Combattere lo Scetticismo di Uno Spirito Orgoglioso
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di John Piper
su Santificazione e Crescita
Una parte della serie Battling Unbelief
Traduzione di Maria Giovanna Polito
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1 Corinzi 4:7
Definizione dei termini fede e scetticismo
Lasciatemi prima di tutto definire i concetti di fede e scetticismo. Gesù disse in Giovanni 6:35, “Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”.
Suppongo, quindi, che lo scetticismo nei confronti di Gesù (NON credere in lui) significhi distogliere lo sguardo da lui per cercare appagamento in altre cose. Mentre aver FEDE in Gesù significa venire a lui affinché i nostri desideri e i nostri bisogni siano appagati.
La fede non è una semplice accettazione di fatti a livello mentale; è essenzialmente un appetito del cuore che si lega a Gesù per il proprio appagamento. “Chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete”.
Di conseguenza, la vita eterna non è donata a coloro che pensano semplicemente che Gesù è il Figlio di Dio. È piuttosto condivisa da coloro che bevono dell’acqua che Gesù offre in quanto Figlio di Dio. “L'acqua che io gli darò diventerà in lui sorgente di acqua che zampilla per la vita eterna” (Giovanni 4:14). Gesù è il pane della vita per coloro che si nutrono di lui – che traggono da lui nutrimento e appagamento. Ecco cosa significa credere nell’unico Figlio di Dio ed essere salvati.
La forma più profonda di scetticismo
Un’altra forma di scetticismo di cui dobbiamo parlare è quella di uno spirito orgoglioso o superbo. Esiste una relazione molto stretta tra scetticismo e orgoglio. Ecco come descriverò questa relazione. Lo scetticismo è distogliere lo sguardo da Gesù (o Dio) per cercare appagamento in altre cose. L’ORGOGLIO è distogliere lo sguardo da Dio con lo scopo specifico di trarre appagamento da se stessi.
La cupidigia è distogliere lo sguardo da Dio per trovare appagamento nelle cose. L’impazienza è distogliere lo sguardo da Dio per trovare appagamento nei rapidi progetti elaborati dall’interesse. La lussuria è distogliere lo sguardo da Dio per trovare appagamento nel sesso. L’amarezza è distogliere lo sguardo da Dio per trovare appagamento nella vendetta.
Ma la più profonda di queste forme di scetticismo è quella dell’orgoglio, poiché l’autodeterminazione e l’esaltazione di se stessi sono alla base di tutte queste altre disposizioni corrotte. È dunque giusto che l’ultimo peccato che prendiamo in considerazione nella nostra serie sia il più profondo, vale a dire lo spirito orgoglioso o superbo. Ed è giusto specialmente durante l’avvento, poiché la venuta del Figlio di Dio sotto forma umana è stata uno straordinario atto di umiltà e negazione di sé.
Quando chiamo orgoglio una forma di scetticismo, l’implicazione pratica è la seguente: la battaglia contro l’orgoglio non è che la battaglia contro lo scetticismo o, vendendola da un punto di vista positivo, la lotta dell’umiltà è la lotta della fede.
Passi biblici sull’orgoglio
Vorrei iniziare con 1 Corinzi 4:7 e poi esaminare altri passi sull’orgoglio. Tutti questi passi confrontano l’orgoglio con qualcosa. Mostrano l’orgoglio e il suo opposto. E vorrei farvi notare che in ogni caso l’opposto dell’orgoglio è l’essenza della fede. In altre parole, alla luce della Bibbia, vorrei farvi notare che l’orgoglio è una forma di scetticismo, che il suo opposto è la fede e che l’arma per combattere l’orgoglio è credere in tutto ciò che Dio rappresenta per voi attraverso Gesù Cristo.
E la mia preghiera ad ogni tappa è che il vostro appetito di Dio sia stuzzicato in maniera insaziabile.
1. 1 Corinzi 4:7
Chi ti distingue dagli altri? [Meglio: chi ti rende differente dagli altri? O: chi ti riconosce i tuoi segni distintivi?] E che hai tu che non l’abbia ricevuto? E se pur l’hai ricevuto, perché ti glori come se tu non l’avessi ricevuto?
Cosa si oppone alla vanagloria in questo testo? L’opposto è riconoscere il fatto che ciò che ci distingue in positivo dagli altri sono doni di Dio. I Corinzi erano caduti nella trappola di comparare i punti di forza di una persona rispetto a un’altra (1:12). Paolo dice che questo tipo di vanagloria nell’uomo sarebbe impossibile se essi avessero davvero assaporato la verità secondo cui le capacità sono dono di Dio e di conseguenza non c’è ragione di vantarsi.
Quindi, la prima arma contro lo scetticismo dell’orgoglio è sposare questa verità biblica, basarsi su di essa e rallegrarsi del fatto che Dio ci dà le nostre forze; quindi chi si vanta si vanta nel SIGNORE, non nell’uomo.
