Camminiamo nella luce di Dio
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di John Piper
su Santificazione e Crescita
Una parte della serie Let Us Walk in the Light: 1 John
Traduzione di Francesca Macilletti
Potete aiutarci a migliorare questa traduzione da rivedere per la precisione. Per saperne di più (English).
1 Giovanni 1,5-10
Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. 6 Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. 7 Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato. 8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. 9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 10 Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.
La scorsa settimana abbiamo visto, dai versetti 3 e 4, che Giovanni fa del messaggio di Cristo (che la si chiami teologia o dottrina) la base di ogni significativa comunità cristiana. “Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi”. Al fine di creare e coltivare una profonda fraternità cristiana è necessario che voi parliate riguardo a chi pensate sia Cristo e a cosa ha insegnato.
Questo è ciò che Giovanni inizia a fare nei versetti 5-10.
Proviamo, per prima cosa, a vedere la struttura generale di questo paragrafo; successivamente torneremo indietro per comprenderne il significato.
Indice |
Tre parti dell'argomentazione di Giovanni
Noto tre parti dell'argomentazione di Giovanni in questi sei versetti. In primo luogo, il versetto 5 rappresenta il messaggio di Cristo che Giovanni ha udito. Successivamente, i versetti 6 e 7, descrivono alcune implicazioni pratiche per la vita che derivano da tale messaggio. I versetti 8-10, invece, costituiscono la risposta a un possibile fraintendimento dei versetti 6 e 7 e ne chiarisce, quindi, il significato. Quindi: il versetto 5 è il fondamento teologico, i versetti 6-7 costituiscono l'applicazione di questa teologia, mentre i versetti 8-10 costituiscono un necessario chiarimento.
Versetto 5: il fondamento
“Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che noi vi annunciamo: Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna”.
Versetti 6–7: l'applicazione
“(Dunque) se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità”. Questa è l'implicazione negativa che deriva dalla concezione di Dio come luce.
“Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato”. Questa è, invece, l'implicazione positiva derivante dalla concezione di Dio come luce introdotta nel versetto 5.
Versetti 8–10: il chiarimento
Forse, la meravigliosa promessa del versetto 7, sarebbe stata una vantaggio per coloro che hanno una visione perfetta della vita cristiana. Giovanni ha detto: “Il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato”. Qualcuno potrebbe dire: “Anche l'apostolo ci insegna che ogni peccato è completamente perdonato una volta divenuti cristiani. Per questo Giovanni chiarisce il concetto.
“Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”. In altre parole, affermando di essere senza peccato, inganniamo noi stessi. Invece di negare la nostra condizione di peccato, dobbiamo confessare a noi stessi che essa è reale e sgradevole. Nel versetto 9 viene detto: “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità”.
Successivamente, al fine di rendere la cosa ancora più chiara, Giovanni ripete quanto detto nel versetto 8 utilizzando, questa volta, parole più forti. Il versetto 10 dice: “Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi”. In altre parole, affermare di essere senza peccato non equivale solo a ingannare sé stessi; è una bestemmia. La frase: “Io sono senza peccato” equivale a dire “Dio è un bugiardo”.
Sono parole estremamente forti. Se non si trattassero delle parole di un apostolo, qualcuno potrebbe dire: “È così necessario utilizzare parole provocatorie quando si previene la gente dagli errori?” Giovanni, evidentemente, sentiva che il gioco di parole sarebbe stato inevitabile. La frase “Dichiari che Dio è un bugiardo” non deve essere mitigata in qualcosa del tipo: “Contrari il Padre tuo celeste". Non credo che le Scritture debbano essere regolate in base alla nostra età emotivamente fragile. Credo che tutti noi abbiamo bisogno di diventare un po' più forti.
Questa è la struttura complessiva del paragrafo:
- Fondamento: Dio è luce (versetto 5).
- Applicazione: Camminate nella luce (versetti 6–7).
- Chiarimento: Non dichiarate di essere senza peccato (versetti 8–10).
Ora, torniamo indietro e cerchiamo di capire il significato di tutto ciò.
