Predicate la Parola

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Di Steven Lawson su La Predicazione e L'Insegnamento
Una parte della serie Tabletalk

Traduzione di Valeria Mandolei

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Tutte le stagioni di riforma e i momenti di risveglio spirituale sono stati accompagnati da una ripresa della predicazione biblica. Questo rapporto causa-effetto è senza tempo e non verrà mai meno. J.H. Merle D’Aubigné, noto storico della Riforma, scrive: “L'unica vera riforma è quella che proviene dalla Parola di Dio”. Ovvero: là dove andrà il pulpito, andrà la chiesa.

È il caso della Riforma protestante del XVI secolo: Martin Lutero, Giovanni Calvino e altri riformatori sono stati sollevati da Dio per guidare questa epoca. Fattore determinante è stata la loro ripresa della predicazione espositiva, che ha dato il via al movimento che ha sconvolto prima l'Europa e poi tutta la civiltà occidentale. Questa nuova generazione di predicatori biblici, al grido di “sola Scriptura”, ha restituito al pulpito la sua antica gloria, rilanciando la Cristianità apostolica.

Lo stesso si può dire per il XVII secolo, l'epoca d'oro dei puritani. La ripresa della predicazione biblica si è diffusa in un baleno per le aride regioni della Scozia e dell'Inghilterra. La ripresa della vera Cristianità ha marciato sull'Impero britannico: un esercito di predicatori biblici (tra cui John Owen, Jeremiah Burrough e Samuel Rutheford), con la sua Bibbia aperta e la sua voce forte e chiara, ha scosso la monarchie e cambiato per sempre la storia.

Abbiamo visto a una situazione simile nel XVIII secolo. La predicazione 'impregnata di Bibbia' di Jonathan Edwards e George Whitefield è stata come un temporale per le prime colonie. La costa atlantica si è entusiasmata davanti alla proclamazione del Vangelo e la tempesta ha poi raggiunto il New England. Il mondo ha ascoltato la predica e tante anime sono state salvate, ampliando i confini del regno.

Il ripristino della predicazione biblica è stato il fattore trainante di ogni ripresa della più genuina cristianità. Philip Schaff scrive: “Ogni progresso reale della storia della chiesa è stato condizionato da un nuovo e più profondo studio delle Scritture”. Vale a dire che ogni grande rinascita della chiesa è stata accompagnata da un ritorno alla predicazione espositiva.

Davide Martyn Lloyd-Jones, predicatore della Westminster Chapel1, affermava: “Al momento, la necessità più urgente della Chiesa cristiana è la predicazione vera. Ed essendo il più grande e urgente bisogno della Chiesa, è anche il più grande bisogno del mondo”. Se, come ritiene l'autore di questo pezzo, la diagnosi del dottore è corretta, allora il bisogno più urgente in questo momento così difficile è il ritorno alla vera predicazione: la predicazione biblica, espositiva. Se deve esserci una riforma nella chiesa, deve partire dal pulpito.

A suo tempo, il profeta Amos mise in guardia il suo popolo dall'arrivo di una carestia e una siccità letali. Ma non si sarebbe trattato della semplice mancanza di acqua o cibo, sarebbe stata una carenza ben più grave: la fame della Parola di Dio (Amos 8:11). Certamente oggi la Chiesa si trova in una situazione simile. Tragicamente, l'esposizione è stata sostituita dall'intrattenimento, la dottrina e la teologia dal teatro, la predicazione dagli spettacoli. C'è disperatamente bisogno che i pastori ritornino alla loro occupazione più alta: la chiamata divina a predicare la parola (2 Timoteo 4:1-2).

Cos'è la predicazione espositiva? Giovanni Calvino, il riformatore di Ginevra, spiegava: “La predicazione consiste nell'esposizione delle Scrittura da parte di un uomo inviato da Dio, in cui Dio stesso è presente con il giudizio e la grazia”. In altre parole, Dio è presente nella predicazione della propria Parola in un modo inusuale, ovvero con il Suo Spirito. Questa predicazione parte dal testo biblico e rimane al suo interno, per mostrare il significato voluto da Dio, in modo che possa cambiare la nostra vita.

Questo è stato l'incarico finale dato al giovane Timoteo da Paolo: “Annunzia la parola, insisti in ogni occasione opportuna e non opportuna, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e dottrina” (2 Timoteo 4:2). Questo tipo di predicazione presuppone una chiara dichiarazione dei consigli di Dio che si trovano nella Scrittura. Deve essere presentare tutta la Parola scritta. Non si può tralasciare alcuna verità, non si può nascondere nessun peccato, non si può che offrire ogni grazia, non si può che mantenere ogni promessa.

Una ripresa mandata dal cielo arriverà solo quando la Scrittura tornerà ad occupare il posto che le spetta, sul pulpito. Deve esserci una forte affermazione della Bibbia, una predicazione che dia una chiara spiegazione del testo biblico, con dedizione, esortazione e interesse inoppugnabili.

Ogni predicatore deve limitarsi alle verità della Scrittura. Quando la Bibbia parla, è Dio che parla. L'uomo di Dio non ha nient'altro da dire, se non quello che è nella Bibbia. Sul pulpito non deve ostentare le proprie opinioni e non può esporre filosofie mondane. Il predicatore ha un solo compito: quello di predicare la Parola.

Charles Haddon Spurgeon ha detto: “Preferisco pronunciare cinque parole di questo libro, piuttosto che 50.000 parole di un filosofo. Se vogliamo una ripresa, dobbiamo prima di tutto riprendere la nostra riverenza nei confronti di Dio. Se vogliamo le conversioni, dobbiamo fare spazio alla Parola di Dio nei nostri sermoni”. Questa, al momento, è la necessità più urgente.

Che si faccia avanti una nuova generazione di uomini, che parlino e che lo facciano forte e chiaro. Perché là dove andrà il pulpito, andrà la chiesa.