Qual è la volontà di Dio e come riconoscerla?

Da Libri e Sermoni Biblici.

Versione delle 18:57, 4 giu 2013, autore: Pcain (Discussione | contributi)
(diff) ← Versione meno recente | Versione corrente (diff) | Versione più recente → (diff)

Risorse Correlate
Altro Di John Piper
L'Indice degli Autori
Altro su Conoscere la Volontà di Dio
L'Indice degli Argomenti
A proposito di questa traduzione
English: What Is the Will of God and How Do We Know It?

© Desiring God

Condividi
La nostra missione
Questa risorsa è pubblicata da Gospel Translations, un ministero online il cui scopo è rendere libri e articoli che parlano del vangelo disponibili gratuitamente in ogni paese e lingua.

Per saperne di più (English).
Come puoi aiutarci
Se parli bene l’inglese, puoi aiutarci come traduttore volontario.

Per saperne di più (English).

Di John Piper su Conoscere la Volontà di Dio
Una parte della serie Romans: The Greatest Letter Ever Written

Traduzione di Porzia Persio

Review Potete aiutarci a migliorare questa traduzione da rivedere per la precisione. Per saperne di più (English).



Romani 12,1-2

Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è vostro servizio spirituale, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio. 2 E non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio.

Quel che Romani 12,1-2 si prefigge è che tutta la vita divenga "servizio spirituale". Versetto 1: " Vi esorto dunque, fratelli, per le compassioni di Dio, a presentare i vostri corpi, il che è vostro servizio spirituale, quale sacrificio vivente, santo e accettevole a Dio". Lo scopo di ogni vita umana è agli occhi di Dio che Cristo sia veduto in tutto il suo valore. Servizio significa impiegare mente, cuore e corpo per esprimere il valore di Dio e tutto ciò che egli è per noi in Gesù. C'è un modo di vivere, un modo di amare nel fare ciò. C'è un modo di compiere il vostro lavoro che esprime il vero valore di Dio. Se non riuscite a trovarlo, potrebbe voler dire che dovreste cambiare lavoro oppure che il versetto 2 non è applicato come dovrebbe.

Il versetto 2 è la risposta di Paolo a come cambia tutta la nostra vita nel servizio spirituale. Dobbiamo venir trasformati. Noi dobbiamo venir trasformati, non solo il nostro comportamento esteriore, ma il modo in cui sentiamo e pensiamo, la nostra mente. Versetto 2: "Siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente".

Indice

Divenite quel che siete

Coloro che credono in Cristo Gesù sono già nuove creature in Cristo riscattate dal suo sangue. "Se dunque uno è in Cristo, egli è una nuova creatura" (2 Corinizi 5,17). Ora però dobbiamo diventare quel che siamo. "Togliete via dunque il vecchio lievito affinché siate una nuova pasta, come ben siete senza lievito " (1 Corinzi 5,7).

"Vi siete rivestiti dell’uomo nuovo, che si va rinnovando nella conoscenza a immagine di colui che l’ha creato" (Colossesi 3,10). Siete stati fatti nuovi in Cristo e ora vi rinnovate giorno dopo giorno. Questo è il punto che abbiamo esaminato la volta scorsa.

Adesso ci concentreremo sull'ultima parte del versetto 2, propriamente, l'obiettivo di una mente rinnovata: "Non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, [e qui vediamo l'obiettivo] affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio". Oggi perciò esamineremo il significato del concetto di "volontà di Dio" e come riconoscerla.

Le due volontà di Dio

Vi sono due significati chiari e molto diversi del concetto di "volontà di Dio" nella Bibbia. Dobbiamo riconoscerli e decidere quale sia utilizzato qui in Romani 12,2. In effetti, conoscere la differenza tra i due significati della "volontà di Dio" è cruciale per comprendere una dei maggiori e più inesplicabili fatti in tutta la Bibbia, ossia, che Dio è sovrano di tutte le cose, eppure disapprova molte di queste. Ciò significa che Dio disapprova alcune cose a cui ordina di accadere, cioè proibisce alcune delle cose che causa e ordina alcune delle cose che ostacola, oppure, mettendola paradossalmente: Dio vuole alcuni eventi in un senso, che non vuole in un altro senso.

