Entusiasmo per la Sovranità di Dio, Parte II

Da Libri e Sermoni Biblici.

Versione delle 15:43, 27 set 2011, autore: Pcain (Discussione | contributi)
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Di John Piper su l'edonismo cristiano
Una parte della serie Passion 97

Traduzione di Benedetta Monti

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Passione '97

Indice

Resoconto della Passione per la Sovranità di Dio, Parte 1.

Dio è centrato su se stesso.

Ieri, tentando di bruciare il ghiacciaio e diffondere una passione per la sovranità del Signore in tutte le cose per la gioia di tutte le persone, ho cercato di fare capire che il Signore fa quello che fa per la gloria del suo nome. Dio loda Dio. Il cuore più ardente in tutto l'universo per Dio, è quello di Dio stesso. Questo era il punto principale. La Passione '97, così come la comprendo io, riguarda la passione di Dio per se stesso. Ogni cosa che fa, dalla creazione alla fine, la fa dimostrando e sostenendo la gloria del suo nome.

La centralità di Dio su se stesso è amore.

Il secondo punto di ieri, era il fatto che tutto questo è amore. Il motivo per cui questa esaltazione di Dio verso se stesso è amore, sta nel fatto in cui conoscere Dio ed essere trascinati nelle lodi al Signore è quello che appaga l'anima umana. Salmi 16:11: "Tu m'insegni la via della vita; ci sono gioie a sazietà in tua presenza; alla tua destra vi sono delizie in eterno". Perciò se Dio esalta se stesso - fino al punto in cui che possiamo vederlo per ciò che è -- " sta appagando le nostre anime", quindi Dio è l'unico essere in tutto l'universo per cui l'autoesaltazione è la virtù più alta e l'essenza dell'amore.

Non dovreste copiarlo in questo, perché se esaltate voi stessi perché le altre persone ne provino gioia, siete detestabili -- non amorevoli -- perché le distraete dall'unico essere che può appagare le loro anime. Perciò non dobbiamo imitare Dio, perché Lui è l'unico essere, in tutto l'universo, in cui l'autoesaltazione è l'essenza e il fondamento dell'amore. Deve essere così, se lui è Dio.

Potremmo volere che lui ci ami come amano gli esseri umani, mettendo gli altri al centro, ma non può farlo e continuare a essere Dio. È infinitamente prezioso per se stesso. Non c'è nessuno dopo di Lui. Perciò è -- per dirlo senza mezzi termini -- fermo sul suo essere grandioso e sufficiente per tutti e per se stesso senza nessun aiuto da parte vostra. Questo è il fondamento della grazia. Se cercaste di rendere voi stessi il centro della grazia, smetterebbe di essere grazia. La grazia di un Dio centrato su stesso, invece, è la grazia biblica.

La mia delizia non è quella di essere il centro dell'universo, ma nel fatto che sia Dio il centro dell'universo, per sempre, e nel suo attirarmi nella sua fratellanza, vederlo, conoscerlo, godere di lui, renderlo un tesoro, essere appagato in lui, per tutti i giorni dell'eternità.

Questo era il messaggio di ieri.

L'implicazione di un Dio centrato su se stesso per l'Umanità.

Oggi… se quello che ho affermato è vero senso biblico, allora c'è un'implicazione sorprendente per la vostra vita, ed è questa: quando ve ne andrete da qui, e tornerete alle vostre chiese o ai vostri campus, quello che dovreste fare è rendere la vostra vocazione più felice possibile... in Dio. Allora la mia richiesta a voi adesso, nel nome del Signore Onnipotente, è quella di rendere vostra vocazione eterna quella di perseguire il vostro piacere con tutta la forza che Dio ispira in voi.

