Fratelli, Pregate per il nostro Seminario

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English: Brothers, Pray for the Seminary

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Di John Piper su Il Ministero Pastorale
Una parte della serie Brothers, We Are Not Professionals

Traduzione di Maria Dilena

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Non è possibile esagerare l’importanza del seminario nel condizionare teologico e lo spirito delle chiese, le denominazioni e l’iniziativa missionaria. Le tendenze prevalenti nel ambiente d’istruzione e la condotta dei educatori esercitano un effetto davvero profondo sul tono espresso nei pulpiti. Il tema che l’educatore trova appassionante, per la più parte, condizionerà le passioni dei pastori più giovani. Quello che si trascura sera ignorato nei pulpiti.

Quando stavo scegliendo un seminario, una persona mi ha dato un consiglio buono. “Un seminario è una storia” mi ha detto. “Devi trovare una facoltà. Non scegliere una denominazione, o una biblioteca o un posto specifico. Scegli una facoltà eccezionale. Tutto il resto è incidentale”. Con “facoltà eccezionale” non s’intende le personalità carismatiche, s’intende la combinazione meravigliosa di passione per Dio, per la verità, per la chiesa e per la morte, anzi la comprensione vera per Dio e la sua Parola, alta considerazione per la verità dottrina e un’interpretazione precisa come anche un’esposizione infallibile della Bibbia.

Credo che il consiglio fosse esatto: si deve scegliere un seminario proprio a favore dell’istruttore. Questo vuol dire che quando preghiamo per i nostri seminari, preghiamo in particolare per la mente e il cuore della facoltà e per le persone che li valutano e li assumano.

Quando si riflette su cosa pregare, si comincia a chiarificare nostro concetto di ministero. Una preghiera richiede un obiettivo. E non si può raggiungere l’obiettivo per la facoltà di un seminario se non abbiamo un’idea del tipo di pastore che vogliamo vedere diplomarsi. Allora, più tempo che passiamo in preghiera, più siamo forzati di disegnare il tipo che valutiamo nella “carica” pastorale. Appena abbiamo chiarificato questa questione, cominciamo a riflettere sul tipo e il genere d’istruzione che si accultureranno di questi valori.

Allora, la forza di volontà per pregare per il seminario ci incalza di sviluppare almeno una teologia pastorale e una teologia sull’istruzione pastorale rudimentale. Un piccolo passo segue – uno schizzo preliminare che descrive i requisiti dei nostri seminari. Le petizioni si dividono in tre gruppi. Ogni gruppo echeggia un valore biblico, un’aspirazione che dobbiamo integrare nelle nostre preghiere che fanno parte dell’istruzione pastorale.

La prima petizione echeggia l’aspirazione per l’ampia influenza della Gloria di Dio, petizioni 2-7 echeggiano la mia aspirazione che insieme creammo l’insufficienza umana contrita e umile. “Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla”. (Giovanni 15:5) “Ma noi abbiamo questo tesoro in vasi di terra, affinché questa grande potenza sia attribuita a Dio e non a noi”. (2 Corinzi 4:7) “E chi è sufficiente a queste cose?” (2 Corinzi 2:16)

Le petizioni 8-11 echeggiano la mia aspirazione che insieme creammo una passione vera per la sufficienza di Cristo, e nonostante il nostro entusiasmo per le tendenze contemporanee presenti nel ministero, lo zelo incolmabile del cuore di un pastore rimane con le idée fondamentali immutabili della fede. “Ma ciò che per me era un guadagno, l'ho considerato come un danno, a causa di Cristo. Anzi, a dire il vero, ritengo che ogni cosa sia un danno di fronte all'eccellenza della conoscenza di Cristo Gesù, mio Signore, per il quale ho rinunciato a tutto; io considero queste cose come tanta spazzatura al fine di guadagnare Cristo”. (Filippesi 3:7-8)

Le petizioni 12-21 echeggiano la mia aspirazione che insieme creammo una fedeltà convincente riguardo alla Scrittura ed anche che il predicamento e l’istruzione dei apostolici e i profeti sono considerati degni come esposizione attenta e fedele per presentare alla gente di Dio. “Sfòrzati di presentare te stesso davanti a Dio come un uomo approvato, un operaio che non abbia di che vergognarsi, che tagli rettamente la parola della verità”. (2 Timoteo 2:15)

È probabile che vogliate integrare nelle preghiere i carichi individuali del cuore per il seminario che vi preoccupa profondamente, ma, credo che il seguito sia essenziale per generare potenza e purità nelle chiese.

