Ulteriori riflessioni per i padri su Efesini 6,4

Da Libri e Sermoni Biblici.

Versione delle 18:27, 12 giu 2014, autore: Pcain (Discussione | contributi)
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English: More Thoughts for Fathers on Ephesians 6:4

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Di John Piper su Genitori
Una parte della serie Taste & See

Traduzione di Porzia Persio

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La parte del sermone che non è stata predicata

Efesini 6,4

Padri...
allevateli (ektrephete auta)
nella disciplina (paideia)
e nell'ammonizione (nouthesia)
del Signore (kuriou).

La scorsa domenica abbiamo trascorso quasi tutto il tempo sulla prima parte di Efesini 6,4: "Padri, non provocate a ira i vostri figli". Avevo costruito l'intero messaggio attorno alla convinzione che i padri spingano l'anima dei propri figli a rinsecchirsi in una corazza angusta, dura e piena di rabbia principalmente se sono tali essi stessi. Ne ho viste le prove e pure, in precedenza nel libro, il rimedio. Paolo dice a noi tutti, specialmente ai papà: "Sia rimossa da voi [non solo dai vostri figli!] ogni amarezza, ira, cruccio, tumulto e maldicenza con ogni malizia.
Siate invece benigni e misericordiosi gli uni verso gli altri, perdonandovi a vicenda, come anche Dio vi ha perdonati in Cristo" (Efesini 4,31-32).

Paolo si preoccupa dei nostri crucci prima ancora di menzionare il pericolo di trasmetterli ai nostri figli. Dunque ci siamo concentrati non soltanto su alcuni dei comportamente che un papà deve evitare per non creare rabbia nei figli (urla, disciplina eccessiva, limiti troppo rigidi o ripetuti allo sfinimento, comportamenti autoritari, ecc.). Ci siamo invece concentrati su come un papà possa liberarsi di frustrazione e crucci meschini e covati a lungo che ne avvizziscono l'anima fino a renderla un'angusta, dura corazza con due soli sentimenti, rabbia e vuoto. Questo, abbiamo asserito, è ciò che risulta letale per l'anima di un bambino.

La rabbia è un'emozione cannibalesca: fagocita tutte le altre, finché non ne rimane più nulla. Prima agisce così nei padri e poi quest'anima soffocata è trasmessa ai figli. La rabbia viene assorbita come l'emozione dominante e ogni sentimento di misericordia muore. Paolo ci esorta a evitare che ciò accada. "Padri, non provocate a ira i vostri figli". Il rimedio è il Vangelo: "come Dio vi ha perdonati in Cristo".

Ci eravamo fermati qui, eccovi dunque altre riflessioni sul resto del versetto.

Padri...

Ricordate che, se anche madre e padre collaborano entrambi nell'educazione dei figli ("figli, ubbidite ai vostri genitori", v.1), il versetto 4 si concentra in special modo sui padri. I padri hanno la responsabilità principale nell'educazione dei figli. Questa è la naturale estensione del ruolo di capo della moglie in Efesini 5,23-25. Papà deve prendere l'iniziativa per assicurarsi che piani, processi e persone siano pronti a edificare una visione di Dio, della verità e della santità nella vita dei figli.

...allevateli... (ektrephete auta)

Questa parola significa sostanzialmente provvedere, in particolare al nutrimento, ma giunge a comprendere il senso più ampio di allevare i figli con la connotazione del prendersene cura. Il premuroso sentimento di tale parola è illustrato in Efesini 5,29, ove Paolo afferma: "Nessuno infatti ebbe mai in odio la sua carne, ma la nutre e la cura teneramente". La parola nutre è la stessa per alleva in Efesini 6,4. Perciò ci concentriamo sul fatto che, in tutto quel che un padre fa per allevare i propri figli fino alla maggiore età, ci devono essere premure e cure che assicurino al figlio che, dietro disciplina e instruzioni, c'è un grande cuore pieno d'amore. Il padre terreno mette insieme tutte queste cose per il bene del proprio figlio. E così viene mostrata la persona di Dio.