Il problema della mia vita e della vostra è quello che non stiamo perseguendo un piacere quando facciamo il nostro dovere, questa però non è la valutazione mia, o di Dio o della Bibbia del vostro problema. C. S. Lewis aveva visto bene nel suo sermone chiamato "Il Peso della Gloria, quando afferma che il nostro problema è quello che siamo felici molto facilmente, ma non che perseguiamo la gioia con ardore. Afferma che siamo come bambini che ci divertiamo con il fango dei quartieri poveri, perché non riusciamo ad immaginare come sia una vacanza al mare. Il nostro problema è che ci teniamo stretti a piccoli idoli quando la dorata realtà è davanti a noi. Proviamo gioia troppo facilmente. Il problema del mondo non è l'edonismo, è il suo fallimento di raggiungere quello che è davvero appagante. Questo è il mio punto importante di questa mattina.

E quello che questo implica, se è vero, è che dovreste alzarvi la mattina e fare come afferma George Mueller, prima di uscire e fare qualcosa: " Devo avere il mio cuore che gioisce per Dio, o non sarò utile a nessuno, li userei cercando di farli soddisfare i miei desideri e le mie mancanze." Se volete essere una persona d'amore, se volete dedicare la vostra vita agli altri, il vostro scopo deve essere quello di gioire in Dio. Questo è il messaggio di oggi: gioiamo troppo facilmente.

Abbiamo delle gioie piccole, di poca durata, inadeguate e insoddisfacenti tanto che le nostre capacità di gioire sono avvizzite fino al punto che abbiamo fatto del dovere senza gioia l'essenza della virtù, come nascondere i nostri cuori che non possono essere commossi da Dio. Vedete quanto cercate di evadere la realtà? Questa mattina sto conducendo una campagna contro gli Stoici e Immanuel Kant, il filosofo illuminista che affermava che più si cerca il proprio beneficio in un atto morale, più diminuisce la sua virtù. Questo non è scritto nella Bibbia.... e distrugge l'adorazione, la virtù, il coraggio e la centralità di Dio ovunque. Eleva l'uomo, il virtuoso che fa il proprio dovere senza vedere Dio per soddisfare la propria anima. Vergogna! Che possa andarsene per sempre dai nostri cuori.

Sto conducendo una campagna contro quello che è l'aspetto evangelico. L'ho cominciata circa 25 anni fa, e vado avanti da allora, cercando ci crescere la mia famiglia, costruire una chiesa, scrivere libri e vivere in questo modo. Piano piano le obiezioni sorgono. Questo è un modo di crescere. Alcuni di voi mi hanno detto di sentirsi come se il loro mondo fosse stato capovolto da questa conferenza. I modelli hanno subito una scossa. Rivoluzioni copernicane sono vicine, e questo è il modo in cui state cambiando. Ci possono volere 15 anni… obiezione dopo obiezione. Nel 1968, ho cominciato a vedere qualcosa di simile con l'aiuto di Dan Fueller, C. S. Lewis, Jonathan Edwards, e Re Davide, San Paolo e Gesù Cristo. E secondo come lavora la mia mente, quando arriva un' obiezione e mi rannicchio, prendo la Bibbia e piango, grido, combatto, chiedo, prego e parlo. Poi piano piano, le obiezioni purificano la visione.

Obiezioni.

  1. La Bibbia insegna veramente che si deve perseguire la propria gioia con la mente e con il cuore, forza e anima, o è stato soltanto un modo di John Piper per attirare attenzione?
  2. E l'abnegazione? Gesù Cristo non ha detto:" Se verrà qualcuno dopo di me, lasciate che rinneghi se stesso?"
  3. Questo non pone troppa enfasi sull'emozione? La Cristianità non è essenzialmente una questione di volontà, con cui ci impegniamo e decidiamo?
  4. Che cosa diventa il nobile concetto di servire Dio come un dovere quando è dura e non ce la sentiamo?
  5. Questo non mette me - e non Dio - al centro delle cose?

Risposte alle obiezioni.

