Non affannatevi per la vostra vita
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di John Piper su Paura e ansia
Traduzione di Francesca Macilletti
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Matteo 6,24-34
24Nessuno può servire a due padroni: od odierà l'uno e amerà l'altro, o preferirà l'uno e disprezzerà l'altro: non potete servire a Dio e a mammona. 25Perciò vi dico: per la vostra vita non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete. La vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito? 26Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro? 27E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita? 28E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. 29Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. 30Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non sarà assai più per voi, gente di poca fede? 31Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo? Che cosa berremo? Che cosa indosseremo? 32Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno. 33Cercate prima il regno di Dio e la sua giustizia, e tutte queste cose vi saranno date in aggiunta. 34Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena.
Ci sono alcuni re che ritengono molto efficace il tenere i propri sudditi in costante ansia. Se questi sono ansiosi riguardo la loro vita e preoccupati di sapere da dove arriverà il loro prossimo pasto allora, forse, saranno più disposti a eseguire gli ordini del re in modo da ottenere dal suo magazzino il cibo di cui necessitano.
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La regalità di Dio e l'ansia del suo popolo
Una delle caratteristiche più grandi di Gesù è che non vuole che il suo popolo sia in ansia. Il punto principale del testo di oggi è che Dio non preserva il Suo regno alimentando l'ansia. Al contrario, l'obiettivo del regno di Dio è di liberarci da essa. Dio non ha bisogno di tenerci in ansia per far valere il suo potere e la sua superiorità. Esalta queste sue virtù, invece, lavorando per eliminare la nostra ansia.
Se siete nati, avete voltato le spalle al peccato e seguite Gesù come Signore nell'obbedienza della fede, ciò che Lui desidera per voi, in questo giorno, è che non siate ansiosi riguardo a niente ma che godiate profondamente della serenità, pace e sicurezza. Gesù ha detto queste parole in Matteo 6,24-34 precisamente per voi, per aiutarvi a dominare qualsiasi cosa vi stia provocando ansia in questo momento.
La lotta di ognuno di noi
Credo di aver scelto questo testo sia me stesso che per tutti gli altri. Sono ansioso ogni volta che torno da una vacanza. Ho l'impressione che sia come quando tornavo a scuola dopo una lunga estate. Non ero sicuro fossi ancora capace di scrivere. O forse quel nuovo insegnante avrebbe richiesto molte recensioni di libri da esporre di fronte alla classe.
La mia lotta
Ma la mia lotta contro l'ansia non è solo alla fine di una vacanza. Mi sveglio ansioso quasi tutte le mattine. È probabilmente una strana mania nella mia personalità, forse qualche residuo del disequilibrio dell'educazione parentale o molto probabilmente perché il peccato è presente nella mia mente e nel mio cuore ogni giorno. Qualunque ne sia la ragione, è un'esperienza reale che odio e devo affrontare quotidianamente. Quindi questo sermone è per me. Probabilmente prenderò questa registrazione dalla biblioteca tra qualche settimana per ascoltarla alcune mattine di buon'ora quando farò jogging prima di colazione.
La lotta dei giovani
So che questo non è solo un mio problema. La scorsa settimana, ho ricevuto una lettera da una giovane donna di un altro stato che aveva appena troncato una relazione con un uomo perché lui non prendeva nessuna direzione spirituale nella loro relazione. Ha terminato la sua lettera così: “Voglio così tanto vivere una vita che onora Dio ed è stato facile perdersi in un sogno, pensare di essere una moglie e una madre. Ma senza un uomo che è realmente legato a Dio non è altro che struggimento. A volte perdo le speranze che ci siano uomini che vivono in questo modo, ma so che ci sono. Quindi continuerò ad avere fiducia in ciò che Dio dice sia il meglio per me”. Ci sono tanti giovani che sono ansiosi riguardo al sapere se si sposeranno mai.
