La Preghiera: Il Potere dell’Edonismo Cristiano

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La Preghiera: Il Potere dell’Edonismo Cristiano. Di John Piper. Una Parte della Serie Desiring God Giovanni 16:24 “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” Qualche volta si chiede agli Edonisti Cristiani: Sei disposto a essere condannato per la gloria di Dio? Cioè, saresti disposti a rinunciare alla gioia se facendo questo Dio fosse più glorificato? Il punto della domanda è mettere agli Edonisti Cristiani tra l’incudine e il martello. Se diciamo di no, non siamo disposti a essere condannati per la gloria di Dio, allora sembra che mettiamo la nostra felicità sopra la gloria di Dio. Se diciamo di sì, siamo disposti a essere condannati per la Gloria di Dio, allora cesseremmo di essere Edonisti Cristiani perché abbiamo smesso di cercare la gioia. Supposizioni Non Bibliche Sul inferno e Dio Quest’attacco all’Edonismo Cristiano fallisce perche la domanda che si porre assumerebbe due cose che non sono vere: una sull’inferno e l’altra su Dio. Quando il critico chiede: “Sei disposto ad andare all’inferno per la gloria di Dio?”, non percepisce che se rispondiamo di sì alla sua domanda, significa che il nostro più profondo desiderio è vedere Dio glorificato tramite la nostra vita e morte. Perciò, se dovessimo andare all’inferno perche Dio fosse glorificato, l’inferno sarebbe il cammino per soddisfare il nostro più profondo desiderio. Allora l’inferno non sarebbe più l’inferno. Biblicamente l’inferno significa una totale, irreversibile miseria senza nessuna soddisfazione. Perciò la domanda del critico è costruita su una supposizione non biblica sull’inferno. Inoltre, è costruita su una supposizione non biblica su Dio. La domanda presume che Dio condannerebbe a una persona che è disposta a essere condannata per la gloria di Dio. Questa supposizione è interamente non biblica. L’impegno giusto di Dio di sostenere il valore della sua gloria significa che lui sosterrà anche coloro che la valorizzano sopra ogni cosa. Il Dio de la Bibbia non può condannare una persona che ama la sua gloria abbastanza da essere condannato. E cosi la domanda: “Sei disposto a essere condannato per la gloria di Dio?” è un’offesa contro la rettitudine di Dio. Ci obbliga a considerare una possibilità dove Dio sarebbe ingiusto se la realizzerà. Non dovrebbe neanche formularsi tale domanda perche la visione dell’inferno e di Dio è contraria alla rivelazione biblica. I Nostri Interessi e la Gloria di Dio Sono Una Sola Cosa Inoltre, l’Edonismo Cristiano realmente non è il nemico che il critico insegue. Insegue alle persone che mettono il proprio interesse davanti all’interesse di Dio, e che mettono la propria felicità sopra la gloria di Dio, ma l’Edonismo Cristiano assolutamente non fa questo. Sicuramente gli Edonisti Cristiani inseguiamo il nostro interesse e felicità con tutte le nostre forze, ma abbiamo imparato dalla Bibbia che l’interesse di Dio è di ingrandire la sua gloria traboccando la sua misericordia su di noi. Inoltre, l’inseguimento del nostro vero interesse e la nostra vera felicità non sono mai al di sopra di Dio ma sempre in Dio. La più preziosa verità nella Bibbia è che il maggiore interesse di Dio è di glorificare la ricchezza della sua grazia facendo ai peccatori felici in lui. Quando ci umiliamo come bambini piccoli e lasciamo qualunque aria di autosufficienza, e corriamo felicemente verso la gioia dell’abbraccio di nostro Padre, la gloria de la sua grazia è ingrandita e il desiderio della nostra alma è soddisfatto. Nella saggezza di Dio e per grazia di Dio i nostri interessi e la sua gloria sono una sola cosa. I Cristiani Edonisti non sono idolatri quando inseguono queste due cose unite. Una delle più chiare dimostrazioni che la ricerca della nostra gioia e la ricerca della gloria di Dio intendono essere una sola cosa è l’insegnamento di Gesù in preghiera nel vangelo di Giovanni. Le due frasi chiave sono Giovanni 14:13 e 16:24. Una mostra che l’orazione è la ricerca della gloria di Dio. L’altra mostra che la preghiera è la ricerca della nostra gioia. In Giovanni 14:13 Gesù dice: “E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.” In Giovanni 14:24 lui dice: “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” Il proposito finale dell’uomo è glorificare Dio e godere di lui per sempre. E il fatto principale dell’uomo per il quale si preserva l’unità di queste due cose è la preghiera. Pertanto i Cristiani Edonisti che ricercano nella gloria di Dio la completezza della propria gioia saranno soprattutto gente di preghiera. Cosi come un cervo assetato si china per bere nel ruscello, la posizione caratteristica dell’Edonista Cristiano è in ginocchio. Se siamo uguale, il cambio di ritmo l’estate scorsa e l’improvvisa esplosione di attività quest’autunno hanno probabilmente recato molti danni alla disciplina della vostra vita di preghiera. Forse solo avete bisogno che qualcuno vi ricordi la sua importanza e tornerete alla vostra felice rutina di alzarvi presto la mattina o alla meditazione di mezzogiorno o alla preghiera tardi nella notte. Abbiamo bisogno di punti nell’arco dell’anno, dove prendiamo i nostri carichi e riaggiustiamo la nostra rotta. Spero che oggi sia uno di questi giorni nella vostra vita di preghiera. La Preghiera come Ricerca della Gloria di Dio Vediamo più da vicino la preghiera come ricerca de la gloria di Dio, e la preghiera come ricerca della nostra gioia, in quest’ordine. In Giovanni 14:13 Gesù dice: “E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.” Immaginate che siete completamente paralizzati e non potete fare niente per conto vostro tranne che parlare. E immaginate che un amico forte e affidabile vi promette di vivere con voi e fare tutto quello di cui avete bisogno. Come potresti glorificare il vostro amico se uno sconosciuto viene a trovarvi? Potresti dire: “Amico, per favore, alzami un po’ e metti un cuscino dietro di me cosi posso vedere il mio invitato.” “E mi metteresti gli occhiali?” Cosi il vostro invitato vedrebbe dalle vostre richieste che siete impotenti e che il vostro amico è forte e gentile. Voi glorificate il vostro amico avendo bisogno di lui e chiedendogli aiuto e contando su di lui. In Giovanni 15:5 Gesù dice: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.” Perciò siamo davvero paralizzati. Senza Cristo non siamo capaci di fare niente di buono (Romani 7:18). Dio desidera