Combattendo l’incredulità dell’impazienza

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English: Battling the Unbelief of Impatience

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Di John Piper su Santificazione e Crescita
Una parte della serie Battling Unbelief

Traduzione di Maria Lorena Rojas Navarrete

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Isaia 30:1-5

“Guai a voi, figli ribelli -oracolo del Signore –che fate progetti da me non suggeriti, vi legate con alleanze che io non ho ispirato così da aggiungere peccato a peccato. Siete partiti per scendere in Egitto senza consultarmi, per mettervi sotto la protezione del faraone e per ripararvi all'ombra dell'Egitto. La protezione del faraone sarà la vostra vergogna e il riparo all'ombra dell'Egitto la vostra confusione. Quando i suoi capi saranno giunti a Tanis e i messaggeri avranno raggiunto Canès, tutti saranno delusi di un popolo che non gioverà loro, che non porterà né aiuto né vantaggio ma solo confusione e ignominia.”

Nel Posto di Dio, al Passo di Dio

L’impazienza è una forma d’incredulità. E quello che cominciamo a sentire quando iniziamo a dubitare della saggezza del tempismo o della bontà della sua guida. Spunta nei nostri cuori quando il cammino al successo diventa fangoso, si ricopre di pietre o lo blocca un albero caduto.

La battaglia contro l’impazienza può essere una scaramuccia su una lunga attesa in una fila nella cassa di un supermercato. O può essere una grande battaglia su un handicap, una malattia o una circostanza che fa crollare la metà dei nostri sogni.

L’opposto dell’impazienza non è un’insincera e superficiale negazione della frustrazione. L’opposto dell’impazienza è la disponibilità profonda, matura e tranquilla già sia ad aspettare Dio dove siamo al posto dell’ubbidienza, o perseverare nel posto che Lui ci ha concesso nel cammino dell’ubbidienza – aspettare nel suo posto, o andare al suo ritmo.

La Battaglia contro l’Incredulità

Quando il modo in cui avevi pianificato il tuo giorno, o la tua vita, cambia o rallenta, l’incredulità dell’impazienza ti tenta in due direzioni, dipendendo, in parte, della tua personalità e in parte, delle circostanze:

  1. Da una parte, ti tenta a darti per vinto, a farti da parte. Se ci saranno frustrazione, opposizione e difficoltà, allora lascio perdere tutto: Non continuerò questo lavoro, non mi metterò alla prova, non educherò questo bambino, non continuerò questo matrimonio o non vivrò questa vita. Questa è una forma in cui l’incredulità dell’impazienza ti tenta. Rinunciare.
  2. Dall’altra parte, l’impazienza ti tenta a fare mosse avventate e impulsive contro gli ostacoli che trovi nel tuo cammino. Ti tenta a essere impetuoso, precipitoso, impulsivo o incosciente. Se non giri la macchina e torni a casa, ti lancerai senza riflettere in una deviazione di rotta per trattare di battere il sistema.

Qualunque modo tu abbia di battere l’impazienza, il punto principale oggi è che è una battaglia contro l’incredulità e perciò non è soltanto una questione di personalità, è una questione di vivere nella fede e di ereditare le promesse di vita eterna. Ascolta questi versetti per capire quanto è vitale questa battaglia:

La pazienza nel fare la volontà di Dio non è una virtù facoltativa nella vita cristiana. E la ragione non è perche la fede non è una virtù facoltativa. La pazienza nel fare del bene è il frutto della fede, e l’impazienza è il frutto dell’incredulità. Perciò, la battaglia contro l’impazienza è una battaglia contro l’incredulità e l’arma più importante è la Parola di Dio, soprattutto le sue promesse.

Come Lottano i Salmisti Contro l’Impazienza

Prima di vedere Isaia 30, voglio che vediate la relazione fra le promesse di Dio e la pazienza del credente nel Salmo 130:5. Come lotta il salmista contro l’impazienza nel suo cuore?

“Io aspetto l’Eterno, l’anima mia lo aspetta, ed io spero nella sua parola.”

“Aspettando il Signore” è il modo in cui il Vecchio Testamento descrive l’opposto dell’impazienza. Aspettando il Signore è l’opposto di precedere al Signore ed è l’opposto di abbandonare il Signore e l’opposto di scappare dal Signore. E rimanere nel posto che Lui ti ha indicato, oppure seguirlo con il ritmo stabilito da Lui. Non è impetuoso e non è disperante.

Com’è che il salmista mantiene la pazienza mentre aspetta che Dio gli mostri la prossima mossa? Il Versetto 5 dice: “Io aspetto l’Eterno, l’anima mia lo aspetta, ED IO SPERO NELLA SUA PAROLA.” La forza che ti dà la capacità di avere pazienza è la fede, e la fonte della fede è la Parola di Dio. “Ed io spero nella Sua parola!” E la speranza è soltanto fede in tempo futuro. Negli Ebrei dice: “La fede è la certezza di quello che si spera.”

