Il Messaggero

Da Libri e Sermoni Biblici.

Versione delle 18:57, 16 feb 2011, autore: Pcain (Discussione | contributi)
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Di R.C. Sproul su La Bibbia
Una parte della serie Article

Traduzione di Micol Briziobello

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Il logo onnipresente che appare sulla decorazione della vetrina di quasi tutti i negozi di fiori in America, indicante il servizio di F.T.D. (consegna veloce di fiori), ritrae l'immagine della divinità mitologica chiamata dai romani Mercurio e dai greci Hermes. Mercurio (o Ermete) è rappresentato con le ali sul suo elmetto e ai piedi. Queste ali sono state utilizzate per indicare la velocità sovrumana, un attributo necessario per la divinità che é considerata come il "messaggero degli dei".

Il termine "ermeneutica" contiene la stessa radice che viene usata per il nome del corrispettivo greco di Mercurio, Hermes. La radice fa riferimento alla consegna di un "messaggio". Quando leggiamo la Bibbia, non pensiamo di imbatterci nella saggezza olimpica di Zeus o Giove ma nella stessa Parola di Dio Altissimo. La Bibbia è la parola divina, o "messaggio" di Dio. E’ il messaggio di Dio, perché appartiene a Dio e viene da Dio. Il Cristianesimo ortodosso afferma l'infallibilità del messaggio divino e l'ispirazione degli autori umani usati da Dio per diffondere quel messaggio. I profeti e gli apostoli non hanno dato origine al messaggio, essi sono stati soltanto i diffusori del messaggio, o i messaggeri che Dio ha nominato. (E' ironico che l'apostolo Paolo una volta sia stato scambiato per Hermes stesso.)

Il problema che dobbiamo affrontare con l’interpretazione biblica è che se il messaggio è infallibile e i messaggeri sono ispirati, i destinatari del messaggio non sono né infallibili né ispirati (a meno che non si creda nell’infallibilità della chiesa - che sposta soltanto il problema di un passo più in la). Prima o poi il messaggio arriva a noi, e siamo in grado di fraintendere il messaggio e i messaggeri.

Questo è il motivo per cui abbiamo una scienza chiamata ermeneutica - per aiutarci a ottenere la corretta interpretazione del messaggio biblico. Nota che ho detto l'interpretazione corretta, non una interpretazione corretta. Ho usato l'articolo determinativo, piuttosto che l'articolo indeterminativo. La mia ipotesi é che se ci possono essere 1000 applicazioni di un determinato testo, vi puo’ essere solo un significato corretto. Diciamo questo perché non crediamo che la Bibbia sia un naso di cera capace di essere formato o identificato in una figura a seconda del capriccio soggettivo del lettore.

L’ermeneutica classica ricerca il senso oggettivo della Scrittura prima che esso possa essere correttamente applicato all’oggetto della lettura. Negli ultimi decenni, la questione del significato oggettivo è diventato un problema enorme tra gli studiosi biblici. Allo stato attuale, una guerra ermeneutica è condotta su questo aspetto. Rudolf Bultman, per esempio, ha sostenuto che la scoperta del significato oggettivo della Bibbia non solo non sia possibile, ma non sia nemmeno auspicabile. Qui le influenze della filosofia esistenziale e soggettiva hanno portato via il corpo della Scrittura, e non sappiamo dove l'abbiano deposto.

La Riforma ha messo l'accento sulla ricerca del senso letterale della Bibbia. Questo principio è spesso gravemente frainteso. Cio’ che Lutero intende per literalis sensus (senso letterale) della Scrittura è che la Bibbia deve essere capita e interpretata come letteratura. Si tratta di un messaggio scritto che comprende una grande varietà di forme letterarie e dispositivi. Esso contiene narrazioni storiche, lettere (Epistole), poesia, ecc…Si avvale di impersonificazione, similitudini, aforismi, proverbi, sermoni, iperbole, e simili. Per interpretare la Bibbia ", letteralmente" si deve trattare il racconto come racconto, la poesia come poesia, la didattica come didattica, il proverbio come proverbio, ecc

