che possiamo costringere Dio Onnipotente a fare per noi tutto quello che vogliamo. Ma Dio non è un facchino celeste a nostra disposizione ogni volta che premiamo un bottone, in attesa di assecondare le nostre richieste.

Potreste obiettare che è la Bibbia stessa che sembra dirci che Dio è disposto a darci praticamente tutto quello che vogliamo. Probabilmente sapete che Gesù ha detto: “Chiedete e vi sarà dato; cercate e troverete; bussate e vi sarà aperto” (Matteo 7:7). E vi ricorderete che ha anche detto: ”E tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete” (Matteo 21:22). O ancora: “se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli ve la concederà” (Matteo 18:19).

Ma dobbiamo fare attenzione a come interpretiamo questi versetti. Pensateci: quante persone vorrebbero trovare una cura per il cancro? Sono sicuro che non avrei difficoltà a trovare persone che concordano su questa cosa. Se due o tre di noi si unissero e decidessero che sarebbe bellissimo trovare una cura per il cancro e poi iniziassero a pregare, Dio sarebbe obbligato a rispondere?

Gesù ha detto chiaramente: “se due di voi sopra la terra si accorderanno per domandare qualunque cosa [...] ve la concederà”, ma questa è una delle frasi che ha pronunciato, che fa parte di un gran numero di informazioni sulla vera preghiera che aveva già dato ai Suoi discepoli. Non possiamo prendere un testo ed estrapolare un versetto, senza esaminare le condizioni che il Signore ci ha dettato nell'insegnamento della preghiera. Così facendo si rischia di avere una visione magica della questione.

Uno dei motivi per cui siamo attratti dalla superstizione e dalle pratiche peccaminose è che siamo creature del tempo e questo ci rende ansiosi: non sappiamo cosa ci riserva il domani. La prima preghiera che ho fatto, da bambino, era: “Ora mi metto a dormire, prego il Signore di vegliare sulla mia anima. Se dovessi morire prima di svegliarmi, prego il Signore di prendere la mia anima[1]”. La questione del “morire prima di svegliarmi” mi ha sempre spaventato. Non sapevo se sarei morto prima di svegliarmi. In realtà, le cose non sono cambiate molto da allora. Non so cosa mi accadrà oggi pomeriggio. Non so cosa mi accadrà domani, la prossima settimana, il prossimo anno. E lo stesso vale per voi. Viviamo sull'orlo dell'eternità, come creature finite. E questo mette ansia alle nostre anime.

Trovo estremamente interessante che nel ventunesimo secolo, un momento di grandi innovazioni nel campo dell'istruzione e della conoscenza, una delle attività più redditizie negli Stati Uniti sia ancora quella dell'astrologia. L'ho detto tante volte: se chiedessi ai miei studenti del seminario di elencare le dodici tribù di Israele, per me sarebbe già un grande risultato se ne ricordassero otto o nove. Ma se chiedessi quali sono i dodici segni dello zodiaco sono sicuro che, con un po' di tempo a disposizione, li ricorderebbero tutti e dodici. Con questo non voglio dire che ai miei studenti interessa più l'astrologia che la religione, ma semplicemente che l'astrologia è un fenomeno diffuso nella nostra società. E perché? Perché vogliamo conoscere il futuro.

Ma questo non vuol dire vivere nella fede cristiana. Il mio futuro, come il vostro, è nelle mani di Dio. Gli presentiamo le nostre richieste e affidiamo il nostro futuro alla Sua sovranità. Sono felice che il mio futuro non sia nelle mani delle stelle o di un indovino. Il mio futuro è invece nelle mani della volontà di Dio sovrano.


  1. N.d.T. : Si tratta di una preghiera tradizionale dei Paesi di lingua inglese, che i bambini sono soliti recitare prima di andare a dormire: Now I lay me down to sleep. I pray the Lord my soul to keep. If I should die before I wake, I pray the Lord my soul to take.