che portiamo frutto- che amiamo persone dentro il regno. Così promette fare per noi (come amico forte e affidabile) quello che non possiamo fare noi stessi. E come lo glorifichiamo? Gesù ci dà la risposta in Giovanni 15:7: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.” Preghiamo. Chiediamo a Dio che faccia per noi mediante Cristo quello che non possiamo fare noi stessi - farci fruttificare. Allora il versetto 8 ci dà la risposta che cercavamo: “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.” Allora, com’è glorificato Dio mediante la preghiera? La preghiera ammettere apertamente che senza Cristo non possiamo fare niente. E la preghiera è allontanarci da noi stessi e andare verso Dio con la fiducia che lui ci darà l’aiuto di cui abbiamo bisogno. La preghiera ci umilia come bisognosi ed esalta Dio come facoltoso. Un altro testo in Giovanni che mostra come la preghiera glorifica Dio è Giovanni 4:9-10. Gesù aveva chiesto a una donna un bicchiere d’acqua: La Samaritana gli disse: Ma "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei, infatti, non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva". Se fosti un marinaio severamente afflitto di scorbuto e un uomo molto generoso salisse a bordo della vostra nave con le tasche gonfie di vitamina C e vi chiedesse una fetta d’arancio, forse gliela daresti, ma se sapesti che è generoso, e che ha con sé quello di cui avete bisogno per stare bene gireresti le carte e gli chiederesti aiuto. Gesù dice alla donna: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto". C’è una correlazione diretta fra il non conoscere bene Gesù e non chiedergli molto. Una mancanza nella nostra vita di preghiera è generalmente la mancanza della conoscenza di Gesù. "Se tu conoscessi chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto". Un cristiano che no prega è come un conduttore di autobus cercando di spingere il suo autobus fuori da un solco da solo perche non sa che Clark Kent è nel suo autobus. "Se tu conoscessi, tu stessa gliene avresti chiesto". Un Cristiano che non prega è come avere un’abitazione tappezzata con buoni regalo di un negozio prestigioso e comprare sempre nel negozio di stracci perche non sappiamo leggere. "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti parla, tu stessa gliene avresti chiesto – TU STESSA GLIENE AVRESTI CHIESTO!". E l’implicazione è che chi chiede – i cristiani che spendono tempo nella preghiera – lo fanno perche vedono che Dio è un gran datore e quel Cristo è saggio e misericordioso e potente oltre misura. Y pertanto la loro preghiera glorifica Cristo e onora suo Padre. Il fine principale dell’uomo è glorificare Dio. Perciò quando ci convertiamo in quello che ci creò per essere, ci convertiamo in gente di preghiera. La Preghiera come Ricerca della nostra Gioia Il fine principale dell’uomo è anche godere di Dio per sempre. E questo ci porta un’altra volta a Giovanni 16:24: “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.“ Non è questo un invito all’Edonismo Cristiano? Procurate la pienezza della vostra gioia! PREGATE! Da questa parola sacra e dall’esperienza possiamo dedurre una semplice regola: Fra i cristiani professanti la mancanza di preghiera produce sempre la mancanza di gioia. Perché? Perché una vita profonda di preghiera ci conduce alla gioia piena e una vita superficiale senza preghiera produce scontento? Gesù ci da almeno due ragioni. Una ce la dà Giovanni 16:20-21. Gesù allerta i suoi discepoli che soffriranno per la sua morte ma che dopo si rallegreranno per la sua resurrezione: “In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete contristati, ma la vostra tristezza sarà mutata in letizia. La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia, per l’allegrezza che sia nata al mondo una creatura umana.”. E così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi torrà la vostra allegrezza” Qual è la fonte della gioia dei discepoli? Risposta: la presenza di Gesù. "Vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà.” Nessun cristiano avrà gioia piena senza una comunione vitale con Gesù Cristo. Conoscerlo e lavorare per lui non sarà sufficiente. Dobbiamo avere una comunione personale, vitale con lui; altrimenti il cristianesimo si tornerà un fardello senza gioia. Nella sua prima lettera Giovanni scrisse: “La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. “Queste cose vi scriviamo perché la vostra gioia sia piena” (1 Giovanni 1:4) La comunione con Gesù condivisa con altri è essenziale per la completezza della gioia. La prima ragione, allora, del perché la preghiera porta alla completezza della gioia è il centro nervoso de la nostra comunione con Gesù. Lui non è qui fisicamente perche possiamo vederlo. Pero nella preghiera parliamo con Lui come se fosse qui. Nella serenità di quei momenti sacri ascoltiamo i suoi pensieri e versiamo in Lui i nostri desideri. Forse Giovanni 15:7 è il riassunto migliore di questa comunione bilaterale: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto.” Quando le parole di Gesù permangono nella nostra mente, ascoltiamo ancora i pensieri del Cristo vivo, perche lui è lo stesso ieri, oggi e per sempre. Di quest’ascolto profondo del cuore viene il linguaggio della preghiera come dolce incenso davanti al trono di Dio. La vita dio preghiera conduce alla pienezza di gioia perche pregare è il centro nervoso della nostra comunione vitale con Gesù. L’altra ragione per la quale la preghiera produce gioia piena è che la preghiera fornisce la forza di fare quello che amiamo fare ma che non possiamo senza l’aiuto di Dio. Il testo dice: “Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” La comunione con Gesù è essenziale per la gioia, ma c’è qualcosa implicito che ci costringe a compartire la sua vita con altri. Un cristiano non può essere felice e tirchio, perche è più benedetto dare che ricevere. Perciò la seconda ragione che la preghiera ci conduce alla gioia piena è che ci dà la forza dell’amore. Se la pompa dell’amore si prosciuga, è perche il tubo della preghiera non è abbastanza profondo. Ricapitolando: La Bibbia chiaramente ci insegna che l’obiettivo di tutto quello che facciamo dovrebbe essere glorificare Dio. Pero ci insegna anche che in tutto quello che facciamo dobbiamo inseguire la nostra gioia piena. Alcuni teologi hanno cercato di separare questi due obiettivi facendo domande come: “Siete disposti a essere condannati per la gloria di Dio?”, ma la