Missioni: Il grido di battaglia dell’edonismo cristiano

Da Libri e Sermoni Biblici.

Versione delle 12:02, 12 gen 2011, autore: Steffmahr (Discussione | contributi)
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English: Missions: The Battle Cry of Christian Hedonism

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Di John Piper su l'edonismo cristiano
Una parte della serie Desiring God

Traduzione di Silvia Arruzzolo

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Marco 10:17-31

E mentre egli si stava mettendo in viaggio, un uomo corse, si inginocchiò davanti a lui e gli chiese: “Buon maestro, cosa devo fare per ottenere la vita eterna?” 18 E Gesù gli disse: “Perché mi chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo. 19 Tu conosci i comandamenti: ‘Non uccidere, non commettere adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, non frodare, onora il padre e la madre’.”. 20 E lui gli disse: “Maestro, li ho osservati tutti sin dalla giovinezza”. 21 E Gesù, guardandolo, lo amò e gli disse: “Una cosa ti manca: vai, vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi”. 22 Scoraggiato da ciò che era stato detto, se ne andò via triste, perché possedeva molti beni. 23 E Gesù guardò intorno e disse ai suoi discepoli: “Come sarà difficile per coloro che possiedono ricchezze entrare nel regno di Dio!”. 24 E i discepoli si stupirono alle sue parole. Ma Gesù disse loro ancora: “Figli, com’è difficile entrare nel regno di Dio! 25 È più facile per un cammello entrare nella cruna di un ago, che per un ricco entrare nel regno di Dio”. 26 E loro erano estremamente sbalorditi, e gli dissero: “Allora chi si può salvare?” 27 Gesù guardò loro e disse: “All’uomo è impossibile, ma non a Dio. Perché tutto è possibile a Dio”. 28 Pietro si mise a dirgli: “Guarda, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito”. 29 Gesù disse: “In verità vi dico, non c’è nessuno che avrà lasciato casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi per me e per il Vangelo, 30 che non ne riceverà il centuplo ora in questo tempo, case, fratelli, sorelle, madri, figli e campi, insieme a persecuzioni, e nell’età a venire vita eterna. 31 Ma molti di coloro che ora sono i primi saranno gli ultimi, e gli ultimi saranno i primi”.

Molta gente oggi non crede alla causa delle missioni all’estero. Walbert Buhlmann, un segretario delle missioni cattoliche a Roma, parla per molti leaders confessionali dominanti quando dice: “In passato avevamo il cosiddetto motivo di salvare le anime. Eravamo convinti che, se non battezzate, le persone sarebbero andate in massa all’inferno. Ora, grazie a Dio, sappiamo che tutte le persone e tutte le religioni vivono già nella grazia e nell’amore di Dio, e saranno salvate dalla pietà divina” (Time, Dic. 27, 1982, p. 52). Sorella Emmanuelle del Cairo, Egitto, dice: “Oggi non parliamo più di conversione. Parliamo di essere amici. Il mio mestiere è dimostrare che Dio è amore e portare coraggio a questa gente” (Time, p. 56). La maggior parte della gente, come questi due missionari, non si sottomette all’autorità di Dio nella Bibbia, ma creano invece il loro Dio secondo ciò che vorrebbero che lui dicesse. E siccome vorrebbero che Lui dicesse che tutti gli uomini sono salvi, sia che ascoltino il Vangelo di Cristo oppure no, questo è il tipo di Dio che creano.

Vita eterna a rischio nelle commissioni di Dio

Ma devono essere rifiutati insegnamenti essenziali delle Scritture per credere in un tale Dio. Ascoltate le parole del Figlio di Dio, che egli pronunciò quando chiamò l’apostolo Paolo nel suo servizio missionario:

Sono apparso a te con questo proposito, per assegnarti il compito di servire e portare testimonianza delle cose attraverso cui mi hai visto e di quelle in cui ti apparirò, scegliendoti tra questa gente e tra i Gentili – ai quali ti mando per aprire i loro occhi, che possano passare dalle tenebre alla luce e dal potere di Satana a Dio, che possano ricevere il perdono dei peccati e un posto tra coloro che sono santificati dalla fede in me (Atti 26:16-18).