Fondamento: Dio è luce
Prima di tutto, vediamo il versetto 5: “Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna”. Cosa intende dire Giovanni con questa frase?
Verità
Una risposta potrebbe essere che Dio è VERITÀ. Questo deriva dal versetto 6: “Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità”. Avrebbe potuto dire: “Quando camminiamo nelle tenebre, non viviamo secondo la luce”. Ma utilizza la parola verità al posto di luce. Così associa la verità alla luce. (Vedi anche 5,20).
In altre parole, “Dio è luce” significa che Dio è la fonte e la misura di tutto ciò che è verità. Un altro modo per spiegarlo potrebbe essere che non è possibile capire nulla fino in fondo, fin quando non lo si comprende alla luce di Dio. Questo è il motivo per cui l'Antico Testamento dice: “Il timore del Signore è principio della scienza” (Proverbi 1,7). Non vi è minimamente possibile possedere la vera conoscenza se non prendete in considerazione Dio. È per questo che l'educazione laica è un tale miraggio di speranza nel deserto contemporaneo della nostra cultura. DIO è luce. Cioè, DIO è la verità. Egli è la fonte di tutto ciò che è vero, e tutto ciò che è vero, lo è in quanto conforme a lui.
Verità piena di gioia e speranza
Ma Giovanni ha scelto la parola luce e non verità nel versetti 5. E credi abbia scelto questa parola in quanto possiede una connotazione positiva che la parola verità non sempre possiede. Per alcuni lettori la parola verità può lasciare aperta la possibilità che la verità di Dio sia oscura – una verità profetica o non invitante. Così Giovanni sceglie la parola luce perché tale parola implica che la verità di Dio è una verità piena di gioia e di speranza. Potete capire questo se vi fermate a riflettere per un attimo sul valore della luce.
Qual è il valore principale della luce? Negativamente, aiuta a evitare il pericolo. Positivamente, vi aiuta a raggiungere i vostri obiettivi. Quando camminate nel buio, potete inciampare su un tronco, calpestare un serpente a sonagli, cadere da un dirupo o sbattere la testa contro un ramo troppo basso. L'oscurità è piena di minacce. Frustra la vostra capacità di raggiungere i vostri obiettivi. Ma la luce cambia tutto questo. Mostra i pericoli e ci libera dal loro potere in agguato. Apre la strada ai nostri obiettivi. È piena di speranza e promette il felice raggiungimento dei vostri obiettivi.
Niente secondi fini, nessuna condizione
La prima immagine di Dio che Giovanni vuole mostrarci è quella che lo associa alla luce. “Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna”. Ciò significa che, se vi avvicinate a Dio, non troverete una verità oscura e inquietante, ma la libertà, la speranza e la gioia. Quando siete in Dio, il tronco, il serpenti a sonagli, il dirupo e i rami troppo bassi sono tutti esposti e siamo al sicuri da loro. Il nostro obiettivo di gioia eterna è fissata in Dio, in quanto in Lui non ci sono tenebre. Cioè, non ci sono ombre in agguato quando siamo in Dio. Non vi è alcun secondo fine e nessuna condizione. Egli è luce, e in lui non ci sono tenebre.
Venire a Dio non è come comprare un Computer IBM. Quando vedete la pubblicità di un negozio di computer che sta vendendo computer IBM per meno di 2000$, questo potrebbe sembrare un'illuminazione. Potrebbe sembrare che gli ostacoli siano stati rimossi e sia possibile raggiungere nuovi traguardi nell'elaborazione dei testi. Potrebbe sembrare che la luce si sia rivelata. Ma quando vi recate al negozio e controllate, scoprite che c'è qualcosa di oscuro: il prezzo non include il monitor – c'è solo oscurità fin quando non avrete uno schermo per il vostro computer!
Dio non è così. Egli è luce e in lui non c'è tenebra alcuna. Non vi è nessuna condizione che qualifica lo splendore della sua gloria. Nessuna scheda, monitor o sistemi operativi mancanti. Non ci sono rimpianti per coloro che vengono a Dio con tutto il cuore. Lui è tutta la luce. Egli è la via che conduce alla gioia eterna e perfetta senza delusioni. Alla luce di Dio non sarete distrutti dal serpente a sonagli del peccato; non cadrete nel dirupo infernale.
