Il Piacere di Dio in Coloro Che Sperano nel Suo Amore

Da Libri e Sermoni Biblici.

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English: The Pleasure of God in Those Who Hope in His Love

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Di John Piper su La Grazia di Dio
Una parte della serie The Pleasures of God

Traduzione di Susanna Castaldini

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Salmi 147:10-11 La sua gioia non è nella forza del cavallo,
né il suo piacere nelle gambe di un uomo;
Ma il Signore si compiace di quelli che lo temono,
in coloro che sperano nel suo fermo amore.

La Nostra Attenzione su Quello Che Piace a Dio

Fino ad oggi abbiamo messo la nostra attenzione su quello che piace a Dio nei suoi confronti e della sua opera.

E si compiace di ferire suo Figlio, perché in questo grande atto di punizione il burrascoso fidanzamento tra le due sue più grandi passioni si sono unite, cioè la sua passione per la gloria del suo nome e la passione del suo amore verso i peccatori.

La Premessa Dietro la Nostra Attenzione

Si può ricordare che la nostra premessa dietro tutti questi messaggi è stata la convinzione espressa da Henry Scougal nel suo libro, The Life of God in the Soul of Man, e cioè che "Il valore e l'eccellenza di un'anima deve essere misurata dall'oggetto del suo amore". In altre parole, se amiamo le cose a buon mercato e senza valore, riveliamo quanto piccola ed economica sia la nostra anima.

L'anima si misura con i suoi voli
Alcuni, bassi e altri alti
Il cuore si rivela dalle le sue delizie,
Ed i piaceri non mentono.

Abbiamo preso come punto di partenza di questa serie la convizione che anche questo è vero di Dio, non solo dell'uomo. Il valore e l'eccellenza dell'anima di Dio si misura con gli oggetti del suo amore. E penso che lo abbiamo visto nascere nuovamente: gli oggetti dell'amore di Dio sono quelle cose che sono di un'infinita bellezza e valore.

Così Dio è un grande esempio per noi. Egli ci mostra ciò che un'anima eccellente deve amare sopra ogni cosa. Dobbiamo amare

Se li amassimo di più, le nostre anime sarebbero più grandi e migliori e sarebbero più simili all'immagine del nostro Creatore.

Un Punto di Svolta nella Serie

La giornata di oggi segna un punto di svolta nelle serie perché fino ad ora non ci siamo mai focalizzati sul tipo di atteggiamenti umani e di azioni che piacciano a Dio. Ci siamo concentrati prima sull'amore di Dio per la sua propria gloria. E credo che questo ordine sia molto importante.

Partendo dal Centro del Vangelo, Dio

Per prima cosa abbiamo bisogno di capire (e anche quelli che amiamo in questo mondo hanno bisogno di vedere!) soprattutto che Dio è Dio:

Ma piuttosto che noi siamo carenti senza di lui. La gloria della sua comunione è la corrente di acqua viva di cui siamo assetati per tutta la nostra vita.

A meno che non cominciamo con Dio in questo modo, quando il Vangelo viene da noi, inevitabilmente siamo messi al centro di esso. Sentiremo che la forza trainante nel Vangelo è il nostro valore piuttosto del valore di Dio. Rintracceremo il Vangelo nella gioia di Dio in noi invece di rintracciarlo nella grazia che da la possibilità ai peccatori di trovare gioia in lui.

Ma il vangelo è la buona notizia che Dio è il fine che da ogni soddisfazione ai nostri desideri e che, anche se lui non ha bisogno di noi e si è allontanato da noi a causa dei nostri peccati che lo sminuiscono, Lui ha creato un modo per i peccatori di bere al fiume delle sue gioie per mezzo di Gesù Cristo grazie al grande amore con il quale ci ha amati. E non saremo entusiasmati da questa buona notizia a meno che non capiamo che lui non era obbligato a farlo. Non è stato obbligato o costretto dal nostro valore. Egli è il centro del Vangelo. L'esaltazione della sua gloria è la forza motrice del Vangelo. Il Vangelo è un vangelo di grazia! E la grazia è la volontà di Dio per magnificare il valore di Dio dando ai peccatori il diritto di gioia in Dio, senza oscurare la gloria di Dio.