Questo che il Signore ha dato a Paolo è un incarico vuoto e privo di significato, se di fatto gli occhi delle nazioni non devono necessariamente essere aperti, ed esse non devono fuggire il potere di Satana per venire a Dio, e non hanno bisogno del perdono dei peccati che proviene solo dalla fede in Cristo predicata dagli ambasciatori di Dio. Paolo non ha dato la sua vita da missionario in Asia, Macedonia, Grecia, Roma e Spagna per informare le persone del fatto che erano già salve, ma per proclamare che si era realizzata la salvezza in Gesù Cristo per tutti coloro che si fossero pentiti e avessero offerto a Dio l’obbedienza alla fede. E così, quando il suo messaggio a proposito di Cristo fu rifiutato (per esempio, in Antiochia dagli ebrei) disse: “Dal momento che respingete la parola di Dio da voi e vi ritenete indegni della vita eterna, badate, noi ci rivolgiamo ai Gentili” (Atti 13:46).Ciò che è a rischio nel tentativo missionario di arrivare alle persone non raggiunte è la vita eterna. La conversione a Cristo da qualunque altra fede è lo scopo preciso. “Perciò non c’è salvezza in nessun altro, perciò non c’è nessun altro nome sotto il cielo dato agli uomini dal quale dobbiamo essere salvati” (Atti 4:12).

La salvezza arriva solo attraverso il Vangelo

Dio non è ingiusto. Nessuno sarà condannato per non aver creduto ad un messaggio che non ha mai udito. Coloro che non hanno mai udito il Vangelo saranno condannati per la loro incapacità di riconoscere la luce della grazia e del potere di Dio nella natura e nella loro coscienza. Poiché come è detto in Romani 1:20, 21: “Sin dalla creazione del mondo la sua natura invisibile, vale a dire, il suo potere eterno e la sua divinità, appaiono chiaramente nelle cose che sono state create. Perciò essi non sono scusabili; perché anche se conoscevano Dio non l’hanno glorificato in quanto Dio, né l’hanno ringraziato”. A parte la speciale e salvifica grazia di Dio, la gente è morta nel peccato, oscurata nella comprensione, alienata dalla vita di Dio, e dura di cuore (Efesi 2:1, 4:18). E il mezzo che Dio ha predisposto per amministrare questa grazia speciale e salvifica è la predicazione del Vangelo di Gesù Cristo. “Io sono debitore sia nei confronti dei greci che dei barbari, sia dei saggi che degli stupidi; perciò desidero predicare il Vangelo anche a voi che siete a Roma. Perché io non mi vergogno del Vangelo: esso è il potere di Dio per la salvezza di chiunque creda” (Romani 1:14-16).

La nozione secondo cui la gente si salva senza udire il Vangelo ha causato devastazione nello sforzo missionario di denominazioni orientate liberalmente. Tra il 1953 e il 1980 la forza missionaria di oltreoceano delle Chiese protestanti dominanti è calata da 9.844 a 2.813, mentre la forza missionaria dei protestanti evangelici che prendono la Bibbia più sul serio è cresciuta oltre il 200%. L’Alleanza Missionaria Cristiana, con i suoi 200.000 membri, supporta il 40% di missionari in più rispetto alla Chiesa Metodista Unita con i suoi 9,5 milioni di membri. C’è uno stupefacente potere missionario nel credere nella Parola di Dio.

Due incentivi irresistibili delle missioni di frontiera

Molti di voi sono sul punto di dare un nuovo corso all’impegno delle missioni: alcuni un nuovo impegno ad andare da popoli di confine, altri un nuovo sentiero di istruzione, altri un nuovo uso della propria vocazione in una cultura meno saturata dalla Chiesa, altri un nuovo stile di vita e un nuovo modello di dare, pregare e leggere. Stamattina voglio spingervi al di là di questo punto. Voglio rendere la causa delle missioni così attraente che non potrete più resistere al suo magnetismo.