2. Giacomo 4:6-8
Egli (Dio) dà maggiore grazia; perciò la Scrittura dice: Iddio resiste ai superbi e dà grazia agli umili. Sottomettetevi dunque a Dio; ma resistete al diavolo, ed egli fuggirà da voi. Appressatevi a Dio, ed Egli si appresserà a voi.
L’opposto dell’orgoglio qui è sottomettersi a Dio e avvicinarsi a lui. L’orgoglio vuole essere indipendente, libero, autonomo. Di conseguenza, entra inevitabilmente in conflitto con Dio. Ecco perché coloro che non vogliono sottomettersi agli insegnamenti di Dio si allontanano da lui il più possibile.
Se venissero in chiesa ed ascoltassero Dio confrontare il loro stile di vita, se ne andrebbero e non tornerebbero, perché amano cavarsela da soli e tenere in mano le fila della propria vita.
Ma Giacomo dice che queste persone devono smettere di correre e avvicinarsi al Signore. Dovrebbero smettere di ribellarsi e sottomettersi. Poiché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili (v. 6).
Quindi, l’arma per lottare contro lo scetticismo dell’orgoglio in questo contesto è smettere di compiacersi nell’autodeterminazione e nella lontananza da Dio e iniziare a compiacersi nel diritto di Dio, che gli permette di dirti cos’è meglio per te, e nella stretta comunione che offre a coloro che si avvicinano a lui nella fede (Ebrei 10:22; 11:6).
3. Giacomo 4:13-16
Ed ora a voi che dite: oggi o domani andremo nella tal città e vi staremo un anno, e trafficheremo, e guadagneremo; mentre non sapete quel che avverrà domani! Che cos’è la vita vostra? Poiché siete un vapore che appare per un po’ di tempo e poi svanisce. Invece di dire: se piace al Signore, saremo in vita e faremo questo o quest’altro. Ma ora vi vantate con le vostre millanterie. Ogni cotal vanto è cattivo.
In questo testo, l’orgoglio si manifesta attraverso lo scetticismo nei confronti della sovranità di Dio sulle cose ordinarie della vita. Un uomo dice semplicemente: “Andrò a Duluth per Natale” e Giacomo dice: “Non esserne così sicuro”. Al contrario, dì (v. 15): “Se piace al Signore, saremo in vita e andremo a Duluth per Natale”.
Credi che Dio è sovrano e può decidere se arriverai o meno a casa oggi dopo la messa? Credi che può esercitare la sua sovranità sui tuoi affari, i tuoi viaggi e la tua salute? “Se piace al Signore, SAREMO IN VITA…” (v. 15).
Giacomo dice che non credere nei sovrani diritti di Dio di dirigere la tua vita e possederla si risolve in una vita di arroganza. L’arma per combattere questo orgoglio è sottomettersi alla sovranità di Dio fin nei minimi dettagli della tua vita e confidare nella sua grande capacità di operare per coloro che lo attendono.
4. Pietro 5:5-7
Parimente, voi più giovani, siate soggetti agli anziani. E tutti rivestitevi d’umiltà gli uni verso gli altri, perché Dio resiste ai superbi ma dà grazia agli umili. Umiliatevi dunque sotto la potente mano di Dio, affinché Egli v’innalzi a suo tempo, gettando su lui ogni vostra sollecitudine, perch’Egli ha cura di voi.
Qui, Pietro dice che tutti noi dovremmo essere rivestiti di umiltà. E poi dice che una delle cose che faremo in questa umiltà sarà gettare ogni nostra sollecitudine sul Signore.
Perché il fatto di gettare ogni nostra sollecitudine sul Signore è l’opposto dell’orgoglio? Perché all’orgoglio non piace ammettere che ha delle sollecitudini e specialmente ammettere che ha bisogno dell’aiuto di qualcun altro per affrontarle.
Ci troviamo dunque proprio nel fulcro della fede. La fede ammette il bisogno di aiuto. L’orgoglio mai. La fede conta su Dio perché lui dà questo aiuto. L’orgoglio non lo fa. La fede getta le sollecitudini su Dio. L’orgoglio no.
Di conseguenza, l’unica arma per combattere lo scetticismo dell’orgoglio è ammettere liberamente che sei preoccupato e serbare il privilegio che ti permette di gettare tutte le tue sollecitudini su Dio.
Un modo molto pratico per coltivare l’atmosfera di umiltà e fede in famiglia e in chiesa è esprimere il nostro personale bisogno di Dio durante la preghiera.
