Fede: unico e fruttifero effetto della rinascita

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English: Faith: Unique and Fruitful Effect of the New Birth

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Di John Piper su Fede
Una parte della serie You Must Be Born Again

Traduzione di Francesca Macilletti

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Giovanni 1,1-14

In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. 2 Egli era, in principio, presso Dio: 3 tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. 4 In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; 5 la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta. 6 Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. 7 Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. 8 Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. 9 Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. 10 Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. 11 Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. 12 A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13 i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. 14 E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.

La scorsa settimana ho assistito alla conferenza di Vishal Mangalwadi “Da Bach a Cobain”, che è parte di una serie di conferenze che ha tenuto presso l'Università del Minnesota dal titolo “Il sole deve tramontare a ovest?” In questa conferenza, Vishal Mangalwadi ha parlato brevemente sull'uso del mantra nelle religioni orientali. Quando ho sentito le sue parole mi sono detto: Questo mi sarà molto d'aiuto per parlare di uno dei miei argomenti nel messaggio di domenica, vale a dire, come la “parola” agisca per realizzare la rinascita.

Quindi, proviamo a fare un collegamento tra il teso della scorsa settimana – 1 Pietro 1:23 – e quello di questa settimana per riflettere su come il mantra differisca dal Vangelo. È sorprendente di come molti siti web religiosi colleghino il significato di mantra al primo versetto del primo capitolo del Vangelo di Giovanni: “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio”. Quello che dicono è che la realtà è costituita sostanzialmente da suoni. E possiamo avere accesso alla realtà ultima ripetendo certi suoni sacri. Cioè, i mantra.

Indice

Mantra: suoni verbali senza un significato verbale

Un sito spiega il mantra in questo modo: “Soltanto ripetendo il nome, ciò che non può essere compreso verrà compreso e ciò che non può essere visto si vedrà”. In altre parole, il mantra non funziona chiarendo il significato delle parole e mostrando come esso corrisponda alla realtà. Il mantra è piuttosto la combinazione di suoni senza un significato verbale. Lo scopo del mantra non è quello di chiarire le idee, ma farle scomparire, in modo che vi sia un accesso più immediato alla realtà ultima.

Sapere cosa pensiamo riguardo questo argomento è molto importante. Alcuni cristiani che non sanno di preciso cosa credono riguardo al come Dio si mette in relazione con noi attraverso la mente, perdono l'orientamento e iniziano a praticare religioni orientali che potrebbero allontanarlo da Cristo.

Vangelo: narrazione intellegibile riguardo Gesù

In Pietro 1,23 viene detto, come abbiamo visto la scorsa settimana, che noi “siamo stati rigenerati non da seme corruttibile, ma incorruttibile, attraverso la parola di Dio viva ed eterna”. Questa frase è stupendamente importante. Siamo rinati, cioè, lo Spirito Santo ci ha uniti a Gesù Cristo, in modo da poter condividere nella Sua nuova, eterna vita di resurrezione la parola di Dio. Questo miracolo, questo passaggio dalla morte alla vita, avviene attraverso la parola di Dio.

Ora, è necessario che decidiate se pensare che questo si riferisca all'uso della parola di Dio come mantra o come narrazione intelligibile riguardante i reali eventi storici che hanno visto Gesù Cristo come protagonista e il significato che hanno questa persona e questi eventi per i credenti. Siamo in relazione alla realtà divina – a Dio nella rinascita – da processi mistici di ripetizione di suoni sacri, liberando la mente dai pensieri e ottenendo l'accesso immediato alla realtà ultima, o siamo in relazione alla realtà divina - a Gesù Cristo crocifisso e risorto – ascoltando e credendo che le parole intelligibili di Dio siano la narrazione di quello che Gesù Cristo ha compiuto per noi morendo e risorgendo?