La luce è la promessa di speranza e gioia. L'oscurità è la minaccia di disperazione e miseria. E Dio è luce, e in lui non c'è tenebra alcuna. Questo è il messaggio che Giovanni ha ascoltato da Gesù. Egli è venuto nel mondo per rivelarlo. È questo il messaggio fondamentale di questo libro.
Applicazione: camminate nella luce
I versi 6 e 7 fanno capire l'applicazione pratica di questa verità su Dio. Il versetto 6 dà l'implicazione negativa: “Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità”.
Camminare nelle tenebre
Che cosa significa camminare nelle tenebre?
I versetti 8-11 del capitolo 2 danno alcune indicazioni chiare e reali. Viene detto che chi odia suo fratello è nelle tenebre mentre, chi lo ama, dimora nella luce. Camminare nella luce significa essere una persona amorevole; camminare nelle tenebre significa essere una persona che odia. Ma c'è qualcosa ancora più fondamentale di questo.
Il versetto 8 del capitolo 2 dice (alla fine) “Le tenebre stanno diradandosi e già appare la luce vera”. Cosa sono queste tenebre che si stanno diradando? Si noti che una parola simile viene utilizzata in 2,17: “E il mondo passa con la sua concupiscenza”. Considerando questo, vorrei concludere dicendo che, camminare nelle tenebre, significa essere controllati dai desideri di questo mondo invece che da quelli per Dio.
La ragione per cui questo viene definito “camminare nelle tenebre” è che l'unico modo con cui le persone possono desiderare le cose di questo mondo più di quelle per Dio, è se sono cieche alla sua luce. Se si preferisce la ghiaia ai diamanti, non si può non essere ciechi. Ricordate l'immagine di un uomo in una stanza buia. Sente una calda e morbida pelliccia con una mano e una lama tagliente e fredda con l'altra, ed è attirato dal calore e dalla morbidezza del pelo.
Ma quando la luce si accende, vede che la caldo e morbida pelliccia non è altro che il ventre di un orribile mostro mangiatore di uomini; mentre la lama fredda è la spada del maestoso Cristo pronto a salvarlo. La ragione per cui l'uomo è stato sopraffatto dal suo desiderio per il mostro divoratore di uomini, è che egli era al buio. Tutti coloro che amano il mondo più di Dio si trovano nelle tenebre. Ma si tratta di un buio doloso perché, come viene detto in Giovanni 3,19: “La luce è venuta nel mondo, ma gli uomini hanno amato più le tenebre che la luce, perché le loro opere erano malvagie”.
Quando camminate nelle tenebre, siete controllati dai desideri per i morbidi e caldi ventri del prestigio, del potere e dei piaceri passeggeri (vedi Giacomo 4,14). Questo è l'esatto contrario di ciò che significa essere in comunione con Dio. Essere in comunione con Dio significa vedere le cose allo stesso modo in cui le vede Lui e avere i suoi stessi desideri. Se siamo controllati dai desideri del mondo invece che da quello di Dio, non importa se diciamo di essere in comunione con Lui o no perché, in realtà, non lo siamo. Camminiamo, invece, nelle tenebre. “Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità”.
Camminare nella luce
Ora, il versetto 7 descrive il lato positivo dell'applicazione del versetto 5. “Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato”.
Camminare nella luce è l'opposto di camminare nelle tenebre. Significa vedere la realtà per quello che è ed essere controllato da desideri che si accordano con la luce di Dio. Se Dio è luce e in lui non ci sono tenebre, allora Lui è il sentiero luminoso per il compimento di tutti i nostri desideri più profondi. Egli è il liberatore da tutti i pericoli oscuri e dagli ostacoli sul cammino della gioia. Egli è l'Unico infinitamente desiderabile.
Se nella sua luce egli brilla come un Essere di valore infinito, allora è la stella della gloria che dobbiamo ammirare, amare e per la quale siamo stati creati. Se Dio apre i nostri cuori per mostrarci tutto questo, i nostri desideri vengono catturati dalla sua suprema gloria su ogni cosa che il mondo ha da offrire. Camminiamo nella luce perché egli è nella luce.