Per il vero cristiano edonista il nostro testo contiene almeno due incentivi irresistibili a lasciare casa per amore di Dio e del Vangelo.

1. Tutto è possibile a Dio

In primo luogo, notate Marco 10:25-27: “Gesù disse, ‘è più semplice per un cammello passare attraverso la cruna di un ago, che per un uomo ricco entrare nel regno di Dio’. E loro si stupirono enormemente e gli chiesero, ‘Allora chi si può salvare?’. Gesù li guardò e disse, “Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché tutto è possibile a Dio’.”. Questa è una delle più incoraggianti conversazioni missionarie nella Bibbia. Quale missionario non ha guardato al suo lavoro dicendo “è impossibile”? Gesù concorda con questo. “Sì, agli uomini è impossibile”. Non c’è un solo uomo che possa liberare un altro uomo dal potere schiavizzante dell’amore per il denaro. Il giovane e ricco governante se ne andò triste, perché il legame con le cose non può essere spezzato da alcun uomo. Agli uomini è impossibile. E perciò l’opera missionaria, che semplicemente libera il cuore umano dal legame con fedeltà diverse rispetto a Cristo, è impossibile – agli uomini! “Agli uomini è impossibile, ma non a Dio; perché tutto è possibile a Dio”. E in ciò si trova un incomparabile incentivo all’opera missionaria.

Io e Noël andammo a Urbana ’67. Ricordo come John Alexander, capo di Inter-Varsity, disse che quando era giovane pensava: “Se la predestinazione è vera, io non diventerò mai un missionario”. Ma poi aggiunse: “Ma ora dopo anni sul campo dico, ‘Se la predestinazione non fosse vera, non potrei mai essere un missionario’.”. Se Dio non avesse l’incarico di questa faccenda di fare ciò che è umanamente impossibile, il compito missionario sarebbe senza speranza. Chi, se non Dio, può risollevare i morti in spirito e dare loro la possibilità di ascoltare il Vangelo (Atti 16:14)? Le grandi dottrine bibliche di elezione incondizionata, e predestinazione in quanto figli, e grazia irresistibile nella predicazione di Dio sono potenti incentivi ad avventurarsi in una cultura musulmana, indù, buddista o tribale, dove la gente sembra dura come roccia contro la predicazione del Vangelo.

Gesù disse: “Ho altre pecore che non sono di questo ovile; devo portare anche loro e loro obbediranno alla mia voce” (Giovanni 10:16). Quindi, quando Paolo entra in città dopo città nei suoi viaggi missionari, il suo scopo è chiaro – raccogliere le pecore. Il Signore disse a Paolo in una visione, quando egli entrò a Corinto (Atti 18:9-10): “Non temere, ma parla e non tacere… perché ho un popolo in questa città”. E quando Paolo finì di predicare nella città di Antiochia, Luca descrive così il risultato: “Quanti erano predestinati alla vita eterna credettero” (Atti 13:48). Il missionario che parte armato della grande verità della predestinazione e dell’irresistibile grazia, va con la sicurezza che Dio oggi farà per altri quello che ha fatto per Lidia – “Il Signore le aprì il cuore per darle obbedienza a quanto era stato detto da Paolo” (Atti 16:14). Quando si tratta di entrare nel regno, ci sono due verità. Una è questa: “Agli uomini è impossibile”, e nessuno si salverà. L’altra è questa: “A Dio tutto è possibile”, quindi, coloro che sono ordinati alla vita eterna daranno ascolto al Vangelo, crederanno e si salveranno. David Brainerd, il cui giornale e diario missionario hanno fatto probabilmente tanto per il fuoco della causa delle missioni quanto qualunque libro all’infuori della Bibbia, ha detto di essere vissuto per due cose: “la mia santificazione e l’adunanza degli eletti di Dio”.

