Nulla mi renderà schiavo

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English: I Will Not Be Enslaved by Anything

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Di John Piper su Santificazione e Crescita

Traduzione di Daniele Guiducci

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Prima lettera ai Corinzi 6:12-20

"Tutto mi è lecito", ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito", ma io non mi lascerò dominare da nulla. "Il cibo è pensato per lo stomaco e lo stomaco per il cibo - e Dio distruggerà questo e quello. Il corpo non è pensato per l'immoralità, ma per il Signore, e il Signore per il corpo. E Dio resusciterà il Signore e lui ci resusciterà con la sua potenza. Non sapete che i vostri corpi sono le membra di Cristo? Dovrei pertanto prendere le membra di Cristo e farne le membra di una prostituta? Mai! Non sapete che colui che si unisce con una prostituta diventa un tutt'uno con lei? Pertanto, come è scritto, "I due diventeranno un corpo solo" Ma colui che è unito con il Signore diventerà un solo spirito con Egli. Fuggi l'immoralità. Ogni altro peccato che un uomo commette è al di fuori del corpo; ma l'uomo immorale pecca contro il suo proprio corpo. Non sapete che il vostro corpo è il tempio dello Spirito Santo dentro di voi, che vi ha dato Dio? Non siete in possesso di voi stessi; siete stati acquistati ad un prezzo. Pertanto glorificate Dio nel vostro corpo.

Venerdì mattina guardavo fuori dalla finestra della camera da letto mentre mi abbottonavo la camicia e ho visto una parabola della vita moderna Americana. Un uomo di mezza età in un vestito verde a tre pezzi camminava in direzione ovest verso la nostra casa sul lato nord della diciottesima strada. Aveva qualcosa di giallo nella mano destra, forse una buccia di banana o una bustina di patatine. Non potrei esserne sicuro. Passando, ha guardato alla sua sinistra verso la strada. Poi si è voltato e ha guardato dietro. E ha gettato la cosa gialla oltre la rete sulla superstrada.

Indice

Due Segni Distintivi della Secolare Vita Americana

In quel piccolo episodio ci sono almeno due segni della secolare Vita Americana. Uno è l'ateismo pratico. E l'altro è l'edonismo fisico.

1. Edonismo Pratico

La rete della superstrada era alla sua destra nascondendolo con dei cespugli. Era in grado di vedere davanti mentre camminava. Sotto di lui c'era il suolo. E con un'occhiata si era coperto alla sua sinistra e dietro. Perché non ha guardato in alto? Perché in quell'istante era un ateista pratico. Ci sarebbe potuto essere qualcuno a sinistra o dietro di lui che contava. Ma non c'era nessuno nel paradiso che contava. La vita Americana è in linea di massima ateistica quando si tratta di banane e patatine. Quello che le persone dicono non è quello che mostra il loro ateismo pratico. E' se guardano in alto quando pensano di essere soli.

2. Edonismo Fisico

L'altro segno distintivo della vita Americana che ho visto è l'edonismo fisico. Per quale motivo questo tipo ha deciso di buttare per strada la cosa gialla invece di gettarla in un cestino? Perché era scomodo portarla con sè. Era noioso, spiacevole.

E perché si è guardato alla spalle prima di buttarla? Perché la sua coscienza gli ha detto che quella non era una buona azione e le persone non avrebbero approvato. Così c'è stata una piccola scaramuccia nella sua anima. E' durata circa cinque secondi. "Devo optare per il piacere di non portarmi dietro questa cosa? O devo optare per il piacere di avere la coscienza pulita?" Chiaramente non è stata una dura battaglia. Il piacere fisico si è imposto. E c'è un altro segno distintivo della nostra cultura. Edonismo Fisico. Se provoca un piacere fisico, perché negartelo? La piaga della nostra cultura è che i piaceri fisici sono desiderati più ardentemente della gioia spirituale.