1. La volontà del decreto di Dio, o la volontà sovrana

Vediamo quei passaggi delle Scritture che ci inducono a pensarla così. Per prima cosa, consideriamo i passaggi che descrivono "la volontà di Dio" come il suo controllo sovrano su tutto ciò che avviene. Uno dei più chiari è il modo in cui Gesù parlò della volontà di Dio mentre pregava nel Getsemani. Egli disse, in Matteo 26,39: "Padre mio, se è possibile, allontana da me questo calice; tuttavia, non come io voglio, ma come vuoi tu". A che cosa si riferisce la volontà di Dio in questo versetto? Si riferisce al piano sovrano di Dio che si svolgerà nelle ore successive. Ricordate che in Atti 4,27-28 si dice questo: "Poiché proprio contro il tuo santo Figlio Gesù, che tu hai unto, si sono radunati Erode e Ponzio Pilato con i gentili e il popolo d’Israele, per fare tutte le cose che la tua mano e il tuo consiglio avevano prestabilito che avvenissero". Dunque la "volontà di Dio" era che Gesù morisse. Questo era il suo piano, il suo decreto. Non c'era modo di cambiarla e Gesù si piegò e disse: "Questa è la mia richiesta, ma tu fa' quel che è meglio fare". Tale è la sovrana volontà di Dio.

E non perdete il punto cruciale qui che comprende i peccati dell'uomo. Erode, Pilato, i soldati, le guide ebraiche, tutti quanti peccarono nel compiere la volontà di Dio che suo Figlio sarebbe stato crocifisso (Isaia 53,10). Siamo dunque molto chiari su questo: Dio vuole che accadano alcune cose che odia.

Eccone un esempio da 1 Pietro. In 1 Pietro 3,17, Pietro scrive: "È meglio infatti, se tale è la volontà di Dio, soffrire facendo il bene piuttosto che facendo il male". In altre parole, può essere la volontà di Dio che i cristiani soffrano facendo il bene; pensate alle persecuzioni. Ma la persecuzione dei cristiani che non lo meritano è peccato. Così, nuovamente, Dio a volte vuole che accadano eventi che includono il peccato. "È meglio soffrire facendo il bene, se tale fosse la volontà di Dio".

Paolo offre una generalizzazione sommaria di questa verità in Efesini 1,11: "In lui [Cristo] siamo anche stati scelti per un’eredità, essendo predestinati secondo il proponimento di colui che opera tutte le cose secondo il consiglio della sua volontà". La volontà di Dio è il governo sovrano di Dio su tutto ciò che avviene. Vi sono molti altri passaggi nella Bibbia che insegnano che la provvidenza di Dio sull'universo si estende ai minimi dettagli della natura e delle decisioni umane. Non un passero cade a terra senza il volere del Padre nostro (Matteo 10,29). "Si getta la sorte nel grembo, ma ogni decisione dipende dall’Eterno" (Proverbi 16,33). "Le disposizioni del cuore appartengono all’uomo, ma la risposta della lingua viene dall’Eterno" (Proverbi 16,1). "Il cuore del re in mano all’Eterno è come i corsi d’acqua; lo dirige dovunque egli vuole" (Proverbi 21,1).

Questo è il primo significato della volontà di Dio: è il suo controllo sovrano su ogni cosa. La chiameremo "volontà sovrana" o la sua "volontà del decreto". Non può essere spezzata. Avviene sempre. "Tutti gli abitanti della terra davanti a lui sono considerati come un nulla; egli agisce come vuole con l’esercito del cielo e con gli abitanti della terra. Nessuno può fermare la sua mano o dirgli “Che cosa fai?”" (Daniele 4,35).

2. La volontà del comando di Dio

L'altro significato di "volontà di Dio" nella Bibbia è quel che possiamo definire la sua "volontà di comando". La sua volontà è di ordinarci che cosa fare. Questa è la volontà di Dio a cui possiamo disobbedire e mancare di compiere. La volontà del decreto la facciamo, sia che ci crediamo o no. La volontà del comando possiamo mancare di farla. Per esempio, Gesù dice: "Non chiunque mi dice: “Signore, Signore” entrerà nel regno dei cieli; ma chi fa la volontà del Padre mio che è nei cieli" (Matteo 7,21). Non tutti fanno la volontà del padre suo, lo dice lui stesso. "Non tutti entreranno nel regno dei cieli". Perché? Perché non tutti fanno la volontà di Dio.

Paolo afferma in 1 Tessalonicesi 4,3: "Poiché questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione; che vi asteniate dalla fornicazione". Qui abbiamo una richiesta molto specifica di ciò che Dio ci ordina: santità, santificazione, purezza sessuale. Questa è la volontà di comando. Eppure, ahimè!, così tanti non obbediscono.

In seguito, Paolo dice in 1 Tessalonicesi 5,18: "In ogni cosa rendete grazie, perché tale è la volontà di Dio in Cristo Gesù verso di voi". Qui di nuovo vediamo uno specifico aspetto della sua volontà di comando: rendere grazie in ogni circostanza. Eppure molti non fanno questa volontà di Dio.

