La fatale disobbedienza di Adamo e la trionfante obbedienza di Cristo

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English: The Fatal Disobedience of Adam and the Triumphant Obedience of Christ

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Di John Piper su Peccato Imputato e Originale
Una parte della serie Spectacular Sins and Their Global Purpose in the Glory of Christ

Traduzione di Giuseppe Bellone

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Lettera ai Romani 5:12-21
Perciò, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato — 13 Fino alla legge infatti c'era peccato nel mondo, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge. 14 Ma la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire. 15 Ma il dono di grazia non è come la caduta. Se infatti per la caduta di uno solo molti morirono, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso per grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su molti uomini. 16. E non è accaduto per il dono di grazia come per il peccato di uno solo. Il giudizio partì da un solo atto per la condanna, il dono di grazia, invece, da molte cadute per la giustificazione. 17 Infatti se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo. 18 Come dunque per la colpa di uno solo si è riversata su tutti gli uomini la condanna, così anche per l'opera di giustizia di uno solo si riversa su tutti gli uomini la giustificazione che dà vita. 19 Similmente, come per la disobbedienza di uno solo molti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo molti saranno costituiti giusti. 20 La legge poi sopraggiunse a dare piena coscienza della caduta, ma laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia. 21 Perché come il peccato aveva regnato con la morte, così regni anche la grazia tramite la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore.

Gesù è supremo

Uno degli obiettivi di questa serie è quello di imprimere nella nostra mente il fatto che Gesù è la persona più importante dell'universo — non più importante di Dio Padre o di Dio Spirito. È al loro stesso livello in valore, bellezza, saggezza, giustizia, amore e potenza. Ma è più importante delle altre persone — siano essi angeli, demoni, re, comandanti, scienziati, artisti, filosofi, atleti, musicisti o attori — quelli che sono in vita adesso, che mai siano vissuti o che mai vivranno. Gesù Cristo è supremo.

Tutto per Gesù — anche il male

Questa serie ha anche lo scopo di dimostrare come tutto ciò che esiste — compreso il male — sia disposto da parte di un Dio infinitamente santo e totalmente saggio affinché la gloria di Cristo splenda più radiosamente. Qualcuno di noi ha appena letto questa settimana, nel nostro programma di letture bibliche, i Proverbi 16:4: "Il Signore ha fatto ogni cosa per uno scopo, anche l'empio per il giorno della sventura". Dio ha fatto questo nel suo misterioso modo di agire che mantiene la responsabilità dell'empio e ne libera il cuore dal peccato. Due settimane fa abbiamo visto come tutto fu fatto per mezzo di Cristo e per Cristo (Colossesi 1:16). E ciò comprende, dice Paolo, "troni e dominazioni e principati e potestà" che sono stati sconfitti da Cristo sulla croce. È stato fatto "per il giorno della sventura". E in quel giorno la potenza e la giustizia, l'ira e l'amore di Cristo si sono manifestati. Prima o poi qualsiasi ribellione contro di lui condurrà alla rovina.

Il Dio che è là

Questa serie vuole anche solidificare la convinzione che la cristianità non è soltanto un insieme di idee, di pratiche e di sensazioni che hanno lo scopo di farci sentire bene psicologicamente — siano esse predisposte da Dio o dall'uomo. Essere cristiani non è quello. La cristianità inizia con la convinzione che Dio è una realtà oggettiva esterna a noi stessi. Noi non lo rendiamo ciò che è immaginandocelo in un certo modo. Come ha detto Francis Schaeffer, egli è il Dio che è là. Non lo facciamo noi. È lui che crea noi. Noi non decidiamo quali saranno le sue sembianze. È lui a decidere come saremo noi. Ha creato l'universo ed esso ha il significato che lui gli ha dato, non il significato che noi gli conferiamo. Se noi gli conferiamo un significato diverso da quello che gli è stato dato da lui siamo degli stupidi. E la nostra vita finirà per essere una tragedia. La cristianità non è un gioco; non è una terapia. Tutta la sua dottrina emana da ciò che Dio è e da ciò che ha fatto nel corso della storia. Corrispondono a fatti concreti. La cristianità va oltre i fatti. C'è la fede, la speranza e l'amore. Ma queste cose non sono sospese per aria. Crescono come grandi alberi di cedro sulla roccia della verità divina.

