La rinascita genera l'amore

Da Libri e Sermoni Biblici.

Risorse Correlate
Altro Di John Piper
L'Indice degli Autori
Altro su Amare gli Altri
L'Indice degli Argomenti
A proposito di questa traduzione
English: The New Birth Produces Love

© Desiring God

Condividi
La nostra missione
Questa risorsa è pubblicata da Gospel Translations, un ministero online il cui scopo è rendere libri e articoli che parlano del vangelo disponibili gratuitamente in ogni paese e lingua.

Per saperne di più (English).
Come puoi aiutarci
Se parli bene l’inglese, puoi aiutarci come traduttore volontario.

Per saperne di più (English).

Di John Piper su Amare gli Altri
Una parte della serie You Must Be Born Again

Traduzione di Francesca Macilletti

Review Potete aiutarci a migliorare questa traduzione da rivedere per la precisione. Per saperne di più (English).



1 Giovanni 4,7-21

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. 8 Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore. 9 In questo si è manifestato l'amore di Dio in noi: Dio ha mandato nel mondo il suo Figlio unigenito, perché noi avessimo la vita per mezzo di lui. 10 In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è stato lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio come vittima di espiazione per i nostri peccati. 11 Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri. 12 Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi. 13 In questo so conosce che noi rimaniamo in lui ed egli in noi: egli ci ha donato il suo Spirito. 14 E noi stessi abbiamo veduto e attestiamo che il Padre ha mandato il suo Figlio come salvatore del mondo. 15 Chiunque confessa che Gesù è il Figlio di Dio, Dio rimane in lui ed egli in Dio. 16 E noi abbiamo conosciuto e creduto l'amore che Dio ha in noi. Dio è amore; chi rimane nell'amore rimane in Dio e Dio rimane in lui. 17 In questo amore ha raggiunto tra noi la sua perfezione: che abbiamo fiducia nel giorno del giudizio, perché come è lui, così siamo anche noi, in questo mondo. 18 Nell'amore non c'è timore, al contrario l'amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell'amore. 19 Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo. 20 Se uno dice: “Io amo Dio” e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. 21 E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello.

Nel momento in cui entriamo nella Settimana Santa, l'aspetto della rinascita su quale voglio che ci concentriamo riguarda il fatto che essa crea un legame tra l'amore di Dio per noi e il nostro amore per gli altri. Se qualcuno chiedesse “Come, il fatto che Dio vi ami, si riflette sul vostro amore per gli altri?” la risposta sarebbe: La rinascita crea questo legame. Essa è l'atto dello Spirito Santo di connettere i nostri cuori morti ed egoisti, con quello amorevole e vivo di Dio in modo che la sua vita diventi la nostra e il suo amore diventi il nostro.

Questo si vede chiaramente in 1 Giovanni 4,7-12. E Giovanni mostra il legame in due modi: per prima cosa, mostra che la natura di Dio è amore quindi, quando rinasciamo per mezzo suo, condividiamo questa sua natura. Successivamente mostra che la manifestazione nella storia di quella natura è stato l'invio di suo Figlio affinché potessimo ottenere la vita eterna attraverso di lui. Ora, parliamo di questi due argomenti singolarmente e vediamo come essi sono connessi alla rinascita.

Indice

La natura di Dio è amore

Per prima cosa, i versetti 7-8: la natura di Dio è amore. “Carissimi, amiamoci gli uni gli altri, perché l'amore è da Dio: chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Notate che dice due cose. Il versetto 7 dice che “l'amore è da Dio”. Mentre, alla fine del versetto 8 viene detto: “Dio è amore”. Queste due cose non sono in contrasto. Perché quando Giovanni dice che “l'amore è da Dio”, non intende dire che venga da lui allo stesso modo con cui le lettere arrivano dal postino o da un amico. Egli intende dire che l'amore è da Dio come il calore viene dal fuoco o la luce dal sole. L'amore appartiene alla natura di Dio. È tessuta in quello che Egli è. Fa parte di ciò che significa essere Dio. Il sole dà luce perché è luce. E il fuoco dona calore perché è calore.

Quindi, quello che Giovanni vuole dire è che, nella rinascita, questo aspetto della natura divina diventa parte di ciò che siete. La rinascita consiste nella trasmissione della vita divina e, un aspetto indispensabile di quella vita, è l'amore. La natura di Dio è l'amore e, nella rinascita, quella natura diventa parte di ciò che siete. Guardiamo al versetto 12: “Nessuno mai ha visto Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi”. Quando rinasciamo, ci viene trasmesso Dio stesso. Egli dimora in noi e il suo amore è nei nostri cuori. E ciò che desidera è che questo amore sia perfetto in noi. Notate la frase “l'amore di lui” nel versetto 12. L'amore che avete dentro di voi quando rinascete non è una semplice imitazione dell'amore divino. Voi sperimentate questo amore e lo divulgate.