Bibbia non ci forza a scegliere fra la gloria di Dio e la nostra gioia. Infatti, ci proibisce di scegliere. E quello che abbiamo visto nel vangelo di Giovanni è che la preghiera, forse più chiaramente che qualunque altra cosa, rappresenta l’unità di queste due ricerche. La preghiera cerca la gioia in comunione con Gesù e nella forza di compartire su vita con altri. E la preghiera cerca la gloria di Dio al trattarlo come serbatoio di speranza. Nella preghiera ammettiamo la nostra povertà e la prosperità di Dio, il nostro fallimento e la sua abbondanza, la nostra miseria e la sua misericordia. Così, la preghiera esalta molto e glorifica Dio precisamente all’inseguire tutto quello che desideriamo in lui e no in noi stessi. “Chiedete e riceverete, che il Padre sia glorificato nel Figlio affinché la vostra gioia sia completa.” Progetto per la Preghiera Chiudo con una seria esortazione. Salvo che mi sbagli, una delle principali ragioni per la quale molti dei figli di Dio non hanno una vita di preghiera significativa, non è perché non la vogliano, ma perché non la pianificano. Se volete prendere una vacanza di quattro settimane, non vi alzate una mattina d’estate e dite: “Sentite, oggi andiamo!” Non avrete niente pronto. Non saprete dove andare. Niente è stato pianificato, ma è così che molti di noi trattano la preghiera. Ci svegliamo ogni giorno e ci rendiamo conto che certo tempo significativo per la preghiera dovrebbe essere parte della nostra vita, ma niente è pronto. Non sappiamo dove andare. Non abbiamo pianificato niente. Né l’ora, né il posto, nel procedimento, e sapete bene quanto me che l’opposto, di pianificare, non è un profondo flusso contagioso e spontaneo di preghiera, L’opposto di pianificare è il solco. Se non pianificate la vacanza, probabilmente rimarrete a casa a guardare la TV. Il flusso naturale, non pianificato di vita spirituale sprofonda nel più basso livello di vitalità. C’è una corsa da correre e una battaglia da combattere. Se volete rinnovamento nella vostra vita di preghiera, dovete pianificarlo per vederlo. La mia semplice esortazione è questa: Vi suggerisco di prendere dieci minuti questo pomeriggio per pensare le vostre priorità e come entra in queste la preghiera. Prende nuove decisioni. Prova una nuova impresa con Dio. Fissa un’ora. Fissa un posto. Sceglie un pezzo delle scritture come guida. Io stesso dovete farlo perche mi sorprese impreparato per lo stress dei giorni frenetici. Tutti abbiamo bisogno di correzioni a metà camino. Fatte questo un grande giorno di ritorno alla preghiera – per la gloria di Dio e per la pienezza della vostra gioia.
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Giovanni 16:24
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“Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.”
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Qualche volta si chiede agli Edonisti Cristiani: Sei disposto a essere condannato per la gloria di Dio? Cioè, saresti disposti a rinunciare alla gioia se facendo questo Dio fosse più glorificato? Il punto della domanda è mettere agli Edonisti Cristiani tra l’incudine e il martello. Se diciamo di no, non siamo disposti a essere condannati per la gloria di Dio, allora sembra che mettiamo la nostra felicità sopra la gloria di Dio. Se diciamo di sì, siamo disposti a essere condannati per la Gloria di Dio, allora cesseremmo di essere Edonisti Cristiani perché abbiamo smesso di cercare la gioia.
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'''Supposizioni Non Bibliche Sul inferno e Dio '''
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Quest’attacco all’Edonismo Cristiano fallisce perche la domanda che si porre assumerebbe due cose che non sono vere: una sull’inferno e l’altra su Dio. Quando il critico chiede: “Sei disposto ad andare all’inferno per la gloria di Dio?”, non percepisce che se rispondiamo di sì alla sua domanda, significa che il nostro più profondo desiderio è vedere Dio glorificato tramite la nostra vita e morte. Perciò, se dovessimo andare all’inferno perche Dio fosse glorificato, l’inferno sarebbe il cammino per soddisfare il nostro più profondo desiderio. Allora l’inferno non sarebbe più l’inferno. Biblicamente l’inferno significa una totale, irreversibile miseria senza nessuna soddisfazione. Perciò la domanda del critico è costruita su una supposizione non biblica sull’inferno.
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Inoltre, è costruita su una supposizione non biblica su Dio. La domanda presume che Dio condannerebbe a una persona che è disposta a essere condannata per la gloria di Dio. Questa supposizione è interamente non biblica. L’impegno giusto di Dio di sostenere il valore della sua gloria significa che lui sosterrà anche coloro che la valorizzano sopra ogni cosa. Il Dio de la Bibbia non può condannare una persona che ama la sua gloria abbastanza da essere condannato. E cosi la domanda: “Sei disposto a essere condannato per la gloria di Dio?” è un’offesa contro la rettitudine di Dio. Ci obbliga a considerare una possibilità dove Dio sarebbe ingiusto se la realizzerà. Non dovrebbe neanche formularsi tale domanda perche la visione dell’inferno e di Dio è contraria alla rivelazione biblica.
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Inoltre, l’Edonismo Cristiano realmente non è il nemico che il critico insegue. Insegue alle persone che mettono il proprio interesse davanti all’interesse di Dio, e che mettono la propria felicità sopra la gloria di Dio, ma l’Edonismo Cristiano assolutamente non fa questo. Sicuramente gli Edonisti Cristiani inseguiamo il nostro interesse e felicità con tutte le nostre forze, ma abbiamo imparato dalla Bibbia che l’interesse di Dio è di ingrandire la sua gloria traboccando la sua misericordia su di noi. Inoltre, l’inseguimento del nostro vero interesse e la nostra vera felicità non sono mai al di sopra di Dio ma sempre in Dio. La più preziosa verità nella Bibbia è che il maggiore interesse di Dio è di glorificare la ricchezza della sua grazia facendo ai peccatori felici in lui. Quando ci umiliamo come bambini piccoli e lasciamo qualunque aria di autosufficienza, e corriamo felicemente verso la gioia dell’abbraccio di nostro Padre, la gloria de la sua grazia è ingrandita e il desiderio della nostra alma è soddisfatto. Nella saggezza di Dio e per grazia di Dio i nostri interessi e la sua gloria sono una sola cosa. I Cristiani Edonisti non sono idolatri quando inseguono queste due cose unite.
