La riconquista della gioia

Da Libri e Sermoni Biblici.

Versione delle 18:36, 28 set 2012, autore: Pcain (Discussione | contributi)
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Di John Piper su Vangelo
Una parte della serie La Ricerca della Felicità

Traduzione di Katia Guzzoni


Atti 3:19; 16:31

Pentitevi dunque e convertitevi a Dio, perché siano cancellati i vostri peccati.

Credi nel Signore Gesù e sarai salvato.


Ciò che in realtà stiamo trattando in questa serie è come capire il mondo intero e tutto ciò che vi è in esso. La si può chiamare una visione del mondo Cristiana, o una filosofia di vita Cristiana. Tutto, fino a questo punto nella serie (e nell'opuscolo "La Ricerca della Felicità"), ha aspirato ad aiutare le persone a comprendere cosa volesse dire diventare Cristiano.

Indice

Cosa vuol dire diventare Cristiano

Diventare Cristiano vuol dire riconoscere l'esistenza di un Dio superiore, che creò tutte le cose e tutte le persone per la sua gloria - per mostrare la grandezza, lo splendore e il potere di chi lui è.

Diventare Cristiano vuol dire riconoscere che questo è il motivo per cui ciascuna persona esiste. Questa è la nostra ragione di vita. Questo è il significato della vita umana - riflettere verso Dio e riflettersi l'un l'altro la gloria del nostro Creatore e di tutte le sue qualità, amandolo e fidandosi, ringraziandolo e obbedendogli.

Diventare Cristiano vuol dire riconoscere che, in questo, abbiamo tutti fallito. Non siamo stati all'altezza di vivere per la sua gloria. L'abbiamo barattato con altri valori che abbiamo privilegiato e così abbiamo rifiutato la sua gloria. Questo è ciò che la Bibbia chiama peccato. E ne siamo tutti colpevoli.

Diventare Cristiano vuol dire riconoscere che siamo tutti giustamente condannati da Dio a eterna punizione per l'infinita colpa di disonorare un Dio infinitamente glorioso.

E diventare Cristiano vuol dire riconoscere che l'amore di Dio lo spinse a mandare suo Figlio, Gesù Cristo, sul mondo per offrire la vita eterna agli indifesi peccatori. Quando Gesù morì per i peccatori, egli divenne il nostro riscatto, il nostro sostituto e la difesa della gloria di Dio per conto nostro.

Come si diventa Cristiano?

Ora la domanda conclusiva della serie è: Come si diventa Cristiano? Com'è possibile che il riscatto pagato da Gesù abbia riscattato me? Com'è possibile che la sostituzione dei peccati che ha operato sia diventata la sostituzione dei miei peccati? Com'è possibile che il suo riparare la gloria di Dio ferita si sia tramutato nel riparare le ferite che io ho inferto? Cosa devo fare per essere salvato?

È una domanda importantissima. Quando il carceriere urlò a Paolo e Sila negli Atti 16:30, "Signori, cosa devo fare per essere salvato?" loro non risposero, "Non devi fare niente perché sei già stato salvato, perché Gesù è morto per il mondo intero."

Non gli dissero così, perché non è vero. La morte di Gesù per i peccatori non è stata progettata per salvare le persone a prescindere dalla reazione personale. Alla domanda, "Ha Gesù pagato un riscatto per tutti nel mondo e ha dato se stesso al posto di ciascuno di noi?" la risposta biblica è questa: la morte di Cristo ha un'infinita importanza e ha in sé abbastanza grazia da salvare ciascuna persona che sia mai vissuta. Nel suo valore di redenzione basta. Ma nel suo disegno effettivo viene salvato solo chi risponde all'offerta del vangelo.

La morte di Gesù può essere offerta a tutti, a ogni singola persona al mondo, con questa rassicurazione: qui c'è abbastanza grazia per coprire tutti i peccati se vorrete riceverla e credere in Gesù Cristo. Qui c'è un sostituto per i peccatori in grado di sopportare tutti i peccati se vorrete riceverlo e credere in lui. Qui c'è un riscatto che ha ripagato l'intero debito di tutti coloro che vengano a Cristo e credano. Tutto ciò che Cristo è, lo sarà per voi se verrete e crederete in lui.

