Amare Dio per chi Lui è: Dalla Prospettiva di un Pastore

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English: Loving God for Who He Is: A Pastor's Perspective

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Di John Piper su Il Ministero Pastorale

Traduzione di Giorgio Conte

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Una delle più importanti scoperte che io abbia mai fatto consiste nella seguente verità: Dio è più glorificato in me quando io sono più soddisfatto in Lui. Questa è la forza che guida il mio ministero come pastore. Influenza ogni cosa che faccia.

Qualsiasi cosa faccia, sia che mangi, beva, predichi o dia dei consigli, il mio scopo è di glorificare Dio dal modo in cui lo faccio (1 Corinzi 10:31). Questo significa che il mio scopo è di farlo in un modo che mostri come la gloria di Dio abbia soddisfatto i desideri più intimi del mio cuore. Le mie prediche sarebbero fraudolente se rivelassero che Dio non ha nemmeno provveduto a quelle che sono le mie necessità. Se Cristo non è la soddisfazione del mio cuore, la gente mi crederebbe davvero quando faccio da araldo delle Sue parole, "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me non avrà mai più sete" (Giovanni 6:35)?

La gloria del pane è che esso soddisfa. La gloria dell’acqua viva è che essa estingue la sete. Non onoriamo l’acqua pura di una sorgente di montagna, che disseta e non smette di sgorgare, trascinandoci addosso su per il sentiero pesanti secchi di acqua da stagni che sono a valle, come per dare il nostro contributo. Onoriamo la sorgente essendone assetati, inchinandoci sulle ginocchia e bevendone con gioia. Allora diciamo, "Ahhhh"! (questa è adorazione!); e proseguiamo il nostro viaggio nella forza di quella sorgente (questo è servizio). La sorgente di montagna è veramente glorificata quando noi siamo davvero soddisfatti della sua acqua.

Tragicamente, alla maggior parte di noi è stato insegnato che è il dovere, non il diletto, il modo col quale glorificare Dio. Non ci è stato insegnato che trovare il nostro diletto in Dio è il nostro dovere! Essere soddisfatti in Dio non è un’aggiunta facoltativa alla realtà dei doveri cristiani. È l’esigenza fondamentale di tutto. "Trova la tua gioia nel Signore" (Salmo 37:4) non è un suggermento ma un comando. Così come lo sono "Servite il Signore con letizia" (Salmo 100:2) e "Rallegratevi sempre nel Signore" (Filippesi 4:4).

Il peso del mio ministero è di rendere chiaro alla gente che "La tua bontà [del Signore] vale più della vita" (Salmo 63:3). E se è meglio della vita, è meglio di tutto ciò che essa offre in questo mondo. Questo significa che ciò che soddisfa non sonoi doni di Dio, ma la gloria di Dio—la gloria del suo amore, la gloria della sua potenza, la gloria della sua sapienza, santità, giustizia, bontà e verità.

Ecco perchè il salmista, Asaf, esclamò "Chi ho io in cielo fuori di te? E sulla terra non desidero che te. La mia carne e il mio cuore possono venir meno, ma Dio è la rocca del mio cuore e la mia parte di eredità, in eterno" (Salmo 73:25-26). Niente sulla terra—nessuno dei buoni doni della creazione di Dio—poteva soddisfare il cuore di Asaf. Solo Dio poteva farlo. Questo è quello che Davide intendeva quando disse al Signore, "Tu sei il mio Signore; non ho bene alcuno all'infuori di te" (Salmo 16:2).

Davide e Asaf, con il proprio desiderio incentrato su Dio, ci insegnano che i doni di Dio come la salute, il benessere economico e la prosperità non soddisfano. Solo Dio lo fa. Sarebbe arrogante non ringraziarlo per i suoi doni (“non dimenticare nessuno dei suoi benefici" Salmo 103:2), ma sarebbe idolatria chiamare il compiacimento che ci vengono da essi, amore per Dio. Quando Davide disse al Signore: "ci sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno" (Salmo 16:11), intendeva significare che la vicinanza a Dio stesso è la sola esperienza totalmente appagante nell’universo.

Non è per i doni di Dio che Davide geme come un innamorato in pena "Come la cerva desidera i corsi d'acqua, così l'anima mia anela a te, o Dio. L'anima mia è assetata di Dio, del Dio vivente" (Salmo 42:1-2). Ciò che Davide vuole provare è una rivelazione della potenza e della gloria di Dio: "O Dio, tu sei il mio Dio, io ti cerco dall'alba; di te è assetata l'anima mia, a te anela il mio corpo languente in arida terra, senz'acqua. Così ti ho contemplato nel santuario, per veder la tua forza e la tua gloria" (Salmo 63:1-2). Solo Dio soddisferà un cuore come quello di Davide. E Davide era un uomo secondo il cuore di Dio. È per questo che siamo stati creati.

È questa l’essenza di ciò che significa amare Dio—essere soddisfatti in Lui! Amare Dio includerà obbedire a tutti i suoi comandamenti, credere a tutta la sua Parola, ringraziarlo per tutti i suoi doni; ma l’essenza dell’amare Dio è di godere di tutto ciò che Lui è. Ed è questo bearsi in Dio che glorifica il suo valore più pienamente.

Noi tutti sappiamo che ciò è vero sia intuitivamente che dalle Scritture. Ci sentiamo più onorati dall’amore di chi ci serve perchè costretto dal dovere, o perchè trova appagamento nella nostra amicizia? Mia moglie è maggiormente onorata quando le dico "mi rende felice trascorrere del tempo con te". Il mio appagamento è l’eco della sua qualità. E così è con Dio. Lui è sommamente glorificato in noi quando noi siamo totalmente soddisfatti in Lui.

Nessuno di noi è giunto a una perfetta soddisfazione in Dio. Spesso mi addolora il mormorio del mio cuore per la perdita dei miei comforts mondani. Ma ho gustato che il Signore è buono. Per la grazia di Dio ora conosco la fonte della gioia eterna. E quindi amo trascorrere i miei giorni attirando la gente in tale gioia, finchè diranno con me "una cosa ho chiesto al Signore, e quella ricerco:abitare nella casa del Signore tutti i giorni della mia vita, per contemplare la bellezza del Signore, e meditare nel suo tempio" (Salmo 27:4).