Quello che abbiamo nel Salmo 130:5 è una chiara illustrazione di come la maniera di combattere l’impazienza è sostenere la speranza (o la fede) in Dio, e la maniera di sostenere la tua speranza in Dio è ascoltando la sua Parola, soprattutto le sue promesse.

Se sei tentato a non aspettare in pace a Dio, che ti dica quale sarà la tua prossima mossa – se sei tentato ad abbandonarlo o a proseguire senza di Lui – per favore, rendetene conto che questo è un momento di grande guerra spirituale. Brandisce la spada dello Spirito, che è la Parola di Dio (Efesini 6:17), e impugna la meravigliosa promessa contro il nemico che è l’impazienza.

Il lato Impetuoso dell’Impazienza

Vediamo ora un’illustrazione di Israele quando non fecce questo. Durante l’epoca di Isaia, Israele fu minacciato per nemici come Assiria. In quei tempi Dio mandò il profeta con la sua parola a dire a Israele come voleva Lui che rispondesse all’attacco, ma una volta Israele divenne impaziente per i tempi di Dio. Il pericolo era troppo vicino. Le possibilità di successo erano pochissime. Isaia 30:1-2 descrive quello che fece Israele nella sua impazienza:

“Guai, dice l’Eterno, ai figliuoli ribelli che formano dei disegni, ma senza di me, che contraggono alleanze, ma senza il mio spirito, per accumulare peccato su peccato;

che vanno giù in Egitto senz’aver consultato la mia bocca, per rifugiarsi sotto la protezione di Faraone, e cercar ricetto all’ombra dell’Egitto!”

Questo è l’opposto di aspettare nel Signore. Israele diventò impaziente. Dio non li liberò dal nemico nel momento o nella maniera che loro aspettavano, e la pazienza li abbandonò.

Chiesero aiuto a Egitto. Fecero un piano e un trattato, ma non erano quelli di Dio. Le parole chiave sono nel verso 2: “Che vanno giù in Egitto SENZ’AVER CONSULTATO LA MIA BOCCA.”

Questa è la perfetta illustrazione del lato impetuoso dell’impazienza. Qui è dove molti di noi pecchiamo quasi ogni giorno: seguendo nostri piani senza fermarci a consultare il Signore.

Il Monito del Signore

Il Signore ci da un avvertimento nel verso 3: “Ma la protezione di Faraone (il re di Egitto!) vi tornerà a confusione, e il ricetto all’ombra dell’Egitto, a ignominia.” In altre parole, la tua impazienza si ritorcerà contro di te. Egitto non ti libererà, sarà il tuo disonore. La tua impazienza si trasformerà nella tua umiliazione.

Questo è un monito per tutti noi. Quando la nostra strada è bloccata e il Signore dice, aspetta, dobbiamo fidarci di lui, perche se andiamo avanti senza consultarlo, i nostri piani probabilmente non saranno i suoi e questo ci porterà sconforto anzi che gloria. (Vedere Isaia 50:10-11 e il caso di Abramo e Hagar per lo stesso punto.)

Che Cosa Dovrebbe Essere Fatta Invece?

Che doveva fare Israele? Che dobbiamo fare quando ci sentiamo limitati per gli ostacoli e le frustrazioni? La risposta ce la danno il versetto 15 e il versetto 18: “Poiché così aveva detto il Signore, l’Eterno, il Santo d’Israele: Nel tornare a me e nel tenervi in riposo starà la vostra salvezza; nella calma e nella fiducia starà la vostra forza.” Per quello il Signore aspetta per avere pietà di voi, e per quello si alzerà per mostrare compassione per voi. Perche il Signore è un Dio di giustizia, benedetti tutti quegli che aspettano lui.

Queste sono due grandi promesse questa mattina che dovrebbero darti un forte incentivo per superare l’incredulità dell’impazienza.

Versetto 15: “Nella calma e nella fiducia starà la vostra forza.” In altre parole, se rimani in Dio, se lo guardi invece di correre verso Egitto, se ti fidi di Lui, allora Lui ti darà tutta la forza di cui hai bisogno per essere paziente e per superare le crisi dove sei.

Il versetto 18: “Beati tutti quelli che sperano in lui!” Dio promette che si aspetti pazientemente la sua guida e aiuto, invece di andare avanti “senza chiedere il suo consiglio”, Lui ti darà una grande benedizione.

Predicando alla Tua Stessa Anima

Questa è la maniera che puoi combattere l’incredulità dell’impazienza. Predicare alla tua anima con avvertenze e promesse. Dici: Guarda che successe a Israele quando attuò con impazienza e chiese aiuto a Egitto invece di aspettare Dio. Furono disonorati e umiliati. E poi dici alla tua anima: Vede quello che Dio ci promette se rimaniamo con lui e siamo tranquilli e fiduciosi. Ci farà più forti e ci salverà. Dice che ci benedirà se lo aspettiamo pazientemente.