Ci sono cammini e stili di vita che sono il risultato dal miracolo della rinascita, cioè quando ci vengono dati occhi per vedere la sublimità della luce di Dio. 1 Giovanni è scritto per descrivere quello stile di vita e come viene generato dalla luce di Dio e dalla nostra rinascita.
Secondo il versetto 7 due cose accompagnano il camminare nella luce: “Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, 1) siamo in comunione gli uni con gli altri, e 2) il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato”.
Essere in comunione gli uni con gli altri
Chi sono gli “altri”? Il Versetto 6 suggerirebbe che si tratti di Dio e del credente. “Se diciamo di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, siamo bugiardi e non mettiamo in pratica la verità. Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato”, cioè tra Dio e noi. Il versetto 6 mostra ciò che distrugge la comunione con Dio – camminare nelle tenebre. Mentre il versetto 7 mostra ciò che conserva la comunione con Dio – camminare nella luce.
Ma il versetto 3 suggerisce che essere in “comunione gli uni con gli altri”, frase presente nel versetto 7, si riferisce alla comunione con gli altri credenti. Giovanni dice che il suo desiderio è quello di annunciare Cristo in modo che i suoi lettori possano essere in comunione con lui. Quindi, vorrei concludere che, probabilmente, “gli uni con gli altri” si riferisce sia a Dio che ai compagni di fede. Camminare nella luce è la condizione per essere in comunione non solo con Dio, ma anche con gli altri credenti.
Sapete di cosa si tratta. Avete un prezioso amico – forse addirittura un coniuge – con cui avete in comune gli stessi desideri riguardanti Dio. State entrambi vivendo alla luce del suo valore incomparabile, vi dedicate entrambi alla sua causa, entrambi sperate nelle sue promesse ed evitate il peccato alla luce della sua Parola. Ma succede qualcosa.
Un giorno scoprite che il vostro amico è stranamente affascinato da una qualche tendenza, sembra preoccupato per un libro, un film, una moda, un cantante, una carriera o per una proprietà sul lago. Poi, notate che l'argomento “Dio” viene evitato. La preghiera manca o diviene superficiale. Non si fanno più commenti sulla dolce ora passata a studiare la Parola di Dio. La chiesa e il popolo cristiano sembrano essere l'oggetto principale di sarcasmo. Lo zelo di guerra per la causa globale di Cristo si è avvizzito lasciando posto all'inseguimento di piaceri secondari. E la vecchia comunione non esiste più. Non perché siete voi a volerlo, ma perché è impossibile per voi essere in comunione a meno che non camminiate entrambi nella luce.
Quindi, il versetto 7 insegna che l'unico modo per preservare il prezioso gioiello della profonda unità con Dio e con gli altri credenti è camminando nella luce – vedendo le cose nella luce di Dio, lasciando che Dio sia il vostro percorso luminoso che porta alla gioia.
Purificazione dal peccato
L'altra cosa che deriva dal camminare nella luce, nel versetto 7, è purificazione dal peccato. “Se camminiamo nella luce, come egli è nella luce ... Il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato”.
Tre domande importanti
Giovanni collega il nostro modo di camminare e l'efficacia del sangue di Cristo a purificarci dal peccato. Quindi dobbiamo porci tre domande:
- Che cosa significa camminare?
- Che cosa significa essere purificati da ogni peccato per mezzo del sangue di Gesù?
- Qual è la connessione tra le due cose?
1. Che cosa significa camminare?
Abbiamo già risposto alla prima domanda: camminare nella luce significa vivere desiderando più il divino che le cose del mondo – questo è il tipo di vita che si vive quando si vedono le cose allo stesso modo in cui le vede Dio e quando si condividono i suoi valori. Ma notate, si tratta di “camminare” - cioè di un modo di vivere, non solo un'idea o una “posizione” in Cristo (come qualcuno potrebbe dire). Camminare significa vivere.
