Colui che ama vive nella luce

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English: The One Who Loves Lives in Light

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Di John Piper su Amare gli Altri
Una parte della serie Let Us Walk in the Light: 1 John

Traduzione di Francesca Macilletti

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1 Giovanni 2,7-11

Indice

Introduzione: Amare e vivere nella luce

C'è un legame diretto tra il testo della scorsa settimana e quello di oggi. La scorsa settimana, Giovanni 2,4 diceva: “Chi dice: «Lo conosco», e non osserva i suoi comandamenti, è bugiardo e in lui non c'è la verità”. Oggi, Giovanni 2,9 dice: “Chi dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre”.

In altre parola, la scorsa settimana Giovanni ha parlato, in linea generale, dell'obbedienza ai comandamenti, considerando ciò come il modo con cui mettere noi stessi alla prova. Questa settimana, invece, parla nel particolare dell'obbedienza ai comandamenti d'amore considerando questo come il modo con cui mettere noi stessi alla prova.

Il testo di oggi può essere diviso a metà. Nella prima metà, i versetti 7 e 8 ci dicono quali comandamenti specifici Giovanni crede che dovremmo usare per provare la realtà della nostra rinascita. Mentre, nella seconda metà, i versetti 9-11 descrivono il modo con cui quella prova potrebbe essere effettuata in due casi. Il primo caso (versetti 9 e 11) equivale a un avvertimento – i cristiani che odiano sono condannati alle tenebre! Il secondo (versetto 10) equivale a una promessa – coloro che amano vivono nella luce, cioè, sono realmente rinati.

Quindi, il significato globale del passaggio (versetto 7-11) è che dovremmo custodire i comandamenti di amore e confermare la nostra posizione nella luce di Dio. Il fardello di Giovanni è lo stesso di quello visto in 2,3: “Da questo sappiamo di averlo conosciuto: se osserviamo i suoi comandamenti”. Egli vuole dare la certezza della salvezza agli obbedienti che la meritano e toglierla ai disobbedienti che non la meritano. Quindi, nei versetti 7-11, imposta i comandamenti d'amore come la prova specifica dell'obbedienza. La prova è virtualmente la stessa di 3,14: “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte”. L'amore è la prova vivente della rinascita e della vita eterna.

Ora, quello che dovremmo fare, trovandoci dinanzi a una porzione della Parola di Dio come questa, è sforzarci di pensare allo stesso modo di Dio. Se riusciremo a fare progressi pensando alla realtà al suo stesso modo, allora la nostra volontà e i nostri desideri non si conformeranno alla parola, ma a Dio. Ameremo ciò che Lui ama e faremo ciò che Lui fa. E la nostra luce brillerà così intensamente dinanzi agli altri uomini che questi riusciranno a vedere le nostre buone azioni e daranno gloria al nostro Padre celeste.

Badate, allora, a cosa ascoltate: a chi ha, sarà dato, ma a chi non ha, sarà tolto anche ciò che crede di avere (Luca 8,18).

I. Versetti 7 e 8: quattro domande

Per prima cosa, poniamo quattro domande riguardanti i versetti 7 e 8.

  1. Qual è il comandamento a cui si fa riferimento in entrambi i versetti?
  2. In che senso è antico?
  3. In che senso è nuovo?
  4. Perché Giovanni insiste nel voler sottolineare che il comandamento è sia nuovo che antico?

1. Qual è il comandamento a cui si fa riferimento in entrambi i versetti?

Il versetto 7 inizia in questo modo: “Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico”. E il versetto 8 dice: “Eppure vi scrivo un comandamento nuovo”. Qual è questo comandamento?

Il fatto che Giovanni inizi a parlare di amore e odio nei versetti 9-11, suggerisce che il comandamento a cui si riferisce nei versetti 7 e 8 sia quello d'amore presente in Giovanni 13,34, quando Gesù dice: “Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni gli altri. Come io ho amato voi, così amatevi anche voi gli uni gli altri”.

Ma la prova inconfondibile che si tratta di questo caso e che Giovanni sta parlando di un solo comandamento e non di due, la troviamo in 2 Giovanni 5. È qui che cita il “nuovo comandamento” e dice che non è nuovo: “E ora prego te, o Signora, non per darti un comandamento nuovo, ma quello che abbiamo avuto da principio: che ci amiamo gli uni gli altri”. Il linguaggio è molto simile a quello utilizzato nel versetto 7 del nostro testo, ma in 2 Giovanni 5 il comandamento viene citato. Quindi, sappiamo che il comandamento presente in 1 Giovanni 2,7-8 il quale, in un certo senso, è nuovo e vecchio allo stesso tempo, è il comandamento d'amore che Gesù ha dato ai suoi discepoli. “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”.