Dopo aver detto in 1 Pietro 1,23 che siamo rinati “attraverso la parola di Dio viva ed eterna”, Pietro dice, nel versetto 25: “Questa è la parola del Vangelo che vi è stato annunciato”. In altre parole, la parola attraverso la quale siamo rinati è “il Vangelo che vi è stato annunciato”. E di cosa si tratta? Che cos'è quel Vangelo o una buona notizia? Ecco cos'è:

Vi proclamo poi, fratelli, il Vangelo che vi ho annunciato e che voi avete ricevuto, nel quale restate saldi e dal quale siete salvati, se lo mantenere come ve l'ho annunciato. A meno che non abbiate creduto invano! A voi infatti ho trasmesso, anzitutto, quello che anch'io ho ricevuto, cioè che Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture e che fu sepolto e che è risorto il terzo giorno secondo le scritture e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici (1 Corinzi 15,1-5)

Il Vangelo è notizia

In altre parole, il Vangelo è notizia. Si tratta di eventi accaduti, che potete vedere con i vostri occhi, toccare con le vostre mani, ai quali potete pensare con la vostra mente e che potete descrivere con la vostra bocca. È la notizia della morte di Gesù nella storia e della Sua risurrezione che ottengono il loro significato, come dice Paolo, dalla Scrittura: “Cristo è morto per i nostri peccati in accordo con le Scritture”.

Siamo salvati, viene detto nel versetto 2, se crediamo a questa notizia. E ci crediamo, perché l'abbiamo sentita e capita con le nostre menti. Paolo conclude la sezione di 1 Corinzi 15,11 dicendo: “Dunque, sia io che loro, così predichiamo e così avete creduto”. Come disse in Romani 10,17: “La fede viene dall'ascolto e l'ascolto riguarda la parola di Cristo”. E in Galati 3,2;5, “È per le opere della Legge che avete ricevuto lo Spirito o per aver ascoltato la parola della fede? … Colui dunque che vi concede lo Spirito e opera portenti in mezzo a voi, lo fa grazie alle opere della Legge o perché avete ascoltato la parola della fede?”

In altre parole, “sentire la parola della fede” è ciò che accade quando “rinasciamo attraverso la parola di Dio viva ed eterna”. Il Vangelo – la notizia riguardo Gesù Cristo – viene predicato, lo ascoltiamo e, attraverso di esso, rinasciamo. Quindi, la fede viene generata. Giacomo 1,18: “Per la Sua volontà egli ci ha generati per mezzo della parola di verità”.

Il vangelo non è un mantra

Questa verità, questa viva ed eterna parola, questo Vangelo, non è un mantra. E non funziona come un mantra. Non funziona attraverso la ripetizione di suoni sacri. Funziona perché è la verità intellegibile su ciò che è realmente accaduto quando Gesù è morto e risorto, e perché Dio desiderava che Suo Figlio fosse glorificato dal nostro sapere e dal nostro credere che egli è esistito realmente e che ha agito per salvare i peccatori.

Ciò che apprendiamo da 1 Pietro 1,23 (“rinati attraverso la parola di Dio viva ed eterna, il Vangelo”) è che l'intera visione del mondo a sostegno della mantra è falsa. Essa non è radicata nella storia. Non è radicata in Gesù Cristo. Non è radicata nell'intelligibilità della narrazione storica. Non è radicata nella responsabilità della mente umana nell'interpretare il significato dalla predicazione di Cristo. Non è radicata nel compito dell'anima di vedere e credere al Vangelo di Cristo crocifisso e risorto.

Il vangelo non è Yoga

Come sono geloso che voi siate credenti in Cristo e conoscitori della Bibbia, distinguendo le persone. Ad esempio, prego che non vi iscriviate semplicemente a un corso di Yoga senza sapere cosa state facendo. Lo Yoga sta al corpo come mantra sta alla bocca. Esse sono radicate nella stessa visione del mondo. Se andate sul sito di YWCA Minneapolis e cliccare su “corsi di fitness” ci sono 22 riferimenti allo Yoga, tra cui Yoga per principianti, MS Yoga, Yoga per ragazzi, Danza e Yoga e Yoga per tutti.

