Otto ragioni per cui sono convinto che Gesù sia risorto

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English: Eight Reasons Why I Believe That Jesus Rose from the Dead

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Di John Piper su Resurrezione di Cristo
Una parte della serie Taste & See

Traduzione di Erica Maria Salvaneschi

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1. Gesù stesso ha testimoniato circa la sua futura resurrezione dal mondo dei morti. Gesù parò apertamente di ciò che gli sarebbe successo: crocifissione e resurrezione dal mondo dei morti. “Il Figlio dell'uomo doveva molto soffrire, ed essere riprovato dagli anziani, dai sommi sacerdoti e dagli scribi, poi venire ucciso e, dopo tre giorni, risuscitare.” (Marco 8:31; vedi anche Matteo 17:22; Luca 9:22). Coloro che non credono nella resurrezione di Cristo diranno probabilmente che Gesù fu ingannato oppure (più probabile) che la chiesa antica gli mise in bocca queste dichiarazioni al fine di fargli insegnare le falsità che loro stessi hanno concepito. Tuttavia, coloro che leggono il Vangelo e sono convinti che colui che predica in maniera così persuasiva, attraverso questi testimoni, non è semplice frutto di sciocca immaginazione, non saranno soddisfatti di questo sforzo di giustificare la testimonianza di Gesù medesimo circa la propria resurrezione.

Tutto ciò è vero soprattutto in luce del fatto che, le parole che predicono la resurrezione non si riducono alla semplice e diretta citazione sopra menzionata, ma sono anche tutte quelle affermazioni indirette e oblique, difficilmente mera invenzione di discepoli ingannati. Ad esempio,due testimoni distinti provano, in due maniere differenti, la veridicità della dichiarazione di Gesù fatta nel corso della sua vita, secondo cui, qualora i nemici distruggessero il tempio (del suo corpo), egli lo avrebbe ricostruito in tre giorni (Giovanni 2:19; Cfr. Marco 14:58 Matteo 26:61). Egli fece anche allusioni al "segno di Giona" - tre giorni nel cuore della terra (Matteo 12:39; 16:4). Egli accennò al fatto anche in Matteo 21:42—“La pietra che i costruttori hanno scartata è diventata testata d'angolo.” In aggiunta alla sua deposizione circa la propria resurrezione imminente, i suoi accusatori dissero che ciò fu parte della dichiarazione di Gesù: “Signore, ci siamo ricordati che quell'impostore disse mentre era vivo: 'Dopo tre giorni risorgerò'” (Matteo 27:63). La prima prova della resurrezione quindi, è che Gesù stesso parlò di essa.. La vastità e la natura di queste affermazioni rendono inverosimile la possibilità che una chiesta ingannata si sia inventata tutto quanto. E la personalità di Gesù medesimo, come rivelata in queste testimonianze, da molti non è stata marchiata come quella di un lunatico o mistificatore.

2. La tomba era vuota nel giorno della Pasqua.

Alcuni tra i più antichi documenti affermano: “[...]ma, entrate, non trovaron il corpo del Signore Gesù” (Luca 24:3). E i nemici stessi di Gesù lo confermarono, affermando che i discepoli avevano rubato il suo corpo. (Matteo 28:13). Il cadavere di Gesù non fu più trovato. Ci sono quattro modi per spiegare questo avvenimento.