Perciò il primo incentivo al servizio missionario è il grande incoraggiamento che, quando lasciamo la nostra casa per Cristo e il Vangelo, la conversione che cerchiamo sarà l’opera di Dio in accordo con il suo piano eterno. Uno pianta, innaffia, ma solo Dio porta nuova vita e dà la crescita (1 Corinti 3:6,7). Ciò che è impossibile per noi non è impossibile per Dio, ed Egli lo farà. Che brivido, camminare con Dio in una terra mai raggiunta, dominata dal peccato e Satana, e udire Dio dire: “Non temere, ma parla e non tacere… perché ho molta gente in questa città! Devo raccogliere anche loro. Le pecore ascolteranno la mia voce”.

2. Cristo stesso rimedia a ogni perdita

Il secondo incentivo per diventare missionari si vede in Marco 10:28-30. “Pietro si mise a dirgli: ‘Signore, abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito’. Gesù disse: ‘In verità vi dico, non c’è nessuno che abbia lasciato la sua casa, o fratelli, o sorelle, o madre, o padre, o figli, o campi per me o per il Vangelo, che non ne riceverà il centuplo ora, case, fratelli, sorelle, madri, figli e campi, insieme a persecuzioni, e nell’età a venire vita eterna’.”. Questo testo non significa che si diventi ricchi materialmente diventando missionari – almeno non nel senso che i propri possedimenti privati crescono. Significa principalmente che se si è privati della propria famiglia terrena nel servizio di Cristo, ne verrà creato il centuplo nella propria famiglia spirituale, la Chiesa. Ma anche questo potrebbe essere troppo limitato. Che dire a proposito dei missionari soli che soffrono per anni senza essere circondati da centinaia di fratelli, sorelle, madri e figli nella fede? La promessa non è forse vera per loro? Certo che lo è.

Di certo, quello che Cristo intende dire è che lui stesso rimedia a ogni perdita. Se si rinuncia alla vicinanza, all’affetto e all’interesse di una madre, si riceverà cento volte tanto l’affetto e l’interesse dell’onnipresente Cristo. Se si rinuncia al caloroso cameratismo di un fratello, si riceverà cento volte calore e cameratismo da Cristo. Se si rinuncia a sentirsi a casa nella propria abitazione, si riceverà cento volte il benessere e la sicurezza di sapere che ogni casa, terra e corso d’acqua sulla terra appartiene al Signore. Ciò che Gesù dice ai futuri missionari non è forse proprio questo: prometto di lavorare per voi ed essere presente per voi così tanto che non potrete dire di aver sacrificato niente? Questo è il modo in cui l’ha inteso Hudson Taylor, perché alla fine dei suoi 50 anni di opera missionaria in Cina ha detto: “Non ho mai fatto un sacrificio”.

Cristo vuole essere glorificato nella grande impresa missionaria. Perciò intende rimanere il benefattore, e vuole che noi rimaniamo i beneficiari. Anche quando siamo stati chiamati ad essere missionari, rimaniamo invalidi nell’ospedale di Cristo. Abbiamo ancora bisogno di un buon medico. Siamo ancora poveri e bisognosi della sua ricchezza e benessere. Perciò quando ci manda in Liberia, Camerun, Brasile, Giappone, Cina o India, ci manda lì come parte della nostra terapia. Dice: “Ora so che questa terapia prescritta ha alcuni effetti collaterali, ad esempio le persecuzioni, ma prometto, in quanto vostro dottore, che se seguite questo regime di salute missionario la vostra condizione migliorerà cento volte di più che se la rifiutate”. I missionari non sono eroi che si possono vantare di grandi sacrifici per Dio. Sono i veri edonisti cristiani. Sono coloro che sanno che il grido di battaglia dell’edonismo cristiano sono le missioni, e hanno scoperto che c’è cento volte più gioia e soddisfazione in una vita devota a Cristo e al Vangelo, piuttosto che in una vita dedita a frivoli agi, piaceri e progressi mondani. Come Ralph Winter dice alla fine del suo libretto, Dite sì alla missione (Say Yes to Mission), “Gesù, ‘per la gioia che gli fu offerta sopportò la croce, disprezzando la vergogna…’, Seguirlo è una vostra scelta. Siete avvisati! Ma non dimenticate la gioia”. O come I. Cambell White disse nel 1909 quando il Movimento Missionario di Layman era al suo picco, “la fama, il piacere, le ricchezze non sono che scarti e cenere in confronto alla gioia senza confini e duratura di lavorare con Dio alla realizzazione dei suoi piani eterni”.