Ancora un esempio: "E il mondo passa con la sua concupiscenza; ma chi fa la volontà di Dio rimane in eterno" (1 Giovanni 2,17). Non tutti rimangono in eterno. Qualcuno sì, qualcuno no. La differenza? Alcuni fanno la volontà di Dio, alcuni no. La volontà di Dio, in questo senso, non sempre avviene.

Così deduco da questi e molti altri passaggi della Bibbia che ci sono due modi di parlare della volontà di Dio. Entrambi sono veri ed entrambi importanti da capire e in cui credere. Una possiamo definirla la volontà del decreto di Dio (o la sua volontà sovrana) e l'altra possiamo definirla la volontà del comando di Dio. La sua volontà del decreto avviene sempre, che ci crediamo o no. La sua voolntà del comando può essere spezzata e lo è ogni giorno.

Il valore di queste verità

Prima di tornare a Romani 12,2, vorrei commentare quanto preziose siano tali verità. Entrambe corrispondono a un profondo bisogno che tutti proviamo quando veniamo feriti profondamente o subiamo una grande perdita. Da un lato, dobbiamo assicurarci che Dio ha il controllo e perciò è in grado di usare tutte le mie sofferenze e perdite per il mio bene e il bene di tutti coloro che lo amano. Dall'altro, dobbiamo sapere che Dio empatizza con noi e non si rallegra del peccato e del dolore in se stessi. Queste due esigenze corrispondono alla volontà del decreto e alla volontà del comando di Dio.

Per esempio, se foste state maltrattati gravemente da bambini e qualcuno vi chiedesse: "Pensi che fosse la volontà di Dio?", avreste ora un modo di trarne un senso biblico e rispondere che ciò non contraddice la Bibbia. Potreste dire: "No, non era la volontà di Dio, perché egli comanda che gli uomini non siano malvagi, ma che si amino l'un l'altro. La violenza ha spezzato il suo comandamento e ciò ha indignato e rattristato il suo cuore (Marco 3,5). Però, in un altro senso, sì, era la volontà di Dio (la sua volontà sovrana), perché avrebbe potuto evitarlo in cento modi, ma, per ragioni che ancora non comprendo pienamente, non l'ha fatto".

A queste due volontà corrispondono due cose che occorrono in questa situazione: una è un Dio forte e sovrano tanto da volgerla al meglio; l'altra è un Dio in grado di empatizzare con voi. Da un lato, Cristo è Re sovrano e nulla accade, se non la sua volontà (Matteo 28,18). Dall'altro, Cristo è Sacerdote misericordioso e simpatizza con le nostre debolezze e pene (Ebrei 4,15). Lo Spirito Santo conquista noi e i nostri peccati quando vuole (Giovanni 1,13; Romani 9,15-16) e si consente di essere assetato e addolorato e indignato quando vuole (Efesini 4,30; 1 Tessalonicesi 5,19). La sua volontà sovrana è invincibile e la sua volontà di comando può essere dolorosamente spezzata.

Abbiamo bisogno di entrambe queste verità, di capirle entrambe, non solo per trarre un senso dalla Bibbia, ma per tenerci stretti a Dio nella sofferenza.

A quale volontà si fa riferimento in Romani 12,2?

A quale di queste si riferisce Romani 12,2: "Non vi conformate a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza qual sia la buona, accettevole e perfetta volontà di Dio". La risposta è sicuramente che Paolo si riferisce alla volontà del comando di Dio. Lo affermo per almeno due ragioni. Una è che Dio non vuole che conosciamo gran parte della sua volontà sovrana prima del tempo. "Le cose occulte appartengono all’Eterno, il nostro Dio, ma le cose rivelate sono per noi" (Deuteronomio 29,29). Se volete conoscere i particolari futuri della volontà del decreto di Dio, non vi occorre una mente rinnovata, bensì una sfera di cristallo. Non si tratta di trasformazione e obbedienza, ma piuttosto di divinazione e negromanzia.

L'altra ragione per cui affermo che la volontà di Dio in Romani 12,2 è la volontà del comando di Dio e non la sua volontà di decreto è che l'espressione "affinché conosciate per esperienza" suggerisce che dovremmo approvare la volontà di Dio e quindi obbedirvi. Tuttavia, in effetti non dovremmo approvare il peccato o farlo, anche se è parte della volontà sovrana di Dio. Il significato di Paolo in Romani 12,2 viene parafrasato quasi esattamente in Ebrei 5,14 che dice: "Il cibo solido è per gli adulti, che per l’esperienza hanno le facoltà esercitate a discernere il bene dal male" (vedi un'altra parafrasi in Filippesi 1,9-11). Questo è l'obiettivo del versetto: non tirare fuori la volontà segreta di Dio che egli ha pianificato di fare, ma scoprire la volontà rivelata di Dio che dovremmo fare.