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Una delle più chiare dimostrazioni che la ricerca della nostra gioia e la ricerca della gloria di Dio intendono essere una sola cosa è l’insegnamento di Gesù in preghiera nel vangelo di Giovanni. Le due frasi chiave sono Giovanni 14:13 e 16:24. Una mostra che l’orazione è la ricerca della gloria di Dio. L’altra mostra che la preghiera è la ricerca della nostra gioia. In Giovanni 14:13 Gesù dice: “E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.” In Giovanni 14:24 lui dice: “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” Il proposito finale dell’uomo è glorificare Dio e godere di lui per sempre. E il fatto principale dell’uomo per il quale si preserva l’unità di queste due cose è la preghiera. Pertanto i Cristiani Edonisti che ricercano nella gloria di Dio la completezza della propria gioia saranno soprattutto gente di preghiera. Cosi come un cervo assetato si china per bere nel ruscello, la posizione caratteristica dell’Edonista Cristiano è in ginocchio.
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Se siamo uguale, il cambio di ritmo l’estate scorsa e l’improvvisa esplosione di attività quest’autunno hanno probabilmente recato molti danni alla disciplina della vostra vita di preghiera. Forse solo avete bisogno che qualcuno vi ricordi la sua importanza e tornerete alla vostra felice rutina di alzarvi presto la mattina o alla meditazione di mezzogiorno o alla preghiera tardi nella notte. Abbiamo bisogno di punti nell’arco dell’anno, dove prendiamo i nostri carichi e riaggiustiamo la nostra rotta. Spero che oggi sia uno di questi giorni nella vostra vita di preghiera.
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'''La Preghiera come Ricerca della Gloria di Dio '''
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Vediamo più da vicino la preghiera come ricerca de la gloria di Dio, e la preghiera come ricerca della nostra gioia, in quest’ordine. In Giovanni 14:13 Gesù dice: “E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.” Immaginate che siete completamente paralizzati e non potete fare niente per conto vostro tranne che parlare. E immaginate che un amico forte e affidabile vi promette di vivere con voi e fare tutto quello di cui avete bisogno. Come potresti glorificare il vostro amico se uno sconosciuto viene a trovarvi? Potresti dire: “Amico, per favore, alzami un po’ e metti un cuscino dietro di me cosi posso vedere il mio invitato.” “E mi metteresti gli occhiali?” Cosi il vostro invitato vedrebbe dalle vostre richieste che siete impotenti e che il vostro amico è forte e gentile. Voi glorificate il vostro amico avendo bisogno di lui e chiedendogli aiuto e contando su di lui.
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In Giovanni 15:5 Gesù dice: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.” Perciò siamo davvero paralizzati. Senza Cristo non siamo capaci di fare niente di buono (Romani 7:18). Dio desidera che portiamo frutto- che amiamo persone dentro il regno. Così promette fare per noi (come amico forte e affidabile) quello che non possiamo fare noi stessi. E come lo glorifichiamo? Gesù ci dà la risposta in Giovanni 15:7: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.” Preghiamo. Chiediamo a Dio che faccia per noi mediante Cristo quello che non possiamo fare noi stessi - farci fruttificare. Allora il versetto 8 ci dà la risposta che cercavamo: “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.” Allora, com’è glorificato Dio mediante la preghiera? La preghiera ammettere apertamente che senza Cristo non possiamo fare niente. E la preghiera è allontanarci da noi stessi e andare verso Dio con la fiducia che lui ci darà l’aiuto di cui abbiamo bisogno. La preghiera ci umilia come bisognosi ed esalta Dio come facoltoso.
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Un altro testo in Giovanni che mostra come la preghiera glorifica Dio è Giovanni 4:9-10. Gesù aveva chiesto a una donna un bicchiere d’acqua: La Samaritana gli disse: Ma "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei, infatti, non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".
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Se fosti un marinaio severamente afflitto di scorbuto e un uomo molto generoso salisse a bordo della vostra nave con le tasche gonfie di vitamina C e vi chiedesse una fetta d’arancio, forse gliela daresti, ma se sapesti che è generoso, e che ha con sé quello di cui avete bisogno per stare bene gireresti le carte e gli chiederesti aiuto.
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Gesù dice alla donna: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto". C’è una correlazione diretta fra il non conoscere bene Gesù e non chiedergli molto. Una mancanza nella nostra vita di preghiera è generalmente la mancanza della conoscenza di Gesù. "Se tu conoscessi chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto". Un cristiano che no prega è come un conduttore di autobus cercando di spingere il suo autobus fuori da un solco da solo perche non sa che Clark Kent è nel suo autobus. "Se tu conoscessi, tu stessa gliene avresti chiesto". Un Cristiano che non prega è come avere un’abitazione tappezzata con buoni regalo di un negozio prestigioso e comprare sempre nel negozio di stracci perche non sappiamo leggere. "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti parla, tu stessa gliene avresti chiesto – TU STESSA GLIENE AVRESTI CHIESTO!"
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E l’implicazione è che chi chiede – i cristiani che spendono tempo nella preghiera – lo fanno perche vedono che Dio è un gran datore e quel Cristo è saggio e misericordioso e potente oltre misura. Y pertanto la loro preghiera glorifica Cristo e onora suo Padre. Il fine principale dell’uomo è glorificare Dio. Perciò quando ci convertiamo in quello che ci creò per essere, ci convertiamo in gente di preghiera.
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'''La Preghiera come Ricerca della nostra Gioia'''
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Il fine principale dell’uomo è anche godere di Dio per sempre. E questo ci porta un’altra volta a Giovanni 16:24: “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.“ Non è questo un invito all’Edonismo Cristiano? Procurate la pienezza della vostra gioia! PREGATE! Da questa parola sacra e dall’esperienza possiamo dedurre una semplice regola: Fra i cristiani professanti ''la mancanza di preghiera produce sempre la mancanza di gioia''. Perché? Perché una vita profonda di preghiera ci conduce alla gioia piena e una vita superficiale senza preghiera produce scontento? Gesù ci da almeno due ragioni.
