Non amate il mondo

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Di John Piper su Santificazione e Crescita
Una parte della serie Let Us Walk in the Light: 1 John

Traduzione di Francesca Macilletti

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1 Giovanni 2:15-17

Non amate il mondo, né le cose del mondo! Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui; perché tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo. E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!

QUADRO GENERALE

Il testo inizia con un comandamento – è il solo comandamento e, quindi, il punto principale del testo. Versetto 15a: “Non amate il mondo, né le cose del mondo”. Tutto il resto del testo è un'argomentazione, una spiegazione, del perché non dovremmo amare il mondo.

L'amore per il mondo esclude l'amore per il Padre

La prima spiegazione che dona Giovanni è che: “Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui” (versetto 15b). In altre parole, la ragione per cui non dovreste amare il mondo è che non potete amare il mondo e Dio allo stesso tempo. L'amore per il mondo elimina l'amore per Dio e, viceversa, l'amore per Dio elimina l'amore per il mondo.

Come ha detto Gesù: “Nessuno può servire due padroni, perché o odierà l'uno e amerà l'altro, oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire Dio e la ricchezza” (Matteo 6:24). Quindi, non amate il mondo perché, se lo faceste, sareste considerati come i nemici di Dio, sia che lo pensiate o no. “Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui”. Questo è il primo motivo che Giovanni offre per non amare il mondo.

Successivamente, nel versetto 16, troviamo il supporto e la spiegazione di questa prima argomentazione. Il motivo per cui l'amore per il mondo elimina l'amore per Dio è che: “Tutto quello che è nel mondo – la concupiscenza della carne, la concupiscenza degli occhi e la superbia della vita – non viene dal Padre, ma viene dal mondo”. Non leggendo quelle tre frasi nel mezzo del versetto 16, quello che ne rimane potrebbe essere letto in questo modo: Il motivo per cui l'amore del mondo esclude l'amore per Dio è che, tutto quello che è nel mondo, non viene da Dio. In altre parole, è inutile dire di amare Dio, quando amate ciò che non viene da Lui.

Giovanni avrebbe potuto chiudere il caso al versetto 16. Non amate il mondo perché l'amore per il mondo non può coesistere con l'amore per Dio. Ma lui non chiude il caso su questo punto. Aggiunge altre due argomentazioni – altri due motivi per non amare il mondo.

Il mondo passa con la sua concupiscenza

Per prima cosa, il versetto 17a viene detto: “E il mondo passa con la sua concupiscenza”. Nessuno compra i titoli di un'azienda che, sicuramente, andrà in bancarotta. Nessuno costruisce una casa su una nave che affonda. Nessuna persona ragionevole mette da parte un tesoro dove tarme e ruggine possono distruggerlo e i ladri possono rubarlo, non vi pare? Il mondo sta morendo! Impostare il vostro cuore sui beni del mondo, equivale a chiedere dolore e miseria.

E questo non è tutto: non solo il mondo, ma anche la sua concupiscenza sta morendo. Se condividete i desideri del mondo, morirete. Non solo perderete il vostro tesoro. Perderete la vostra vita. Se amate il mondo, esso morirà e voi morirete con lui. “E il mondo passa con la sua concupiscenza”.

Chi fa la volontà di Dio, rimane in eterno

In secondo luogo, nel versetto 17b, Giovanni dice: “Ma chi fa la volontà di Dio, rimane in eterno”. L'opposto del non amare il mondo, non è solo amare il Padre (versetto 15), ma anche fare la Sua volontà (versetto 17). E questa connessione non è difficile da capire. Gesù ha detto: “Se mi amate, osserverete i miei comandamenti” (Giovanni 14:15). Giovanni, in 1 Giovanni 5:3, dice: “In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti”. Quindi, amare il Padre – nel versetto 15 – e fare la volontà di Dio – nel versetto 17 – non sono due cose separate.

Se amate Dio, amerete ciò che Egli vuole. È inutile dire di amare Dio, ma non quello che Lui ama. Quindi, Giovanni dice, nel versetto 17: “E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno!”

Un comandamento e tre argomentazioni

In breve, quindi, il testo contiene un comandamento e tre argomentazioni o spiegazioni. Il comandamento è: “Non amate il mondo o le cose del mondo”. La prima spiegazione è che, se amate il mondo, non amate Dio. La seconda è che, se amate il mondo, perirete con esso. E, la terza spiegazione è che, se amate Dio invece del mondo, vivrete con Lui in eterno.

UNA MEDITAZIONE

Meditiamo, per qualche minuto, su due spiegazioni e, in modo particolare, su come sono relazionate al salvare la fede.