L'amore di Dio rivelato dall'invio del suo Figlio

Quindi, il primo modo in cui Giovanni lega l'amore di Dio per noi e il nostro per gli altri, è concentrandosi sulla natura amorevole di Dio e su come la rinascita ci connetta ad essa. Successivamente, prendendo in esame i versetti 9-11, vediamo come Giovanni si concentra sulla manifestazione nella storia di questo divino amore.

Tale manifestazione consiste nell'invio nel mondo, da parte di Dio, del suo unico Figlio affinché potessimo vivere attraverso di lui. In questo consiste l'amore: non che noi abbiamo amato Dio, ma che Egli ci ha amati così tanto da inviarci suo Figlio perché potesse espiare i nostri peccati. Carissimi, se Dio ci ha amati così tanto, allo stesso modo dobbiamo amarci gli uni gli altri.

Quindi, secondo Giovanni, la più grande manifestazione dell'amore di Dio è il dono che Egli ci ha fatto inviandoci suo Figlio – Giovanni lo dice due volte, nei versetti 9 e 10. E questo, dice, perché egli potesse espiare i nostri peccati. Ecco perché questo dono è la manifestazione del suo amore. E cosa significa questo? Significa che egli è venuto per sopportare la nostra punizione per i nostri peccati e, quindi, per placare l'ira di Dio che incombeva su di noi. Pensateci! Ciò significa che è stato per l'amore divino che il Figlio di Dio è sceso sulla terra per sopportare la sua giusta punizione e placare la sua ira nei nostri confronti. La più grande manifestazione dell'amore di Dio consiste in una sua azione unilaterale per soddisfare la propria ira.

E il modo con cui il Figlio fa questo è menzionato in 1 Giovanni 3,16: “In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”. Quindi, il Figlio diventa colui che espia i nostri peccati donando la propria vita per noi. E Giovanni dice che questa è la manifestazione della natura di Dio. Questo è il modo in cui Dio agisce.

Non siamo stati noi ad amare Dio

Prendiamo, ora, in considerazione il versetto 10: “ In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è stato lui che ha amato noi e ha mandato il suo Figlio”. Qual è la protezione in questa negazione: “In questo sta l'amore: non siamo stati noi ad amare Dio ...”. Giovanni sta enfatizzando sul fatto che la natura e l'origine dell'amore non risiede nella nostra relazione con Dio. L'amore è Dio e inizia con lui. E se ciò che proviamo o facciamo può essere chiamato amore, è perché siamo legati a Dio dalla rinascita.

Abbiamo visto due cose riguardo l'amore di Dio. Per prima cosa, Giovanni mostra che la natura di Dio è l'amore e quindi, quando rinasciamo per mezzo suo, condividiamo tale natura; successivamente mostra che la manifestazione storica di quell'amore è stato il dono che ci ha fatto inviandoci suo Figlio in modo che potessimo ottenere la vita eterna per mezzo suo.

Dobbiamo amarci gli uni gli altri

Ma non dobbiamo dimenticare il ruolo della rinascita relazionato all'amore di Dio così come alla natura del suo amore. Quando Giovanni dice, nel versetto 11, “Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri”, come dobbiamo intendere la parola dobbiamo? Se avete dimenticato tutto dei precedenti 5 versetti, potreste dire: “L'incarnazione è avvenuta attraverso l'imitazione. Dio ci ama. Prestiamo attenzione a come lo ha fatto ed amiamo a nostra volta. Siamo obbligati a farlo”.

Ma Giovanni non ha dimenticato ciò che ha scritto nei versetti 7-8. “Chiunque ama è stato generato da Dio e conosce Dio. Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore”. Quindi, quando dice “Dobbiamo amarci gli uni gli altri”, quel dobbiamo ha lo stesso significato di quando diciamo che i pesci devono nuotare nell'acqua, gli uccelli devono volare, le creature viventi devono respirare, le pesche devono essere dolci, i limoni devono essere aspri e le iene devono ridere. E le persone rinate devono amare. È quello che siamo. Non si tratta di pura imitazione. Per i figli di Dio, l'imitazione diventa realizzazione. Quando amiamo, stiamo realizzando quello che siamo. Il seme di Dio è in noi. La sua natura è in noi. L'amore di Dio diventa perfetto in noi.