Non faccio appello a voi per rovinare il vostro coraggio e sacrificio per Cristo. Faccio appello a voi di rinunciare a tutto ciò che avete per ottenere la perla delle perle. Faccio appello a voi di considerare tutte le cose immondizia per il valore senza pari di rimanere al servizio del Re dei Re. Faccio appello a voi di togliervi i vostri stracci comperati in magazzino e indossare gli abiti degli ambasciatori di Dio. Vi prometto persecuzioni e privazioni, ma “ricordate la gioia”: “Beati coloro che sono perseguitati per amore della giustizia, perché è loro il regno dei cieli” (Matteo 5:10).

Due incentivi a diventare missionari – direttamente dalla bocca di Gesù Cristo: 1) ogni impossibilità per gli uomini è una bazzecola per Cristo; le conversioni dei peccatori incalliti saranno opera di Dio e saranno in accordo con il suo piano sovrano. Non dobbiamo temere o affliggerci per la nostra debolezza. La battaglia è del Signore e lui darà a noi la vittoria. 2) Cristo permette di lavorare per noi ed esserci per noi così tanto che, quando la nostra vita missionaria sarà terminata, non potremo dire di aver sacrificato nulla. Quando seguiamo la sua prescrizione missionaria, scopriamo che perfino negli effetti collaterali il miglioramento della nostra condizione – la nostra crescita, la nostra salute spirituale, la nostra gioia – aumenta un centinaio di volte.

Due motivi per cui Dio si sta muovendo a Bethlehem

Ora voglio darvi due ulteriori ragioni per cui penso che Dio stia per compiere un sorprendente lavoro nelle missioni a Bethlehem nel prossimo futuro.

1. Nuovi suggerimenti dello Spirito

Una ragione è che i venti del suo Spirito stanno già raccogliendo. Ha richiamato Glenn Ogren del nostro staff alla missione. Stasera nomineremo David e Faith Jaeger che partiranno martedì per la Liberia – i primi nuovi missionari ad essere mandati da Bethlehem dai tempi di Steve Nelson circa dieci anni fa. La Preghiera delle Missioni di Frontiera, il Gruppo di Studio e il Gruppo del Ministero delle Missioni Toshavim stanno studiando, pregando e sognando come renderci una Chiesa mondiale. I circoli missionari femminili continuano una base solida di preghiera e istruzione. Tom Steller sta soppesando la possibilità di portare un gruppo di persone l’estate prossima al Centro degli Stati Uniti per le Missioni nel Mondo per un corso di studi nell’Istituto di Studi Internazionali. E Ralph Winter, fondatore di tale centro (dell’U.S.C.W.M.) e statista missionario, ha acconsentito ad essere il nostro relatore chiave alla conferenza missionaria del prossimo anno. Questi sviluppi a Bethlehem non sono stati progettati da una persona – sono dimostrazioni che qualcosa di nuovo dallo Spirito di Dio è nell’aria. Molti di voi hanno pregato il Signore dei raccolti, e i primi frutti delle sue risposte sono già visibili.