Ed i santi di Dio amano la centralità di Dio nel vangelo:

E così per sette settimane ci siamo concentrati su quello che piace a Dio direttamente di se e nella libertà del suo lavoro per rendere inconfondibile il fatto che Dio è il centro del Vangelo. Abbiamo solo accennato al tipo di risposta da parte dell'uomo che avrebbe portato il piacere di Dio.

Andando alla nostra risposta al Vangelo

Ma ora siamo pronti. Ora, se vuole il Signore , saremo in grado di capire perché le risposte umane che Dio vuole e a cui fanno piacere arrivano come una buona notizia per i peccatori e tuttavia Dio le mantiene al centro dei suoi propri affetti.

Se il Vangelo esige una risposta dai peccatori, allora la domanda stessa dev'essere una buona notizia invece di essere un altro peso, altrimenti il Vangelo non sarebbe Vangelo. E se il vero vangelo biblico avesse sempre Dio al centro, allora la risposta che vuole dovrebbe magnificare lui e non noi.

Ora, che tipo di risposta può realizzare entrambe le cose: una buona notizia per i peccatori e gloria a Dio?

Il nostro testo fornisce la risposta. Salmi 147:10-11,

La sua gioia non è nella forza del cavallo,
né il suo piacere nelle gambe di un uomo;
ma il Signore si compiace di quelli che lo temono,
in coloro che sperano nel suo fermo amore.

Cominciamo con il versetto 11 e chiedere perché Dio si compiace di quelli che lo temono e sperano nel suo amore. Poi ci rivolgeremo al versetto 10 e perfezionare la nostra risposta chiedendo perché Dio non gioisce per la forza del cavallo e le gambe di un uomo.

Contemporaneamente Temendo e Sperando in Dio

Prima di tutto lasciate che vi chieda questo: come si può essere incoraggiati a temere ed a sperare allo stesso tempo e nella stessa persona? "Il Signore si compiace di quelli che lo temono e di quelli che sperano nel suo fermo amore". Sperare in colui di cui avete paura e avere paura di colui in cui si spera?

Di solito è il contrario: se abbiamo paura di una persona, speriamo che qualcuno venga ad aiutarci. Ma qui dovremmo temere colui in cui speriamo e sperare in colui di cui abbiamo paura. Cosa significa questo?

Penso che significhi che dovremmo lasciare che l'esperienza della speranza penetri e trasformi l'esperienza della paura, e lasci che l'esperienza della paura penetri e trasformi l'esperienza della speranza. In altre parole, il tipo di paura che dobbiamo avere verso Dio è ciò che resta della paura quando abbiamo una sicura speranza nel bel mezzo di essa.

La paura di una Terribile Tempesta Artica

Supponiamo che stavate esplorando un ghiacciaio sconosciuto nel nord della Groenlandia in pieno inverno. Proprio quando avete raggiunto una scogliera a picco con una vista spettacolare di chilometri e chilometri di ghiaccio frastagliato e montagne di neve, si abbatte una terribile tempesta. Il vento è talemente forte che avete paura che potrebbe portare via voi e la vostra scquadra che sta proprio sopra la scogliera. Ma nel mezzo della tempesta scoprite una fenditura nel ghiaccio dove ci si può nascondere. Qui vi sentite al sicuro, ma la potenza impressionante della tempesta continua ad infuriare e la osservate con una sorta di tremante piacere mentre si solleva fuori verso i ghiacciai lontani.

In un primo momento c'è il timore che questa tempesta terribile e per questo spaventoso terreno che potrebbero portare via la vostra vita. Ma poi trovate un rifugio e torna la speranza di essere al sicuro. Ma non tutto nella senzazione chiamata paura è svanito. Solo il pericolo di vita. Rimangono il tremito, lo stupore, la meraviglia, la sensazione che non avevate mai voluto rimanere intrappolato in una simile tempesta e di essere l'avversario di tale potere.