La lotta dei missionari
Ho ricevuto un'altra lettera la scorsa settimana da David Jaeger, uno dei nostri missionari in Liberia. David è stato molto onesto nel parlare delle difficoltà di vivere con il popolo Gola. Ha detto: “Guardando al futuro del nostro lavoro qui in Liberia, mi sento molto ansioso. Mi chiedo se i musulmani ascolteranno le nostre spiegazioni col cuore aperto. Crederanno? Mi preoccupo della manciata di credenti presente qui. Cambieranno alcune delle loro abitudini e cammineranno nell'obbedienza? Lo studio linguistico è una continua fonte di ansia, come la preparazione per gli studi biblici e i sermoni ecc..” I missionari sono ansiosi, i giovani sono ansiosi, i pastori sono ansiosi, tutti sono ansiosi.
Abbiamo bisogno di una parola del Signore Gesù in questo nuovo giorno per ricordarci che il suo regno non è costruito sull'ansia del suo popolo. Si è fatto Re su di noi per lo scopo contrario, ossia per eliminare l'ansia. Nella mia vita, l'assoluta asserzione del Signore secondo la quale Lui non vuole che io sia ansioso, tende considerevolmente a darmi pace. Ma se a questa si aggiungono le ragioni che dà del perché non c'è bisogno di essere ansiosi, la sua parola diventa straordinariamente potente. Quindi passiamo il resto del nostro tempo a dare un'occhiata a questi motivi presenti in Matteo 6,24-34.
Il punto principale – negativamente e positivamente
Tutti possono vedere chiaramente che il punto principale di questo testo è che i discepoli di Gesù non dovrebbero essere ansiosi. Versetto 25 “Non affannatevi riguardo la vostra vita”. Versetto 31 “Non affannatevi dunque dicendo: Che cosa mangeremo?”. Versetto 34: “Non affannatevi dunque per il domani”. Quindi, quando comincerete questa giornata, qualcosa dovrebbe affiorarvi alla mente, ossia “Gesù non vuole che io sia preso dall'ansia.”
Ma questo è solo il modo negativo di sviluppare il punto principale di questo passaggio. C'è un modo positivo trovato nel versetto 33 ossia, invece di essere ansiosi, “Cercate prima il regno di Dio”. In altre parole, quando pensate alla vostra vita, al cibo, ai vestiti, al vostro coniuge, al vostro lavoro o alla vostra missione, non agitatevi. Al contrario, fate di Dio il Re in quella situazione e in quel momento: affidate la situazione al suo regale potere e compite il suo virtuoso volere con la confidenza che avrebbe lui nel lavorare per voi e nel venire incontro ad ogni vostro bisogno. Cercare il regno di Dio per prima cosa, in ogni circostanza e in ogni momento della vita è un'entusiasmante modo di vivere. È pieno di libertà, pace, gioia e avventura – e avversità; ne vale la pena. Se credete nel regno del Padre vostro celeste, non è necessario essere ansiosi riguardo a niente. Vediamo alcune delle ragioni del perché di questo.
Otto ragioni per non essere ansiosi
Ho notato almeno otto ragioni date da Gesù perché i suoi discepoli non dovrebbero essere ansiosi. Il tempo è breve, ma cercherò di menzionarle tutte. Chi sa quale di queste sia perfettamente adatta a incontrare il vostro bisogno specifico?
1. La vita è più che cibo e vestiti
La prima ragione è data dal versetto 25 “Non affannatevi di quello che mangerete o berrete, e neanche per il vostro corpo, di quello che indosserete”. Perché? “Perché la vita forse non vale più del cibo e il corpo più del vestito?”. Cosa significa?
Per quale motivo tendiamo a essere ansiosi riguardo al cibo e ai vestiti? Perché ci sono tre cose che perderemmo se non avessimo cibo e vestiti. Primo: perderemmo del piacere. Il cibo è delizioso. È un piacere mangiarlo. Secondo: perderemmo la lode umana e gli sguardi di ammirazione se non avessimo bei vestiti. Terzo: perderemmo la vita se non avessimo per niente cibo e se non fossimo protetti dal freddo da vestiti pesanti. Quindi, siamo ansiosi riguardo al cibo e ai vestiti perché non vogliamo perdere i piaceri fisici, la lode umana o una lunga vita.