E certamente le due cose vanno di pari passo: edonismo pratico e edonismo fisico. Una volta che Dio è fuori dalla mia vita, allora la mia coscienza non possiede il significato ultimo di essere una parte dell'immagine divina, e pertanto, "Mangiamo, beviamo e sporchiamo la superstrada perché tanto domani moriamo e finisce lì." Se siete in grado di tenere Dio lontano dalla banane e dalle patatine, potete continuare con le vostre indulgenze.

L'obiettivo di questo messaggio

Il punto chiave della storia è semplicemente di aiutarvi a ricordare quello che sto per tirare fuori da questo testo - e cioè che non siamo ateisti, ma credenti in Gesù Cristo, e che non saremo schiavi del piacere fisico. Quando la battaglia inizia nella vostra anima, guarderemo in alto, e attraverso l'energia dello Spirito Divino, ci libereremo dai desideri del corpo.

Nulla ci renderà schiavi. L'obiettivo di questo messaggio è il soddisfacimento nelle nostre vite dalla prima lettera ai Corinzi 6:20. Non siete in possesso di voi stessi; siete stati acquistati ad un caro prezzo. Pertanto glorificate Dio nel vostro corpo." La prima lettera ai Corinzi 10:31 dice, "Pertanto, se mangiate o bevete, o qualsiasi cosa voi facciate, fatelo nella gloria di Dio" L'abbiamo detto migliaia di volte, ci sediamo a tavola prima del cibo e delle bevande e quali parole pronunciamo? Mangiamo nella gloria di Dio? Beviamo nella gloria di Dio? Come possiamo fare?

Leggendo il testo a ritroso

Poniamo l'attenzione sulla prima lettera ai Corinzi 6:12–14.

12. "Tutto mi è lecito", ma non tutto giova. "Tutto mi è lecito", ma nulla mi renderà schiavo. 13. "Il cibo è pensato per lo stomaco e lo stomaco per il cibo - e Dio distruggerà questo e quello. Il corpo non è pensato per l'immoralità, ma per il Signore, e il Signore per il corpo. 14. Dio poi, che ha risuscitato il Signore, risusciterà anche noi con la sua potenza.

Per comprendere questi tre versetti dobbiamo leggerli a ritroso - prendete per iniziare le ultime due parole. Alla fine del versetto 13 Paolo dice, "Il corpo non è pensato per l'immoralità, ma per il Signore, e il Signore per il corpo. "E Dio resusciterà il Signore e lui ci resusciterà."

Il corpo è per il Signore

Il corpo è per il Signore! Il corpo vi è stato dato per una ragione: per essere uno strumento per glorificare Cristo (6:20). Il modo nel quale usate il vostro corpo e come ve ne prendete cura dovrebbe comunicare che la gloria in Cristo soddisfa tutto.

Il Signore è per il Corpo

Poi egli dice che non solo il corpo è per il Signore, "Il Signore è per il corpo". Cioè, Cristo non è indifferente al corpo. Egli se ne cura. Egli ci ricompensa per l'uso che ne facciamo. Egli fa del corpo il suo tempio (6:19): Egli è "per il corpo" - non contro di esso, e non è indifferente ad esso.

Dio resusciterà i nostri corpi

Alla fine Paolo dice (nel versetto 14), "Dio resusciterà il Signore e lui ci resusciterà." In altri termini il corpo non perderà mai la sua importanza. Può marcire per una stagione nella tomba. Ma verrà resuscitato e risanato. Dio ha dato a Gesù un corpo per risorgere e Dio ci darà un corpo per risorgere. La resurrezione è la dichiarazione finale che Dio è per il corpo.

"Cibo per lo stomaco e lo stomaco per il cibo"

Che cosa facciamo, allora, della prima parte del versetto 13? "Il cibo è pensato per lo stomaco e lo stomaco per il cibo - e Dio distruggerà questo e quello. Questo sembra come una visione che è esattamente l'opposto di quello che abbiamo appena descritto. Sembra un'argomentazione che dice: il corpo marcirà in ogni caso nella terra; pertanto non ha un reale significato morale; è qui solo per processare il cibo per un po' e dopo è finito.