2.1 I nemici rubarono il corpo. In tal caso (ed essi non hanno mai affermato di averlo fatto), sicuramente avrebbero presentato il corpo al fine di porre un freno alla diffusione della fede Cristiana nella stessa città dove avvenne la crocefissione. Tuttavia non lo presentarono.
2.2 I suoi compagni rubarono il corpo. Si tratta di una delle prime supposizioni (Matteo 28:11-15). E' possibile? Avrebbero essi potuto sopraffare le guardie della tomba? Più importante, avrebbero iniziato a predicare con tanta autorità che Gesù fu risorto, pur sapendo che non corrispondeva al vero? Avrebbero messo a repentaglio la propria vita e accettato i maltrattamenti in nome di qualcosa che essi sapevano essere un imbroglio?
2.3 Gesù non era morto, ma solo privo di coscienza quando lo misero nella tomba. Si svegliò, rimosse la pietra, sconfisse i soldati e svanì nel nulla in seguito ad una serie di incontri con i suoi discepoli, durante i quali li convinse di essere risorto. Persino i nemici di Gesù non hanno mai tentato questa versione. Gesù era chiaramente morto. I romani l'hanno visto. La pietra non avrebbe potuto essere rimossa da un uomo solo dall'interno, pugnalato in un fianco da una lancia, dopo sei ore di crocifissione.
2.4 Dio fece risorgere Gesù dai morti. Questo è ciò che egli disse che sarebbe accaduto. E' ciò che i discepoli dissero che accadde. Ma fino a quando ci sarà la possibilità remota di spiegare la resurrezione razionalmente, la gente dell'era moderna afferma che non è bene saltare a conclusioni soprannaturali. Tutto ciò è ragionevole? Secondo me no. Certo, non vogliamo essere degli ingenui. Ma non vogliamo neanche rifiutare la verità solo perchè appare strana. Dobbiamo essere consapevoli che il nostro impegno, a questo punto, è di gran lunga influenzato dalle nostre preferenze—sia per quanto riguarda lo stato delle cose che si rivelerebbe dalla verità della resurrezione, oppure dalla menzogna della resurrezione. Se il messaggio di Gesù vi ha aperto alla realtà di Dio e al bisogno del perdono, per esempio, il dogma anti-soprannaturale perderà il suo potere nelle vostre menti. Potrebbe essere che questa apertura non sia pregiudizio della resurrezione, ma libertà dal pregiudizio contro di essa?

'3. I 'discepoli furono immediatamente trasformati da uomini sfiduciati e spaventati dopo la crocefissione (Luca 24:21, Giovanni 20:19) a uomini fiduciosi e coraggiosi testimoni della resurrezione (Atti 2:24, 3:15, 4:2).

La spiegazione di tutto ciò è che essi abbiano visto la resurrezione di Cristo e siano stati autorizzati ad esserne testimoni (Atti 2:32). La spiegazione alternativa più popolare è che la loro fiducia fu dovuta ad allucinazioni. Tale nozione fa sorgere numerosi problemi. I disepoli non erano dei creduloni, ma scettici dalla personalità inquadrata, sia prima che dopo la resurrezione. (Marco 9:32, Luca 24:11, Giovanni 20:8-9, 25). Soprattutto, si possono ridurre gli insegnamenti di coloro che furono testimoni alla resurrezione di Cristo a semplici allucinazioni? Cosa dire circa la lettera di Paolo ai romani? Fatico a considerare questa grande mente dall'anima profondamente sincera come mistificatrice o ingannevole, ed egli affermò di aver visto la resurrezione di Cristo.

4. Paolo affermò di non essere stato il solo testimone della resurrezione, ma che altri 500 lo furono, e molti erano ancora vivi quando egli fece questa pubblica dichiarazione.

“In seguito apparve a più di cinquecento fratelli in una sola volta: la maggior parte di essi vive ancora, mentre alcuni sono morti.” (1 Corinzi 15:6). Quello che rende questa affermazione così rilevante, è che essa fu scritta dai greci, i quali erano scettici circa queste dichiarazioni ancora quando i testimoni erano ancora in vita. Quindi era un'affermazione rischiosa, visto che avrebbe potuto essere confutata con una breve ricerca diretta.

5. La mera esistenza di una prima florida chiesa Cristiana, conquistatrice di imperi, supporta la veridicità delle affermazioni sulla resurrezione.