Fede salvifica e amore per Dio

Ci hanno insegnato, giustamente, che siamo salvati dalla FEDE! “CREDI nel Signore e sarai salvato” (Atti 16:31). Ma non ci hanno insegnato cosa significa la fede salvifica. Per esempio, quanto spesso discutiamo sulla relazione tra avere fiducia in Cristo e amarlo? Potreste avere cieca fiducia in lui e non amarlo? Evidentemente Giovanni non lo crede, perché il problema in questo testo è se amate Dio o il mondo. E il risultato di ciò è se morirete col mondo oppure vivrete in eterno con Dio. Ma Giovanni sa che la vita eterna si ottiene attraverso la fede.

In 1 Giovanni 5:13, leggiamo: “Questo vi ho scritto perché sappiate che possedete la vita eterna, voi che credete nel nome del Figlio di Dio”. Quindi, la vita eterna, dipende dal credere in Cristo. Ma in cosa consiste “credere”? Se siamo gentili e lasciamo che Giovanni continui a parlare, la sua lettera ce lo spiegherà. Quando dice che non amare il mondo ma amare Dio talmente tanto da fare la Sua volontà ci porta alla vita eterna, impariamo che, la fede salvifica e amare Dio sono due cose inseparabili. Entrambe sono il percorso da compiere per raggiungere la vita eterna, in quanto sono entrambe lo stesso identico percorso.

In Giovanni 5:42-44, Gesù si confronta coi capi ebrei che non credono in lui con queste parole: “Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio. Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete. E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate la gloria che viene dall'unico Dio?” In altre parole, il motivo per cui loro non accolgono o credono in Gesù, è che non amano Dio. Loro amano il mondo – la gloria degli uomini – non la gloria di Dio. Quindi, Gesù ha insegnato ai suoi apostoli che, dove non c'è amore per Dio, non ci può essere la fede salvifica. (Vedi Giovanni 3:18-19)

Una via di salvezza

È per questo che Giovanni, quando scrive la sua lettera, può parlare di “amore per Dio” e “fiducia in Cristo” e trattarli come un'unica via di salvezza. Questo è possibile leggerlo in 5:3-3. “In questo infatti consiste l'amore di Dio, nell'osservare i suoi comandamenti; e i suoi comandamenti non sono gravosi”. In altre parole, è il nostro amore per Dio che vince gli ostacoli della disobbedienza e fanno, dei comandamenti di Dio, una gioia piuttosto che un fardello. “Così Giacobbe servì sette anni per Rachele: gli sembrarono pochi giorni, tanto era il suo amore per lei” (Genesi 29:20). L'amore per Dio rende una gioia servirlo e vince le forze della disobbedienza.

Ma guardate al versetto 4. Qui, viene detta la stessa cosa, ma si parla di fede invece che dell'amore. “Chiunque è stato generato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo: la nostra fede”. È la FEDE che vince il mondo, è la fede che conquista la disobbedienza e rende i comandamenti di Dio una gioia piuttosto che un fardello.

Cosa dovremmo dire, quindi, per quanto riguarda l'amore per Dio e la fede in Cristo? Il cammino per la vittoria che vince il mondo e ci conduce alla vita eterna, è quel cammino di fede verso Cristo e l'amore per Dio. La fede salvifica è parte dell'amore per Dio e l'amore per Dio è parte della fede salvifica. Non ci sono due vie che conducono al paradiso. Ce n'è sono luna – la via della fede che ama Dio e quella dell'amore che confida in Lui.

Paolo e Giovanni in accordo

Questo è il motivo per cui, non solo Giovanni, ma anche Paolo e Giacomo si reggono alle promesse di vita solo a quelli che amano Dio:

Quindi, potete vedere ciò che Giovanni cerca di fare per noi nel versetto 17 di questo testo. Sta cercando di mostrarci che amare il Padre e liberare noi stessi dall'amore per il mondo non è contemplato. Non è rifinire la torta della fede salvifica. È una questione di vita eterna e morte eterna. È la prima cosa che si trova nell'agenda della vita. Niente in tutto il mondo è più importante dello sperimentare l'amore per Dio nel cuore. Questo è il primo e più grande comandamento. Gesù disse: “Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente” (Matteo 22:36-40).

Due possibilità se non sentite molto amore per Dio

Forse, proprio nel momento in cui dico questo, alcuni di voi staranno dicendo: “Non sento molto amore per Dio in questo momento”. Ci sono due possibili ragioni per questo.

1. Non siete rinati

Una è la possibilità che voi non siate rinati. È possibile che voi siate cristiani per tradizione o abitudine. Avreste potuto sviluppare comportamento e modo di parlare religioso perché è socialmente vantaggioso o perché i vostri genitori o amici parlavano e agivano in questo modo. Ma potreste non aver mai sperimentato una profondo cambiamento nella vostra natura grazie al potere dello Spirito Santo che ha dato la vita a un fiume di nuovo amore per Dio.