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Una ce la dà Giovanni 16:20-21. Gesù allerta i suoi discepoli che soffriranno per la sua morte ma che dopo si rallegreranno per la sua resurrezione: “In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete contristati, ma la vostra tristezza sarà mutata in letizia. La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia, per l’allegrezza che sia nata al mondo una creatura umana.”. E così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi torrà la vostra allegrezza” Qual è la fonte della gioia dei discepoli? Risposta: la presenza di Gesù. "Vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà.”
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Nessun cristiano avrà gioia piena senza una comunione vitale con Gesù Cristo. Conoscerlo e lavorare per lui non sarà sufficiente. Dobbiamo avere una comunione personale, vitale con lui; altrimenti il cristianesimo si tornerà un fardello senza gioia. Nella sua prima lettera Giovanni scrisse: “La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. “Queste cose vi scriviamo perché la vostra gioia sia piena” (1 Giovanni 1:4) La comunione con Gesù condivisa con altri è essenziale per la completezza della gioia.
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La prima ragione, allora, del perché la preghiera porta alla completezza della gioia è il centro nervoso de la nostra comunione con Gesù. Lui non è qui fisicamente perche possiamo vederlo. Pero nella preghiera parliamo con Lui come se fosse qui. Nella serenità di quei momenti sacri ascoltiamo i suoi pensieri e versiamo in Lui i nostri desideri. Forse Giovanni 15:7 è il riassunto migliore di questa comunione bilaterale: “Se dimorate in me ''e le mie parole'' dimorano in voi, ''domandate'' quel che volete e vi sarà fatto.” Quando le parole di Gesù permangono nella nostra mente, ascoltiamo ancora i pensieri del Cristo vivo, perche lui è lo stesso ieri, oggi e per sempre. Di quest’ascolto profondo del cuore viene il linguaggio della preghiera come dolce incenso davanti al trono di Dio. La vita dio preghiera conduce alla pienezza di gioia perche pregare è il centro nervoso della nostra comunione vitale con Gesù.
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L’altra ragione per la quale la preghiera produce gioia piena è che la preghiera fornisce la forza di fare quello che amiamo fare ma che non possiamo senza l’aiuto di Dio. Il testo dice: “Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” La comunione con Gesù è essenziale per la gioia, ma c’è qualcosa implicito che ci costringe a compartire la sua vita con altri. Un cristiano non può essere felice e tirchio, perche è più benedetto dare che ricevere. Perciò la seconda ragione che la preghiera ci conduce alla gioia piena è che ci dà la forza dell’amore. Se la pompa dell’amore si prosciuga, è perche il tubo della preghiera non è abbastanza profondo.
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Ricapitolando: La Bibbia chiaramente ci insegna che l’obiettivo di tutto quello che facciamo dovrebbe essere glorificare Dio. Pero ci insegna anche che in tutto quello che facciamo dobbiamo inseguire la nostra gioia piena. Alcuni teologi hanno cercato di separare questi due obiettivi facendo domande come: “Siete disposti a essere condannati per la gloria di Dio?”, ma la Bibbia non ci forza a scegliere fra la gloria di Dio e la nostra gioia. Infatti, ci proibisce di scegliere. E quello che abbiamo visto nel vangelo di Giovanni è che la ''preghiera'', forse più chiaramente che qualunque altra cosa, rappresenta l’unità di queste due ricerche. La preghiera cerca la gioia in comunione con Gesù e nella forza di compartire su vita con altri. E la preghiera cerca la gloria di Dio al trattarlo come serbatoio di speranza. Nella preghiera ammettiamo la nostra povertà e la prosperità di Dio, il nostro fallimento e la sua abbondanza, la nostra miseria e la sua misericordia. Così, la preghiera esalta molto e glorifica Dio precisamente all’inseguire tutto quello che desideriamo in lui e no in noi stessi. “Chiedete e riceverete, che il Padre sia glorificato nel Figlio affinché la vostra gioia sia completa.”
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'''Progetto per la Preghiera '''
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Chiudo con una seria esortazione. Salvo che mi sbagli, una delle principali ragioni per la quale molti dei figli di Dio non hanno una vita di preghiera significativa, non è perché non la vogliano, ma perché non la pianificano. Se volete prendere una vacanza di quattro settimane, non vi alzate una mattina d’estate e dite: “Sentite, oggi andiamo!” Non avrete niente pronto. Non saprete dove andare. Niente è stato pianificato, ma è così che molti di noi trattano la preghiera. Ci svegliamo ogni giorno e ci rendiamo conto che certo tempo significativo per la preghiera dovrebbe essere parte della nostra vita, ma niente è pronto. Non sappiamo dove andare. Non abbiamo pianificato niente. Né l’ora, né il posto, nel procedimento, e sapete bene quanto me che l’opposto, di pianificare, non è un profondo flusso contagioso e spontaneo di preghiera, L’opposto di pianificare è il solco. Se non pianificate la vacanza, probabilmente rimarrete a casa a guardare la TV. Il flusso naturale, non pianificato di vita spirituale sprofonda nel più basso livello di vitalità. C’è una corsa da correre e una battaglia da combattere. Se volete rinnovamento nella vostra vita di preghiera, dovete pianificarlo per vederlo.
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La mia semplice esortazione è questa: Vi suggerisco di prendere dieci minuti questo pomeriggio per pensare le vostre priorità e come entra in queste la preghiera. Prende nuove decisioni. Prova una nuova impresa con Dio. Fissa un’ora. Fissa un posto. Sceglie un pezzo delle scritture come guida. Io stesso dovete farlo perche mi sorprese impreparato per lo stress dei giorni frenetici. Tutti abbiamo bisogno di correzioni a metà camino. Fatte questo un grande giorno di ritorno alla preghiera – per la gloria di Dio e per la pienezza della vostra gioia.