Imporre le regole letterarie della poesia alla narrativa storica o le regole della narrazione alla poesia vuol dire distorcere il significato del testo. A questo proposito, la Bibbia, anche se non è come qualsiasi altro libro rispetto alla sua ispirazione e all’origine divina, deve essere letta come un qualsiasi altro libro. L'ispirazione dello Spirito Santo non trasforma un sostantivo in un verbo o la voce attiva nella voce passiva o un congiuntivo in un indicativo. L'essere responsabile nell’interpretazione della Scrittura richiede che si imparino i rudimenti della grammatica e dell’interpretazione letteraria.

Nonostante la Bibbia sia stata tradotta in una moltitudine di lingue, è importante ricordare che non esiste una traduzione esattamente conforme parola per parola alla versione originale ebraica e greca della Bibbia. È per questo che molti, se non la maggior parte, dei seminari richiedono lo studio delle lingue originali della Bibbia. La Bibbia è stata scritta anche in un contesto storico. Per lo studente corretto della Scrittura, é utile sapere qualcosa del contesto storico in cui fu scritta la Bibbia stessa. Questo ci consente di proteggerci dalla tendenza a leggere il nostro stesso contesto culturale e storico nel testo della Bibbia. Siamo separati culturalmente, storicamente e linguisticamente da migliaia di anni dai testi originali della Bibbia.

Un altro problema che incontriamo nell’interpretazione della Bibbia è un problema logico. Anche se abbiamo padronanza delle lingue antiche, in termini di vocabolario e grammatica, e diventiamo studenti esperti di storia antica e di cultura, questo non garantisce che interpreteremo la Bibbia con precisione. Una delle cause più frequenti di errata interpretazione della Scrittura è la realizzazione di inferenze illegittime dai testi. Cioè, facciamo degli errori di logica, traendo conclusioni gratuite da quello che leggiamo.

Le regole rudimentali di logica e deduzione logica dal testo sono di vitale importanza per una interpretazione molto buona. Per esempio, abbiamo bisogno di conoscere la differenza tra un’inferenza possibile e un'inferenza necessaria. Lascia che mi spieghi. Gesù nel suo corpo risorto aveva la capacità di passare attraverso oggetti solidi come porte? Da come rispondete a questa domanda può dipendere il modo in cui cogliete il significato del racconto biblico di Gesù che apparve ai suoi discepoli nel Cenacolo, dove erano riuniti.

Il racconto ci dice che la porta fu chiusa "per paura dei Giudei." Lo scopo dell’aggiunta di questo dettaglio della porta serviva all’autore per dirci qualcosa sullo status del corpo risorto di Gesù o era quello di richiamare l’attenzione soprattutto sullo status dei discepoli (paura) al momento dell'apparizione di Gesù? La Bibbia non afferma esplicitamente che Gesù abbia camminato attraverso la porta chiusa. Dice semplicemente che Egli sia apparso in mezzo a loro. Il testo può presupporre che Gesù sia passato attraverso un oggetto solido, ma non esplicitamente dichiararlo. Che Egli sia passato attraverso oggetti solidi è un’inferenza possibile che si puo’ dedurre dal testo, ma non un’inferenza necessaria.

Questo è solo un esempio di una serie di testi che vengono utilizzati per creare teologie o deduzioni che sono o semplicemente possibili o addirittura illegittime. Queste sono alcune delle ragioni per le quali lo studente prudente della Bibbia sarà diligente nell'uso di buoni commenti, dato che spesso essi ci aiutano a prevenire le nostre stesse inclinazioni soggettive dalla distorsione del testo.

L'interprete finale della Bibbia è la Bibbia stessa. La regola primaria dell’ermeneutica biblica è la "regola della fede", cioé che la Scrittura è interprete di se stessa. Non dobbiamo mai insultare lo Spirito di Dio nell’interpretare la Scrittura in un modo che non renda giustizia a ciò che la Scrittura afferma in altre parti.