Prego

  1. Che l’obiettivo supremo, sincero ed esplicito di ogni membra della facoltà sarebbe di insegnare e vivere in un modo che permette gli scolari d’ammirare con intensità profonda la gloria di Dio. (1 Corinzi 10:31; Matteo 5:16)
  2. Che tra i tanti manieri che abbiamo a disposizione per realizzare quest’obiettivo, l’intera facoltà ottonerà l’obiettivo nel modo proposto in, 1 Pietro 4:11: “…se uno compie un servizio, lo faccia come si compie un servizio mediante la forza che Dio fornisce, affinché in ogni cosa sia glorificato Dio per mezzo di Gesù Cristo, al quale appartengono la gloria e la potenza nei secoli dei secoli”.
  3. Che la sfida del ministero si presenta in maniera che la domanda che segue si presente in modo autentico nei cuori di studenti, “E chi è sufficiente a queste cose?” (2 Corinzi 2:16)
  4. Che in ogni corso, l’autorizzazione indispensabile e preziosa dello Spirito Santo riceve abbastanza enfasi al confronto di altri formi di successi ministeriali. (Galati 3:5)
  5. Che l’istruttore si acculturerà l’atteggiamento pastorale espresso in 1 Corinzi 15:10 e Romani 15:18: “Per grazia di Dio però sono quello che sono, e la sua grazia in me non è stata vana; anzi ho faticato più di tutti loro, non io però, ma la grazia di Dio che è con me. Non oserei infatti parlare di ciò che Cristo non avesse operato per mezzo mio per condurre i pagani all'obbedienza, con parole e opere”.
  6. Che la povertà dello Spirito raccomandata in Matteo 5:3 e l’umiltà e docilità raccomandate in Colossesi 3:12 ed Efesini 4:2 e inoltre 1 Pietro 5:5-6 si manifesteranno attraverso l’amministrazione, la facoltà e gli scolari.
  7. Che la facoltà imprimerà sugli scolari, a titolo d’esempio, l’indispensabile necessità pastorale di pregare incessantemente e di disperare di tutto successo senza preservare la preghiera dipendente su la misericordia libera di Gesù. (Matteo 7:7-11; Efesini 6:18)
  8. Che la facoltà aiuterà gli scolari ad accogliere il significato prezioso d’essere trattati misericordiosamente da Gesù Santo, anche se meritiamo d’essere puniti nel inferno per sempre. (Matteo 25:46; 18:23-25; Luca 7:42, 47)
  9. Che a causa delle facoltà seminari, entro cinquanta anni, centinaia di pastori, sul letto di morte, ripeteranno le parole di John Newton: “My memory is nearly gone; but I remember two things: that I am a great sinner and that Jesus is a great Savior”. (La memoria è quasi sparita, ma mi ricordo due cose; che sono un grande peccatore e che Gesù è un grande salvatore).
  10. Che la facoltà ispirerà gli scolari verso la gioia assoluta ed esultante che si trova nelle verità venerabili della Scrittura. “I precetti del Signore sono giusti,
rallegrano il cuore.” (Salmo 19:8)
  11. Che ogni istruttore sviluppa uno stile pedagogico basato sulla massima di James Denney: “No man can give the impression that he himself is clever and that Christ is mighty to save”. (Nessuno può creare l’impressione che lui solo è intelligente e che Cristo è potente per salvarci).[1]
  12. Che nel trattamento della Scrittura non ci saranno delle valutazioni tronche sulle cose considerate preziose per la predicazione e per la vita.
  13. Che gli scolari avranno rispetto per gli avvertimenti terribili e le promesse preziose che offre la Scrittura; che l’ordine di “cercare la pace” (Ebrei 12:14) non sera ignorato ma autorizzato con la sicurezza offerta dell’autorizzazione divina. “Il Dio della pace… vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen”. (Ebrei 13:20-21)
  14. Che ci sarebbe una convinzione valida ed evidente; lo studio dettagliato e costante della Scrittura e il migliore modo di aprire gli occhi quando abbiamo a che fare con i problemi della gente. “Tutta la Scrittura infatti è ispirata da Dio e utile per insegnare, convincere, correggere e formare alla giustizia, perché l'uomo di Dio sia completo e ben preparato per ogni opera buona”. (2 Timoteo 3:16-17)
  15. Che la facoltà non presente l’ambiente contemporaneo riguardo allo studio critico della Bibbia dove si vedono “minima unità e diversità estesa”, ma che ricerca il “consiglio unificato di Dio”, che la facoltà aiuterà gli scolari a vedere l’intero quadro della situazione. “…perché non mi sono sottratto al compito di annunziarvi tutta la volontà di Dio”. (Atti 20:27)
  16. Che esplicite idee bibliche pervaderanno tutte le lezioni, anche se le questioni sono chiarificate usando il linguaggio e i paradigmi adottati delle scienze contemporanei.
  17. Che Dio e la Sua Parola non sono dati per scontate; che non sono ignorati nella discussione, che rimangono il fuco di ammirazione.
  18. Che la facoltà prenderà la “disciplina severa” di analisi testuale a quale si mescolerà una riverenza intensa per la verità e la bellezza della Parola di Dio.
  19. Che scoperte nuove origineranno dello studio della Scrittura e saranno condivisi con la chiesa attraverso articoli e libri.
  20. Che la facoltà, il decano e il presidente avranno la saggezza e il coraggio fornito da Dio per fare nomine, nomine che promuovano la realizzazione delle petizioni.
  21. Che commissioni e tutte le persone nelle poste di direzione saranno vigili riguardi alla fedeltà morale e dottrinale della facoltà e mettono in pratica qualunque disciplina necessaria per preservare la fedeltà biblica di tutto che s’insegna e che si fa.

Fratelli, non è soltanto un caso di criticare o applaudire i seminari. Dio ama la sua chiesa e la sua verità. Dio ordina il suo lavoro attraverso il suo popolo. Delle generazioni di fedeltà sono in gioco. Allora, fratelli, preghiamo per i seminari.

  1. Citato in John Stott, Between Two Worlds: The Art of Preaching in the Twentieth Century (Grand Rapids, MI: William B. Eerdmans Publishing Co., 1982), pag. 325.