...nella disciplina... (paideia)

Questa parola sta a significare le azioni che un padre compie per dare ai propri figli quelle abilità, capacità e carattere per vivere la vita nella gloria di Dio. Non è un sinonimo di insegnamento, ma qualcosa di più completo e attivo. Viene usata per esempio in 2Timoteo 3,16 per "istruire": "Tutta la Scrittura è divinamente ispirata e utile a insegnare, a convincere, a correggere e a istruire nella giustizia". Si noti che "insegnare" è menzionato prima nel versetto. "Istruire" sottintende l'azione di qualcuno che venga istruito e dunque le conseguenze pratiche dell'agire bene o male.

Quindi questa parola si riferisce sovente alla parte più ardua dell'istruzione: "Se voi sostenete la correzione, Dio vi tratta come figli; qual è infatti il figlio che il padre non corregga?
 Ma se rimanete senza correzione, di cui tutti hanno avuta la parte loro, allora siete dei bastardi e non dei figli" (Ebrei 12,7-8). Crescere con l'aiuto di un padre cristiano significa farsi mostrare come fare ciò che è richiesto da una vita che esalti Cristo ed essere ritenuti responsabili di farlo al meglio delle proprie possibilità.

...e nell'ammonizione... (nouthesia)

Questa parola non è quella solita per "insegnamento" (didaskalian). "Ammonizione" non ne rende del tutto la forza, anzi, viene usata accanto alla parola insegnamento come diversa da essa in Colossesi 1,28: "[Cristo] che noi annunziamo, ammonendo e ammaestrando ogni uomo in ogni sapienza, per presentare ogni uomo perfetto in Cristo Gesù". Il concetto di ammonizione è in primo piano. Un autorevole dizionario greco definisce la parola in questo modo: "consigliare di evitare o di cessare un comportamento improprio".

Possiamo vedere il lato correttivo e ammonitore di questa parola in 1Tessalonicesi 5,14, in cui Paolo proclama: "Ora, fratelli, vi esortiamo ad ammonire gli oziosi, a confortare gli scoraggiati, a sostenere i deboli e a essere pazienti verso tutti". Ciò di cui gli oziosi necessitano è un po' diverso da quel che serve agli scoraggiati, ovvero l'ammonizione, un avvertimento correttivo sull'infruttuosità di tale tipo di pigrizia.

Tuttavia, Paolo desidera farci sentire la dolcezza nell'ammonizione che ha in mente. Sentitela in questi due versetti, 1Corinzi 4,14: "Non scrivo queste cose per farvi vergognare, ma vi ammonisco come miei cari figli"; 2Tessalonicesi 3,15: "Non tenetelo però come un nemico, ma ammonitelo come fratello". Vi è calore nella correzione, avvertimento e guida che i padri sono chiamati a dispensare. Potete persino cantarlo, e i padri dovrebbero cantare: "La parola di Cristo abiti in voi copiosamente, in ogni sapienza, istruendovi ed esortandovi gli uni gli altri con salmi, inni e cantici spirituali, cantando con grazia nei vostri cuori al Signore" (Colossesi 3,16).

...del Signore (kuriou)

Questo modifica l'istruzione e l'ammonizione: "Allevateli nella disciplina e nell'ammonizione del Signore". Secondo me, significa che il contenuto degli insegnamenti e ammonimenti di un padre, il suo metodo di modellare una disciplina e il fine di tutta la sua vita con i suoi figli dovrà essere dal Signore, tramite il Signore e per il Signore. Ovvero, un padre guiderà ogni sua parola e azione secondo la parola di Dio, si affiderà alla sapienza e alla forza di Dio nell'applicarle e farà in modo che tutto serva la gloria di Cristo. In altre parole, la cosa più importante nell'educare i figli è che essi pervengano a vedere Cristo, il Signore, come supremamente prezioso in quanto Salvatore e Signore e Tesoro della vita. Ogni cosa viene misurata da come ciò possa essere ottenuto biblicamente.

O Signore, concedi a tutti noi padri di guidare i nostri figli (anche quelli adulti) sempre più fedelmente ad amare Cristo sopra ogni cosa.

Il pastore John