Memorizzate il pensiero di Dio
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di David Mathis su La Bibbia
Traduzione di Francesca Macilletti
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Avete sentito consigli per la memorizzazione delle Scritture migliaia di volte. Siete convinti che i benefici siano incalcolabili e che non possiate utilizzare il vostro tempo in maniera migliore che riempiendo il vostro cuore della parola di Dio e metterla da parte per un uso futuro. Ma ci avete provato e riprovato senza risultati.
Forse, questo processo, riporta alla mente il sentimento d'incapacità di memorizzare attraverso la ripetizione provato durante il periodo scolastico e, eventualmente, ve ne lavate le mani incolpando la vostra poca memoria. Sapevate sarebbe stato bello immagazzinare il tesoro delle Scritture e avere un arsenale colmo di armi accumulate per l'uso dello Spirito. Ma se questo servisse ad accumulare per un momento del futuro e avesse poco a che fare con il presente, probabilmente non sentireste la necessità di questo sforzo.
Ma forse la svolta può arrivare attraverso dei semplici cambiamenti di prospettiva. E se la memoria delle Scritture riguardasse davvero il presente? Anche per un solo minuto, dimenticate i decenni a venire; mettete da parte la litania della revisione giornaliera di testi memorizzati precedentemente; abbandonate la mentalità di costruire una “dispensa” e rifornirla, almeno come la motivazione trainante. Invece, concentriamoci sul presente. La memorizzazione delle Scritture ha come vantaggio quello di nutrire l'anima oggi, guidare la vostra vita e occuparsi della vita e del pensiero di Dio.
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Plasmate il vostro pensiero per l'oggi
È cosa buona e giusta mettere da parte tesori luminosi e armi taglienti per un uso futuro, ma se siete simili a me, lo troverete troppo semplice quando ogni giorno sembra avere già abbastanza guai di per sé (Matteo 6,34). Forse la scoperta di cui avevate bisogno, quella di fare dei tracciati, riguarda semplicemente applicare questo versetto preso dalla Preghiera del Signore presente nella Bibbia: Dacci oggi il nostro pane quotidiano (Matteo 6,11).
Quando impariamo le Scritture a memoria, quello che facciamo non è solo memorizzare antichi, rilevanti ed eterni testi, ma ascoltiamo e impariamo la voce del nostro Creatore e Redentore. Quando memorizziamo dei versetti della Bibbia, stiamo, in quel momento, modellando le nostre menti per imitare la struttura e la mentalità del pensiero di Dio.
La teologia del Signore forma i nostri pensieri in modo generale per pensare alla Sua maniera. Ma le Scritture memorizzate plasmano i nostri pensieri con la maggior specificità possibile, per imitare le pieghe e le grinze del pensiero di Dio. La teologia ci porta alla conclusione: Scritture memorizzate, dentro al cuore.
Quindi, non solo la memorizzazione della Bibbia ci prepara per gli eventuali momenti in cui dovremo fare una consulenza, dare una testimonianza o combattere il peccato, ma contribuisce in modo energico nel presente per fare di noi quel tipo di persona che cammina nello Spirito di oggi. Contribuisce, in questo preciso istante, affinché siate “rinnovati nello spirito e nella mente” (Efesini 4,23) e “trasformati rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto” (Romani 12,2). Non è soltanto qualcosa che ci è accessibile per le decisioni e le battaglie contro le tentazioni del futuro in svariati contesti, ma l'atto di memorizzare le Scritture, nel momento in cui comprendiamo il significato del testo e ci confrontiamo a esso, modifica i nostri pensieri nel presente per renderci persone che “discernono la volontà di Dio”.
Memorizzare le parole di Dio oggi non è solo fare un deposito per domani, ma è un'attività che va a nostro vantaggio sin da subito.
Alcuni la chiamano “meditazione”
Notate la dichiarazione precedente “nel momento in cui comprendiamo il significato del testo e ci confrontiamo a esso”. Vale a dire, quando colmiamo il processo di memorizzazione con la disciplina spirituale, l'arte perduta che alcuni chiamano “meditazione”.
Non c'è niente di Trascendentale o New Age riguardo la meditazione. L'idea della vecchia scuola, elogiata nella Bibbia, è pensare profondamente su alcune verità pronunciate dalla bocca di Dio, facendole ondeggiare nelle nostre menti abbastanza a lungo da comprenderne il significato nei nostri cuori e, successivamente, iniziare a immaginare la loro applicazione nella vita di tutti i giorni. La meditazione, applicata con la memorizzazione delle Scritture, ha un'enorme incidenza su come procediamo nell'arduo processo. Per prima cosa, ci rende più calmi nel fare le cose. Potremmo memorizzare tutto più velocemente se non ci fermassimo a comprendere e ponderare. Quando prendiamo sul serio la meditazione, cerchiamo non solo ci capire ciò che stiamo memorizzando, ma anche di soffermarcisi, percepirlo e addirittura iniziare ad applicarlo una volta memorizzato.