La chiesa diffuse il potere della testimonianza secondo cui Gesù fu risorto dai morti e che Dio lo costituì "Signore e Cristo" (Atti 2:36). La Signoria di Cristo su tutte le nazioni è basata sulla vittoria sulla morte. Questo è il messaggio che si è diffuso nel mondo. Il potere di attraversare le culture e creare un nuovo popolo di Dio è una solida testimonianza della sua veridicità .

6. La conversione dell'Apostolo Paolo supporta la veridicità della resurrezione.

Egli argomenta, di fronte ad un pubblico in parte indifferente di Galiziani 1:11-17 che il suo vangelo deriva da Gesù cristo risorto, non dagli uomini. La sua tesi è che, prima della sua esperienza sulla via di Damasco, quando vide Gesù risorto, egli si opponeva fermamente alla fede cristiana. (Atti 9:1). Ma ora, a fronte della meraviglia di ognuno, egli rischia la sua vita per il vangelo (Atti 9:24-25). Egli spiega: Gesù risorto gli apparve e lo autorizzò a prendere il comando della missione contro i Gentili (Atti 26:15-18). Possiamo dare credito a tale testimonianza? Questo ci porta al prossimo ragionamento.

7. I testimoni del Nuovo Testamento non hanno certo la reputazione di essere ingenui o imbroglioni.

Come dare credito a un testimone? Come decidere se credere o meno alla testimonianza di una persona? La decisione se dare o meno credibilità ad una testimonianza non è comparabile al completare un'equazione matematica. Si tratta di un diverso tipo di certezza, ma altrettanto risoluta (io credo nella testimonianza di mia moglie nell'essermi fedele). Quando un testimone non è più in vita, il nostro giudizio può basarsi unicamente sul contenuto delle sue scritture e sulle testimonianze altrui sul suo conto. In che modo le testimonianze di Pietro, Giovanni, Matteo e Paolo hanno senso? A mio giudizio (e a questo punto non si può vivere in modo autentico se non facendo affidamento sul proprio giudizio—Luca 12:57), le opere di costoro non sembrano scritte da uomini ingenui, facilmente ingannabili o a loro volta persone disoneste. La loro comprensione della natura umana è profonda. Il loro impegno personale è ponderato e dichiarato con attenzione. I loro insegnamenti sono coerenti e non paiono l'invenzione di uomini instabili. Il livello morale e spirituale è alto. Le vite di questi uomini sono completamente devote alla verità e all'onore di Dio.

8. Vi è una gloria auto-giustificante nel vangelo della morte e resurrezione di Cristo, così come narrato dai testimoni biblici.

Il Nuovo Testamento insegna che Dio mandò lo Spirito Santo per glorificare Gesù in qualità di Figlio di Dio. Gesù disse, “Quando però verrà lo Spirito di verità, egli vi guiderà alla verità tutta intera.... Egli mi glorificherà” (Giovanni 16:13). Lo Spirito Santo non fa tutto ciò dicendoci che Gesù è risorto dal regno dei morti. Lo fa aprendoci gli occhi per vedere la gloria auto-giustificante di Cristo nella narrativa della sua vita, morte e resurrezione. Ci rede capaci di vedere Gesù come egli fu realmente, irresistibilmente vero e magnifico. L'apostolo adduce il problema della nostra cecità e la soluzione in questo modo: “Per gl’increduli, dei quali l'Iddio di questo secolo ha accecato le menti, affinché la luce dell'evangelo della gloria di Cristo, che è l’immagine di Dio, non risplenda loro... Perchè l'Iddio che disse, ‘Splenda la luce fra le tenebre, è quel che risplendé nei nostri cuori affinché noi facessimo brillare la luce della conoscenza della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù Cristo” (2 Corinzi 4:4, 6). La salvifica conoscenza di un Cristo crocifisso e resuscitato non è il semplice risultato di un giusto ragionamento sui fatti storici. E' il risultato di un'illuminazione spirituale che ci fa vedere i fatti come sono in realtà: la rivelazione della verità e della gloria di Dio che rifulge nel volto di Gesù—che è la stessa di ieri, di oggi e di sempre. Pastore John