La Paura della Potenza di Dio

E così è con Dio. Versetti 16-17 dire: "Fa scendere la neve come lana, come polvere sparge la brina. Getta come briciole la grandine, difronte al suo gelo chi resiste? Ed i versi 4-5 si rivolgono allo stesso potere di Dio nella natura: "Egli conta il numero delle stelle, e chiama ciascuna per nome. Grande è il Signore, onnipotente, la sua sapienza non ha confini ".

In altre parole, la grandezza di Dio è più grande dell'universo delle stelle e il suo potere si trova dietro il freddo insopportabile delle tempeste artiche. Eppure lui mette la sua mano intorno a noi e dice: "Prendi pure rifugio nel mio amore e lascia che il terrore del mio potere si trasformi nei maestosi fuochi d'artificio del tuo fecile cielo notturno ". Il timore di Dio è ciò che rimane della tempesta quando si ha un posto sicuro per guardarlo proprio nel mezzo di essa.

E in quel luogo di rifugio dici a te stesso: "Questo è meraviglioso, questo è terribile, questa è un' incredibile potenza. O l'emozione di essere qui, nel centro dello spaventuso potere di Dio, ma protetto da Dio stesso! O che cosa terribile è quella di cadere nelle mani del Dio vivente senza speranza, senza un Salvatore! Meglio avere una macina di mulino legata al collo ed essere gettato negli abissi del mare piuttosto che offendere questo Dio! Che meraviglioso privilegio di conoscere il favore di questo Dio nel mezzo della sua potenza! "

E così abbiamo un'idea di come ci sentiamo quando c'è speranza e timore allo stesso tempo. La speranza trasforma la paura in un felice tremore ed in una serena meraviglia, e la paura tira fuori tutto quello che c'è di banale nella speranza e la rende seria. Il terrore di Dio rende i piaceri del suo popolo forti. L'intimità familiare della compagnia è molto più piacevole quando la tempesta infuria fuori della casa.

La Gioia di Dio nelle Persone Che Hanno Paura e Speranza in Lui.

Ora, perché Dio si compiace in coloro che lo vivono in questo modo: nelle persone che lo temono e sperano nel suo amore?

Sicuramente è perché la nostra paura riflette la grandezza della sua potenza e la nostra speranza riflette la bontà della sua grazia. Dio si compiace di quelle risposte che rispecchiano la sua magnificenza.

Questo è proprio quello di cui ci saremmo aspettati da un Dio che è del tutto sufficiente da solo e non ha bisogno di noi, un Dio:

Dio trova piacere in chi spera nel suo amore, perché la speranza mette in evidenza la libertà della sua grazia. Quando io grido: "Dio è la mia unica speranza, la mia roccia, il mio ​​rifugio!" Mi rivolgo a me stesso e sto mettendo tutta l'attenzione alle infinite risorse di Dio.

La Risposta che Realizza Due Cose

Vi ricordate la domanda che abbiamo fatto qualche minuto fa: che tipo di risposta può voler Dio da noi in modo che la richiesta diventi una buona notizia per noi e gloria per lui? Questa è la risposta: la richiesta di sperare nel suo amore.

Buona Notizia per i Peccatori

Come un peccatore senza rettitudine in piedi davanti a un Dio santo ed auto-sufficiente, quale altra richiesta uno vorrebbe sentirsi dire se non questa: "Spera nel mio amore!" Se solo lo sapessimo, tutti noi ci siamo arenati sul volto di ghiaccio in Groenlandia ed il vento soffia ferocemente. La nostra posizione è talmente precaria che se anche se respiriamo profondamente, il nostro peso si spostera e finiremo a precipizio morendo. Dio viene a noi e dice in quel momento, "io vi salverò, e vi proteggero' durante la tempesta. Ma c'è una condizione. " Il tuo cuore affonda. Il tuo volto è piatto contro il ghiaccio. Le unghie sono scavate Vi sentite che state per morire. Voi sapete che basta che muoviate le labbra per cadere. Voi sapete che non c'è niente che puoi fare per Dio!

