Assistete il Vostro Pastore

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English: Ministering to Your Pastor

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Di John Piper su Questioni della Chiesa

Traduzione di Alessandro Celestino

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The Bible Friend (Vol. 75, No. 8), Minneapolis, MN as "Amici della Bibbia (Vol. 75, N. 8), Minneapolis, MN, USA

Passaggio delle Scritture, Romani 1:8-12. Paolo dice alla chiesa:

Innanzitutto, ringrazio il mio Dio per voi tutti attraverso Gesù Cristo, perché la vostra fede venga proclamata in tutto il mondo. A Dio, il mio testimone, al quale sono fedele con il mio spirito attraverso il Vangelo del Figlio, faccio continuamente riferimento nelle mie preghiere chiedendo che in qualche modo con la sua volontà possa riuscire a giungere fino a voi. Per il desiderio che ho di vedervi, potrei farvi dono della spiritualità per fortificarvi- ciò vuol dire che possiamo essere incoraggiati mutuamente, ciascuno dalla fede dell’altro- la vostra e la mia.

Vorrei discutere della nostra responsabilità verso i nostri ministri e pastori. D’accordo con gli Efesini 4:12, ho udito dire varie volte che tutti i Cristiani sono ministri. Sottolineo che la nostra scuola domenicale identifica la preghiera come necessità per tutti e incoraggia gli uomini verso la fede, ma io penso che l’uomo sia incline a dimenticare che il nostro pastore sia uno di noi. Quindi, voglio ricordare a noi stessi le ragioni per cui dobbiamo offrirgli il nostro sostegno, come dobbiamo farlo e come possiamo sperare di ottenere un risultato.

Innanzitutto, perché dobbiamo sostenerlo? Lui è un essere umano e una persona credente come noi. Come essere umano, è sottoposto a possibili tentazioni come ognuno di noi. La fede non è automatica solo perché si tratta di un pastore. Non è più facile per lui rispetto ad altri essere una persona ben voluta e stimata come in effetti risulta. Le sue risorse nella lotta per il raggiungimento della fede non sono maggiori di quelle che abbiamo noi. Lui è uno di noi.

Oltre a ciò, l’unico obbligo della sua chiamata prevede la fedeltà al nostro ministero; per esempio, l’obbligo amministrativo di osservare centinaia di dettagli e di occuparsene. Di molti di questi non ce ne siamo neppure mai accorti. Poi, c’è l’obbligo di ascoltare e trasmetterci i messaggi di Dio settimana dopo settimana. Non dovete mai pensare che questo messaggio sia così semplice per un pastore. Se sono ripetutamente compiti biblici, richiedono molto più lavoro. Nell’ufficio di un pastore si sprecano i pianti sui sermoni che non si riescono a seguire. Se ci sentiamo spiritualmente aridi, dovremmo superare la chiesa o tentare di rinnovarla, ma come può fare un pastore?

C’è inoltre il tentativo di portare le sue persone ad essere più simili a Gesù e quindi ad essere la luce del mondo. Paolo disse ai Galatiani (4:19)., “Sono ancora in angoscia per la sua nascita finché Cristo non sarà del tutto formato per voi”. Niente può segnare il cuore di un pastore più delle sue persone che non crescono nella fede, nell’amore e nell’aderenza ai principi morali.

Potreste tutti fare una lista ancora più lunga delle pressioni a cui è sottoposto un pastore, ma ora analizziamo come possiamo stargli vicino.

Il modo migliore per sostenere gli oneri del nostro pastore è essere Cristiani. Paolo disse nelle Filippiani 2:2-3, “Completate il mio lavoro con la stessa idea, lo stesso amore ed in pieno accordo. Non fate nulla con odio e presunzione, ma nell’umiltà dove contano molti più significati che solo voi stessi”. In altre parole, niente vi è di meglio per un pastore che l’umiltà e l’amore, e Cristo come unione e congregazione. Paolo disse alla chiesa Romana: “Per il desiderio di vederti… potrei essere incoraggiato da entrambe le fedi (1: 11-12). La nostra fede è una fonte di grande incoraggiamento per il nostro pastore. Diventiamo credenti.

Al di là di questo, ho tre specifici suggerimenti che possono rafforzare il legame con il vostro pastore e rendere fruttifero il suo ministero:

  1. Pregate per lui tutti i giorni. Prendete nota così non potete dimenticarvene. E non dite soltanto: “Dio benedica il pastore”. Andate più a fondo. Pregate per la sua salute, il suo messaggio, la sua famiglia, per i suoi incontri, i suoi difetti, le sue debolezze. Mettetevi al suo posto e cercate di sentirvi con lui in ogni vostra preghiera.
  2. Poi, uscite dai vostri standard per dire qualcosa di carino o di incoraggiamento. Scrivetegli una frase nel libro delle visite, mandategli una lettera, fategli visita, chiamatelo al telefono. Lasciategli i tempi per restare da solo, guardatelo bene in faccia e ditegli: “Apprezzo il suo lavoro, pastore, e sto pregando per lei ogni giorno”. Non conformatevi con i saluti dopo il servizio della domenica.
  3. Terzo, ammonitelo con spirito di perdono. Non ho mai sentito parlare di nessuno nella mia vita che sia completamente soddisfatto del suo pastore. Vi è una semplice ragione: tutti gli uomini sono imperfetti. Alcune persone sembrano non rendersene mai conto e passano da una chiesa all’altra alla ricerca del pastore senza difetti. È impossibile. È meglio trovare una chiesa dove vi sentite a casa e considerate una responsabilità per tutta la vita quella di aiutare la crescita del pastore. Tutti vorrebbero cambiare qualcosa nel loro pastore, ma quanti di noi hanno dedicato loro stessi sinceramente a pregare per questo? E quanti si sono seduti con lui e con umiltà e spirito indulgente lo hanno esortato a cambiare? Se gli volete bene, fatelo… e parlatene senza paura…

Questi sono alcuni modi per sostenere il proprio pastore. Pensatene altre.

La questione finale che ho voluto analizzare è stata, cosa possiamo sperare per fare raggiungere i suoi scopi al nostro ministro? In breve, speriamo di avere un pastore fiducioso, forte, rinnovato. Così la nostra attenzione per lui ritornerà indietro come un boomerang creando persone fiduciose, forti e rinnovate; in questo modo il mondo saprà che Cristo è reale e lavora tra di noi.