Dio ha offerto una salvezza ai peccatori. Sufficiente per tutti i peccatori. E tutti sono invitati a venire. Ma non salverà qualcuno che non verrà. È assolutamente necessaria una reazione personale. Questo è quello di cui vogliamo parlare questa mattina. Di quale reazione necessita Gesù perché i peccati vengano perdonati e si ottenga la vita eterna? O, come disse il carceriere, "Cosa devo fare per essere salvato?"

Due ostacoli per la giusta risposta

Ci sono due enormi ostacoli sulla via della risposta giusta a questa domanda.

1. La nostra peccaminosità

Un ostacolo è la nostra peccaminosità. Non vogliamo ammettere che la risposta preveda alcuni profondi cambiamenti in ciò che amiamo. Non vogliamo ammettere che NOI dovremmo CAMBIARE. Vogliamo sentire una risposta che affermi che possiamo essere salvati dai nostri peccati ed evitare l'inferno semplicemente credendo che Gesù sia morto per i nostri peccati, purché questo credere non implichi alcun cambiamento nella nostra vita. Questo è il primo ostacolo nell'ascoltare la risposta giusta alla domanda: la nostra peccaminosità non vuole sentire che la salvezza ci può costare qualcosa.

2. Molti insegnanti nella Chiesa di oggi

L'altro ostacolo è che, oggigiorno, ci sono milioni di persone nelle chiese che insegnano che la Bibbia non esige niente da noi se non di credere razionalmente al vangelo. Loro affermano che gli altri requisiti per la salvezza sono ciò che il Nuovo Testamento chiama "opere" e questo significherebbe che dobbiamo guadagnarci la salvezza.

In questo modo, la nostra natura peccatrice e molti insegnanti stanno cospirando per impedirci, oggi, di ascoltare la completa risposta del Nuovo Testamento alla domanda, "Cosa devo fare per essere salvato?" Lasciamo ora che il Nuovo Testamento parli a questo proposito.

La salvezza è per grazia non opere

Prima di tutto, è bene sottolineare che la salvezza è gratuita e non da guadagnarsi. In Efesini 2:8 si dice, "Per grazia siete salvi mediante la fede, e ciò non viene da voi, ma è dono di Dio, né viene dalle opere, perché nessuno possa vantarsene." Chiariamolo bene, non veniamo salvati dalle OPERE. Questo vuol dire che non si può FARE niente per GUADAGNARSI la salvezza. Non si può fare niente di cui ci si possa vantare. Non si può COMPRARE la salvezza. Cristo l'ha comprata per noi. È gratuita.

Da non guadagnarsi non vuol dire senza requisiti

Nell'Apocalisse 22:17 si invitano i peccatori a salvarsi in questo modo: "Chi ha sete venga, chi vuole attinga gratuitamente l'acqua della vita." Si noti: quest'acqua non si può comprare. Per voi non ha prezzo. È gratuita. Ma ciò non vuol dire non ci siano dei requisiti per berla e essere salvati. Dice, "Chi ha sete venga..." La sete è fondamentale. Il venire è fondamentale. Dice, "Chi vuole [o: "chiunque vorrà"], attinga l'acqua della vita..." Il volere è fondamentale.

In altre parole, quando la Bibbia dice che non ci si può GUADAGNARE la salvezza, o che non si può fare nessun OPERA per comprarla, non vuol dire che non ci siano un costo o dei requisiti. Di fatto comporterà un cambiamento in ciò di cui si ha sete. Comporterà un deviare dall'acqua della morte all'acqua della vita.

La fede glorifica Dio; le opere glorificano l'uomo

Il motivo per cui la Bibbia, così strenuamente, non lasci che la salvezza avvenga attraverso le opere è perché questo priverebbe Dio della gloria del compito della salvezza. Se provassimo a raggiungerla da soli, sposteremmo l'attenzione sulla nostra forza, il nostro valore e il nostro contributo. Invece la fede, al contrario, punta tutta l'attenzione sul valore e l'adeguatezza di chi Cristo è e di che cosa ha fatto. La fede glorifica Dio. Le opere glorificano noi.