1. La Bibbia ci insegna davvero che dovrete perseguire la vostra gioia?

La mia risposta è sì, almeno in quattro modi:

a) Attraverso comandamenti

Considerate Salmi 37:4 "Deliziatevi del Signore". Non è un suggerimento, è un comandamento. Se credete che "Non commettere adulterio" è qualcosa cui dovreste obbedire, allora dovrete obbedire anche a "Deliziatevi del Signore."

Oppure Salmi 32:11: "Rallegratevi nel Signore ed esultate, o giusti! Gioite, voi tutti che siete retti di cuore!", o il 100: "Servite il Signore con delizia!" . È un Comandamento. Tanto che se per voi è indifferente di servire il Signore con gioia o no, siete indifferenti a Dio. Oppure la Lettera ai Filippesi 4:4: "Rallegratevi sempre nel Signore. Ripeto: rallegratevi."

Sono in tutta la Bibbia, stiamo parlando di comandamenti, il primo dei modi in cui la Bibbia ci insegna.

b) Attraverso minacce

Jeremy Taylor una volta ha detto: "Dio minaccia cose terribili se non siamo felici." Ho pensato che fosse una cosa intelligente la prima volta che l'ho sentita. Non è solo una cosa intelligente, ma è una citazione dal Deuteronomio 28:47, ed è sconvolgente: "Per non aver servito il Signore, il tuo Dio, con gioia e di buon cuore in mezzo all'abbondanza di ogni cosa, servirai i tuoi nemici che il Signore manderà contro di te". Dio minaccia cose terribili se non saremo felici in Lui. Si tratta di un diritto all'edonismo o cos'altro? È un diritto perché la vocazione della vostra vita sia quella di perseguire la vostra gioia in Dio con tutta la vostra forza?

c) Presentando la fede come essenzialmente l'essere soddisfatti di tutto ciò che è Dio in Gesù.

Per esempio, Ebrei 11:6 "Or senza fede è impossibile piacergli, poiché chi si accosta a Dio deve credere che egli è, e che ricompensa tutti quelli che lo cercano." Se compiacerete il Signore dovete avere fede. E che cosa è la fede? Arrivare a colui che è profondamente convinto che mi ricompenserà per il mio arrivo. Se non ci credete, o se arrivate a Dio per un'altra ragione, non lo compiacerete.

Oppure prendete Giovanni 6:35, in cui Gesù dice: "Io sono il pane della vita, chi viene a me non avrà più fame, e chi crede in me non avrà mai più sete". Segnatevelo: colui che crede in me non avrà mai più sete. Che cosa vuol dire per la fede? Che cosa è la fede? Secondo Giovanni è arrivare a Gesù per l'appagamento delle nostre anime, che nient'altro può appagare. Questa è la fede. Nient'altro di quello di cui sto parando. Sto trattando la Cristianità in un linguaggio in cui siete meno abituati.

d)Definendo il peccato come la follia di rinunciare a perseguire la vostra gioia in Dio.

Il peccato è la follia di rinunciare alla vostra gioia in Dio. Ecco il testo, Geremia 2:12-13: "O cieli, stupite di questo, inorridite e restate attoniti, dice il Signore, il mio popolo infatti ha commesso due mali: ha abbandonato me, la sorgente di acqua viva e si è scavato delle cisterne screpolate, che non tengono l'acqua." Ditemi, che cosa è il male? La definizione del male, quello che terrorizza l'universo, che fa dire agli angeli di Dio:"No, non può essere!"...qual è? È vedere il Signore, la fontana dell'appagamento, l'acqua vivente, e dire: No, grazie e rivolgersi alla televisione, al sesso, alle feste, ai soldi, al prestigio, ad una casa in periferia, ad una vacanza, ad un nuovo programma per il computer e dire Sì. Questo è pazzia! E causa terrore in Paradiso, secondo Geremia 2:12.