E il motivo per cui considero questo uno dei nostri fini in questa serie è perché sono profondamente convinto in base alla Bibbia che la vostra gioia, la vostra forza e santità eterne dipendono dalla solidità di questa visione del mondo che immette una fibra robusta nella spina dorsale della vostra fede. Visioni del mondo mediocri creano dei cristiani mediocri. E i cristiani mediocri non sopravviveranno ai giorni a venire. L'emozionalismo senza radici che tratta la cristianità come un'opzione terapeutica verrà spazzato via negli Ultimi Giorni. Coloro che rimarranno in piedi saranno quelli che hanno costruito la loro casa sulla roccia della grande obiettiva verità con Gesù Cristo, quale origine, centro e fine ultimo di tutto ciò.

La gloria di Gesù pianificata nel peccato di Adamo

Oggi l'enfasi è sul peccato spettacolare del primo uomo, Adamo, e su come esso abbia preparato lo scenario per il contrasto più sensazionale con Gesù Cristo. Passiamo alla Lettera ai Romani 5:12-21. Nell'estate del 2000 ci siamo soffermati cinque settimane su questi versetti. Oggi ci concentriamo su qualcosa di diverso rispetto a ciò che avevamo preso in considerazione durante quelle settimane.

Voglio focalizzare la nostra attenzione sulla gloria di Cristo come fine principale che Dio aveva in mente quando pianificò e permise il peccato di Adamo, e con lui lo sprofondamento dell'umanità intera dentro il peccato. Ricordate ciò che ho detto la settimana scorsa: tutto ciò che Dio permette lo permette per un motivo. E i suoi motivi sono sempre infinitamente saggi e determinati. Non aveva bisogno di permettere la Caduta. Avrebbe potuto impedirla, proprio come avrebbe potuto fermare la caduta di Satana (come abbiamo visto la settimana scorsa). Il fatto che non l'abbia impedita significa che ne aveva motivo, che tutto questo ha uno scopo. E non inventa i suoi piani cammin facendo. Ciò che lui sa essere saggio lo ha saputo da sempre. Pertanto il peccato di Adamo e la caduta del genere umano insieme a lui nel peccato e nella sofferenza non ha colto Dio di sorpresa e fa parte del suo piano omnicomprensivo di mostrare la pienezza della gloria di Gesù Cristo.

Uno dei modi più chiari per dare una dimostrazione di questo partendo dalla Bibbia — e non entreremo qui nei dettagli — è quello di osservare i punti in cui il sacrificio di Cristo per sconfiggere il peccato viene indicato come presente nella mente di Dio ancora prima della creazione del mondo. (Per maggiori dettagli vedere il messaggio "La sofferenza di Cristo e la sovranità di Dio".) Per esempio, nel libro dell'Apocalisse 13:8 Giovanni scrive a proposito di "tutti coloro i cui nomi non sono scritti fin dalla fondazione del mondo nel libro della vita dell’Agnello che è stato immolato". Quindi esisteva un libro prima della fondazione del mondo chiamato "il libro della vita dell'Agnello che è stato immolato". Prima che il mondo fosse creato Dio aveva già pianificato che suo Figlio sarebbe stato immolato come un agnello per salvare tutti coloro che sono scritti nel libro. Potremmo accostarci a innumerevoli altri testi come questo (Efesini 1:4-5; 2 Timoteo 1:9; Tito 1:1-2; 1 Pietro 1:20) per notare come la Bibbia consideri le sofferenze e la morte di Cristo per il peccato non come pianificate dopo il peccato di Adamo, bensì prima. Quindi, nel momento in cui avviene il peccato di Adamo, Dio non viene colto di sorpresa da questo fatto, ma lo ha già inserito nell'ambito del suo piano — vale a dire un piano per mostrare la sua straordinaria pazienza, grazia, giustizia e ira nella storia della redenzione, per poi rivelare, nel momento cruciale, la grandezza di suo Figlio quale secondo Adamo, superiore in tutto rispetto al primo.