La ragione fondamentale per cui Dio non fa in modo che ci si possa salvare attraverso le opere - perché non lasci che la salvezza venga guadagnata con i propri sforzi - è perché questo priverebbe Gesù della sua gloria. Dio sta cercando di riportare la creazione al suo fine originale (Verità #1). Dio iniziò creando il mondo per la sua gloria e ora lo sta salvando in modo da ripristinare questo fine superiore. Perciò qualsiasi cosa sminuisca la sua gloria nel processo di salvezza non può essere accettato.

Paolo disse in Efesini 2:8, "Per GRAZIA siete salvi mediante la fede." Lui ci salva per grazia perché la grazia è il coronamento della sua gloria. Questo, lo sappiamo perché in Efesini 1:5f. si dice che lui "ci ha predestinato a essere suoi figli secondo il beneplacito della sua volontà a lode e gloria della sua grazia." Tutto ciò che ha fatto per la salvezza ha lo scopo di conquistare la nostra lode per la gloria della sua grazia.

Una volta che si riesce a capire questo, si comprende perché alcune cose sono necessarie per la nostra salvezza e altre no. In una parola, Dio esige da noi cose che glorifichino la sua grazia e respinge ciò che glorificherebbe la nostra autosufficienza o il peccato.

Quale tipo di risposta al vangelo glorifica Dio?

Ora, quale potrebbe essere? Abbiamo visto che negli Atti 16:31 Dio richiede fede: "Credi nel Signore Gesù Cristo e sarai salvato." Lasciamo che il resto del Nuovo Testamento parli a questo proposito. Il Nuovo Testamento quali ritiene che siano i tipi di reazione al vangelo che glorificano la grazia di Dio?

1. Credere che determinate cose siano vere

A volte il Nuovo Testamento dice che dobbiamo credere CHE determinate cose siano vere per essere salvati. Giovanni 20:31, "Questi sono stati scritti, perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome" (Vedi 1Giovanni 5:1).

2. Credere in o a Gesù in quanto persona

In altri punti, il Nuovo Testamento dice che dobbiamo credere IN o A Gesù in quanto persona, cioè, fidarsi di lui e credere nella sua lealtà. Giovanni 3:16, "Dio infatti ha tanto amato il mondo perché chiunque crede in lui non muoia ma abbia la vita eterna." Atti 10:43, "Chiunque crede in lui ottiene la remissione dei peccati per mezzo del suo nome."

Glorifica Gesù credere il vero su di lui e lo glorifica il fidarsi di lui come di una persona credibile. Entrambi i tipi di fede sono necessari per onorare il Figlio.

3. Pentimento

Negli Atti 3:19 si dice, "Pentitevi dunque e convertitevi, perché siano cancellati i vostri peccati." E Gesù disse in Luca 13:3, "Se non vi convertite, perirete tutti allo stesso modo" (vedi Luca 15:7, 10).

Alcuni dicono che se è necessario il pentimento per la salvezza, si rende la salvezza dipendente da opere. Ma questo non è vero. Il pentimento non è come fare opere. Vuol dire abbandonare il porcile del peccato per il banchetto della grazia. Quando il figlio prodigo decise di allontanarsi dalle porcilaie del mondo e tornare a casa dal padre, quest'ultimo non ne fece uno schiavo. Diede una festa per lui. Passare dal porcile del mondo al banchetto del cielo non è un'opera. Si deve abbandonare il peccato e tornare a casa da Dio. Questo è il pentimento. NON è un'opera. Non guadagnò niente nel tornare a casa. Fu gratuito. E lo sarà anche per voi. Ma se si vuole Dio, bisogna abbandonare il peccato. Questo è il pentimento, non un'opera.

4. Diventare come bambini

In Matteo 18:3 Gesù dice, "In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli." Che è un altro modo di dire, "Se uno non rinasce, non può vedere il regno di Dio" (Giovanni 3:3).

Per entrare nel regno dobbiamo convertirci e diventare come bambini. Il che vuol dire che dobbiamo umiliarci davanti a Dio e ammettere che siamo indifesi e che vogliamo confidare in lui come nostro Padre invece di essere ancora orgogliosi, autosufficienti e sicuri di noi. È questo che vuol dire convertirsi e pentirsi. Ma queste non sono opere. In realtà sono l'opposto. I bambini sono persone che ammettono di non poter guadagnare. Sono indifesi e dipendenti. È necessario diventare come bambini per entrare nel regno di Dio. Ma non è un'opera. Non si guadagna niente a diventare bambini.