Io penso che questa sia esattamente quello che significa nella bocca di alcuni Corinzi. Era probabilmente uno slogan: "Cibo per lo stomaco e lo stomaco per il cibo!" - passa le patate. Forse loro usavano questo slogan anche per il sesso e per l'alcool. "Sesso per il corpo e corpo per il sesso!" Questo è probabilmente il motivo per il quale Paolo passa dal cibo all'immoralità sessuale nella seconda parte del versetto 13 (dove dice, "il corpo non è per l'immoralità").

Alcuni dei Corinzi avevano una visione del corpo che rendeva quello che ci facevano moralmente differente. Nella prima lettera ai Corinzi 5:2, loro in effetti si vantano in chiesa di un incesto. In 11:21 alcuni di loro addirittura si ubriacano alla Cena del Signore. Il loro ragionamento: il corpo e il cibo e le bevande e il sesso saranno distrutti alla fine. Ci saranno solo spiriti liberi. Pertanto il corpo non è importante. Potete mangiare e bere e fare sesso quando e come vi pare perché il corpo è moralmente irrilevante. Ciò che realmente conta è quello che conoscete e che pensate (8:1–3).

Paolo si oppose a questa visione con tutte le sue forze. Egli diede loro un slogan nuovo e radicalmente differente: "Il corpo è per il Signore e il Signore è per il corpo." Il corpo non sarà distrutto; esso sarà resuscitato. Il corpo non è moralmente indifferente. Esso è per la gloria di Dio.

Pertanto quello che trovate nei versetti 13 e 14 è uno slogan Corinzio utilizzato per giustificare l'immoralità e l'ubriachezza e l'ingordigia, e poi la risposta di Paolo a tutto ciò.

"Tutto mi è lecito"

Questo è anche ciò che trovate nel versetto 12: uno slogan e la relativa risposta di Paolo.

"Tutto mi è lecito",
ma non tutto giova.
"Tutto mi è lecito",
ma nulla mi renderà schiavo.

Potrebbe benissimo essere che le parole, "Tutto mi è lecito," vengano dall'insegnamento proprio di Paolo perché lui non ne nega la verità. Lui non dice, "No, tutto NON mi è lecito." Io penso, in verità, che lui sia d'accordo con lo slogan. Ma lui intende qualcosa di molto differente da quello che intendono le persone perdute a Corinto

. Lui intende che quando si smette di vivere seguendo la lista legale di cose che si possono e non si possono fare, deve iniziare a vivere secondo l'amore e la libertà Cristiana. Sì, la vecchia legge della lettera che costringe la carne con le minacce dovrebbe cessare di valere. Non siamo più sotto la legge (I Romani 6:14). Siamo sotto il potere della grazia. E ora cosa fare?

Due linee guida per vivere

Paolo risponde nel versetto 12 con le due linee guida che io ho chiamato la legge dell'amore e la legge della libertà.

1. La legge dell'amore

Prima, lui dice, "Tutto va bene, tutte le cose sono permesso in un senso, noi non dovremmo vivere sotto i vincoli legali esterni; MA NON TUTTE LE COSE SONO UTILI." In altre parole, non chiedere, "Cosa DEVO fare?" Chiedi invece, "Cosa è UTILE fare?"

Io la chiamo la legge dell'amore perché è l'amore che desidera essere utile agli altri. Paolo crea un collegamento tra l'essere utili e l'amore in modo indiretto. Notate che nella prima lettera ai Corinzi 10:23 essere utili assume il significato di rafforzare gli altri. "Tutto mi è lecito", ma non tutto GIOVA. Tutto mi è lecito, ma non tutto rafforza. Le cose utili sono cose che rafforzano gli altri nella loro fede.

Pero' notate poi, nella prima lettera ai Corinzi 8:1, come Paolo lega l'atto dell'amore all'atto di rafforzare gli altri. "La conoscenza monta la testa, ma L'AMORE RAFFORZA." Pertanto se l'amore è ciò che rafforza e se rafforzare è quello che Paolo intende con l'essere utili, allora il punto nei versetti 6:12 (quando si dice, "non tutto giova") è che noi dovremmo che le nostre vite vengano guidate dalla legge dell'amore.