Quando perseguiamo la memorizzazione delle Scritture con la meditazione, non stiamo solo mettendo da parte per una futura trasformazione, ma ci appaghiamo del cibo per la nostra anima e sperimentiamo la trasformazione oggi. E quando ci si concentra più sul nutrire e modellare, la costante revisione risulta meno importante. I testi presto memorizzati presto dimenticati non sono una tragedia ma un'opportunità per meditare e plasmare il vostro pensiero ancora di più.
Regolate il vostro pensiero sulle cose dello Spirito
Un altro importante beneficio per l'oggi, non solo per il futuro, riguarda come la memorizzazione della Bibbia, insieme alla meditazione, rifocalizzi le nostre anime per gli affari del giorno. È un modo di concentrare i nostri pensieri “sulle cose dello Spirito” e “vivere secondo lo Spirito” (Romani 8,5), il che significa “tendere alla vita e alla pace” (Romani 8,6).
L'unione di meditazione e memorizzazione ci aiuta a obbedire al comandamento presente in Colossesi 3,2: “rivolgete il pensiero alle cose di lassù”. Questo ci coinvolge nel giorno in cui “esprimiamo cose spirituali in termini spirituali” invece di camminare come “l'uomo lasciato alle sue forze” che “non comprende le cose dello Spirito di Dio” (1 Corinzi 2,13-14). E quando ripristiniamo le cose dello Spirito plasmando i nostri pensieri con le parole di Dio, il risultato è semplicemente straordinario. Paolo e Isaia chiedono: “Chi ha mai conosciuto il pensiero del Signore in modo da poterlo consigliare?” e il primo risponde con questa stupefacente rivelazione: “noi abbiamo il pensiero di Cristo” (1 Corinzi 2,16; Isaia 40,13).
Il pensiero di Cristo è vostro
In altre parole, l'apostolo ha due risposte alla domanda Chi ha mai conosciuto il pensiero del Signore? La prima si trova nella domanda retorica presente in Romani 11,34: “Chi mai ha conosciuto il pensiero del Signore? O chi mai è stato suo consigliere?”. Risposta: nessuno. Il suo pensiero è infinitamente oltre il nostro. “Quanto insondabili sono i giudizi e inaccessibili le sue vie!” (Romani 11,33). Nessun umano potrà mai conoscere il pensiero di Dio.
Eppure Paolo dona questa seconda risposta in 1 Corinzi 2,16: “noi abbiamo il pensiero di Cristo”. Considerando che noi, non solo leggiamo e studiamo le Scritture, ma le capiamo e, successivamente, meditiamo su di esse e le memorizziamo, “abbiamo sempre più il pensiero di Cristo” dal momento che ci atteniamo alla Sua immagine. Non possiamo conoscere il pensiero di Dio in modo esauriente, ma possiamo fare dei progressi. E alcuni metodi, se non tutti, imprimono il pensiero di Dio nelle nostre menti come la memorizzazione, con la meditazione, pensiero che Lui ha chiaramente esplicato nelle Scritture.
Due grandi effetti
Un altro testo menziona “il pensiero di Cristo” e punta a due grandi effetti della memorizzazione del pensiero di Dio.
Filippesi 2,5 , come introduzione al famoso “mito di Cristo” di Filippesi 2,6-11, dice “Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù”. Cosa può significare? Le due cose più chiare nell'immediato contesto sono l'unità (Filippesi 1,27;2,2) e l'umiltà (Filippesi 2,3-4).
Il miglior strumento per l'armonia nel corpo di Cristo richiede che i componenti si sforzino insieme per conformare i loro pensieri a quello di Cristo, non solo con concetti cristiani ma con le vere parole di Dio. Avere il pensiero di Cristo ci rende stimoli per una comunità “salda in un solo spirito e che combatte unanime per la fede del Vangelo” (Filippesi 1,27), e “rende piena la Sua gioia con un medesimo sentire e con la stessa carità, rimanendo unanime e concorde” (Filippesi 2,2).
E questa “unità di pensiero” si accompagna a “un umile pensiero” in 1 Pietro 3,8. Poche cose coltivano l'umiltà del pensiero come sottomettere i nostri pensieri alle parole di Dio memorizzandole. Quindi, diventiamo persone pronte a
- “Non fare nulla per rivalità o vanagloria. Ciascuno di voi, con tutta umiltà, consideri gli altri superiori a se stesso. Ciascuno non cerchi l'interesse proprio, ma anche quello degli altri.” (Filippesi 2,3–4).
Riempite il vostro cuore delle Sue parole; costruite un arsenale per combattere la tentazione. Ma non perdete oggi il potere di memorizzare il pensiero di Dio perché questo vi cambierà la vita.