Il Cammino della Fede
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di John Piper
su Paura e ansia
Una parte della serie Taste & See
Traduzione di Elisabetta Bigon
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Quando siamo prossimi alla morte, gran parte della vita ci sembra diversa. Gran parte della frenesia di un tempo sembra assurda. Quando ci troviamo sul letto di morte, il 99% delle paure avute nel corso della vita sembra una cosa ridicola.
Allora, perché non imparare fin da subito? Isaia dice, 28:16: “Colui che crede non avrà fretta.” Confidando in un Dio amorevole e sovrano, le ansie vengono tenute fuori dalla nostra vita. Ho un amico, anch’esso pastore, che non sembra mai essere di fretta anche se ha un sacco di cose da fare. Quando la gente è in ritardo, egli non cammina su e giù nervosamente. Quando un fusibile salta nel bel mezzo della funzione, egli non si cruccia e non si arrabbia. Quando alla riunione del consiglio le cose non vanno come lui vorrebbe, egli non si mangia le unghie o si innervosisce. Si ha la netta impressione che egli sappia qualcosa che noi ignoriamo, come uno che legge un libro già letto e ne conosce il finale.
Il suo segreto si trova in Isaia 28:16, “Colui che crede non avrà fretta.” Cosa crede? Che Dio è Dio e che è sempre all’opera per coloro che credono in Lui. Se Dio è all’opera per noi quando la gente è in ritardo, quando salta un fusibile e quando le riunioni del consiglio non vanno come vorremmo – se in ogni momento Dio è all’opera per il nostro bene, perché allora essere frenetici? Perché essere in agitazione? Perché essere di fretta?
Quando Paolo dice, “La vita che vivo, con fede nel Figlio di Dio, che mi ha amato e ha dato se stesso per me” egli intende: “Istante per istante mi sento fiducioso nel fatto che l’amore che ha spinto Gesù sulla croce per me, lo spinge in questo momento ad operare per il mio bene”. Ecco perché Paolo potrebbe dire, “Ho imparato, in qualsiasi condizione mi trovi, ad essere soddisfatto” (Filippesi 4:11). Egli credeva nel potere presente e nella bontà di Dio, quindi egli non aveva fretta: nessuna frenesia, nessuna agitazione.
La fretta è uno spreco, uno sperpero di pace, di salute, di gioia. Il Signore non ha mai fretta perché ha tutto sotto controllo. Quale fermo potere segnerà il suo popolo! Con la nostra fretta noi lo disonoriamo. I figli del re non si lasciano prendere dal panico quando perdono le loro chiavi.
Descriviamo un sergente dell’esercito Israeliano nel pressi del Mar Rosso, mentre il Faraone gli si avvicina da dietro. Egli ha una fretta terribile e una grande frenesia, passa velocemente a preparare una flottiglia, organizza le squadre affinché vadano a prendere legname, funi, pece e attrezzi, rimanendo sveglio fino a tardi, preoccupandosi di chi non ha voglia di lavorare, rimproverando chi non lavora bene. Poi, una mattina presto, un grande dolore attanaglia il suo petto, il suo braccio sinistro si intorpidisce e viene colto dalla nausea. I suoi operai lo portano alla sua tenda, in cima alla collina. L’ultima cosa che vede sono le acque del Mar Rosso che si aprono con un sussurro divino, e il popolo vi cammina attraverso, verso la salvezza, lasciandosi dietro la sua flottiglia.
Betlemme, Betlemme! Il vostro Dio non dorme e non si assopisce mai. Non preoccupatevi e non siate ansiosi. Il Padre Vostro sa quello di cui avete bisogno prima ancora che lo chiediate. Proprio ora, Egli opera per voi. Confidate in Lui. Tenete il passo fermo, poiché “colui che crede non avrà mai fretta.”
Procedete nel vostro cammino con fede.
Pastore John