Sicuramente questa è la "legge" che Paolo aveva in mente nei Galati 6:2 quando dice, "Fatti carico degli oneri del tuo prossimo, e in questo modo soddisferai la legge di Cristo". E nella prima lettera ai Corinzi 9:21, quando dice, "Per coloro al di fuori della legge io diventai come uno al di fuori della legge - non essendo senza legge nei confronti di Dio ma sotto la legge di Cristo - potrei convincere coloro al di fuori della legge." Non siamo sotto la legge solo per un mero vincolo esterno. Siamo sotto la grazia che fornisce un vincolo interno per amare, cioè, per rendersi utili e rafforzare la fede negli altri.

2. La legge della libertà

Secondo, Paolo in 6:12 dice, "Tutte mi è lecito", ma nulla mi renderà schiavo. In altre parole, non lasciare solamente che le tue azioni siano guidate dalla legge dell'amore, ma lascia inoltre che siano guidate dalla legge della libertà. Non chiedere, "Come Cristiano ho il permesso di fare questo?" Chiedi invece, "Sono schiavo di questa azione? Il cibo o l'alcool o il sesso o il passatempo o il lavoro stanno diventando il mio capo oppure sono al mio servizio?"

Cosa è la LEGGE DELLA LIBERTA'? E' semplicemente la potenza dello Spirito Santo che viene dal di dentro. Paolo dice nella lettera ai Romani 8:2, " La legge dello Spirito della vita di Gesù Cristo mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte." In altri termini il modus operandi dello Spirito è una LEGGE DI LIBERTA'. Libera dal potere del peccato e della morte. "Pertanto dove c'è lo Spirito del Signore c'è libertà!" (seconda lettera ai Corinzi 3:17; vedi Giacomo 1:25; 2:12).

Pertanto ci sono due leggi che governano il comportamento e le abitudini di un Cristiano: le legge dell'amore ("Questo sarà utile, rafforzerà?"), e la legge della libertà ("Mi renderà schiava, mi renderà dipendente?").

Come queste due leggi sono correlate l'una con l'altra

Se ci chiediamo come queste due leggi siano correlate l'una con l'altra, nella lettera ai Galati 5:13 ci viene fornita una risposta, "Siete stati chiamati a libertà. Purché questa libertà non divenga un pretesto per vivere secondo la carne, ma mediante la carità siate a servizio gli uni degli altri." La libertà è più fondamentale dell'amore. La libertà interiore è la fontana; l'amore è l'acqua che fuoriesce nell'aiutare gli altri. Il lavoro interiore dello Spirito Santo, liberandoci dalla schiavitù di tutto tranne che di Dio, è la fonte dell'amore

. Pertanto la sfida più basilare che nella prima lettera ai Corinzi 6:12-14 viene indicata è: preserva la tua libertà in Cristo! Potete dire con Paolo, "Nulla mi renderà schiavo!"?

Due motivazioni bibliche per vivere in libertà

Termino con due motivazioni bibliche per le quali dovreste adoperarvi per liberarvi da tutte le schiavitù, quali che siano il mangiare o il bere o la lussuria o la pigrizia o il lavoro. Prima di tutto, perché la schiavitù è tanto pericolosa. E secondo, perché la libertà è cosi meravigliosa.

1. Il pericolo della schiavitù

Prima di tutto, la schiavitù è tanto pericolosa. Ecco cosa intendo. Il costante rifiuto a dire no ad una schiavitù abituale (come mangiare troppo) rischia di indurire la coscienza con la conseguenza di non sentirvi più colpevole per la schiavitù stessa. In questa maniera, diventa più facile giustificare e molto presto può accadere che l'intero concetto biblico della battaglia spirituale e della vigilanza e del rifiuto e dell'autocontrollo esca dalla vostra vita.

"Lascia colui che pensa di stare in piedi faccia attenzione per non cadere!" Pensate di essere esclusi dalla possibilità di compromettere la vostra fede? Da dove pensate vengano i recidivi e gli apostati? Sono persone che, piano piano, cedono a cose che non sembrano importanti, ignorando la voce di Dio nella loro coscienza. "Cibo per il corpo, il corpo per il cibo - entrambi marciranno nella tomba un giorno; non è importante come mangio o bevo."