Così questa volta consideriamo la Lettera ai Romani 5:12-21 tenendo a mente che lo spettacolare peccato di Adamo non ha ostacolato il fine di Dio di esaltare Cristo, ma è servito proprio a tale scopo. Ecco in che modo prenderemo in considerazione questi versetti. Ci sono cinque riferimenti espliciti a Cristo. Uno di questi stabilisce il modo in cui Paolo sta considerando Cristo e Adamo. Mentre il resto mostra come Cristo sia più grande di Adamo. Due di questi sono così simili che li raggrupperemo insieme. Ciò vuol dire che prenderemo in considerazione tre aspetti della superiorità di Cristo.

Gesù, "Colui che viene"

Vediamo quindi per prima cosa il modo in cui Cristo viene considerato nel versetto 14 e leggiamo i versetti 12-13 per il contesto: "Pertanto, come a causa di un solo uomo il peccato è entrato nel mondo e con il peccato la morte, e così anche la morte ha raggiunto tutti gli uomini, perché tutti hanno peccato — 13 Fino alla legge infatti c'era peccato nel mondo, anche se il peccato non può essere imputato quando manca la legge. 14 Ma la morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire". Ecco il riferimento a Cristo: "colui che doveva venire."

Il versetto 14 stabilisce il modo in cui Paolo sta pensando nel resto del passo. Adamo viene chiamato "figura" di uno che doveva venire, cioè una figura di Cristo. Notate per prima cosa ciò che è più ovvio: Cristo "doveva venire". Fin dal principio Cristo era "colui che doveva venire". Paolo indica che Cristo non è un ripensamento. Paolo non dice che Cristo era concepito come una copia di Adamo. Dive che Adamo era una figura di Cristo. Dio ha trattato Adamo in maniera da renderlo una figura del modo con cui ha pianificato di glorificare suo Figlio. Una figura è un preludio a qualcosa che giungerà in seguito e che sarà simile alla figura — ma più grande. Dio ha trattato Adamo in modo da renderlo una figura di Cristo. Notate adesso con maggior attenzione proprio dove, nel fluire dei suoi pensieri, Paolo sceglie di dire che Adamo è una figura di Cristo. Versetto 14: "La morte regnò da Adamo fino a Mosè anche su quelli che non avevano peccato con una trasgressione simile a quella di Adamo, il quale è figura di colui che doveva venire". Sceglie di dirci che Adamo è una figura di Cristo appena dopo aver detto che anche gli uomini che non avevano peccato in maniera simile a lui comunque erano sottoposti alla sua stessa punizione. Perché Paolo, proprio a questo punto, dice che Adamo era una figura di Cristo?

Gesù nostro capo rappresentante

Perché ciò che ha appena detto porta alla vera essenza della maniera in cui Cristo e Adamo sono simili e diversi. Ecco il confronto: Gli uomini che non hanno peccato come Adamo sono morti come lui. Perché? Perché erano collegati ad Adamo. Era il capo rappresentante della loro umanità e il suo peccato è valutato come il loro perché essi sono a lui collegati. Questa è in sostanza la ragione per cui Adamo è chiamato una figura di Cristo — perché la nostra obbedienza non è come l'obbedienza di Cristo eppure noi abbiamo vita eterna con Cristo. Perché? Perché noi siamo collegati a Cristo tramite la fede. Egli è il capo rappresentante della nuova umanità e la sua giustizia è valutata come la nostra giustizia perché noi siamo a lui collegati (cfr. Romani 6:5). Ecco il parallelo insito nel fatto che Adamo sia chiamato una figura di Cristo: Adamo > peccato di Adamo > umanità condannata con lui > morte eterna