Allora forse userai la promessa in Isaia 49:23: “Coloro che sperano in me non saranno confusi.”

E poi in Isaia 64:4: “mai occhio aveva veduto che un altro Dio, fuori di te, agisse a pro di quegli che spera in lui.”

E infine 40:31: “Ma quelli che sperano nell’Eterno acquistano nuove forze, si alzano in volo come aquile; corrono e non si stancano, camminano e non si affaticano.”

Combatti l’incredulità dell’impazienza usando la promessa di Dio per convincere il tuo cuore che il tempo di Dio, la guida di Dio e la sovranità di Dio prenderanno questa situazione improduttiva, frustrante e chiusa e la farà diventare qualcosa di eternamente prezioso. Ci saranno una benedizione, una forza, una giustificazione, un alzarsi in volo come aquile.

La Paziente Sofferenza di Charles Simeon

Lasciatemi chiudere con l’esempio di un uomo che visse e morì vincendo la battaglia contro l’incredulità dell’impazienza. Si chiama Charles Simeon. Era un pastore della Chiesa d’Inghilterra del 1782 al 1836 nella Chiesa della Trinità en Cambridge. Era stato designato alla sua chiesa da un vescovo contro la volontà della gente. Erano contrari non perché fosse un cattivo predicatore ma perché era evangelico – credeva nella Bibbia e chiamava alla conversione, la santità e le missioni mondiali.

Per dodici anni la gente gli impedì di dire il sermone la domenica pomeriggio. E in quel periodo boicottarono la funzione della domenica mattina e chiusero le panchine in modo che nessuno potesse sedersi. Predicò alla gente nei corridoi per dodici anni! Come poté resistere?

In questa situazione non vedo altra risposta che la fede e la pazienza. (Notate il legame fra fede e pazienza!) Il passaggio della Scrittura che dominò e assorbì la mia mente fu questa: “Il servitore del Signore non deve contendere.” (Nota: L’arma nella battaglia per la fede e la pazienza era il Signore!).

“Certamente era doloroso vedere la chiesa, a eccezione dei corridoi, quasi abbandonata; ma pensavo che se Dio desse soltanto benedizioni doppie alla congregazione che sì frequentava, allora ci sarebbe, nel complesso, tanto bene quanto se la congregazione fosse doppia e la benedizione si fosse limitata solo alla metà. Questo mi ha confortato molte volte, quando senza questa riflessione, sarei sprofondato sotto il mio fardello.”(Charles Simeon, di H.C.G. Moule, p. 39)

Dove ricevete la certezza che se seguiva la via della pazienza, il suo lavoro sarebbe stato benedetto e sarebbe stata ricompensata la frustrazione di avere avuto le panchine chiuse? Lui l’ha pressa, senza dubbio, da testi come Isaia 30:18: “Beati tutti quelli che sperano nel Signore.” La Parola conquistò l’incredulità e l’incredulità conquistò l’impazienza.

Cinquantaquattro anni dopo stava morendo. Era l’ottobre 1836. Le settimane passavano lentamente, come passarono per molti dei nostri santi en Betlemme. Ho imparato che la battaglia contro l’impazienza può essere molto intensa nel letto di morte. Il 21 ottobre quelli che erano vicino al suo letto lo sentirono dire queste parole lentamente e con lunghe pause:

“La saggezza infinita ha predisposto il tutto con amore infinito, e il potere infinito mi permette – di riposare in quest’amore. Sono nelle mani del mio Padre adorato – tutto va bene. Quando lo vedo, vedo soltanto fedeltà – e immutabilità- e verità; e ho la pace più dolce – non posso avere più pace.” (Charles Simeon, p. 172)

La ragione per la quale Simeon poté morire così è che si allenò per 54 anni a consultare le Scritture e a sorreggersi all’infinita saggezza, amore e potere di Dio ed a usarli per vincere l’incredulità dell’impazienza.

Così io vi esorto nelle parole di Ebrei 6:12: “Siate imitatori di” Charles Simeon e di tutti “quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse.”


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Per uno studio addizionale vedere il collegamento fra fede/speranza e pazienza in Romani 8:25; 12:12; 1 Tessalonicesi 1:3; Ebrei 6:12, 15; Giacomo 1:3; Rivelazione 13:10. Per altri testi sulla pazienza vedere Salmi 37:9; Lamentazioni 3:25 – 2 7; Luca 8:15; Romani 5:3; 1 Corinzi 13:4; Galati 5:5, 22; Efesini 4:1 – 2; Colossesi 11; 1 Tessalonicesi 5:14; Giacomo 5:7– 1 1; Giobbe 1:21; Luca 2:25, 38; 2 Timoteo 3:10. Pe r la pazienza di Dio vedere 2 Pietro 3:9; Romani 2:4; 9:22; 1 Timoteo 1:16; 1 Pietro 3:20.