E a questo Gesù risponde: se siete attanagliati dall'ansia per queste cose, avete perso di vista la grandezza della vita. La vita non è stata data principalmente per il piacere fisico, ma per qualcosa di più grande: il piacere di Dio. La vita non è stata data principalmente per l'approvazione degli uomini, ma per qualcosa di più grande: l'approvazione di Dio. La vita non è stata data per l'estensione su questa terra, ma per qualcosa di più grande: passare l'eternità con Dio nel tempo a venire.
Non dobbiamo essere ansiosi riguardo al cibo e ai vestiti perché cibo e vestiti non possono offrire le grandi cose della vita: la gioia di Dio, la ricerca del suo benevolo favore, la speranza di un'eternità in sua presenza. Siamo ansiosi riguardo cibo e vestiti con la stessa intensità con la quale perdiamo di vista il grande scopo di una vita centrata in Dio.
2. Gli uccelli del cielo lavorano e contano su Dio
Il secondo motivo dato da Gesù sul perché non bisogna essere ansiosi si trova nel versetto 26: “Guardate gli uccelli del cielo: non seminano, né mietono, né ammassano nei granai; eppure il Padre vostro celeste li nutre. Non contate voi forse più di loro?”. Quello che vediamo quando osserviamo gli uccelli non è una lezione di pigrizia. Hanno catturato i loro vermi, agguantato i loro insetti, imbottito i loro nidi con del filo e sono andati via. Ma Gesù dice che è Dio ad alimentarli. Quello che vediamo quando osserviamo gli uccelli sono delle creature che non agiscono come se pensassero che Dio è solo un essere misericordioso che provvede a loro oggi ma non lo farà domani. Gli uccelli non mettono da parte cose nell'eventualità che Dio si congedi. Vanno a compiere il loro lavoro, come gli è stato insegnato, al levarsi del sole. Domani, Dio rimarrà sempre Dio.
Per quanto ancora, quindi, dobbiamo fare i conti con la realtà e la misericordia di Dio domani, visto che non siamo degli uccelli selvaggi, ma figli del Padre nostro celeste. La più grande differenza tra un discepolo di Gesù e un uccello è che noi abbiamo la capacità di onorare Dio attraverso la nostra fede. E Dio valorizza l'esercizio delle nostra fede più di quanto valorizza gli uccelli. Quindi, non dobbiamo essere ansiosi, perché gli uccelli ci hanno insegnato che possiamo contare sul fatto che Dio lavorerà per noi domani tanto quanto ha fatto oggi.
3. L'ansia non porta da nessuna parte
Il terzo motivo per cui non bisogna essere ansiosi lo troviamo nel versetto 27: “E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?”. L'argomentazione è molto pragmatica: l'ansia non porta da nessuna parte. Non vi fa del bene. Qualunque sia il problema che vi provoca ansia, potete essere sicuri che essa non ridurrà il problema. Vi renderà solo infelici mentre cercherete di affrontarlo. Quindi non siate ansiosi. È inutile.
4. Dio si delizia ad adornare le cose
Il quarto motivo che Gesù ci offre per non essere ansiosi si trova nei versetti 28-30, questa volta prendendo come esempio i gigli. “E perché vi affannate per il vestito? Osservate come crescono i gigli del campo: non lavorano e non filano. Eppure io vi dico che neanche Salomone, con tutta la sua gloria, vestiva come uno di loro. Ora, se Dio veste così l'erba del campo, che oggi c'è e domani verrà gettata nel forno, non sarà assai più per voi, gente di poca fede? ”
Quando osservate un giglio, che non ha volontà propria di faticare e ruotare, eppure è adornata da meravigliose forme e colori, se credete in Dio, dovete trarre almeno questa conclusione: Dio si delizia ad adornare le cose. Ma se la sua delizia trova espressione nell'adornare l'erba, che è qui oggi e domani è già andata via, allora sicuramente questa sua delizia si esprimerà vestendo i Suoi figli!