In questi quattro modi almeno, la Bibbia afferma che John Piper sta insegnando la verità questa mattina, quando afferma che dovete dedicare la vostra vita a perseguire la vostra gioia in Dio. In questo modo l'obiezione numero uno è caduta.

2. E la rinuncia a se stessi?

Non ha detto Gesù nel Vangelo di Marco 8:35 "Chiunque verrà dopo di me, lasciate che ripudi se stesso e prenda la sua croce". La croce è un luogo in cui si muore, un esecuzione. Non è una suocera stravagante o un cattivo compagno di stanza, o una malattia alle vostre ossa. E' la morte dell'io. Allora, Piper, lei è un eretico chiamandoci a perseguire l'appagamento delle nostre anime come vocazione della nostra vita. Ci ho pensato... ma poi ho continuato a leggere il versetto (a volte leggere il contesto aiuta) :" Perché chi vorrà salvare la sua vita la perderà, ma chi perderà la sua vita per amor mio e del Vangelo, la salverà." Qual è la logica qui? Qual è la logica di Gesù in questi versetti?

La logica è questa:

- "Oh, miei discepoli, non perdetevi, non perdete la vostra vita, ma salvatela. Salvate la vostra vita! - "Come, come facciamo, Gesù?" -"Perdendola." "Non capisco…non capisco, Gesù" -"Quello che intendo dire, miei discepoli amati, perdete la vostra vita nel senso che perdete tutto tranne me, perché se un chicco di grano cade sul terreno e muore, rimane solo, ma morendo porta i frutti. Morite per il mondo, per il prestigio, per la ricchezza, per il sesso insensato, morite per il bisogno delle persone di approvarvi. Morite e mi avrete."

Io credo alla rinuncia a se stessi. Negatevi l'oro, la sabbia delle rocce, acqua di sapore cattivo per avere del vino. Non esiste la suprema rinuncia a se stessi, e nemmeno Gesù intendeva in questo modo. Io credo a queste parole di Gesù su se stesso: Matteo 13:44 "Il Regno dei Cieli è come un uomo che ha trovato tesori nascosti in un campo,e, con gioia, è andato a vendere tutto quello che aveva per acquistare quel campo." Questa la chiamo rinuncia a se stessi? Sì! Ha venduto tutto, ha considerato tutto come rifiuto e immondizia e ha potuto guadagnare Cristo.

Allora sì, è rinuncia a se stessi e no, non lo è. Esiste un Io che dovrebbe essere crocifisso: quello che ama il mondo, ma il nuovo se stesso, quello che ama Cristo sopra ogni cosa e trova il suo appagamento in Lui, non lo uccide. Questa è una nuova creazione. Saziate questo Io in Dio.

Oh, credo alla rinuncia in se stessi, in quella che il ricco governante giovane non è riuscito a capire, ma che Gesù ha insegnato in quel momento:

" Vai, e vendi tutto ciò che hai e dallo ai poveri, e avrai un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi." Lui non l'ha fatto, e Gesù ha detto ai suoi discepoli: "Quanto difficilmente quelli che hanno ricchezze entreranno nel Regno di Dio! È più facile per un cammello passare attraverso la cruna di un ago che per un ricco entrare nel Regno di Dio." I discepoli, sempre più stupiti, dicevano:" Chi dunque può essere salvato?" E Gesù disse: "Agli uomini è impossibile, ma non a Dio, perché ogni cosa a Dio è possibile." E allora Pietro gli disse: "Ecco, noi abbiamo lasciato ogni cosa e ti abbiamo seguito. Che ne sarà di noi? Abbiamo davvero fatto sacrifici." E Gesù ha risposto -- mi piacerebbe sapere con che tono di voce l'ha fatto -- "Pietro, non vi è nessuno che abbia lasciato casa, fratelli e sorelle, padre, madre, figli o campi per amor mio il quale ora, in questo tempo, non ne riceva cento volte tanto di madri, sorelle, fratelli, campi e figli in questa vita -- insieme alle persecuzioni -- e in quella a venire, la vita eterna. Non sacrificherete niente che non verrà ripagato cento volte. Non commiseratevi quando le vostre teste cadranno per me." (Marco 10:17-31).