Versione corrente delle 20:01, 10 nov 2009

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English: Prayer: The Power of Christian Hedonism

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Di John Piper su l'edonismo cristiano
Una parte della serie Desiring God

Traduzione di Maria Lorena Rojas Navarrete

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Giovanni 16:24

“Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.”

Qualche volta si chiede agli Edonisti Cristiani: Sei disposto a essere condannato per la gloria di Dio? Cioè, saresti disposti a rinunciare alla gioia se facendo questo Dio fosse più glorificato? Il punto della domanda è mettere agli Edonisti Cristiani tra l’incudine e il martello. Se diciamo di no, non siamo disposti a essere condannati per la gloria di Dio, allora sembra che mettiamo la nostra felicità sopra la gloria di Dio. Se diciamo di sì, siamo disposti a essere condannati per la Gloria di Dio, allora cesseremmo di essere Edonisti Cristiani perché abbiamo smesso di cercare la gioia.

Supposizioni Non Bibliche Sul inferno e Dio

Quest’attacco all’Edonismo Cristiano fallisce perche la domanda che si porre assumerebbe due cose che non sono vere: una sull’inferno e l’altra su Dio. Quando il critico chiede: “Sei disposto ad andare all’inferno per la gloria di Dio?”, non percepisce che se rispondiamo di sì alla sua domanda, significa che il nostro più profondo desiderio è vedere Dio glorificato tramite la nostra vita e morte. Perciò, se dovessimo andare all’inferno perche Dio fosse glorificato, l’inferno sarebbe il cammino per soddisfare il nostro più profondo desiderio. Allora l’inferno non sarebbe più l’inferno. Biblicamente l’inferno significa una totale, irreversibile miseria senza nessuna soddisfazione. Perciò la domanda del critico è costruita su una supposizione non biblica sull’inferno.

Inoltre, è costruita su una supposizione non biblica su Dio. La domanda presume che Dio condannerebbe a una persona che è disposta a essere condannata per la gloria di Dio. Questa supposizione è interamente non biblica. L’impegno giusto di Dio di sostenere il valore della sua gloria significa che lui sosterrà anche coloro che la valorizzano sopra ogni cosa. Il Dio de la Bibbia non può condannare una persona che ama la sua gloria abbastanza da essere condannato. E cosi la domanda: “Sei disposto a essere condannato per la gloria di Dio?” è un’offesa contro la rettitudine di Dio. Ci obbliga a considerare una possibilità dove Dio sarebbe ingiusto se la realizzerà. Non dovrebbe neanche formularsi tale domanda perche la visione dell’inferno e di Dio è contraria alla rivelazione biblica.

I Nostri Interessi e la Gloria di Dio Sono Una Sola Cosa

Inoltre, l’Edonismo Cristiano realmente non è il nemico che il critico insegue. Insegue alle persone che mettono il proprio interesse davanti all’interesse di Dio, e che mettono la propria felicità sopra la gloria di Dio, ma l’Edonismo Cristiano assolutamente non fa questo. Sicuramente gli Edonisti Cristiani inseguiamo il nostro interesse e felicità con tutte le nostre forze, ma abbiamo imparato dalla Bibbia che l’interesse di Dio è di ingrandire la sua gloria traboccando la sua misericordia su di noi. Inoltre, l’inseguimento del nostro vero interesse e la nostra vera felicità non sono mai al di sopra di Dio ma sempre in Dio. La più preziosa verità nella Bibbia è che il maggiore interesse di Dio è di glorificare la ricchezza della sua grazia facendo ai peccatori felici in lui. Quando ci umiliamo come bambini piccoli e lasciamo qualunque aria di autosufficienza, e corriamo felicemente verso la gioia dell’abbraccio di nostro Padre, la gloria de la sua grazia è ingrandita e il desiderio della nostra alma è soddisfatto. Nella saggezza di Dio e per grazia di Dio i nostri interessi e la sua gloria sono una sola cosa. I Cristiani Edonisti non sono idolatri quando inseguono queste due cose unite.

Una delle più chiare dimostrazioni che la ricerca della nostra gioia e la ricerca della gloria di Dio intendono essere una sola cosa è l’insegnamento di Gesù in preghiera nel vangelo di Giovanni. Le due frasi chiave sono Giovanni 14:13 e 16:24. Una mostra che l’orazione è la ricerca della gloria di Dio. L’altra mostra che la preghiera è la ricerca della nostra gioia. In Giovanni 14:13 Gesù dice: “E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.” In Giovanni 14:24 lui dice: “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” Il proposito finale dell’uomo è glorificare Dio e godere di lui per sempre. E il fatto principale dell’uomo per il quale si preserva l’unità di queste due cose è la preghiera. Pertanto i Cristiani Edonisti che ricercano nella gloria di Dio la completezza della propria gioia saranno soprattutto gente di preghiera. Cosi come un cervo assetato si china per bere nel ruscello, la posizione caratteristica dell’Edonista Cristiano è in ginocchio.