Henry Martyn, il brillante missionario e traduttore vissuto nel secolo scorso, riflette sulla sua conversione quattro anni più tardi e dice: “Il lavoro è reale. Non posso dubitarlo più di quanto non dubiti della mia esistenza. L'intero flusso dei miei desideri è stato alterato, sto percorrendo un altro cammino sul quale sto incessantemente inciampando a causa dell'altro cammino”.

Quindi, potrebbe essere che questo non vi sia mai accaduto e che la vostra religione abbia una forma esteriore, e non esperienza interiore dell'amore di Dio. In 2 Timoteo 3:1-5, Paolo dice: “Sappi che negli ultimi tempi verranno momenti difficili. Gli uomini saranno egoisti, amanti del denaro … amanti del piacere più che di Dio, gente che ha una religiosità solo apparente, ma ne disprezza la forza interiore”. In altre parole, potremmo aspettarci che ci siano molti frequentatori della chiesa che non sanno nulla riguardo la rinascita e il sincero amore per Dio.

Se fate parte di questi molti, dovreste rivolgere il vostro cuore a Cristo e cercarlo ardentemente nella sua Parola. Pietro ha detto che siamo rinati attraverso la Parola viva e durevole di Dio. Quindi, se volete rinascere, dovreste trasferire la Parola di Dio. Dovreste chiedere a Cristo che vi apra gli occhi per conoscere il Padre (Matteo 11:27). Dovreste supplicare Dio di rimuovere da voi il cuore di pietra per darvene uno di carne in modo che possiate amarLo con tutto il vostro cuore e con tutta la vostra anima (Deuteronomio 30:6). Dovreste abbandonare tutti i peccati e donarvi alla grazia fino a quando la luce sorgerà nel vostro cuore e Cristo brillerà in tutto il suo amore e in tutta la sua potenza e sarà irresistibilmente attraente e lo adorerete e amerete. E non rinunciate alla ricerca fino a quando non sarete rinati a nuova vita. “Mi cercherete e mi troverete; quando mi cercherete con tutto il vostro cuore”.

2. Il vostro amore è diventato freddo e debole

L'altra possibilità è che siete, effettivamente, rinati, ma che il vostro amore per Dio è semplicemente diventato fresco e debole. Sapete cosa significa avere un cuore per Dio. Potete ricordare come, una tempo, sentivate che conoscerLo era meglio di ogni altra cosa che il mondo poteva offrire. Ma, questa mattina, lo stoppino è fumante e la canna è incrinata.

La prescrizione per la vostra malattia non è molto diversa da quella per la ricerca della rinascita. Lo stesso Spirito che genera la vita, la alimenta. La stessa Parola che accende il fuoco dell'amore, lo riaccende. Lo stesso Cristo che una volta vi ha tolto dalle tenebre per portarvi nella sua ammirabile luce, può togliere la lunga notte oscura della vostra anima. Quindi, cedete allo Spirito Santo. Immergetevi nella Parola di Dio. Chiedete a Cristo una nuova visione della gloria della sua grazia. Non accontentatevi della tiepidezza. Ricercate una nuova passione per Cristo.

E, a qualunque di questi gruppi voi facciate parte – o se siete qui pieno d'amore per Dio – lasciate che i rimanenti ammonimenti di questo testo vi sollevino fino a farvi considerare tutto come rifiuto se comparato al valore senza pari del conoscere Cristo.

L'amore per Dio e l'amore per il mondo non possono coesistere

Secondo il versetto 15 del nostro testo, se il vostro amore per Dio è freddo, è perché l'amore per il mondo ha cominciato a diffondersi nel vostro cuore e a soffocare quello per Dio. L'amore per il mondo e l'amore per il Padre non possono coesistere. E ogni cuore ama qualcosa. L'essenza stessa della nostra natura è il desiderio. Non c'è nessuno in questa stanza che non vuole qualcosa. Al centro del nostro cuore c'è una sorgente di brama. Ma questa è un'immagine imbarazzante, non è vero? Una brama è una voglia, un desiderio, un bisogno, una necessità. Ma questi non sono molto ben descritti come una sorgente. Una sorgente di bisogni è una contraddizione di termini. Una sorgente trabocca; le esigenze aspirano. Il desiderio è più simile a un canale – o a un vuoto. Al centro del nostro cuore c'è uno buco – come quello sul fondo di una piscina. Siamo costantemente assetati. Ma non possiamo assumere acqua e aria allo stesso tempo.

Se tentate di soddisfare il vostro desiderio aspirando l'aria del mondo, non sarete in grado di bere l'acqua del cielo. E, alla fine, il vostro motore brucerà perché siete stati fatte per prendere l'acqua di Dio, non l'aria del mondo.

Il “mondo” che non dobbiamo amare

Ma cos'è questo “mondo” che non dobbiamo amare? Il versetto 16 dice che è caratterizzato da tre cose: “concupiscenza della carne, concupiscenza degli occhi e superbia della vita”. La parola per “vita” non si riferisce all'essere vivi, ma piuttosto alle cose del mondo che rendono possibile la vita. Per esempio, in 1 Giovanni 3:17 è tradotta con “ricchezze” - “Ma se uno ha RICCHEZZE di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l'amore di Dio?”. Gesù usa questa parola in Marco 12:44, quando dice che la povera vedova nel tempio “vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quando aveva per VIVERE”

Quindi, la frase “superbia della vita” significa superbia per quello che possedete – le cose che avete. Ora possiamo vedere come le tre descrizioni del mondo siano in relazione tra loro. Le prime due – concupiscenza della carne e concupiscenza degli occhi - si riferiscono al desiderare quello che non abbiamo. E il terzo – la superbia della vita – si riferisce al vantarsi su ciò che abbiamo. Il mondo è guidato da queste due cose: la passione per il piacere e la superbia per i beni.

E la passione per il piacere è descritta in due modi, perché ci sono due grandi classi di piacere – quello fisico e quello estetico. C'è il desiderio dei piaceri della carne – i piaceri del corpo; e la concupiscenza degli occhi – l'estetica e piaceri intellettuali. Giovanni non è ingenuo. Egli sa che il mondo non si limita alla Hennepin Avenue.

C'è la concupiscenza della volgarità e quella del goloso. C'è la concupiscenza dell'hard rock e quella di Rachmaninoff. C'è la concupiscenza di Penthouse e quella del Picasso. C'è la concupiscenza di Orfeo e quella di Ordway. Questo libro si conclude con il comandamento: “Figlioli, GUARDATEVI DAGLI IDOLI!” - siano essi rozzi o colti.

Tutto quello che, in questo mondo, non è Dio, può togliere dal vostro cuore l'amore per Lui. Tutto ciò che non è Dio può attirare il vostro cuore lontano da Dio. Se non avete un qualcosa, potreste riempirvi di passione che vi spingerà a ottenerlo. Se lo ottenete, potrete riempirvi di vanto del fatto che l'avete ottenuto.

Ma contro la superbia della vita, l'Apostolo dice: “Che cosa possiedi che tu non l'abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come se non l'avessi ricevuto? … Chi si vanta, si vanti nel Signore” (1 Corinzi 4: 7; 1:31). Quindi, che non ci sia superbia nelle cose possedute: esse sono dèi.

E contro la concupiscenza della carne e quella degli occhi, il Salmista dice: “Chi avrò per me nel cielo? Con te non desidero nulla sulla terra”. Quindi cerchiamo di desiderare solo Dio. Possedete solo Dio; ricercate solo Dio.

Cosa dobbiamo fare coi nostri desideri?

Ma qualcuno si chiederà: “Non dovrei desiderare la cena? Non dovrei desiderare un lavoro? Non dovrei desiderare un coniuge? Non dovrei desiderare il bambino che porto in grembo? Non dovrei desiderare un corpo sano, un buon riposo notturno, il sole del mattino, un buon libro o una serata con gli amici?”

E la risposta è no – a meno che non si tratti del desiderio per Dio! Desiderate la cena perché desiderate Dio? Volete un lavoro perché esso vi farà scoprire e amare Dio? Desiderate un coniuge, perché siete affamati di Dio e sperate di vederLo e amarLo nel vostro partner? Desiderate un bambino, un corpo sano, un buon riposo notturno, il sole del mattino, un buon libro e una serata con gli amici per l'amore di Dio? Considerate Dio in tutto ciò che desiderate? (Vedi Colossesi 3:17; 1 Corinzi 10:31).

Sant'Agostino ha catturato il cuore del nostro testo quando pregava il Padre dicendo: “Ti ama troppo poco colui che ama qualsiasi cosa insieme con Te ma non ama per Te."

Pertanto, fratelli e sorelle, non amate il mondo né le cose del mondo. Se uno ama il mondo, l'amore del Padre non è in lui. Ma se l'amore del Padre è in voi, se amate Dio con tutto il vostro cuore, allora ogni stanza in cui entrerete sarà un tempio d'amore dedicato a Dio, tutto il vostro lavoro sarà un sacrificio d'amore a Dio, ogni pasto sarà un banchetto d'amore con Dio, ogni canzone sarà un ouverture d'amore a Dio.

E se non vi è alcun desiderio della carne, né alcun desiderio degli occhi che non sia anche un desiderio per Dio, allora lo elimineremo dalla nostra vita, in modo da poter dire con Giovanni e con il salmista:

Chi altri ho nel cielo se non Te?
E sulla terra non c'è niente
Che desideri a parte Te