Cristo > giustizia di Cristo > nuova umanità giustificata in lui > vita eterna Il resto del passo rivela quanto Cristo e la sua attività salvifica siano molto più grandi rispetto ad Adamo e alla sua attività distruttiva. Tenete a mente quanto ho detto all'inizio. Ciò che stiamo considerando qui è la rivelazione divina delle realtà che definiscono il mondo in cui vive ogni uomo di questo pianeta. Ogni uomo di questo pianeta è parte di questo testo perché Adamo era il padre di tutti. Perciò ogni persona che incontrate in America o in qualsiasi altro paese di qualsivoglia appartenenza etnica si confronta con quanto dice questo testo. Morte in Adamo o vita in Cristo. Questo è un testo globale. Non perdetevi questo. Questo è la realtà significativa per ogni singola persona che mai incontrerete. Visioni del mondo mediocri generano dei cristiani mediocri. Questa non è una mediocre visione del mondo. Si estende su tutto l'arco della storia e su tutta la superficie della terra. Influisce profondamente su ogni uomo del mondo e su ciascun titolo in Internet.

Celebrare la superiorità di Gesù

Vediamo adesso i tre modi in cui Paolo celebra la superiorità di Cristo e la sua opera al di sopra di Adamo e quanto da lui operato. Si possono riassumere in tre concetti:1) l'abbondanza di grazia, 2) la perfezione dell'obbedienza, e 3) il regno della vita.

1) L'abbondanza della grazia

Per prima cosa il versetto 15 e l'abbondanza della grazia. "Ma il dono gratuito [cioè il dono della giustizia v. 17] non è come la colpa. Se infatti per la caduta di uno solo molti morirono, molto di più la grazia di Dio e il dono concesso per grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su molti uomini." Il punto qui è che la grazia di Dio è più potente della colpa di Adamo. Il significato delle parole "molto di più" è: "molto di più ha la grazia di Dio . . . abbondato per molti". Come la colpa dell'uomo ha portato la morte, così altrettanto la grazia di Dio porterà la vita.

Ma Paolo entra ancora di più nello specifico. La grazia di Dio è precisamente "la grazia di un solo uomo, Gesù Cristo". "Molto di più hanno la grazia di Dio e il dono della giustizia per grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si sono riversati in abbondanza su molti." Non ci sono due grazie differenti. "La grazia di quel solo uomo, Gesù Cristo" è l'incarnazione della grazia di Dio. Questo è il modo in cui Paolo ne parla, per esempio, nella lettera a Tito 2:11: "È apparsa la grazia di Dio (vale a dire, in Gesù), apportatrice di salvezza". . . E nella seconda lettera a Timoteo 1:9: "La sua . . . grazia che ci ha dato in Gesù Cristo". Quindi la grazia che è in Gesù è la grazia di Dio.

Questa grazia è grazia sovrana. Conquista ogni cosa lungo il suo cammino. Vedremo tra un attimo come abbia il potere del re dell'universo. È la grazia sovrana. È la prima celebrazione della superiorità di Cristo su Adamo. Quando la caduta di un solo uomo, Adamo, e la grazia di un solo uomo, Gesù Cristo, si incontrano, Adamo e la sua caduta perdono. Cristo e la grazia sono vittoriosi. Questa è veramente una bella notizia per chi appartiene a Cristo.