Una spiegazione dice che nel mantra yoga “si deve cantare una parola o una frase fino a quando lui/lei riesca a trascendere la mente e le emozioni. Nel processo, una coscienza superiore viene scoperta e raggiunta”. Lo Yoga è descritto in questo modo:

Lo yoga si concentra sull'armonia tra mente e corpo e deriva la sua filosofia da credenze metafisiche indiani. La parola yoga deriva dal sanscrito e significa unione o fusione. Lo scopo ultimo di questa filosofia è quella di trovare un equilibrio tra mente e corpo e raggiungere l'illuminazione. Per fare ciò, lo yoga utilizza il movimento, il respiro, la postura, il rilassamento e la meditazione al fine di stabilire un approccio sano, vivace ed equilibrato alla vita.

Siete rinati attraverso la parola di Dio viva ed eterna. Questa parola è il Vangelo di Gesù Cristo crocifisso e risorto. Non siate la preda di un altro Vangelo. Non c'è nessun altro Vangelo, e non c'è altra strada che conduce a Dio o al benessere ultimo, che sentire, capire e credere a Gesù Cristo.

Il verbo si fece carne

Quindi, quando leggiamo Giovanni 1,1 “In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio, e il Verbo era Dio”, non ci fermeremo lì, non separiamo questa frase dal suo contesto per poi inserirla in una visione del mondo che cerca di trascendere la carne con la meditazione, il mantra e lo yoga. Leggiamo fino al versetto 14 e oltre: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi, e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità”.

È per questo che la parola attraverso la quale siamo rinati non può essere un mantra. Essa si fece carne, venne ad abitare in mezzo a noi, visse una vita perfetta e morì al nostro posto, sopportò l'ira di Dio e risorse dai morti, e ora viene a noi in un racconto storico chiamato Vangelo. Il Verbo era Dio. Ma il Verbo si fece carne. E la storia della sua opera salvifica – il Vangelo', la Parola di Dio – è il modo con cui Gesù Cristo, il Verbo, viene a noi, ci rigenera e ci rinnova. Ascoltiamo questa parola, e per mezzo della grazia, la capiamo, la riceviamo e rinasciamo. E non abbiamo mai provato – attraverso un mantra o qualsiasi altro mezzo – a liberare la mente con questa parola. Mai.

La causa della rinascita

Concentriamoci brevemente sui versetti 11-13 di Giovanni 1.

Venne fra i suoi e i suoi non lo hanno accolto. 12 A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli i Dio: a quelli che credono nel suo nome, 13 i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.

Questo testo ha la stessa struttura di 1 Pietro 1,22-23. Nel versetto 12, coloro che hanno il diritto ad essere figli di Dio sono coloro che ricevono Cristo e che credono nel Suo nome. Quindi, essere figli di Dio è collegato al credere. Non dice come siano collegati tra loro – cosa causa cosa – dice solo che lo sono. Se ricevete Cristo, se credete nel Suo nome, siete figli di Dio. Cioè, siete rinati e apparterrete alla famiglia di Dio per sempre. Quindi, diventare figli di Dio è collegato al nostro atto di credere. È come viene detto in 1 Pietro 1,22.

Nel versetto 13, la rinascita è collegata non al nostro atto di credere, ma all'atto di Dio del generare: “… non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”. Questo versetto vuole rendere chiaro che l'atto della rinascita non è causato dall'ordinario intervento umano.

Non da sangue, né da volere di carne né da volere di uomo …

Ci sono tre negazioni: non da sangue, non da volontà di carne, non da volontà di uomo (letteralmente, di un uomo, cioè un marito). In altre parole, far parte della famiglia di Dio non è collegata all'essere in qualsiasi famiglia umana – incluso una famiglia ebrea. Nascere una seconda volta non dipende da chi vi ha dato la vita la prima volta.