2. Nuove comprensioni dell’opprimente bisogno del mondo

L’altra ragione per cui credo che Dio stia per compiere un lavoro sorprendente nelle missioni a Bethlehem è che lo straordinario bisogno del mondo sta diventando sempre più ovvio e noi non siamo il genere di persone che lo possono ignorare. La grande menzogna di Satana nell’ultima generazione è che il Grande Incarico è stato completato, e quindi la Chiesa può dimenticare la sua mentalità da tempo di guerra. La gente ha confuso le “nazioni” di Matteo 28:19 (“Fate di tutte le nazioni miei discepoli”) con le nazioni politiche del giorno d’oggi e ha concluso che sono state rese discepole tutte le nazioni, perciò può arrivare la fine. Ma dimentica la canzone del Cielo in Apocalisse 5:9 dove Cristo è lodato: “Tu sei degno di prendere il rotolo e aprire i suoi sigilli, perché tu fosti ucciso e con il tuo sangue riscattasti gli uomini per Dio di ogni tribù, lingua, popolo e nazione”. Quando Gesù dette alla Chiesa l’incarico di rendere discepoli i popoli, non aveva in mente i soli confini politici. Aveva in mente i gruppi distanti e distinti che includono tribù, lingue e popoli. E oggi ci sono più di 16.000 di tali gruppi senza discepoli. Se ogni cristiano nel mondo conquistasse tutti i suoi vicini per Cristo, metà del mondo sarebbe non evangelizzato; perché due bilioni di persone formano gruppi culturalmente distanti che non hanno un testimone indigeno. Sono i “popoli nascosti”, le “missioni di frontiera” dei nostri giorni. L’unico modo in cui possono essere raggiunti è attraverso missionari transculturali. Il tempo delle missioni straniere non è finito. Al contrario, siamo sull’orlo di un nuovo movimento nelle Chiese occidentali e del terzo mondo per penetrare l’ultima frontiera.

150 missionari protestanti dal Nord America sono a servizio in mezzo a 733 milioni di musulmani in 4000 gruppi di persone musulmane; 100 missionari in mezzo a 537 milioni di induisti in 3000 gruppi di persone induiste; 200 missionari in mezzo a 405 milioni di cinesi Han e 200 missionari in mezzo a 255 milioni di buddhisti, per un totale di 650 missionari nordamericani protestanti in mezzo a poco meno di metà della popolazione mondiale che è fondamentalmente non raggiunta (1.930.000.000). E poi guardiamo l’America. Ci sono più chiese nelle città gemelle che missionari per almeno due bilioni di musulmani, induisti, cinesi e buddhisti. Questa è forse obbedienza? Gli americani danno 700 milioni di dollari ogni anno per gli interventi missionari, la stessa somma che spendono in gomme da masticare. Ogni 52 giorni gli americani spendono in cibo per animali quanto spendono in un anno per le missioni all’estero. E il motivo di queste cose non è che viviamo per il piacere, ma che non crediamo a Gesù quando dice che si può avere il centuplo del piacere rinunciando a tutto per amore Suo e del Vangelo.

Costruire una Chiesa mondiale

Ho ricevuto una telefonata venerdì mattina da un seminario in un’altra parte del Paese in cui mi si chiedeva se volevo che il mio nome fosse messo in una lista di candidati per una cattedra del Nuovo Testamento. Non mi ci sono voluti nemmeno cinque secondi per rispondere a questa domanda. Ho detto di no. Ho una grande Chiesa. Dio sta iniziando a muoversi. Non aggiungete nemmeno il mio nome alla vostra lista. Voglio costruire una Chiesa mondiale con voi a Bethlehem. Voglio vedere nuovi missionari uscire ogni anno da questo corpo. Voglio essere qui a dare il bentornato a David e Faith al loro congedo. Voglio andare in alcuni dei nostri campi e ministeri dai nostri missionari e riportare relazioni su ciò che Dio sta facendo. Voglio predicare e scrivere in un modo tale che uomini e donne giovani e vecchi non possano andare avanti con i loro affari come sempre mentre ci sono più chiese nelle città gemelle che missionari in mezzo mondo. La sfida è grande. Dio è più grande. Le ricompense sono cento volte migliori di qualunque cosa possa offrire il mondo. Il grido di battaglia dell’edonismo cristiano è: Andate! Raddoppiate la vostra gioia in Dio condividendola nelle frontiere.