Per quale motivo Dio ci indica nella lettera agli Ebrei 12:16-17 la tragedia di Esaù "Non fare . come Esaù, che vendette la sua primogenitura per un pasto singolo. E voi ben sapete che in seguito, quando volle ereditare la benedizione, fu respinto, perché non trovò possibilità che il padre mutasse sentimento, sebbene glielo richiedesse in lacrime.

Perché Imeneo e Alessandro hanno abbandonato il Signore? In 1 1:19 Timoteo ci dice: "Rifiutando la coscienza, certe persone hanno compromesso la loro fede, tra queste Imeneo e Alessandro." Quali pensiate possano essere le conseguenze spirituali rifiutando giorno dopo giorno la voce della coscienza e cedendo alla schiavitù del mangiare o del bere o del piacere?

Cosa voleva dire Paolo quando scrisse nella lettera ai Filippesi, "Perché molti, ve l'ho già detto più volte e ora con le lacrime agli occhi ve lo ripeto, si comportano da nemici della croce di Cristo, la perdizione però sarà la loro fine, perché essi hanno come dio il loro ventre" (lettera ai Filippesi 3:18-19)?

Perché Paolo ordina ai Corinzi, "Correte anche voi in modo da vincere il premio! Ogni atleta esercita l'autocontrollo in tutto. Essi lo fanno per ottenere una corona corruttibile, noi invece per una incorruttibile. Io dunque corro, ma non come chi è senza meta; faccio il pugilato, ma non come chi batte l'aria, anzi tratto duramente il mio corpo e lo domo perché non succeda che dopo avere predicato agli altri, venga io stesso squalificato" (prima lettera ai Corinzi 9:25-27)?

Perché, nel suo primo e forse unico sermone al governatore Felice, l'apostolo Paolo scelse come titolo del sermone: "Giustizia, AUTOCONTROLLO, e giudizio futuro" (Atti 24:25)? Se doveste fare la predica ad un governatore dalla prigione, l'autocontrollo sarebbe il vostro secondo punto? Perché Gesù disse, "Se il tuo occhio destro ti induce a peccare, cavalo e gettalo via. E' preferibile che tu perda una delle tue membra oppure che il tuo intero corpo sia gettato all'inferno"?

Dio ha detto tutte queste cose per la nostra salvezza! Sono scritte affinché non ci rendiamo conto che avere il controllo del corpo non è una cosa da trascurare. "Tutte mi è lecito",MA NULLA MI RENDERA' SCHIAVO!" Liberatevi dalla schiavitù del vostro corpo. Non siete stati creati per essere tenuti a freno dalla lussuria o dalla fame, come un cane al guinzaglio.

2. Il miracolo della libertà

La seconda ragione per la quale dovremmo adoperarci per liberarci da tutte le forme di schiavitù è che la libertà è meravigliosa. Quando quell'uomo in un abito con il gilè ha scelto il piacere di una mano vuota penzolante rispetto al piacere di una coscienza pulita, ha scelto la GIOIA?!!! "Beato chi non si condanna per ciò che egli approva," dice l'apostolo Paolo (lettera ai Romani 14:22). Il cedere costante ai desideri disordinati del corpo contro la voce della coscienza è una vita di miseria! Ma invertire completamente la rotta: trai beneficio dalla legge dello Spirito e scopritevi nel raccogliere i frutti dell'autocontrollo, e di sottomettere il corpo ribelle fino al punto che non sia più esso a comandare ma che diventi vostro servitore - questo è vincere e questo è gioia! Fratelli e sorelle, siete stati acquistati ad un caro prezzo. I vostri corpi hanno importanza. Sono il tempio dello Spirito Santo. Rendete gloria a Dio nei vostri corpi: ricevete i suoi doni di piacere con gratitudine, e fate a meno degli eccessi attraverso la dipendenza liberatoria dalla sua grandiosità.