2. Che cosa significa essere purificati da ogni peccato per mezzo del sangue di Gesù?
Significa che, mentre camminiamo nella luce, il sangue di Gesù ci impedisce di peccare? Oppure che mentre camminiamo nella luce, il sangue di Gesù copre e annulla il nostro peccato? In altre parole, ci si riferisce alla santificazione progressiva o alla giustificazione?
Mi sembra che ci sia una buona ragione per dire che si riferisce a entrambi. 1) Si riferisce all'effetto di giustificare e cancellare tutti i nostri peccati per mezzo del sangue versato da Cristo e darci l'assoluzione e l'accettazione eterna con Dio. 2) Ma si riferisce anche alla potenza morale del sangue di Gesù di aiutarci a conquistare la tentazione in modo che tutti i nostri peccati siano effettivamente sconfitti e siamo realmente puri e senza peccato dinanzi a Dio (Filippesi 1,6).
La ragione per cui penso che Giovanni si riferisca alla progressiva santificazione, è enfatizzato in 3,8-9 sullo scopo di Cristo di distruggere il peccato dalle nostre vite. “Chi commette il peccato viene dal diavolo, perché da principio il diavolo è peccatore. Per questo si manifestò il Figlio di Dio: per distruggere le opere del diavolo. Chiunque è stato generato da Dio non commette peccato, perché un germe divino rimane in lui, e non può peccare perché è stato generato da Dio”.
In altre parole, il motivo per cui Cristo è venuto, non è soltanto per coprire il peccato, ma per vincerlo. Egli è venuto non solo per giustificare, ma anche per santificare. Non solo per assolvere, ma anche per riformare. E se ha versato il suo sangue, è stato al fine di realizzare il suo scopo, quindi il suo sangue purifica non solo perché copre, ma anche perché vince il peccato. L'effetto continuo del sangue di Cristo è quello di purificare i nostri cuori in modo tale da fermarci dal peccare.
Come viene detto in Ebrei 9,14, “Il sangue di Cristo ... purificherà la nostra coscienza dalle opere di morte, perché serviamo al Dio vivente“. Questo è l'effetto morale del sangue di Cristo. Si tratta di un lavoro progressivo nel cuore del credente e, come leggiamo in Filippesi 1,6: Dio “porterà a compimento fino al giorno di Cristo Gesù". Ogni peccato sarà purificato se camminiamo nella luce.
Ma penso anche che la purificazione di cui si parla nel versetto 7, si riferisca agli effetti della giustificazione. Cioè, al fatto che tutti i nostri peccati siano già coperti e perdonati da Dio grazie della morte di Gesù, se camminiamo nella luce.
La prova più evidente di ciò si trova nel versetto 9: “Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità”. Notate che, nel versetto 7, il peccato è purificato. Nel versetto 9, invece, è perdonati. La condizione per la purificazione nel versetto 7 è camminare nella luce. La condizione per il perdono nel versetto 9 è confessare i propri peccati.
Credo che l'implicazione è che una parte essenziale del camminare nella luce sia confessare i peccati. Camminare nella luce non significa perfezione, altrimenti il versetto 7 non avrebbe alcun senso - “se camminiamo nella luce (Dio) ci purifica da ogni peccato”. Se camminare nella luce significava perfezione, non ci sarebbe alcun bisogno della purificazione. Inoltre, il versetto 8 mette in guardia contro la pretesa di essere senza peccato quando si cammina nella luce.
Camminare nella luce significa vedere le cose allo stesso modo in cui le vede Dio e rispondere al suo stesso modo. Camminiamo nella luce quando odiamo il peccato al quale possiamo cedere, lo consideriamo una cosa sgradevole e concordiamo su ciò che Dio ha detto a riguardo. Quindi, confessare il peccato è cruciale per poter camminare nella luce. E il versetto 9 rende il perdono dei peccati dipendente dal fatto di camminare nella luce. Perciò, tale versetto, specifica che il settimo si riferisce al perdono e non solo alla santificazione.
