Possiamo imparare qualcosa dagli amici di Giobbe su come alleviare la sofferenza?

Da Libri e Sermoni Biblici.

Risorse Correlate
Altro Di John Piper
L'Indice degli Autori
Altro su l'Afflizione
L'Indice degli Argomenti
A proposito di questa traduzione
English: Can we learn something from Job's friends about how to help the hurting?

© Desiring God

Condividi
La nostra missione
Questa risorsa è pubblicata da Gospel Translations, un ministero online il cui scopo è rendere libri e articoli che parlano del vangelo disponibili gratuitamente in ogni paese e lingua.

Per saperne di più (English).
Come puoi aiutarci
Se parli bene l’inglese, puoi aiutarci come traduttore volontario.

Per saperne di più (English).

Di John Piper su l'Afflizione
Una parte della serie Ask Pastor John

Traduzione di Anna Falaschi

Review Potete aiutarci a migliorare questa traduzione da rivedere per la precisione. Per saperne di più (English).


Il testo che segue è una trascrizione editata di una registrazione audio.

Possiamo imparare qualcosa dagli amici di Giobbe su come alleviare la sofferenza?

Ma certo. Quei primi sette giorni sono stati la loro ora cruciale. Se si fossero fermati là sarebbero stati degli eroi, penso, perchè avrebbero mostrato compassione e pazienza. E questo è ciò che dovremmo imparare.

Quando si è colpiti da una terribile catastrofe si dovrebbe davvero essere lenti a parlare e svelti ad ascoltare. Si dovrebbe essere svelti a piangere, svelti ad abbracciare e svelti ad assecondare i bisogni, a portare il cibo e contare su Dio. La lotta teologica viene in seguito probabilmente. Varia da persona a persona.

Ma penso che la lezione che impariamo dalla progressione del libro di Giobbe è che, anche se quei tre amici (Elifaz, Bildad e Zofar) erano seduti sulla polvere e la cenere, nella sofferenza con il loro amico Giobbe, lo aiutavano comunque. E molte persone ricevono aiuto semplicemente dalla presenza amorevole di un altro.

Non penso che questo annulli l’importanza della verità. Vi darò un esempio.

Io ho come collega qua Tom Steller, che è con me da 24 anni. Ed io e Tom a volte ci siamo detti: “ Sarebbe meraviglioso rimanere insieme fino alla nostra morte, Tom”. Ed a seconda di chi va a trovare l’altro all’ospedale nel momento della morte, sappiamo, a causa dei 24 o (forse allora) 54 anni passati insieme, che non abbiamo bisogno di dire una parola. Ci siamo già detti tutto. Abbiamo una teologia comune. Nessuno di noi dovrà far la predica all’altro per fissare le proprie idee. Sapremo tutti e due che Dio regna, Dio è buono, Dio è amorevole e Dio è saggio. Siamo perplessi, ma non c’è bisogno di fare la predica. Prendiamoci solo la mano e preghiamo e lottiamo questa battaglia di fede insieme.