2. In che senso questo comandamento è antico?

Il versetto 7 sottolinea che il comandamento è antico. “Carissimi, non vi scrivo un nuovo comandamento, ma un comandamento antico, che avete ricevuto da principio. Il comandamento antico è la Parola che avete udito”.

Giovanni dice che il comandamento d'amore è antico nel senso che lo avete avuto “sin dal principio”. Sin dal principio di cosa? La frase successiva dice: “Il comandamento antico è la Parola che avete udito”. Quindi, “il principio” in questione è il principio della nostra vita cristiana quando abbiamo ascoltato la parola per la prima volta. Questo è confermato in 2,24: “Quanto a voi, quello che avete udito da principio rimanga in voi. Se rimane in voi quello che avete udito da principio, anche voi rimarrete nel Figlio e nel Padre”. Quindi, abbiamo ricevuto questo comandamento d'amore sin dal principio, quando, per la prima volta, abbiamo iniziato ad ascoltare la parola.

Giovanni vuole che questo sia molto incoraggiante. Non scrive per caricare un nuovo pesante dovere sulle spalle dei credenti. Non ha niente di nuovo da dire. Si tratta sempre della stessa vecchia “parola” che hanno ricevuto quando hanno ascoltato per la prima volta il vangelo. Era parte del fondamentale messaggio evangelico. Non è la fase due, non è un consiglio di perfezione per monaci e suore. Il comandamento d'amore “è la parola che avete udito”.

Fa parte di ciò che Giovanni intendeva dire in 1,3: “quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi”. E in 1,5: “Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce”. In altre parole, il comandamento secondo cui i credenti devono amarsi l'un l'altro faceva parte del messaggio originale del Vangelo. È così implicitamente chiaro nella verità basilare che “Dio è luce”, che Giovanni potrebbe semplicemente dire, alla fine del versetto 7: “Il comandamento antico è la parola che avete udito”.

Oppure, come dice chiaramente in 3,11: “Questo è il messaggio che avete udito da principio: che ci amiamo gli uni gli altri”.

Questo è un notevole rimprovero al tipico vangelo predicato e testimoniato oggi. Per Giovanni, il comandamento d'amore appartiene a ciò che la gente dovrebbe sapere sin dal principio! Non è una fase facoltativa nella crescita cristiana. Quello che la gente dovrebbe sentire quando il Vangelo viene predicato è che Cristo è morto per i peccatori e Dio offre il perdono, la speranza e il potere di cambiare la vita a tutti coloro che ripongono la loro fiducia in lui. Il Vangelo non solo contiene il comandamento di fidarsi di Gesù, ma anche quello, nel potere di quella fiducia, di essere trasformato in una persona amorevole.

Quindi Giovanni dice: “Quando vi richiedo di obbedire al comandamento di amare per poter avere la sicurezza (2,3-4), non vi sto chiedendo niente di nuovo”. È un comandamento antico, parte della parola che avete ascoltato dal principio”

3. In che senso il comandamento è nuovo?

Il versetto 8 sottolinea che il comandamento d'amore è nuovo: “Eppure vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera”.

Concentriamoci, per un momento, sulla parola “già”. E già appare la luce vera. Cosa significa questo? Potrebbe significare che la luce non è più una mera speranza in quanto stava attendendo in un qualche tempo nel futuro. Essa ha già iniziato a brillare.

Se chiedessimo a Giovanni cosa quella distante speranza fosse, avrebbe, senza alcun dubbio, indicato la promessa dell'Antico Testamento e citato il testo come in Isaia 60,19-20:

Il sole non sarà più la tua luce di giorno,
né ti illuminerà più
lo splendore della luna.
Ma il Signore sarà per te luce eterna,
il tuo Dio sarà il tuo splendore.
Il tuo sole non tramonterà più
né la tua luna si dileguerà,
perché il Signore sarà per te luce eterna;
saranno finiti i giorni del tuo lutto.

L'Antico Testamento guardava al giorno in cui tutto sarebbe stato ricoperto di luce. Niente più peccato o miseria. Tutto sarebbe stato giustizia e gioia nella luce di Dio.