Poi parla il comando evangelico: la mia richiesta è che devi sperare in me. Questa notizia non è una buona questa mattina? Che cosa potrebbe essere più facile di sperare in Dio quando tutto il resto sta cedendo intorno a voi? E questo è tutto quello che vuole. Questo è il vangelo.

Gloria a Dio

Ma non è solo una buona notizia per noi peccatori. E 'anche la gloria di Dio a chiederci solo questa cosa. Perché? Perché quando la speri in Dio, dimostri

Quando speriamo in Dio, dimostri che sei tu quello che ha dei bisogni, non Dio (Salmo 50:10-15; 71:4–6, 14).

La bellezza del Vangelo è che nella semplice richiesta ("Metti la tua speranza nell'amore di Dio!") percepiamo delle buone notizie e Dio ne ha la gloria. Ed è per questo Dio si compiace in chi spera nel suo amore, perché in questo semplice atto di speranza la sua grazia viene glorificata ed i peccatori vengono salvati. Questo è il comando del Vangelo che tiene Dio al centro, quel centro dei suoi affetti e dei nostri. La gioia di Dio Non è nel Cavallo e nelle Gambe,

Ora ci chiedono perché Dio non non si compiace nei cavalli e nele gambe. Versetto 10:

La Sua gioia non è nella forza del cavallo,
né il suo piacere nelle gambe di un uomo.

Non perché Non trova piacere nelle Cose che Ha Fatto

Il punto qui non è che i cavalli forti e le gambe forti siano cattivi. Dio li ha creati. Egli si compiace nella forza e la libertà dei cavalli possenti. Ha chiesto a Giobbe,

Puoi tu dare forza al cavallo?
e vestire di fremiti il suo collo?
Lo fai tu sbuffare come un fumaiolo? . . .
Scalpita nella valle giulivo
e con impeto va incontro alle armi.
Sprezza la paura, non teme
né retrocede davanti alla spada. . .
al suono della tromba piu' non si tiene.
Al primo squillo di tromba, grida, "Aha!"
Fiuta la battaglia da lontano,
gli urli dei capi, il fragor della mischia
(Giobbe 39:19-25)

Ma Perché Potremmo Mettere la Nostra Speranza in Loro

No, il punto non è che questo animale glorioso è cattivo. Il punto è che nel giorno della battaglia gli uomini sperano nei cavalli invece di mettere la loro speranza in Dio. Ma Proverbi 21:31 dice: "Il cavallo è pronto per il giorno della battaglia, ma la vittoria appartiene al Signore". Perciò il Salmo 20:07 dice: "Chi si vanta dei carri e chi dei cavalli; ma noi siamo forti nel nome del Signore nostro Dio ".

Dio non è dispiaciuto della forza dei cavalli e delle gambe umane. Lui si scontento con quelli che sperano nei loro cavalli e nelle loro gambe. Lui è scontento con le persone che ripongono la loro speranza nei missili o nei cosmetici, nei carri armati o nelle abbronzature, nelle bombe o nel body-building. Dio non trova piacere in termini di efficienza aziendale o di bilanci in pareggio o di sistemi di welfare o di nuovi vaccini o di istruzione o di eloquenza o di eccellenza artistica o di processi legali quando queste cose sono i tesori in cui speriamo oppure la conquista di cui ci vantiamo.

Perché? Perché quando abbiamo messo la nostra speranza nei cavalli e nelle gambe, i cavalli e le gambe ottengono la gloria, non Dio.. E noi siamo perduti non salvi.

Quindi, vi esorto questa mattina, per il bene della vostra anima e per la gloria di Dio: depositate la vostra speranza sul potere e l'amore di Dio, non su voi stessi o su quello che potete ottenere.

Perché il Signore si compiace di quelli che lo temono,
in coloro che sperano nella sua grazia.