Sì, credo nella rinuncia in se stessi, rinunciando io stesso a tutto ciò che si trova nel mezzo alla strada che mi porta al totale appagamento di Dio, ed è in questo modo che comprendo quello che vuol dire la Bibbia per rinuncia a se stessi. Credo che David Livingstone e Hudson Taylor - questi grandi missionari - avevano perfettamente ragione, quando sono arrivati alla fine della loro vita, dopo aver perso la moglie, la ricchezza e tutto fatta eccezione per una cosa, che hanno detto agli studenti della Cambridge University e a chiunque, "Non ho mai fatto un sacrificio." Giusto! Io so quello che volevano dire e anche voi lo sapete. E credo che Jim Elliot che ha lasciato la vita quando era molto giovane aveva ragione a dire: "Non è stupido colui che dà quello che non può tenere, per guadagnare quello che non può perdere." Questo è ciò che penso della rinuncia di sé, ed anche l'obiezione numero due è caduta.

3. Non stai dando troppa importanza alle emozioni?

La Cristianità non è una decisione essenziale? L'impegno della volontà? Le emozioni non sono soltanto facoltative, glassa sopra una torta? Il tuo modo di parlare della Cristianità, Piper, credo che innalzi le emozioni a un'importanza che non è biblica.

Allora, però, se leggo la Bibbia - aiuta leggere la Bibbia quando c'è una discussione - vedo che:

Ci è comandato provare gioia: Filippesi 4:4, "Gioite nel Signore". Ci è comandato di provare la speranza: Salmi 42:5 "Sperate nel Signore". Ci è comandato di provare paura: Luca 12:5 "Temete colui che può gettare l'anima e il corpo nell'inferno." Ci è comandato di provare pace: "Lasciate che la pace di Cristo governi i vostri cuori" (Colossesi 3:15). Ci è comandato di provare ardore: Romani 12:11 "Quanto allo zelo, non siate pigri, siate ferventi nello spirito" Non è qualcosa di facoltativo, non è glassa su una torta, ma un comandamento! "Siate ferventi nello spirito!" Ci è comandato di provare dolore: Romani 12:15:"Piangete insieme a coloro che piangono". Non abbiamo una scelta. Dobbiamo piangere, dobbiamo piangere con coloro che piangono. Ci è comandato di provare desiderio: 1 Pietro 2,2: "Desiderate seriamente il latte spirituale del mondo." Non è un'opzione. Non possiamo dire: "Beh, non riesco ad accendere abbastanza il desiderio, come posso obbedire? Non può trattarsi davvero di un comandamento". Sbagliato! Sì, certo non si possono accendere e spegnere questi sentimenti a comando, no, ma sono obblighi. In essi si trova la nostra condizione disperata di cui abbiamo sentito parlare ieri sera.

Quello che vi sto dicendo è che ciò che vi è comandato di fare, non potete farlo in questo momento, con la forza di volontà o la decisione o l'obbligo. Potete farlo soltanto attraverso un miracolo. Non vi sentite disperati? Non provate disperazione quando sentite che il Dio Onnipotente vuole che facciate qualcosa che non potete fare? Siamo depravati e ci viene comandato di provare le emozioni, "Siate gentili con gli altri, abbiate il cuore tenero". Non potete dire che perdonare significa dire: "Mi dispiace". Dovete provare questo sentimento.