L'amore del Cristo inviato da Dio è un nostro impulso interno

Sì, c'è un impulso esterno che ci permette di vedere, nella storia, il Figlio di Dio che sacrifica la sua vita per noi ed è vincolante in questo modo. Ma cosa c'è di unico riguardo la vita cristiana è che c'è anche un impulso interno che deriva dall'essere rinato e dall'avere lo stesso amore che ha mandato il Figlio nel mondo che ci permette di accogliere nelle nostre anime la vita di Dio. La rinascita ci permette di sperimentare la manifestazione dell'amore di Dio nella storia come una realtà interna dello Spirito di Dio in noi.

Quindi, torno a quello che ho detto all'inizio. Nel momento in cui entriamo nella Settimana Santa, l'aspetto della rinascita su cui voglio concentrarmi è il fatto che essa crea un legame tra l'amore di Dio per noi e il nostro amore per il prossimo. Se qualcuno chiedesse Come, il fatto che Dio vi ami, si riflette sul vostro amore per gli altri? la risposta sarebbe: La rinascita crea questo legame. Essa è l'atto dello Spirito Santo di connettere i nostri cuori morti ed egoisti, con quello amorevole e vivo di Dio in modo che la sua vita diventi la nostra e il suo amore diventi il nostro.

E ora abbiamo visto che questo amore è, per natura, ciò di cui è fatto Dio e, per manifestazione, ciò che Dio ha fatto, nella storia, inviando suo Figlio in modo che sacrificasse la propria vita per attuare l'espiazione dei nostri peccati e perché potessimo avere la vita eterna. La rinascita ci lega a questo in un modo che definisce chi siamo come figli di Dio. Se siamo rinati, ci amiamo l'un l'altro.

Come ama il rinato

Quello che voglio fare nel restante tempo a nostra disposizione è applicare questo a noi qui a Betlemme. Voglio dirvi quello che l'apostolo Giovanni ha detto a tutti noi nel versetto 11: “Carissimi, se Dio ci ha amati così, anche noi dobbiamo amarci gli uni gli altri”. Se siamo stati rigenerati, amiamo il prossimo. Se siamo rinati, l'amore di Dio è in noi. “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli” (1 Giovanni 3,14).

Come avverrà questo?

Giovanni cita diversi modi specifici con cui l'amore di Dio diventerà reale nella nostra vita attraverso la rinascita. Ve ne cito due, e il modo in cui stanno trasformando la nostra vita insieme a Betlemme – e dovrebbe farlo sempre di più.

1) Gioire umilmente della bontà degli altri

1 Giovanni 3,11-14: “Poiché questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri. Non come Caino, che era da Maligno e uccise suo fratello. E per quale motivo l'uccise? Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste. Non meravigliatevi, fratelli, se il mondo vi odia. Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli”.

Ora, questa specifica forma di amore nel versetto 12 può sembrarvi totalmente non necessaria. “Non come Caino che ha ucciso suo fratello”. Sono davvero preoccupato che ci sia un'ondata di omicidi qui a Betlemme? No. E non penso che Giovanni tema questo. Egli non si concentra sull'omicidio. Chiede, nel versetto 12: “E per quale motivo l'uccise?” Questa è la preoccupazione di Giovanni. C'è qualcosa riguardo al movente di Caino che egli crede sia rilevante per il modo in cui questa chiesa ama il prossimo – e il modo in cui ci amiamo l'un l'altro.

Egli risponde alla fine del versetto 12: “Perché le sue opere erano malvagie, mentre quelle di suo fratello erano giuste”. Ciò che Giovanni sta dicendo, non è solo che l'amore non uccide un fratello, ma che l'amore non comporta il risentimento quando un fratello è superiore spiritualmente o moralmente. Caino non ha ucciso Abele semplicemente perché era malvagio. Egli lo ha ucciso perché il contrasto tra la bontà di Abele e la sua malvagità lo faceva sentire amareggiato, in colpa. Abele non doveva dire nulla; la sua bontà richiamava costantemente a Caino la sua malvagità. E invece di pentirsi e cambiare, si è sbarazzato del fratello. Se non ti piace ciò che vedi nello specchio, distruggi lo specchio.

Quindi, cosa vorrebbe dire, per ognuno di noi, essere come Caino? Vorrebbe dire che, ogni volta che le nostre debolezze o cattive abitudini sono contrapposte alla bontà di qualcun altro, invece di lavorare su di esse per migliorarci, ci teniamo lontani da quelli la cui vita ci fa sentire inferiori. Non li uccidiamo, li evitiamo. O peggio, troviamo il modo di criticarli in modo da neutralizzare la parte della loro vita che ci stava facendo sentire colpevole. Il modo migliore per annullare gli aspetti positivi di qualcuno è quello di attirare l'attenzione sui loro aspetti negativi. E così ci proteggiamo da tutto il bene che potrebbero rappresentare o da noi stessi.