Ora, Giovanni dice che la vera luce sta già brillando. Ora, non prendete questo fuori dal contesto. Notate che Giovanni connette questo con la frase precedente. Parafrasiamo il versetto 8 per rendere la connessione semplice: “Sto scrivendo un nuovo comandamento d'amore per voi: e la realtà di questo amore si è avverata in lui (cioè, Gesù) e in voi, in quanto le tenebre si stanno dissolvendo e la vera luce sta già brillando”. Oppure, partendo dalla fine: “Visto che la vera luce sta già brillando, il risultato è che il comandamento d'amore si è compiuto in Cristo e si sta compiendo in voi”.

Da questo ragionamento possiamo imparare che la gloria della luce di Dio include l'amore. In 1,5 Giovanni dice che Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. In 2,8 dice che questa vera luce sta già brillando nel mondo. E dove la vediamo? La vediamo nell'amore – vale a dire, l'amore che si è compiuto in Gesù e nel suo popolo trasformato. La luce di Dio è la luce dell'amore.

Giovanni dice: “Dio è luce” (1,5). Gesù disse: “Sono la luce del mondo” (Giovanni 9,5). E: “Voi siete la luce del mondo” (Matteo 5,14). Giovanni ha detto: “Dio è amore” (4,7). Gesù ha detto: “Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici” (Giovanni 15,13). E: “Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi” (Giovanni 15,12)

Il fascio di luce che splende da Dio per mezzo di Gesù e attraverso di noi nel mondo, è quello dell'amore. Un giorno, questa luce riempirà la terra come l'acqua riempie il mare. Ma, per ora, ha già iniziato a brillare in Gesù e in quelli “che si comportano come lui si è comportato” (2,6). Quando il Vangelo si fa strada nel mondo e trasforma le persone in esseri che amano come Gesù, le tenebre si diradano e la vera luce già risplende.

Quindi, il motivo per cui il comandamento d'amore è chiamato nuovo nel versetto 8 è perché esso è la nuova luce del mondo. Quando Giovanni dice che la luce desiderata per un futuro remoto del regno di Dio sta già brillando, intende dire che è NUOVA. Prima è entrata in Gesù, poi Giovanni ordina che essa entri nelle vite di ogni credente.

Immaginate un'alba. Il Giorno della luce sta arrivando a illuminare l'intero mondo. I primi raggi di luce sono l'amore di Dio in Gesù Cristo. Il regno glorioso di Dio sbircia al di sopra dell'orizzonte e un fascio di luce squarcia le tenebre – Gesù di Nazareth. Egli ha organizzato una chiesa e ha detto: “Voi siete la luce del mondo”. Oppure, per metterla in altre parole, ha detto: “Amatevi gli uni gli altri, come io ho amato voi”. Il comandamento d'amore è nuovo perché è un comandamento destinato a diventare lo specchio della nuova era, che sta brillando oltre l'orizzonte nell'amore di Gesù Cristo.

4. Perché Giovanni insiste nel voler sottolineare che il comandamento è sia nuovo che antico?

Credo che sottolinei il fatto che sia antico (nel versetto 7) per distinguere il suo insegnamento da quelli nuovi dei falsi profeti. Il gruppo che ha abbandonato la chiesa (2,19) era, evidentemente, non soddisfatto del vecchio messaggio di Giovanni. Aveva qualcosa di nuovo da dire riguardo l'essere senza peccato (1,8-10), sulla certezza (2,3-4) e sull'incarnazione (4,2). Secondo 2 Giovanni 9, questo gruppo è “andato oltre e non è rimasto nella dottrina del Cristo”. Era “progressista” nel senso cattivo del termine. L'ammonizione di Giovanni alla chiesa, d'altro canto, riguardava il lasciare che il messaggio originale venisse rispettato (2,24).

Quindi, ha sottolineato che il nuovo comandamento d'amore era lo stesso antico nuovo comandamento che tale gruppo aveva ascoltato sin dal principio. Era parte della presentazione originale del vangelo, non un qualche tipo di adattamento posteriore.

Il motivo che spinge Giovanni a sottolineare il fatto che il comandamento sia nuovo (nel versetto 8) è che, se la chiesa non capisse come il comandamento d'amore è legato alla nuova luce venuta in Cristo, essi non avrebbero più successo nel custodirlo di quanto non lo abbiano avuto i santi dell'Antico Testamento. In effetti, lo cambierebbero in legge proprio come Israele ha cambiato la legge di Dio in una stretta legalità.