Puoi dire che preghi già così in privato. Ringrazio Dio se lo fai. Ma ti chiedo per l’amore della verità di non nascondere il vero cuore di fede nelle tue preghiere con gli altri. Se non sentiamo ognuno pregare con cuore infranto per il bisogno e la disperazione personale, la nostra comunione sarà superficiale, l’umiltà della fede sarà soffocata, l’orgoglio si apposterà alla porta e diventeremo una chiesa illusa e malata.
Oh, di che ministero beneficia il mio spirito quando prego con santi che esprimono a parole il loro fervido bisogno di Dio e il loro desiderio del suo aiuto nelle loro vite.
Quante persone si sono convinte che pregare ad alta voce per gli altri è un atto d’amore e farlo per se stessi è egoista. Io credo che la verità sia proprio il contrario: è l’orgoglio, non l’egoismo, che distrugge il meraviglioso profumo della fede di un cuore infranto nelle preghiere di gruppo. Ecco perché vi esorto, almeno per il ministero di cui beneficerebbe il mio cuore, a lasciar sentire i vostri desideri per l’aiuto e la pienezza di Dio quando preghiamo insieme!
5. Geremia 13:15-16
Ascoltate, porgete orecchio! non insuperbite, perché l’Eterno parla. Date gloria all’Eterno, al vostro Dio, prima ch’ei faccia venir le tenebre.
“Non insuperbite, date gloria all’Eterno, al vostro Dio”. L’opposto dell’orgoglio è dare gloria a Dio.
Ma cosa significa? Non puoi dare gloria a Dio nel senso di renderlo glorioso. Puoi dargli gloria facendo cose che mostrino la sua gloria. Cosa? Ebbene, ascoltiamo Romani 4:20: “[Abramo] fu fortificato per la sua fede dando gloria a Dio”. La fede dà gloria a Dio, poiché mostra che Dio è gloriosamente degno di fede.
La fede ama mettere in mostra la gloria della grazia, della forza e della saggezza di Dio. La fede cerca i modi di agire per elevare la gioia di vedere Dio manifestare la sua gloria. Il che significa semplicemente che la fede ama Dio in quanto tale.
E questo è proprio l’opposto dell’orgoglio. L’orgoglio cerca sempre la propria gloria. Gesù disse in Giovanni 5:44: “Come potete credere, voi che prendete gloria gli uni dagli altri”? In altre parole, non potete. Non puoi venire a Gesù per ottenere soddisfazione se pretendi di trarre questa soddisfazione dalla lode degli uomini.
6. Geremia 9:23-24
Così parla l’Eterno: il savio non si glori della sua saviezza, il forte non si glori della sua forza, il ricco non si glori della sua ricchezza; ma chi si gloria si glori di questo: che ha intelligenza e conosce me, che sono l’Eterno, che esercita la benignità, il diritto e la giustizia sulla terra; perché di queste cose mi compiaccio, dice l’Eterno.
Che battaglia abbiamo nelle nostre mani! Il nemico, l’orgoglio, ci attacca da tutti i fronti.
- Amiamo glorificarci per come usiamo le nostre menti – buoni voti, soluzioni veloci, battute intelligenti, vittorie al gioco dello Scarabeo.
- Amiamo glorificarci per i nostri corpi – perché possiamo lavorare a lungo e tanto o perché siamo muscolosi o proporzionati o perché possiamo correre velocemente o sollevare un carico pesante o coprire lunghe distanze.
- Amiamo glorificarci per i nostri possessi – perché viviamo in un certo quartiere o guidiamo una certa automobile o abbiamo un certo stereo o deteniamo un certo portafoglio.
Ma Geremia ci dice di sconfiggere il nemico, l’orgoglio, glorificandoci nel Signore. Glorificati di questo, del fatto che conosci Dio. Vuoi glorificarti nell’intelligenza? Glorificati in quella di Dio. Vuoi glorificarti nella forza e nella bellezza? Glorificati in quelle di Dio. Vuoi vantarti di una proprietà? Vantati di quella di Dio.
Come combattere al meglio l’orgoglio
In fin dei conti, qual è la risposta finale della Bibbia alla domanda: come combattere al meglio l’orgoglio?
Il 6 dicembre, ho fatto la seguente annotazione nel mio giornale. È la mia confessione del bisogno di aiuto e la mia risposta a questa domanda.
Non è vero che Dio è il solo modo mediante il quale posso glorificarmi? La negazione di se stessi e la crocifissione della carne sono essenziali, ma, oh, com’è facile glorificarsi anche della propria negazione! Come distruggere questo insidioso motivo di piacere che si trova nel glorificarsi se non indirizzando le mie facoltà a compiacersi nel piacere di glorificare Dio!
L’edonismo cristiano è la soluzione finale. È più profondo della morte in sé. Devi scendere giù nel profondo della tomba della carne per trovare la vera fonte di acqua miracolosa che ti incanta col gusto della gloria di Dio. Solo in quel contesto privo di parole ogni ammirazione soddisfacente rappresenta la fine dell’io.