Se Dio è sovrano, perché pregare (parte 3)

Da Libri e Sermoni Biblici.

Versione delle 14:16, 19 gen 2012, autore: Steffmahr (Discussione | contributi)
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English: If God Is Sovereign, Why Pray? (pt. 3)

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Di R.C. Sproul su Preghiera
Capitolo 0 del libro Se Dio è sovrano, perché pregare (parte 3)

Traduzione di Valeria Mandolei

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Le leggi “naturali” di Dio

C'è anche chi contesta l'efficacia della preghiera partendo da una considerazione di carattere naturalistico, sostenendo l'idea che il mondo in cui viviamo è regolato da leggi naturali prestabilite. Negli ultimi due secoli si è largamente diffusa l'idea che Dio sia il semplice Architetto e Creatore dell'Universo. Secondo questa idea, Dio ha dato il via all'Universo e ne ha decretato il funzionamento, dopo di che si è fatto da parte e non è più intervenuto direttamente per modificare il suo corso. Questa idea è simile alla visione Deista, secondo cui Dio che crea il mondo è come un orologiaio che crea un orologio: lo carica e l'orologio continua a funzionare, solamente grazie al suo meccanismo. Allo stesso modo, Dio non interviene e non si intromette nei piani della storia.

Ma questo non è il Dio delle Scritture. Il Dio sovrano è il Signore della provvidenza, che si occupa del suo popolo ogni giorno e risponde alle sue suppliche. Le leggi dell'universo non sono fisse, immutabili e astratte, non sono principi che regolano una natura inerte. Quelle che noi chiamiamo “leggi” sono semplicemente le normali ed ordinarie operazioni con cui Dio sovrano governa il pianeta. E questo Dio sovrano non è mai alla mercé della Sua stessa creazione. Lui è il Dio sovrano.

Anche se nel mondo ci sono in atto meccanismi intricati, questo non vuol dire che Dio debba immediatamente compiere un miracolo ogni volta che noi preghiamo per qualcosa. Dio è al di sopra del mondo, governa ogni singola molecola esistente e tutte le cosiddette cause naturali, normali o regolatrici. Dio è in grado di rispondere alle nostre preghiere senza dover in alcun modo distruggere o interrompere il meccanismo del pianeta.

In effetti, quando pensiamo ai miracoli narrati nella Bibbia, vediamo che alcuni di questi vengono compiuti in maniera immediata, ovvero in maniera diretta, senza alcuna mediazione. Altri invece avvengono in maniera mediata, quindi tramite un mezzo che funge da intermediario. Pensate alla fuga degli Ebrei dall'Egitto attraverso il Mar Rosso. Cosa c'è di miracoloso nella separazione delle acque del Mar Rosso? Non è un miracolo che soffi un vento forte: succede spesso. È straordinario, ma non certo miracoloso, che il vento soffi tanto forte da causare la risacca del mare. Si sa che si sono verificati episodi simili, ma nessuno ha mai pensato ad un miracolo. È stato sicuramente un evento straordinario, ma non necessariamente miracoloso.

Ciò che invece è stato miracoloso nell'apertura del Mar Rosso è che questa è avvenuta perché qualcuno lo ha ordinato. Mosè protende il suo bastone e il vento inizia a soffiare. Il vento soffia ogni giorno, ma non di certo perché lo ordino io. Se vado in spiaggia e ordino che inizi a soffiare il vento, non succede nulla. Posso ordinare che il vento smetta di soffiare durante una bufera, ma anche in questo caso le mie parole non porterebbero a nulla. Quando però si è alzato il vento sul Mare di Galilea e Gesù ha detto “Taci, calmati!” (Marco 4:39), il vento si è fermato: questo è stato un miracolo. Ma nell'esodo degli Ebrei abbiamo qualcosa che funge da intermediario. Ci sono l'acqua e il vento. C'è la natura che opera, ma lo fa solo grazie al potere della “super-natura”, al comando di Dio che agisce in un momento di crisi nella storia personale degli esseri umani. È questo che intendiamo quando parliamo dell'intervento provvidenziale e speciale di Dio per liberare il suo popolo. Loro hanno pregato e Dio ha agito, senza infrangere nessuna legge della natura. Può infrangere queste leggi se ne ha bisogno, ma non ha bisogno farlo per rispondere alle nostre preghiere.