Ma il punto di Giovanni è: L'amore non agisce così. L'amore è felice quando i nostri fratelli e sorelle fanno progressi nell'agire per il bene. L'amore gioisce di questa crescita. E se la loro crescita avviene più velocemente della nostra, allora l'amore è umile e si rallegra con quelli che sono nella gioia.

Quindi, la lezione per noi è: Ovunque si vede una certa crescita, virtù, disciplina spirituale, buona abitudine o buon comportamento, gioitene. Rendete grazie per questo, non amareggiatevi. Non fate come Caino, ma fate l'esatto opposto. Lasciatevi ispirare dalla bontà degli altri. L'amore è umile, si delizia della bontà degli altri, non protegge i difetti, ma si adopera per cambiarli. Che bella dimostrazione di unione quando tutti gioiamo dei rispettivi punti di forza e non ci amareggiamo! Questo è come l'amore di Dio si presenta quando la rinascita dà vita al suo popolo.

2) Soddisfare i bisogni degli altri—anche a caro prezzo

Il secondo modo in cui Giovanni dice che l'amore di Dio diventa reale nella nostra vita attraverso la rinascita lo troviamo in 1 Giovanni 3,16-18: “In questo abbiamo conosciuto l'amore, nel fatto che egli ha dato la sua vita per noi; quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli. Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l'amore di Dio? Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”.

Dice tre cose riguardo l'amore, e sono sempre più specifiche. Per prima cosa, dice che l'amore fa cose pratiche per le persone. Versetto 18: “Figlioli, non amiamo a parole né con la lingua, ma con i fatti e nella verità”. Lui non vuol dire che con la parola non si possa amare il prossimo. La lingua è capace di amare e odiare. Ciò che egli vuole dire è che, quando c'è bisogno di un aiuto concreto, non limitatevi a parlare. Aiutate gli altri in modo pratico.

Successivamente, ci dice quanto seriamente dovremmo prendere questo insegnamento. Versetto 16: “Anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”. Cristo ci ha amati, sacrificando la propria vita per noi. Quando rinasciamo, questo amore diventa nostro. Nella persona rinata c'è un profondo impulso a morire perché gli altri possano vivere. La presenza di Cristo nella persona rinata è la presenza di un cuore servile, uno spirito sacrificale, di una disponibilità ad annullarsi perché gli altri possano elevarsi. L'amore non vuole prosperare a spese di altri, ma vuole che siano gli altri a prosperare, e se ciò può avvenire a costo della nostra vita, va bene così. Gesù si prenderà cura di noi.

Quindi, la prima cosa che Giovanni dice è che l'amore è pratico e compie del bene per gli altri. E la seconda è che dovremo compiere del bene anche se questo comporta pagare un prezzo elevato. “Ha dato la sua vita per noi, quindi anche noi dobbiamo dare la vita per i fratelli”.

In terzo luogo, dice che questo significa sacrificare concretamente cose di cui gli altri hanno bisogno. Versetto 17: “Ma se uno ha ricchezze di questo mondo e, vedendo il suo fratello in necessità, gli chiude il proprio cuore, come rimane in lui l'amore di Dio?”. Ciò che Giovanni intende quando ci dice di dare la vita per l'altro è che bisogna condividere ciò che abbiamo. L'amore non è possessivo, ma sa che tutto appartiene a Dio. Noi siamo solo i gestori dei suoi beni. Tutto ciò che abbiamo è a sua disposizione. E Dio è amore. Quando rinasciamo, il suo amore diventa nostro. Ed esso governa i suoi beni nelle nostre mani.

Quindi, cerchiamo di essere un popolo molto pratico che ama coi fatti e non solo a parole. Cerchiamo di essere un popolo che sacrifica sé stesso per il bene degli altri e che dà la propria vita allo stesso modo con cui Cristo ha dato la sua per noi. Cerchiamo di essere un popolo generoso con tutto quello che abbiamo, sapendo che tutto – anche noi stessi – appartiene a Dio. Siamo i suoi figli, la sua natura è in noi e questa natura è l'amore.

La morte di Gesù mostra l'amore di Dio

Quindi, entrando nella Settimana Santa, concentriamoci sulla manifestazione dell'amore di Dio, vale a dire sull'invio sulla terra di suo Figlio, e sul suo amore mostrato dal sacrificio di suo Figlio. E concentrandoci sulla gloria dell'amore di Dio in Cristo, preghiamo con entusiasmo affinché la rinascita sia confermata tra di noi creando un legame tra l'amore di Dio per noi e il nostro amore per gli altri.

Carissimi, amiamoci gli uni gli altri,
perché l'amore è da Dio:
chiunque ama è stato generato da Dio
e conosce Dio.

–1 Giovanni 4,7