Cercare la nostra felicità in Dio
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di Randy Alcorn su Gioia
Traduzione di Maria Grazia Franzini
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Paolo dice in Filippesi 4: “Rallegratevi del continuo nel Signore, lo ripeto ancora: Rallegratevi”. C’è una distinzione artificiale che di solito le persone fanno tra gioia e felicità. La Scrittura effettivamente ha molte parole come gioia e felicità, letizia e piacere, che sono correlate. Dio vuole davvero che siamo felici, dopo tutto Egli ci ha creati per essere un popolo felice. Tornate a Genesi 1 e 2, guardate Adamo ed Eva nel giardino e vedrete la bellezza del posto.
Ma la Scrittura afferma chiaramente che Dio è la massima fonte di felicità. Il nostro problema è quando iniziamo a cercare la felicità in cose che sono secondarie anziché primarie. Ecco da dove proviene l’idolatria. Nel nostro stato di peccato, prendiamo le cose che Dio ha fatto (che sono in sé stesse e di per sé stesse buone, volute per nostro beneficio da Dio) e le rendiamo il centro della nostra vita. Le eleviamo a un posto di autorità facendole diventare gli idoli delle nostre vite.
La Scrittura afferma che dobbiamo cercare la nostra felicità in Dio. Noi siamo felici perché Lui è il nostro Creatore e Redentore. Sì, siamo venuti a patti con la realtà del nostro peccato, che ci dovrebbe rendere molto infelici. Ma l’infelicità è uno stato temporaneo, a causa del quale Lui ha espiato sulla croce per risolvere il problema del nostro peccato e della nostra conseguente infelicità, che è il risultato della maledizione. Secondo la Scrittura saremo un giorno liberati da quella maledizione per ciò Dio ha fatto al posto nostro.
Cosa significa questo ora nelle nostre vite? Mentre camminiamo con Dio e cerchiamo di compiacerlo, cerchiamo anche di trovare la gioia a la felicità che derivano da Lui, una felicità che è compresa in chi è Lui. Matteo 25:21 dice:” "Bene, buono e fedele servo. . . Entra nella gioia del tuo Signore". Dio dice che possiamo alla fine entrare in una felicità che esiste in Lui: Padre, Figlio e Spirito Santo.