In sintesi, quindi, la purificazione attuata dal sangue di Gesù nella nostra vita, si riferisce a due cose. In primo luogo, si riferisce all'esperienza di avere tutti i nostri peccati perdonati, perché Dio non usa nessuno di questi contro di noi. Si tratta dell'esperienza di essere assolti o giustificati, come dice Paolo in Romani 5,9, “A maggior ragione ora, giustificati nel suo sangue, saremo salvati dall'ira per mezzo di lui”. E in Efesini 1,7: “In lui, mediante il suo sangue, abbiamo la redenzione, il perdono delle colpe, secondo la ricchezza della sua grazia”. Essere purificati mediante il sangue di Gesù significa, in primo luogo, che tutti i nostri peccati sono perdonati (quelli passati, presenti e futuri)!
In secondo luogo, la purificazione si riferisce all'effetto morale del sangue di Cristo sulla nostra coscienza, allontanandoci dal peccato, dandoci la libertà dal suo potere e schiavizzandoci sempre di più alla gioia della giustizia. Un giorno, quando Gesù ritornerà, questo processo di santificazione sarà completata e noi saremo finalmente purificati da ogni peccato.
SE CAMMINIAMO NELLA LUCE!
3. Qual è la connessione tra le due cose?
Ora, abbiamo risposto a due delle nostre tre domande riguardanti il versetto 7. Che cosa significa camminare nella luce? E che cos'è la purificazione mediante il sangue di Gesù? La terza domanda alla quale dobbiamo rispondere è: Qual è la connessione tra le due cose? Giovanni le collega con un “se... allora”. “Se camminiamo nella luce...il sangue di Gesù ci purifica da ogni peccato”. Cosa significa questo?
Giovanni non specifica a questo punto come il camminare nella luce ed essere purificati dal peccato siano legati tra loro. Egli si limita a dire, per ora, che non c'è purificazione del peccato per la persona che non cammina nella luce. Questo non risponde alla domanda: Cosa avviene prima? oppure, Cosa causa cosa? Ciò che stabilire è che c'è un modo di vivere per cui si ha la purificazione attuata dal sangue di Cristo e un altro modo di vivere per cui non si attua tale purificazione.
Se non camminiamo nella luce, non abbiamo alcun motivo per credere che i nostri peccati siano coperti. Non vi è alcuna garanzia di salvezza quando si vive nella disobbedienza. “Non fatevi illusioni: Dio non si lascia ingannare. Ciascuno raccoglierà quello che avrà seminato. Chi semina nella sua carne, dalla carne raccoglierà corruzione; chi semina nello Spirito, dallo Spirito raccoglierà vita eterna” (Galati 6,7-8). “Perché mi invocate: «Signore, Signore!» e non fate quello che dico?” (Luca 6,46).
Come è possibile che un tale insegnamento sia una buona notizia? Alcune persone pensano che l'unico modo per rendere il Vangelo realmente una buona notizia, è negare che siano necessari dei cambiamenti nella nostra vita. Dicono che questo toglie la certezza della salvezza, che il nostro modo di vivere, dopo aver riposto la nostra fede in Cristo, non ha nulla a che vedere con la nostra salvezza.
Rispondo che, un vangelo impotente non è una buona notizia. Un vangelo che vince solo a parole non è diverso da tutte le altre filosofie del mondo. Questo tipo di vangelo produce un cristianesimo che è un gioco di parole. Incoraggia tiepidi frequentatori della chiesa affermando che sono al sicuro dall'ira di Dio grazie ad alcuni assensi mentali ereditati dall'amore di Dio.
Questo tipo di vangelo è il motivo per cui 40 milioni di persone in America possono affermare di essere rinati al momento stesso in cui la nostra condizione morale è la più bassa mai vista a causa della corruzione all'interno e all'esterno della chiesa.
Il messaggio del 1 Giovanni – che afferma che il camminare nella luce non è facoltativo, ma necessario per la salvezza – è una buona notizia, perché crea l'atmosfera morale di urgenza che ci relaziona con Dio. Dà un sapore di eternità a tutto ciò che diciamo e facciamo. Combatte contro i giochi religiosi sleali. Onora lo scopo di Dio di far scendere Cristo sulla terra per distruggere le opere del diavolo. Prende sul serio la necessità di glorificare Dio nel nostro corpo. Guida la gente alla vera fede, invece di incoraggiarli ad accontentarsi di vane parole che non possono attuare un cambiamento e non possono salvare.