Se siamo uguale, il cambio di ritmo l’estate scorsa e l’improvvisa esplosione di attività quest’autunno hanno probabilmente recato molti danni alla disciplina della vostra vita di preghiera. Forse solo avete bisogno che qualcuno vi ricordi la sua importanza e tornerete alla vostra felice rutina di alzarvi presto la mattina o alla meditazione di mezzogiorno o alla preghiera tardi nella notte. Abbiamo bisogno di punti nell’arco dell’anno, dove prendiamo i nostri carichi e riaggiustiamo la nostra rotta. Spero che oggi sia uno di questi giorni nella vostra vita di preghiera.

La Preghiera come Ricerca della Gloria di Dio

Vediamo più da vicino la preghiera come ricerca de la gloria di Dio, e la preghiera come ricerca della nostra gioia, in quest’ordine. In Giovanni 14:13 Gesù dice: “E qualunque cosa chiederete nel nome mio la farò, affinché il Padre sia glorificato nel Figlio.” Immaginate che siete completamente paralizzati e non potete fare niente per conto vostro tranne che parlare. E immaginate che un amico forte e affidabile vi promette di vivere con voi e fare tutto quello di cui avete bisogno. Come potresti glorificare il vostro amico se uno sconosciuto viene a trovarvi? Potresti dire: “Amico, per favore, alzami un po’ e metti un cuscino dietro di me cosi posso vedere il mio invitato.” “E mi metteresti gli occhiali?” Cosi il vostro invitato vedrebbe dalle vostre richieste che siete impotenti e che il vostro amico è forte e gentile. Voi glorificate il vostro amico avendo bisogno di lui e chiedendogli aiuto e contando su di lui.

In Giovanni 15:5 Gesù dice: “Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me ed io in lui, fa molto frutto, perché senza di me non potete far nulla.” Perciò siamo davvero paralizzati. Senza Cristo non siamo capaci di fare niente di buono (Romani 7:18). Dio desidera che portiamo frutto- che amiamo persone dentro il regno. Così promette fare per noi (come amico forte e affidabile) quello che non possiamo fare noi stessi. E come lo glorifichiamo? Gesù ci dà la risposta in Giovanni 15:7: “Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quel che volete e vi sarà dato.” Preghiamo. Chiediamo a Dio che faccia per noi mediante Cristo quello che non possiamo fare noi stessi - farci fruttificare. Allora il versetto 8 ci dà la risposta che cercavamo: “In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli.” Allora, com’è glorificato Dio mediante la preghiera? La preghiera ammettere apertamente che senza Cristo non possiamo fare niente. E la preghiera è allontanarci da noi stessi e andare verso Dio con la fiducia che lui ci darà l’aiuto di cui abbiamo bisogno. La preghiera ci umilia come bisognosi ed esalta Dio come facoltoso.

Un altro testo in Giovanni che mostra come la preghiera glorifica Dio è Giovanni 4:9-10. Gesù aveva chiesto a una donna un bicchiere d’acqua: La Samaritana gli disse: Ma "Come mai tu, che sei Giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?". I Giudei, infatti, non mantengono buone relazioni con i Samaritani. Gesù le rispose: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto ed egli ti avrebbe dato acqua viva".

Se fosti un marinaio severamente afflitto di scorbuto e un uomo molto generoso salisse a bordo della vostra nave con le tasche gonfie di vitamina C e vi chiedesse una fetta d’arancio, forse gliela daresti, ma se sapesti che è generoso, e che ha con sé quello di cui avete bisogno per stare bene gireresti le carte e gli chiederesti aiuto.

Gesù dice alla donna: "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto". C’è una correlazione diretta fra il non conoscere bene Gesù e non chiedergli molto. Una mancanza nella nostra vita di preghiera è generalmente la mancanza della conoscenza di Gesù. "Se tu conoscessi chi è colui che ti dice: "Dammi da bere!", tu stessa gliene avresti chiesto". Un cristiano che no prega è come un conduttore di autobus cercando di spingere il suo autobus fuori da un solco da solo perche non sa che Clark Kent è nel suo autobus. "Se tu conoscessi, tu stessa gliene avresti chiesto". Un Cristiano che non prega è come avere un’abitazione tappezzata con buoni regalo di un negozio prestigioso e comprare sempre nel negozio di stracci perche non sappiamo leggere. "Se tu conoscessi il dono di Dio e chi è colui che ti parla, tu stessa gliene avresti chiesto – TU STESSA GLIENE AVRESTI CHIESTO!"

E l’implicazione è che chi chiede – i cristiani che spendono tempo nella preghiera – lo fanno perche vedono che Dio è un gran datore e quel Cristo è saggio e misericordioso e potente oltre misura. Y pertanto la loro preghiera glorifica Cristo e onora suo Padre. Il fine principale dell’uomo è glorificare Dio. Perciò quando ci convertiamo in quello che ci creò per essere, ci convertiamo in gente di preghiera.

La Preghiera come Ricerca della nostra Gioia

Il fine principale dell’uomo è anche godere di Dio per sempre. E questo ci porta un’altra volta a Giovanni 16:24: “Fino ad ora non avete chiesto nulla nel nome mio; chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.“ Non è questo un invito all’Edonismo Cristiano? Procurate la pienezza della vostra gioia! PREGATE! Da questa parola sacra e dall’esperienza possiamo dedurre una semplice regola: Fra i cristiani professanti la mancanza di preghiera produce sempre la mancanza di gioia. Perché? Perché una vita profonda di preghiera ci conduce alla gioia piena e una vita superficiale senza preghiera produce scontento? Gesù ci da almeno due ragioni.