5. Obbedire a Cristo

In Ebrei 5:9 si dice, "Cristo divenne causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono." E in 1Pietro 4:17, "Quale sarà la fine di coloro che rifiutano di credere al vangelo di Dio?" E in Giovanni 3:36 si dice, "Chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui."

Che cosa vuol dire questo? Vuol dire che il vangelo arriva a noi con autorità divina. L'unico modo di accogliere un'autorità è ubbidendo. Se non la si riceve docilmente, non la si riceve affatto. La si rifiuta. E rifiutando l'autorità di Dio nel vangelo, si rifiuta il vangelo e non si può essere salvati. L'unico modo di glorificare l'autorità della grazia di Dio è attraverso uno spirito ubbidiente.

Lo si può vedere anche in un altro testo, perché è questo che Gesù volle dire quando chiamò la gente a raccogliere la propria croce e SEGUIRLO.

6. Morire a noi stessi e seguire Gesù

In Marco 8:34 Gesù dice, "Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà."

Qui il requisito per salvare le nostre vite è perderle, che vuol dire rinnegare se stessi, morire a se stessi e seguire Gesù. Sono queste opere? Stiamo lavorando per Dio quando moriamo a noi stessi? No. Lasciar morire il nostro vecchio e orgoglioso io non è un lavoro. È la morte delle opere. È quello che muore. Il vecchio io amante dei peccati, auto esaltante, contrario a Dio deve morire. Quando quel vecchio ribelle muore, io non ci guadagno niente. Nessuno si vanta di morire in croce. Non ci si guadagna niente dall'essere crocifisso. Non è un'opera, ma è un cambiamento - il più profondo e radicale cambiamento possibile.

E la stessa cosa vale per "seguire Gesù". Seguire Gesù è un requisito, ma non un'opera. Seguire Gesù vuol dire lavorare per Gesù, come i piccioni di Elliot Park lavorano per me quando mi vengono dietro perché ho le briciole che vogliono.

Seguire Gesù vorrebbe dire lavorare per la salvezza se lo seguissimo per assecondare le sue necessità e non le nostre. Ma in Marco 8:34ff. il punto è proprio questo: se perdi la vita, ti salvi. Se muori, vivi. Se rinunci, ottieni.

Gesù ci chiede di seguirlo non perché ha bisogno del nostro operato, ma perché noi abbiamo bisogno del suo amore, della sua amicizia e del suo aiuto. Lui è il dottore e noi siamo i pazienti. Questo è quello che dice in Marco 2:17, "Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori." Quando obbediamo alla chiamata di Gesù a seguirlo, non stiamo andando da un padrone a guadagnarci il salario; stiamo andando da un dottore per essere guariti. E questo non è lavoro. Il vangelo non è un cartello "cercasi aiutante"; è un cartello "offresi aiuto". Avvicinarsi al primo sarebbe un'opera. Avvicinarsi all'altro è fede.

Fede vuol dire venire a Gesù affinché tutte le nostre necessità vengano assecondate e tutti i nostri desideri soddisfatti. "Io sono il pane della vita, chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà più sete" (Giovanni 6:35).

Una vota che si percepisce l'essenza della fede, come venuta a Gesù per essere soddisfatti da tutto ciò che lui è, allora si capisce che tutti gli altri requisiti non sono altro che modi diversi di descrivere la necessità di fede.

Convertirti a Gesù nella fede

Quindi, questo è quello che invito tutti a fare questa mattina - a convertirvi a Gesù nella fede. A credere che tutto ciò che lui è, è tutto ciò di cui avete bisogno. A dirgli nel vostro cuore,

"Tu possiedi la chiave della verità e della conoscenza; tu possiedi la chiave del perdono e dell'accettazione con Dio; tu possiedi la chiave della speranza e della vita eterna; tu possiedi la chiave per una vita di valori e intenti; tu possiedi la chiave della rettitudine e della pace. Così io vengo a te. Ti accetto per tutto quello che sei. Rinuncio agli altri e mi aggrappo a te come unico mio Salvatore e Signore. E ti ringrazio e lodo il tuo nome; per avermi amato e offerto tutto ciò che sei per la mia gioia eterna. Amen."

Vedi anche i requisiti in questi testi: