Il Valore della Conoscenza della Storia

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English: The Value of Learning History

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Di John Piper su Filosofia della Storia
Una parte della serie Taste & See

Traduzione di Eliana Fierro

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Una lezione da Giuda

La breve lettera di Giuda ci insegna qualcosa sul valore della conoscenza della storia; sebbene questo non sia il punto centrale della lettera, esso è degno d’importanza.

In questo penultimo libro della Bibbia Giuda scrive per incoraggiare i santi a “combattere con determinazione per la fede che fu trasmessa ai santi una volta per tutte” (versetto 3). Questa lettera invita a vigilare tenuto conto di “alcuni individui [che] si sono infiltrati inosservati … empi che trasformano la grazia del nostro Dio in dissolutezza e rinnegano il nostro unico padrone e signore, Gesù Cristo” (versetto 4). Giuda descrive questi individui con termini forti. Essi “insultano ciò che non comprendono” (versetto 10). Essi “sono sobillatori, biasimatori, agiscono seguendo la propria lussuria; essi parlano con arroganza, adulano le persone per riceverne guadagni e vantaggi” (versetto 16). Essi “provocano divisioni, [e sono] persone materiali, prive dello Spirito” (versetto 19).

Questo è un giudizio scioccante di individui che non sono al di fuori della chiesa, ma che “si sono infiltrati inosservati”. Giuda vuole che li si individui per quello che realmente sono, in modo che la chiesa non sia ingannata e rovinata dai loro falsi insegnamenti e comportamenti immorali.

Una delle sue strategie è quella di paragonarli ad altre persone e avvenimenti della storia; ad esempio, egli dice che “Sodoma e Gomorra … si abbandonarono all’impudicizia e seguirno vizi contro natura, sono un esempio nella condanna al fuoco eterno” (versetto 7). Giuda quindi compara questi individui a Sodoma e Gomorra e lo fa per sottolineare che Sodoma e Gomorra sono “un esempio” di ciò che accade quando le persone vivono come questi intrusi. Quindi, nella mente di Giuda, la conoscenza della storia di Sodoma e Gomorra è utile nell’aiutare a individuare questo tipo di errore e allontanarlo dai santi.

Similmente nel versetto 11, Giuda mette insieme altri tre riferimenti a eventi storici come paragone con quello che sta accadendo ai suoi giorni tra i Cristiani. Egli scrive “Guai a loro! Perché hanno seguito la strada di Caino e per il profitto si sono gettati a capofitto nel traviamento di Balaàm e sono periti nella ribellione di Core”. Questo è degno di nota; perché riferirsi a tre diversi episodi storici come questi accaduti centinai di anni addietro – Genesi 19 (Sodoma), Genesi 3 (Caino), Numeri 22-24 (Balaam), Numeri 16 (Core)? A che scopo?

Ecco tre motivi:

1) Giuda suppone che i lettori conoscano queste storie. Non è sorprendente! È il primo secolo, non c’erano libri nelle case, non c’erano Bibbie disponibili, né registrazioni degli avvenimenti storici; solo racconti orali. Eppure Giuda presuppone che le persone sappiano qual è “la strada di Caino”, “il traviamento di Balaam” e “la ribellione di Core”. Voi lo sapete? È fantastico! Egli si aspetta che lo sappiano. Ciò mi fa riflettere che i nostri livelli di conoscenza biblica nella chiesa tutt’oggi siano troppo bassi;

2) Giuda pensa che la conoscenza della storia farà luce sulla situazione presente. I Cristiani affronteranno meglio l’errore presente se sono a conoscenza di situazioni simili accadute nel passato. In altre parole, la storia è un valore per la vita cristiana. Sapere che Caino era geloso e odiava suo fratello e risentiva della sua profonda comunione spirituale con Dio servirà ad allertare a cercare atteggiamenti simili anche tra i fratelli. Essere a conoscenza del fatto che Balaam infine cedette e rese la Parola di Dio un mezzo per ottenere cose materiali renderà più abili nel riconoscere questo tipo di cose. Sapere che Core disprezzava l’autorità legittima e risentiva il comando di Mosè proteggerà da persone faziose che odiano tutti i loro capi;

3) non è palese, quindi, che Dio faccia sì che gli eventi accadano e che siano annotati come storia in modo che noi possiamo apprenderli e diventare più saggi e maggiormente accorti del presente per il bene di Cristo e della sua chiesa? Non bisognerebbe mai smettere di imparare la storia e di acquisite conoscenza ogni giorno per dare ai nostri figli la migliore protezione contro la follia del futuro: cioè la conoscenza del passato.


Chi impara con voi, per Cristo e il suo regno,

Pastore John