Una ce la dà Giovanni 16:20-21. Gesù allerta i suoi discepoli che soffriranno per la sua morte ma che dopo si rallegreranno per la sua resurrezione: “In verità, in verità vi dico che voi piangerete e farete cordoglio, e il mondo si rallegrerà. Voi sarete contristati, ma la vostra tristezza sarà mutata in letizia. La donna, quando partorisce, è in dolore, perché è venuta la sua ora; ma quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più dell’angoscia, per l’allegrezza che sia nata al mondo una creatura umana.”. E così anche voi siete ora nel dolore; ma io vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno vi torrà la vostra allegrezza” Qual è la fonte della gioia dei discepoli? Risposta: la presenza di Gesù. "Vi vedrò di nuovo, e il vostro cuore si rallegrerà.”

Nessun cristiano avrà gioia piena senza una comunione vitale con Gesù Cristo. Conoscerlo e lavorare per lui non sarà sufficiente. Dobbiamo avere una comunione personale, vitale con lui; altrimenti il cristianesimo si tornerà un fardello senza gioia. Nella sua prima lettera Giovanni scrisse: “La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. “Queste cose vi scriviamo perché la vostra gioia sia piena” (1 Giovanni 1:4) La comunione con Gesù condivisa con altri è essenziale per la completezza della gioia.

La prima ragione, allora, del perché la preghiera porta alla completezza della gioia è il centro nervoso de la nostra comunione con Gesù. Lui non è qui fisicamente perche possiamo vederlo. Pero nella preghiera parliamo con Lui come se fosse qui. Nella serenità di quei momenti sacri ascoltiamo i suoi pensieri e versiamo in Lui i nostri desideri. Forse Giovanni 15:7 è il riassunto migliore di questa comunione bilaterale: “Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quel che volete e vi sarà fatto.” Quando le parole di Gesù permangono nella nostra mente, ascoltiamo ancora i pensieri del Cristo vivo, perche lui è lo stesso ieri, oggi e per sempre. Di quest’ascolto profondo del cuore viene il linguaggio della preghiera come dolce incenso davanti al trono di Dio. La vita dio preghiera conduce alla pienezza di gioia perche pregare è il centro nervoso della nostra comunione vitale con Gesù.

L’altra ragione per la quale la preghiera produce gioia piena è che la preghiera fornisce la forza di fare quello che amiamo fare ma che non possiamo senza l’aiuto di Dio. Il testo dice: “Chiedete e riceverete, affinché la vostra gioia sia completa.” La comunione con Gesù è essenziale per la gioia, ma c’è qualcosa implicito che ci costringe a compartire la sua vita con altri. Un cristiano non può essere felice e tirchio, perche è più benedetto dare che ricevere. Perciò la seconda ragione che la preghiera ci conduce alla gioia piena è che ci dà la forza dell’amore. Se la pompa dell’amore si prosciuga, è perche il tubo della preghiera non è abbastanza profondo.

Ricapitolando: La Bibbia chiaramente ci insegna che l’obiettivo di tutto quello che facciamo dovrebbe essere glorificare Dio. Pero ci insegna anche che in tutto quello che facciamo dobbiamo inseguire la nostra gioia piena. Alcuni teologi hanno cercato di separare questi due obiettivi facendo domande come: “Siete disposti a essere condannati per la gloria di Dio?”, ma la Bibbia non ci forza a scegliere fra la gloria di Dio e la nostra gioia. Infatti, ci proibisce di scegliere. E quello che abbiamo visto nel vangelo di Giovanni è che la preghiera, forse più chiaramente che qualunque altra cosa, rappresenta l’unità di queste due ricerche. La preghiera cerca la gioia in comunione con Gesù e nella forza di compartire su vita con altri. E la preghiera cerca la gloria di Dio al trattarlo come serbatoio di speranza. Nella preghiera ammettiamo la nostra povertà e la prosperità di Dio, il nostro fallimento e la sua abbondanza, la nostra miseria e la sua misericordia. Così, la preghiera esalta molto e glorifica Dio precisamente all’inseguire tutto quello che desideriamo in lui e no in noi stessi. “Chiedete e riceverete, che il Padre sia glorificato nel Figlio affinché la vostra gioia sia completa.”

Progetto per la Preghiera

Chiudo con una seria esortazione. Salvo che mi sbagli, una delle principali ragioni per la quale molti dei figli di Dio non hanno una vita di preghiera significativa, non è perché non la vogliano, ma perché non la pianificano. Se volete prendere una vacanza di quattro settimane, non vi alzate una mattina d’estate e dite: “Sentite, oggi andiamo!” Non avrete niente pronto. Non saprete dove andare. Niente è stato pianificato, ma è così che molti di noi trattano la preghiera. Ci svegliamo ogni giorno e ci rendiamo conto che certo tempo significativo per la preghiera dovrebbe essere parte della nostra vita, ma niente è pronto. Non sappiamo dove andare. Non abbiamo pianificato niente. Né l’ora, né il posto, nel procedimento, e sapete bene quanto me che l’opposto, di pianificare, non è un profondo flusso contagioso e spontaneo di preghiera, L’opposto di pianificare è il solco. Se non pianificate la vacanza, probabilmente rimarrete a casa a guardare la TV. Il flusso naturale, non pianificato di vita spirituale sprofonda nel più basso livello di vitalità. C’è una corsa da correre e una battaglia da combattere. Se volete rinnovamento nella vostra vita di preghiera, dovete pianificarlo per vederlo.

La mia semplice esortazione è questa: Vi suggerisco di prendere dieci minuti questo pomeriggio per pensare le vostre priorità e come entra in queste la preghiera. Prende nuove decisioni. Prova una nuova impresa con Dio. Fissa un’ora. Fissa un posto. Sceglie un pezzo delle scritture come guida. Io stesso dovete farlo perche mi sorprese impreparato per lo stress dei giorni frenetici. Tutti abbiamo bisogno di correzioni a metà camino. Fatte questo un grande giorno di ritorno alla preghiera – per la gloria di Dio e per la pienezza della vostra gioia.