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Di David Mathis su Culto

Traduzione di Celeste Calabria

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Adorare nel Bene e nel Male

So essere abbassato, come anche vivere nell'abbondanza; in tutto e per tutto ho imparato ad essere sazio e ad aver fame, ad abbondare e a soffrire penuria. (Filippesi 4:12, LND)

Lui non è Dio solo nei nostri momenti migliori. Lui è il Dio di tutti i tempi. Il che vuol dire che lui è Dio anche nei nostri momenti peggiori.

Lui non è Dio solo nell’abbondanza, come scrive Paolo nella lettera ai Filippesi 4:12, ma lo è anche nella povertà. Lui è Dio sia quando abbiamo tanto da mangiare, sia quando patiamo la fame. Lui è Dio sia nella ricchezza che nell’indigenza. Lui è Dio in ogni circostanza e questa è una notizia straordinariamente positiva – perché la vita non è fatta solo di momenti felici.

Anche e soprattutto nelle cose brutte

Quando Paolo dice che “tutte le cose cooperano al bene per coloro che amano Dio” (Romani 8:28, LND), il suo obiettivo non è persuaderci che tutte le cose buone delle nostre vite agiscano per il nostro bene. Questo lo crediamo già. È facile pensare che le cose buone contribuiscano al nostro bene.

Il suo obiettivo è sottolineare come anche e soprattutto le “cose brutte” delle nostre vite e i nostri momenti più difficili, vengano adoperati per il nostro bene eterno dal nostro Padre onnipotente e misericordioso.

Per essere sicuri di aver afferrato bene il concetto, i versi successivi elencano alcune delle cose peggiori che ci potrebbero capitare: “l’afflizione, o la distretta, o la persecuzione, o la fame, o la nudità, o il pericolo, o la spada” (Romani 8:35, LND), persino esseri messi a morte per la fede (Romani 8:36, LND). Queste brutte cose, queste grandi difficoltà e dure sofferenze alla fine ci distruggeranno e alimenteranno il male? “No”, dice Paolo, “in tutte queste cose noi siamo più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati”. (Romani, 8:37, LND).

I momenti più significativi

I momenti felici della vita ci spingono a cantare: “Benedici il Signore, anima mia”. Noi adoriamo il Santo nome di Dio quando nella vita tutto va bene, quando il sole sorge, all’alba di un nuovo giorno. Lui ci esorta a cantare con gratitudine e lode quando tutto va bene e quando è facile vedere il Suo amore, la Sua gentilezza, pazienza e bontà. Nel migliore dei casi, sì, dovremmo tenere gli occhi aperti su alcuni dei diecimila motivi che abbiamo per lodarlo.

Ma i momenti in cui cantiamo veramente come non mai sono quelli in cui “qualsiasi cosa succeda” è più difficile e “qualunque cosa mi si pari davanti” è ancora più complicata. È nelle circostanze più difficili, come quando perdiamo i nostri cari, che impariamo a pregare più profondamente, più spesso e con più sostanza.

Generalmente tendiamo a pregare in modo più significativo e toccante quando la vita sembra al culmine, quando le forze stanno venendo meno, oppure quando la nostra fine o quella di una persona a noi cara, si avvicina. Questi sono i momenti in cui scopriamo come mai prima d’ora quanto Dio sia veramente vicino a noi e ci stia benedicendo. E questo è davvero tutto ciò di cui abbiamo bisogno.

Potremmo avere diecimila motivi per lodarlo nei momenti felici, ma vi è un’unica ragione sufficiente per farlo anche nei momenti peggiori: Lui è Dio. E non importa cos’altro perdiamo, niente può separarci da lui.

Infatti io sono persuaso che né morte né vita, né angeli né principati, né potenze, né cose presenti né cose future, né altezze né profondità, né alcun’altra creatura potrà separarci dall’amore di Dio che è in Cristo Gesù, nostro Signore. (Romani 8:38-39, LND).