Ma alla fine, semplicemente, non spetta a noi decidere se il Vangelo è il genere di buona novella che vorremmo che fosse. Noi dobbiamo semplicemente ascoltare e presentare la Parola di Dio. Ed essa dice che “se camminiamo nella luce, come egli è nella luce... Il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato”. Se camminiamo nelle tenebre, invece, ci tagliamo fuori dagli effetti purificatori del sangue di Cristo. E se ci tagliamo fuori dal sangue di Cristo, dove può essere trovata la speranza?
Precisazione: Non dichiarate di essere senza peccato
Ora che abbiamo visto il fondamento nel versetto 5 – che Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. E dopo aver visto l'applicazione nei versetti 6-7 – che dobbiamo camminiamo nella luce di Dio al fine di continuare a essere purificati per mezzo del sangue di Gesù. Ora dobbiamo guardare al chiarimento nei versetti 8-10.
Giovanni ha appena detto, nel versetto 7, che il sangue di Gesù Cristo ci purifica da ogni peccato se camminiamo nella luce. Questo potrebbe essere utilizzato per insegnare ai cristiani a non peccare più. Giovanni sa che alcune cose di quello che dice potrebbero andare a favore dei falsi maestri perfezionisti. Vedete in particolare 3,9.
Come al solito, la verità si trova nel mezzo tra due errori - l'errore secondo la vostra condotta dopo la conversione non ha nulla a che fare con la vostra salvezza; e quello secondo cui la vostra condotta dopo la conversione deve essere perfetta.
Giovanni sfasa il primo errore nei versetti 6 e 7, e il secondo nei versetti 8-10.
La luce rivela le tenebre rimanenti
Versetto 8: “Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi”.
La pretesa di essere senza peccato è un inganno a sé stessi. E la ragione per cui ci inganniamo è che la verità non ha trovato posto in noi. Quando una persona si converte, la verità prende posto nel suo cuore. Oppure potremmo dire che la luce di Dio entra nel suo cuore. E ciò che Giovanni dice qui, non è che ciò che accade è che ogni falsità e il peccato escono dal nostro cuore. Questa è una battaglia che dura tutta la vita. Quello che dice è che, quando la verità entra nei nostri cuori, la sua luce rivela il peccato! Il marchio del santo non è l'assenza di peccato, ma la coscienza del peccato! La prova che la verità dimora in noi è l'esposizione all'errore. L'alba della luce di Dio nel cuore è la rivelazione delle tenebre rimanente.
In questa vita non andiamo mai oltre la consapevolezza di rimanere nel peccato. Pertanto, uno dei grandi segni di maturità in Cristo è un avvilimento profondo e costante per il peccato.
Si parla molto oggi di stimare noi stessi come nuove creature in Cristo. Ed è questo quello che siamo. Ma la nostra nuova essenza consiste in questo: la vera luce splende nei nostri cuori per rivelare la sgradevolezza del nostro peccato rimanente e l'abbondanza della grazia di Dio. La nostra grande gioia è che il nostro peccato è perdonato in Cristo. E il nostro grande dolore è che gran parte di questo peccato rimane in noi e ci contamina.
Il marchio della nuova creatura in Cristo non è un concetto roseo di sé. È la rottura tra il rimanere nel peccato e, allo stesso tempo, essere fiduciosi nella grazia sovrabbondante di Dio in Cristo.
Edwards sul cuore del vero santo
Oh come vorrei poter fare in modo che ogni persona leggesse il sesto segno di grazia nel Trattato concernente gli affetti religiosi di Jonathan Edwards intitolato “Gli affetti della grazia sono accompagnati dall'umiliazione evangelica”. Queste 30 pagine di profonda analisi biblica e psicologica del cuore del vero santo portano i contemporanei a parlare dell'autostima cristiana nel chiacchiericcio che è.