Ma qualcuno potrebbe protestare: Dio non mi ha adornato! Lui non ha adornato i poveri cristiani del nostro paese o d'oltremare. Ne siete sicuri? Pochi di noi sono vestiti come Salomone, questo è vero. Ma non avremmo potuto svolgere il nostro lavoro altrimenti. Vorrei solo chiedervi questo: Dove avete mai visto un discepolo di Gesù che non aveva l'ornamento necessario per fare ciò per cui Dio lo aveva chiamato? Siate prudenti, non misurate la perfezione della provvista di Dio secondo qualche standard al di sotto della Sua vocazione. E non dimenticate che quando avremo finito di portare la nostra croce sulle nostre spalle lacerate in questa vita come Gesù lo ha fatto, ci saranno vesti regali per tutti noi.
5. I non credenti sono ansiosi riguardo al cibo e ai vestiti
Il quinto e sesto motivo del perché un seguace di Gesù non dovrebbe essere ansioso sono dati nel versetto 32: non dovremmo affannarci riguardo a cosa mangeremo, berremo o di cosa ci vestiremo perché “Di tutte queste cose si preoccupano i pagani; il Padre vostro celeste infatti sa che ne avete bisogno”. L'ansia per le cose di questo mondo ci pone allo stesso livello del mondo dei non credenti. Questo mostra che siamo molto simili al resto del mondo parlando di cosa ci rende felici. E non dovrebbe essere così.
6. Il vostro Padre celeste sa di cosa avete bisogno
Questo mostra anche che non pensiamo che il nostro Padre celeste conosca i nostri bisogni. O, forse, non pensiamo che abbia il cuore di un padre amorevole. L'ansia mostra che siamo troppo attaccati al mondo e lontani da Dio. Quindi, non siate ansiosi; il mondo non ha niente di eterno da offrirvi e il vostro amorevole Padre celeste conosce i vostri bisogni ora e per sempre.
7. Dio si fa carico dei vostri oneri se prima cercate il Suo onore
La settima ragione per non essere ansiosi, presente nel versetto 33, è quella secondo la quale quando cercate per primi il regno di Dio, Lui lavorerà per voi e provvederà ai vostri bisogni. La migliore ragione per smettere di essere ansiosi è che, quando lo siete, Dio inizierà a essere ansioso per voi. È una cosa così sciocca insistere nel portare oneri causa di ansia che Dio ha promesso di portare per noi quando poniamo il suo regale onore al primo posto in tutto quello che facciamo.
8. Il domani è, di per sé, ansioso
L'ultimo motivo lo troviamo nel versetto 34 che dice: “Non affannatevi dunque per il domani, perché il domani avrà già le sue inquietudini. A ciascun giorno basta la sua pena”. In altre parole, Dio ha attribuito a ogni giorno la sua porzione di piaceri e dispiaceri. E la vostra forza deve essere come le vostre giornate. Quindi, non appropriatevi dei problemi attribuiti da Dio al domani. Non anticipatele a oggi sotto forma di ansia. Credete che Dio sarà Dio anche domani.
Gesù non vuole che i suoi seguaci siano ansiosi
Il punto principale di tutto questo è chiaro e inconfondibile: Gesù non vuole che i suoi seguaci siano ansiosi. Non assicura il suo regno tenendo i suoi sudditi in uno stato di preoccupazione. Al contrario, secondo il versetto 33, più fondamentale e centrale il suo regno diventa nelle nostre vite, meno ansia avremo. Gesù è venuto, ha vissuto, è morto e resuscitato dai morti per regnare come Re su un popolo libero dall'ansia.
Quindi, ritornate a Gesù. Dimenticate tutte le altre devozioni. Fate voto di lealtà al Re dei re. E, soprattutto, cercate di rendere nota la Sua regalità sulla vostra vita in tutto quello che fate. Questo – e solo questo – è il modo per liberarci dall'ansia.