“Non da sangue” significa che è irrilevante se due persone provenienti da due stirpi diverse si uniscono. La loro unione non genera figli di Dio.

“Non da volere di carne” significa che l'umanità intesa come mera umanità (carne) non può generare figli di Dio. Gesù dice in Giovanni 3,6, “Quello che è nato dalla carne è carne”. Questo è tutto ciò che la carne può produrre. Non può generare figli di Dio.

“Non da volere di uomo” significa che nessun marito, non importa quanto santo egli sia, è in grado di generare figli di Dio.

… ma da Dio

L'alternativa a tutto questo non è un qualsiasi atto umano, ma Dio stesso. Versetto 13: “... non da sangue, né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati”. Ma da Dio. Più importante del sangue umano, della volontà umana, e dei mariti umani c'è il “ma da Dio”. Cioè, coloro che hanno ricevuto Cristo e che hanno creduto nel Suo nome sono nati da Dio. Sono i rinati.

In Giovanni 1,12-13 si enfatizza sul fatto che la rinascita sia opera di Dio, non dell'uomo. Quindi, come capisce Giovanni il rapporto tra il nostro credere e l'atto di Dio di generare? È quest'ultimo la causa del nostro credere, o è il nostro credere a provocarlo? È la rinascita a produrre la fede, o è il contrario? Se avessimo solo questi versetti, si enfatizzerebbe su questo: non nato da volontà di carne, ma da Dio. Quindi è il generare di Dio, non il credere dell'uomo, ad essere decisivo nella rinascita.

Il generare di Dio è la causa del nostro credere

In 1 Giovanni 5,1 questo viene detto chiaramente. Questo è il testo più chiaro nel Nuovo Testamento sul rapporto tra fede e rinascita. Fate attenzione ai verbi quando leggerò 1 Giovanni 5.1: “Chiunque crede che Gesù è il Cristo, è stato generato da Dio”. Ecco quello che John Stott dice su questo verso, e che io condivido pienamente:

La combinazione del tempo presente (crede) e del tempo perfetto [è stato generato] è importante. Esso mostra chiaramente che credere è la conseguenza, non la causa della rinascita. Il nostro presente, la continua attività del credere, è il risultato e, quindi, la prova della nostra esperienza passata di rinascita con cui siamo diventati e restiamo figli di Dio. (Le Lettere di Giovanni, 175)

Quindi, ecco qui il risultato di tutto questo, della settimana scorsa e di questa: Dio realizza la rinascita creando un credente dove una volta c'era solo morte spirituale e incredulità. La ragione per cui la rinascita è la creazione di un credente è che questa nuova creazione avviene attraverso la parola di Dio (1 Pietro 1:23; Giacomo 1:18) – attraverso il Vangelo. Il Vangelo di Gesù Cristo, per il potere dello Spirito, crea comprensione spirituale e fede dove una volta c'era cecità e incredulità. [1] Lo fa come un racconto di eventi storici – la croce e la resurrezione – che rivelano la gloria di Gesù Cristo (2 Corinzi 4,4-6). Questo racconto è il mezzo con cui Dio realizza la rinascita e il risveglio di fede (Romani 1,16).

Accettare Gesù nel Vangelo

Pertanto, la rinascita non passa attraverso un mantra o qualcosa di simile. Essa si presenta come un dono di Dio, un consapevole abbraccio che chiarisce la mente sulla persona storica di Gesù Cristo inteso come Salvatore, Signore e tesoro della nostra vita. E per questo io posso – e lo faccio – fare appello a voi: osservateLo nel Vangelo. Osservate la Sua gloria e la Sua verità. AccettateLo e credere nel Suo nome e sarete figli di Dio.


  1. Per approfondimenti riguardanti la fede come dono di Dio, vedere 2 Timoteo 2,25-26; Efesini 2,8; Filippesi 1,29; Atti 5,31; 16,14; 13,48; 18,27.