Predicare La Grazia
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di Richard L. Ganz
su La Predicazione e L'Insegnamento
Una parte della serie A Pastor's Perspective
Traduzione di Giorgio Conte
Potete aiutarci a migliorare questa traduzione da rivedere per la precisione. Per saperne di più (English).
Era una bella mattina soleggiata. Io e mia moglie eravamo seduti nel portico, godendo di un raro momento insieme completamente indisturbati, quando un’utilitaria familiare bianca svoltò nel viottolo di casa nostra, fermandosi a pochi metri da noi. Il guidatore, un uomo ben vestito, scese, mentre una giovane donna rimase in auto. Immaginai tutto in un istante. Rivolto a mia moglie Nancy, sussurrai: “Testimoni di Geova. Me ne occupo io”.
L'uomo venne verso di me, dicendo “buon giorno”. Prima che potesse dire un'altra parola, partii all’attacco. “Sì, e il mondo sta andando di male in peggio, vero”? “Uh, sì”, rispose, “ma….”. Non fece in tempo ad aggiungere altro, che mi avventai come Jet Li nel film Fearless.
“Il punto”, dissi, “non è come affronto i problemi del mondo. So che siamo entrambi convinti di avere la risposta. La mia domanda è questa: dove la porterà la sua risposta”? Aprì la bocca per rispondere, ma Jet Li fu più veloce. Lo misi a tacere ancora una volta, e cambiando argomento, domandai: “può dire di essere ‘nato di nuovo’”? “No, ma….”, balbettò debolmente. Lo interruppi, “non esistono ‘ma’, amico mio. La Bibbia è contraria a quello che il vostro gruppo insegna. Si DEVE nascere di nuovo”!
Potevo percepire l'uomo barcollare sotto il mio assalto ora quasi frenetico. Non riuscivo a fermarmi. Mentre cercavo di assestargli il colpo di grazia, mi ricordai la scena dove Jet Li, volteggiando, annienta l'avversario con una rapidissima serie di calci.
“Gesù, amico mio, è DIO”! gli gridai in faccia. Non avevo nemmeno bisogno della mia Bibbia, gli snocciolavo audacemente versetto su versetto. “’Nel principio era la Parola, e la Parola era con Dio, e la Parola era Dio’. Giovanni 1:1. Bada, non è ‘un Dio’ come suggerisce la vostra versione New World Translation”. Guardai verso l'auto, e suggerii alla ragazza di dire al suo amico di utilizzare una vera traduzione biblica.
Non avevo ancora finito, assolutamente. Presi ad andare su e giù, mentre la mia congregazione di due persone, l’uomo e la sua socia seduta in auto, mi fissava sbigottita. Non appena lui tentò di intervenire, proseguii: “Egli è ‘Dio sopra tutte le cose’, Romani 9:5. Se questa non vi basta come risposta, che ne pensate di Colossesi 2: 9? ‘In Lui abita corporalmente tutta la pienezza della Deità’”. Quindi ripetei con enfasi quelle parole, “PIENEZZA DELLA DEITÀ”!
A questo punto l'uomo appariva molto agitato. Ma eccomi colpire volteggiando con un altro calcio. “Un'ultima cosa”, dissi, “e poi può dire qualunque cosa voglia in risposta. In Apocalisse 1:18 è scritto: ‘Io sono il primo e ultimo, e il Vivente. Ero morto, ma ecco sono vivo per i secoli dei secoli, e tengo le chiavi della morte e dell’Ades’. Lei chi dice che sia costui? Non risponda”, replicai alla mia stessa domanda, “entrambi sappiamo che è Gesù. Morto e vivo. Primo e ultimo. Interessante, vero? L’Antico Testamento a chi fa riferimento con ‘il primo e l’ultimo’”? Allora notai che l’uomo non provava nemmeno più a replicare. Disse semplicemente, “Perché non me lo dice lei”?
Guardai l'uomo e dissi, “Ho finito. Che cosa ha da dire”? Mi fissò e mi rispose, “Bene, posso dirle questo. Le prometto che non diventerò mai un Testimone di Geova, ma sa dirmi dove vive la famiglia Monaghan”?
In qualche modo (non sono certo come, ma comunque in qualche modo) quando capii che si era fermato per chiedere delle informazioni, riuscii a dargli le indicazioni per raggiungere la casa dei nostri vicini. In qualche modo raccolsi anche le forze per salutarli con la mano, mentre si allontanavano in auto.
Il lato “positivo” di questa vicenda è duplice. In primo luogo, elencai numerosi versetti della Scrittura, riuscendo così in parte a consolarmi, sapendo che “la Parola di Dio non ritorna mai a Lui senza aver condotto a buon fine ciò per cui l’ha mandata” (Is 55:11)
In secondo luogo, mi fece riflettere. Mi chiedevo: “è forse questa l’impressione che faccio quando predico”? Riconobbi quanto fosse facile per me comportarmi con i “perduti” in modo arrogante e autoritario, il che, oltre a renderli ancora più perduti, mi induce anche a pensare a quanto io sia stato “grande”. Mi resi conto che se il mio Vangelo e la mia condotta non fosse permeato di grazia e amore, io non sarei un magistrale predicatore o un cristiano che si esprime bene, ma semplicemente “un rame risonante o uno squillante cembalo” (1 Co13:1). La gente ha bisogno sempre più della grazia di Gesù, che li invita a Sè (“Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi darò riposo” Matteo 11:28). Ha bisogno di vedere e sentire il Gesù “pieno di grazia e di verità” (Giovanni 1:14). La loro esistenza è già abbastanza abbattuta. Non hanno bisogno di ulteriori pesi dal pulpito. Hanno bisogno di Gesù, non di Jet Li.