2) La perfezione dell'obbedienza

Secondo, Paolo celebra il modo in cui la grazia di Cristo vince la caduta di Adamo e la morte, cioè la perfezione dell'obbedienza di Cristo. Versetto 19: “Similmente, come per la disobbedienza di uno solo (cioè Adamo) molti sono stati costituiti peccatori, così anche per l'obbedienza di uno solo (cioè Cristo) molti saranno costituiti giusti”. Quindi la grazia di questo unico uomo, Gesù Cristo, gli impedisce di peccare — lo rende obbediente fino alla morte, e alla morte in croce (Filippesi 2:8) — così da offrire perfetta e completa obbedienza al Padre per conto di coloro che a lui sono uniti nella fede. Adamo è venuto meno all'obbedienza. Cristo vi riuscì in modo perfetto. Adamo ha dato origine al peccato e alla morte. Cristo è stato fonte di obbedienza e di vita.

Cristo è come Adamo, che era una figura di Cristo — entrambi sono i capi rappresentanti di una vecchia e una nuova umanità. Dio attribuisce la caduta di Adamo alla sua umanità e attribuisce il successo di Cristo alla sua umanità per il modo in cui queste due umanità sono unite ai loro rispettivi capi. La grande superiorità di Cristo sta nel fatto che non solo egli riesce a obbedire perfettamente, ma lo fa in maniera tale che milioni di uomini sono considerati giusti grazie alla sua obbedienza. Siete collegati soltanto ad Adamo? Siete parte soltanto della prima umanità destinata alla morte? O siete anche collegati a Cristo e partecipi della nuova umanità destinata alla vita eterna?

Il regno della vita

Terzo, Paolo celebra non solo l'abbondanza della grazia di Cristo e della sua perfetta obbedienza, ma infine, anche il regno della vita. Per mezzo dell'obbedienza di Cristo la grazia conduce al trionfo della vita eterna. Versetto 21: “. . . Di modo che, come regnò il peccato nella morte, così regni anche la grazia mediante la giustizia per la vita eterna, per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore". La grazia regna per mezzo della giustizia (cioè attraverso la perfetta giustizia di Cristo) fino al culmine della vita eterna — e tutto ciò avviene "per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore".

O, ancora una volta nel versetto 17, lo stesso messaggio: "Infatti, se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo". Lo stesso schema: la Grazia attraverso il dono della giustizia porta al trionfo della vita, e tutto ciò per mezzo di Gesù Cristo.

Ho accennato prima che la grazia di Dio in Cristo che Paolo cita in questi versetti è una grazia sovrana. È qui che voi lo vedete, cioè nel regno della parola. La morte ha una specie di sovranità sull'uomo e regna su tutto. Tutti muoiono. Ma la grazia vince il peccato e la morte. Essa regna nella vita persino su coloro che erano già morti. Questa è la grazia sovrana.

La spettacolare obbedienza di Gesù

Questa è la grandezza della gloria di Cristo — egli supera di gran lunga la magnificenza del primo uomo, Adamo. La spettacolare peccato di Adamo non è così grande come la spettacolare grazia e obbedienza di Cristo e il dono della vita eterna. Indubbiamente il piano di Dio fin dall'inizio, nella sua giustizia perfetta, era che Adamo, quale capo rappresentante del genere umano, sarebbe stato una figura di Cristo capo rappresentante di una nuova umanità. Nel suo piano questo confronto e contrapposizione, la gloria di Cristo avrebbe brillato in maniera ben più radiosa.

Il versetto 17 sottopone il problema a voi in maniera molto personale e molto urgente. Qual è la vostra posizione? "Infatti, se per la caduta di uno solo la morte ha regnato a causa di quel solo uomo, molto di più quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia regneranno nella vita per mezzo del solo Gesù Cristo". Notate le parole con attenzione e in maniera personale: "quelli che ricevono l'abbondanza della grazia e del dono della giustizia".

Parole preziose per i peccatori

Queste sono parole preziose per i peccatori: la grazia è gratuita, il dono è gratuito, la giustizia di Cristo è gratuita. La riceverete come speranza e tesoro della vostra vita? Se lo fate, voi "regnerete nella vita per mezzo di quel solo uomo, Gesù Cristo". Ricevetela adesso. Datene testimonianza nel battesimo. E diventate parte vivente del popolo di Cristo. -.-