Le tre fasi per riconocere e fare la volontà rivelata di Dio

Vi sono tre fasi per riconoscere e fare la volontà rivelata di Dio, cioè la sua volontà di comando; tutte richiedono la mente rinnovata dal discernimento donato dallo Spirito Santo a cui avevamo già accennato.

Prima fase

La volontà del comando di Dio è rivelata con autorità decisiva e finale soltanto nella Bibbia, e ci occorre una mente rinnovata per capire e abbracciare quel che Dio comanda nelle Scritture. Senza una mente rinnovata distorceremo le Scritture per evitare i loro comandi radicali di auto-negazione e amore e purezza e suprema soddisfazione nel solo Cristo. L'autorevole volontà del comando di Dio si fonda soltanto nella Bibbia. Paolo dice che le Scritture sono ispirate e rendono il cristiano "completo, pienamente dotato per ogni buona opera" (2 Timoteo 3,16). Non solo alcune buone opere, "ogni buona opera". Oh, quanta energia e tempo e devozione i cristiani dovrebbero usare, meditando sulla Parola scritta di Dio.

Seconda fase

La seconda fase consiste nella nostra applicazione della verità biblica a nuove situazioni che possono o no venir esplicitamente affrontate nella Bibbia. La Bibbia non ci dice chi sposare, quale macchina guidare, se possedere una casa, dove trascorrere le vacanze, quale cellulare acquistare, quale marca di aranciata bere, o le mille altre scelte che dobbiamo fare.

Quel che ci occorre è una mente rinnovata, formata e governata dalla volontà rivelata di Dio nella Bibbia, di vedere e valutare tutti i fattori rilevanti con la mente di Cristo e discernere quel che Dio ci chiama a fare. Ciò è molto diverso dal cercare di udire costantemente la voce di Dio che ci dice di far questo e quello. Chi tenta di vivere la propria vita ascoltando voci non è in sincrono con Romani 12,2.

C'è un mondo di differenza tra pregare e operare per una mente rinnovata che discerna come applicare la Parola di Dio, da una parte, e l'abitudine di chiedere a Dio di darvi una nuova rivelazione su che cosa fare, dall'altra. La divinazione non richiede trasformazione. Lo scopo di Dio è una nuova mente, un nuovo modo di pensare e giudicare, non semplicemente nuove informazioni. Il suo scopo è che siamo trasformati, santificati, liberati dalla verità della sua Parola rivelata (Giovanni 8,32; 17,17). Dunque la seconda fase della volontà del comando di Dio è scoprire l'applicazione delle Scritture alle nuove situazioni della vita mediante una mente rinnovata.

Terza fase

Infine, la terza fase riguarda la vasta maggioranza di chi vive senza riflettere consapevolmente prima di agire. Direi che un buon 95% del vostro comportamento non è premeditato. Cioè, molti dei vostri pensieri, atteggiamenti e azioni sono spontanei. Sono semplicemente sgorgati da quel che è dentro. Gesù dice: "La bocca parla dall’abbondanza del cuore.
L’uomo buono dal buon tesoro del cuore trae cose buone; ma l’uomo malvagio dal suo malvagio tesoro trae cose malvagie. Or io dico che nel giorno del giudizio gli uomini renderanno conto di ogni parola oziosa che avranno detta" (Matteo 12,34-36).

Perché richiamo questa parte della volontà del comando di Dio? Per un motivo. Perché Dio comanda cose come: non essere arrabbiato, non essere orgoglioso, non essere avido, non essere ansioso, non essere invidioso e nessuna di tali azioni è premeditata. Ira, orgoglio, brama, ansietà, invidia, gelosia maturano tutte nel cuore senza riflessione o intenzione consapevole. E a causa loro noi siamo colpevoli. Esse spezzano il comandamento di Dio.

Non è ovvio quindi che vi sia un grande compito nella vita cristiana: essere trasformati dal rinnovamento della propria mente. Abbiamo bisogno di un nuovo cuore e una nuova mente. Fate l'albero buono e il frutto sarà buono (Matteo 12,33). È questa la grande sfida; a questo Dio vi chiama. Non potete farcela da soli. Avete bisogno di Cristo che morì per i vostri peccati. E avete bisogno dello Spirito Santo che vi guidi alla verità esaltante di Cristo e accresca in voi l'umiltà che abbraccia la verità.

Donatevi a tutto questo. Immergetevi nella Parola scritta di Dio, ricolmatene la vostra mente. E pregate che lo Spirito di Cristo vi renda così nuovi che ciò che ne sgorga sia buono, accettevole e perfetto - la volontà di Dio.