Qui di seguito, è riportato uno dei più bei paragrafi che abbia mai letto al di fuori della Bibbia.
Tutti gli affetti della grazia, che sono un dolce odore per Cristo, riempiendo l'anima di un cristiano con una celeste dolcezza e fragranza, sono affetti di un cuore spezzato. Un amore veramente cristiano, per Dio o per gli uomini, è l'amore di un umile cuore spezzato. I desideri dei santi, per quanto seri, sono umili; la loro speranza è un'umile speranza; la loro gioia, anche quando è indicibile e piena di gloria, è una gioia modesta di un cuore spezzato, che lascia il cristiano più povero nello spirito, più simile a un bambino e più disposto a una bassezza universale del comportamento. (Edizione Yale, pag. 339)
Fino a quando non si potrà dire “Noi siamo senza peccato” non possiamo parlare superficialmente della nostra corruzione.
Confessione e perdono
Il versetto 9 lo abbiamo già discusso in connessione al versetto 7. Ma passiamo in rassegna il suo significato. Lo possiamo comprendere meglio se mettiamo i versetti 6-7 e 8-9 in colonne parallele per mostrare la loro somiglianza.
Versetti 6-7 | Versetti 8-9 |
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Se diciamo | Se diciamo |
Di essere in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre | Di essere senza peccato |
Siamo bugiardi | Inganniamo noi stessi |
E non mettiamo in pratica la verità | E la verità non è in noi |
Se camminiamo nella luce, come egli è luce | Se confessiamo in nostri peccati |
Siamo in comunione gli uni con gli altri | Egli è fedele e giusto tanto da perdonarci i peccati |
E il sangue di Gesù, il Figlio suo, ci purifica da ogni peccato | E purificarci da ogni iniquità |
Una delle molte intuizioni che otteniamo da questi parallelismi è che, negare il nostro peccato, è parte di ciò che significa camminare nelle tenebre; mentre confessarlo è parte di ciò che significa camminare nella luce. Il che implica, inoltre, che negare i nostri peccati ci taglia fuori dalla comunione con Dio (esattamente l'opposto di ciò che siamo inclini a percepire); mentre confessare i nostri peccati ci conduce al perdono e della purificazione.
Alcuni dicono che un cristiano non dovrebbe mai pregare per il perdono, perché tutti i suoi peccati sono perdonati in Cristo. Che sono stati perdonati sulla croce e non è più possibile altro perdono. C'è del vero in questo. Ma a me sembra si tratti di artificialità. Dovremmo almeno dire: “Padre, ho peccato e non sono degno di essere chiamato tuo figlio. Ti prego di versare il sangue di Cristo per questo mio peccato e consideralo tra quello che hai rimesso quando è morto per me sulla croce”.
Ma se questo è troppo complesso, sono sicuro che il Padre riceverebbe volentieri le parole: “Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori“.
Fare di Dio un bugiardo
Infine, il versetto 10 ripete il versetto 8 con un avvertimento più forte: “Se diciamo di non avere peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi”. La pretesa di innocenza non è solo ingannare sé stessi, è anche una bestemmia. Equivale a dichiarare che Dio è bugiardo.
Ciò significa che la valutazione che Dio fa di noi non è positiva. Ci chiama malvagi. Se neghiamo il nostro male, lo definiamo un bugiardo. Giovanni usa parole forti, quindi dobbiamo essere persone forti.
Lasciate che queste semplici e pesanti verità sprofondino nella vostra mente, e disporrete di una zavorra per impedire alla vostra barca di rovesciarsi nei venti delle mode e delle tendenze contemporanee.
In breve:
Versetto 5: Fondamento—Dio è luce e in lui non ci sono tenebre. La sua verità è luminosa e piena di speranza per tutti coloro che vengono a lui.
Versetti 6–7: Applicazione—Pertanto, camminiamo nella luce di Dio, in modo da poter godere della sua comunione e sperimentare la purificazione per mezzo del sangue di Cristo.
Versetti 8–10: Chiarimento—Ciononostante, non affermate si essere senza peccato perché camminate nella luce, ma confessate i vostri peccati a Dio.