Ci è comandato di provare gratitudine. Pensate a un bambino che la mattina di Natale riceve un regalo dalla nonna... un paio di calzini neri! Nessun bambino vorrebbe ricevere un paio di calzini neri, tanto meno a Natale. E allora gli dite: "Ringrazia la nonna", e il bambino dice: "Grazie nonna per i calzini". Non è questo quello di cui parla la Bibbia. Il bambino può farlo con la forza della volontà, ma non può essere grato per i calzini. Nemmeno voi potrete essere grati verso il Signore con la forza di volontà secondo il comandamento che si trova negli Efesini 5:20 di essere "grati per qualsiasi cosa". Allora non possiamo andare avanti, a meno che Dio Onnipotente non faccia qualcosa.

Obiezione numero 3? Non la bevo, non credo che sto elevando i sentimenti, le emozioni e l'affezione più di quello che fa la Bibbia. Credo invece che li sto reintegrando dal luogo in cui gli Americani, decisionisti, oppressi dall'obbligo e dalla forza della volontà li hanno fatti cadere perché non si possono controllare.

4. E la nobile visione di servire il Signore?

Non è un dovere servire il Signore? Non sembra che lo sia, nel modo in cui parli della Cristianità, Piper. Non sembra proprio un servizio rispettoso la sfida di compiere la volontà di Dio quando questo è difficile.

Cosa a cui ho imparato come rispondere, "Guardiamo alcuni testi in cui si trova la metafora della servitù". Tutte le metafore del vostro rapporto con Dio, sia come servo, figlio o figlia, o amico, hanno in esse elementi che se sono accentuati sembrano falsi. Hanno anche elementi che se accentuati sono veri. Allora cos'è falso e cosa è vero nell'analogia della servitù?

I testi che aiutano a separare la verità dalla falsità, in modo che quando servite non lo facciate in modo blasfemo, sono quelli come gli Atti 17:25 "Non è servito dalle mani dell'uomo, come se avesse bisogno di qualcosa; lui che dà a tutti la vita, il respiro ed ogni cosa." Dio non è servito, gente, fate attenzione! Non è servito come se avesse bisogno di voi o del vostro servizio. No. Oppure prendete un testo come Marco 10:45: "Il Figlio dell'Uomo non è venuto per essere servito, ma per offrire la sua vita come riscatto per molti." Non è venuto per essere servito. Attenzione! Se lo servite allora andate contro il suo scopo! Sconcertante, vero? Paolo diceva di essere il servitore di Dio in quasi ogni sua lettera. E qui, negli Atti 17:25 e Marco 10:45, si afferma che Dio non deve essere servito, e che il Figlio dell'Uomo non è venuto per essere servito. Ci deve essere un modo di servire che non va bene e uno che è giusto. Allora cos'è il servizio giusto?

Il servizio giusto è quello di 1 Pietro 4:11: "Lasciare che colui che serve lo faccia con la forza che gli fornisce il Signore, che in tutto Dio possa ricevere Gloria." Dio non è servito da mani umane come se avesse bisogno di qualcosa. Dovete trovare un modo di adorare, scrivere documenti, ascoltare le lezioni, guidare la macchina, cambiare un pannolino, predicare in un sermone, in modo tale da essere sempre il destinatario. Perché il datore riceve la gloria, il destinatario la gioia. Ogni volta che andiamo contro quello che affermano gli Atti 17:25 -- "Dio non è servito da mani umane [come se fosse il destinatario], come se avesse bisogno di qualcosa"-- siamo blasfemi.

Ieri ho illustrato al leader di questa conferenza, da Matteo 6:24, il servizio, dove afferma: "Non puoi servire due padroni, perché ne odierai uno e amerai l'altro, oppure sarai devoto ad uno e disprezzerai l'altro. Non puoi servire Dio e il denaro." Allora qui stiamo parlando di servizio. Come servite il denaro? Non andando incontro alle sue esigenze, ma avendo una vita in cui tutte le energie e il tempo e gli sforzi sono eseguiti per beneficiare dal denaro. La vostra mente è concentrata su come fare l'investimento più astuto, come trovare l'affare migliore, come investire in basso di modo che poi sia più alto, e siete consumati da come beneficiare dal denaro, perché il denaro è la vostra sorgente.