Sarebbe molto più semplice, per qualcuno, cambiare l'insegnamento di Giovanni in una stretta legalità. Questa è la visione secondo cui, attuando certi comportamenti, abbiamo diritto o meritiamo la ricompensa della vita eterna. Giovanni scrive il versetto 8 in un modo tale che il comandamento d'amore non può essere messo al servizio della stretta legalità.

“Vi scrivo un comandamento nuovo, e ciò è vero in lui e in voi, perché le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera”.

In altre parole, quando il nuovo comandamento d'amore si realizza in Gesù e in voi, è perché la vera luce sta già brillando. Quindi, il nostro amore non può meritare la luce di Dio: essa è la luce di Dio. L'amore si avvera in voi perché la vera luce sta già brillando – sta brillando in voi.

L'amore non può guadagnare la luce del regno. Esso è la luce del regno – la quale sta già brillando! (2:8)

L'amore non può guadagnare la vita eterna. Essa è la vita eterna – la quale è già presente! (3:14)

Il nostro amore non può guadagnare l'amore di Dio. Esso è l'amore di Dio – il quale si perfeziona in noi! (4:12)

Mettiamo insieme due versetti: 5,11 e 3,14. In 5,11 Giovanni dice: “la testimonianza è questa: Dio ci ha donato la vita eterna”. La vita eterna è un dono che Dio ci ha già donato. Poi, in 3,14 Giovanni dice: “Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli”. In altre parole, l'amore è la prova della vita eterna in noi, e la vita eterna in noi è un dono di Dio. Dunque, in nessun modo possiamo pensare della nostra obbedienza al comandamento d'amore come una vita guadagnata o meritata. È una vita; è luce; è Dio in noi.

È per questo che Giovanni sottolinea che il comandamento d'amore è nuovo. Quando gli obbediamo, diamo la prova che una nuova luce e una nuova vita sono entrate nei nostri cuori. Oppure potremmo cambiare leggermente l'immagine (per preparare la strada ai versetti 9-11) e dire che, quando obbediamo al comandamento d'amore, diamo prova del fatto che siamo stati trasportati in una nuova sfera di vita e luce (come viene detto in 3,14 e in Colossesi 1,13)

II. Versetti 9–11: applicare la prova d'amore

I versetti 9-11 applicano la prova del comandamento d'amore in due casi: una persona che ama e una persona che odia. Giovanni non sembra riconoscere una via di mezzo. Quando Gesù, in Marco 3,4, entra nella sinagoga, si trova accanto all'uomo con la mano appassita, e dice ai Farisei: “È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male, salvare una vita o ucciderla?”. I Farisei non possono essere neutri se si tratta di scegliere se salvare o uccidere. Se non volete salvare, siete dalla parte degli assassini. E Giovanni direbbe: “Se non volete amare, siete dalla parte delle persone che odiano”.

L'applicazione della prova d'amore in 2,9-11 è praticamente la stessa di quella del camminare nella luce presente in 1,6-7 e quella dell'obbedienza ai comandamenti di Dio in 2,4-5.

Quindi, possiamo essere soddisfatti semplicemente nel leggere questo comandamento, tenendo a mente quello che abbiamo imparato dai versetti 7 e 8.

Colui che dice di essere nella luce e odia suo fratello, è ancora nelle tenebre. Colui che ama suo fratello rimane nella luce e in essa non c'è pericolo d'inciampare. Ma colui che odia suo fratello è nelle tenebre, cammina in esse e non sa dove si sta dirigendo perché le tenebre hanno accecato i suoi occhi.

L'odio è la prova della cecità alla luce di Dio. L'amore è la prova che la vista è stata donata ai cechi. Questo è il miracolo della rinascita. Questa è la vera luce che sta già brillando. Questa è la fonte d'amore in ogni credente.

C'è molto, molto di più da dire riguardo l'amore in 1 Giovanni e a Bethlehem. Quindi, continuiamo a studiare e a pregare insieme. Ma, per oggi, rallegriamoci nella meravigliosa grazia di Dio che, anche se prima eravamo cechi e nelle tenebre, ora vediamo e camminiamo nella luce.

Grazia meravigliosa! Che dolce suono!
Che ha salvato un miserabile come me!
Prima ero perso, ma ora sono stato trovato,
ero cieco, ma ora vedo.