Se questo è vero nel modo in cui servire il denaro, come si serve allora Dio? È la stessa cosa: vi mettete in condizione, manovrate la vostra vita, dedicate le vostre energie, sforzi e tempo e creatività per mettervi sotto la cascata della benedizione di Dio, così che egli sia la sorgente e voi il destinatario. Siete il beneficiario, Lui il benefattore, siete affamati e Lui è il pane, siete assetati e Lui è l'acqua. Non cambierete mai i ruoli con il Signore, dobbiamo trovare un modo di servire in cui la forza sia fornita da Dio. Io ricevo nel momento in cui servo, altrimenti metto Dio al posto del beneficiario e io divento il benefattore, e quindi Dio stesso, nel mondo esistono molte religioni così. L'obiezione numero quattro è caduta.

5. Non ti stai mettendo al centro?

"Hai detto di perseguire la tua gioia e il tuo piacere; parli del dovere come di qualcosa di diverso da ciò che abbiamo sempre conosciuto, e ci dici di essere cauti nel nostro servizio; mi sembra che tu stia manovrando e manipolando il linguaggio biblico soltanto per metterti al centro." Questa sarebbe la critica peggiore, vero?

Ecco la mia risposta: Sono sposato da 28 anni, e amo molto Noel. Ne abbiamo passate tante insieme, tempi duri e tempi piacevoli. Abbiamo visto i nostri figli attraversare i difficili anni dell'adolescenza, mi commuovo spesso quando penso ai miei figli e a mia figlia. Supponete che il 21 dicembre, giorno dell'anniversario di matrimonio, arrivi a casa con un mazzo di 28 rose rosse dietro la schiena e suoni il campanello. Noel apre la porta, un po' perplessa sul fatto che abbia suonato il campanello di casa mia, e tiro fuori le rose dicendo: "Buon Anniversario, Noel." E lei mi dice: "Johnny, sono stupende! Perché le hai comprate?" E io: "Perché era mio dovere."

Risposta sbagliata. Ricominciamo da capo.

[Din-Don] -- "Buon Anniversario Noel!" --"Johnny sono stupende! Perché le hai comprate?" -- "Niente mi rende più felice che comprarti rose. Vai a cambiarti, perché ho chiamato una babysitter, e stasera faremo qualcosa di speciale, perché stasera non farei niente altro che passare la serata con te."

Risposta giusta.

Perché? Perché non mi direbbe: "Sei il peggior edonista cristiano egoista che abbia mai incontrato! Pensi solo a quello che ti rende felice!" Che cosa sta succedendo? Perché il dovere è la risposta sbagliate e il piacere quella giusta? Riuscite a capire?

Se riuscite a capire questo, capite anche il testo, e posso tornare a Minneapolis a lodare il Signore. Mia moglie è più glorificata in me quando io sono più soddisfatto di lei. Se cercassi di cambiare il nostro rapporto in una relazione servile, in una relazione di dovere in cui io non perseguo il mio piacere in lei, sarebbe sminuita… e così anche Dio. Quando arriverete in Paradiso, e il Padre vi guarderà dicendo: "Perché sei qui? Perché hai trascorso la tua vita per me?", farete meglio a non rispondere: "Sono qui per mio dovere, perché sono un Cristiano." Meglio dire: "Dove sarei dovuto andare? A chi altro avrei potuto rivolgermi? Tu sei il desiderio della mia anima!" Questo è quello di cui tratta questa conferenza, due grandi cose che si uniscono nella 268° generazione da Isaia 26:8: la passione per Dio per il suo nome e la sua fama, e la passione del mio cuore di essere soddisfatto in ogni mio desiderio. Queste sono due cose irremovibili in tutto l'universo. E quello che spero, è che abbiate notato che sono una cosa sola, perché Dio, il suo nome e la sua fama sono glorificati maggiormente in me quando io sono maggiormente soddisfatto in lui.