Digiunare Per La Ricompensa Del Padre

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'''Matteo 6:16-18 '''
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Matteo 6:16-18 16Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano, in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio. 17Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, 18per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente. Introduzione Carl Lundquist è stato presidente del Bethel College and Seminary per quasi 30 anni. È morto più o meno quattro anni fa di cancro alla pelle. Nell’ultimo decennio della sua vita, ha dedicato molte energie allo studiare e promuovere la devozione spirituale personale e le discipline della vita cristiana. Ha persino istituito quello che lui chiamava “The Evangelical Order of the Burning Heart” (“L’Ordine Evangelico del Cuore Ardente”), ed ha cominciato ad inviare un bollettino ricco di ispirazione e di incoraggiamento. Nella lettera datata settembre 1989, raccontava la storia di come aveva incominciato a prendere seriamente il digiuno. La mia vera e propria considerazione del digiuno quale disciplina spirituale cominciò come risultato della mia visita al dott. Joon Gon Kim a Seoul, in Corea. “È vero”, gli chiesi, “che hai digiunato per 40 giorni prima della crociata di evangelizzazione del 1980?” “Sì,” rispose, “è vero”. Il dott. Kim era a capo della crociata, la quale prevedeva di portare un milione di persone in Piazza Yoido. Ma, sei mesi prima della manifestazione, la polizia lo informò della revoca del permesso per la crociata. A quei tempi vi erano tumulti politici in Corea, e a Seoul vigeva la legge marziale. La polizia decise che non si poteva correre il rischio di avere così tanta gente radunata in un unico posto. Così il dott. Kim ed alcuni collaboratori si diressero verso un monte di preghiera, dove rimasero 40 giorni innanzi a Dio, pregando e digiunando per la crociata. Poi ritornarono ed andarono al posto di polizia. “Oh,” dissero i poliziotti quando videro il dott. Kim, “abbiamo cambiato idea, potete svolgere l’incontro!” Mentre tornavo all’albergo, riflessi e pensai che io non avevo mai digiunato così. Forse non avevo mai desiderato un’opera di Dio con la stessa intensità . . . Il suo corpo era segnato da diversi digiuni di 40 giorni, durante il suo lungo periodo di leadership a capo delle opere di Dio in Asia. E comunque, oltre a questo, io non avevo visto i miracoli che aveva visto il dott. Kim. Il dott. Lundquist continuava, raccontando che, durante uno dei ritiri del “Burning Heart” a cui era a capo, aveva visto uno degli studenti del seminario non mangiare. Gli chiese se stava bene, e scoprì che egli era quasi giunto alla fine di un digiuno totale di 21 giorni, che faceva parte della ricerca della guida di Dio per il capitolo successivo della sua vita. Il dott. Lundquist diceva che, negli anni successivi del suo ministero, aveva scoperto che un digiuno modificato una volta alla settimana era molto utile per la sua vita ed il suo lavoro. Nella lettera, egli scriveva: Invece di prendermi un’ora di pausa per pranzo, utilizzo il tempo per andare in una sala di preghiera, di solito la “Flame Room”, nel Bethel Theological Seminary, qui vicino. Là passo la mia pausa pranzo in comunione con Dio e in preghiera. Ed ho appreso una dimensione molto personale di ciò che Gesú dichiarava quando diceva: “Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete”. Questo è simile a ciò che ho chiesto ai “Fasting Forty” (“I Quaranta del Diguno”) di fare durante il mese di febbraio – digiunare per un periodo di 24 ore una volta alla settimana.
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Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano, in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio. Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente.  
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'''Introduzione '''
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“Quando Digiunate”, Non “Se Digiunate”
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Carl Lundquist è stato presidente del Bethel College and Seminary per quasi 30 anni. È morto più o meno quattro anni fa di cancro alla pelle. Nell’ultimo decennio della sua vita, ha dedicato molte energie allo studiare e promuovere la devozione spirituale personale e le discipline della vita cristiana.
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Uno dei testi che hanno ispirato il dott. Lundquist in quei suoi ultimi anni di vita è quello che esamineremo questa mattina – Matteo 6:16-18. Ciò che lo ha colpito di questo testo sono le parole nel verso 16: “Ora, quando digiunate . . .” Come molti altri, il dott. Lundquist ha notato che non dice “se digiunate”, bensì “quando digiunate”. Ha concluso, come me e come molti, che Gesú dava per scontato che il digiuno fosse una buona cosa, e che sarebbe stato praticato dai suoi discepoli. Questo è ciò che abbiamo visto in Matteo 9:15 – quando lo sposo sarà tolto, i discepoli digiuneranno. Quindi Gesú non insegna sul se digiunare o meno. Dà per scontato che si digiuni, e ci insegna come farlo e in particolar modo come non farlo. L’Ipocrisia: Un Pericolo Nel Digiunare Se il digiuno deve essere incorporato nelle nostre vite come un modo di cercare tutta la pienezza di Dio (Efesini 3:19), abbiamo bisogno di sapere come non farlo. Ciò comprenderebbe consigli materiali sul come non mettere a rischio il nostro corpo, e insegnamenti spirituali sul come non mettere a rischio la nostra anima. Per quanto riguarda l’aspetto fisico, metterò a disposizione un breve trattato scritto da un medico che abbiamo consultato quando siamo stati ad Orlando a dicembre.  
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Ha persino istituito quello che lui chiamava “The Evangelical Order of the Burning Heart” (“L’Ordine Evangelico del Cuore Ardente”), ed ha cominciato ad inviare un bollettino ricco di ispirazione e di incoraggiamento. Nella lettera datata settembre 1989, raccontava la storia di come aveva incominciato a prendere seriamente il digiuno.
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La mia vera e propria considerazione del digiuno quale disciplina spirituale cominciò come risultato della mia visita al dott. Joon Gon Kim a Seoul, in Corea. “È vero”, gli chiesi, “che hai digiunato per 40 giorni prima della crociata di evangelizzazione del 1980?” “Sì,rispose, “è vero”. Il dott. Kim era a capo della crociata, la quale prevedeva di portare un milione di persone in Piazza Yoido. Ma, sei mesi prima della manifestazione, la polizia lo informò della revoca del permesso per la crociata. A quei tempi vi erano tumulti politici in Corea, e a Seoul vigeva la legge marziale. La polizia decise che non si poteva correre il rischio di avere così tanta gente radunata in un unico posto. Così il dott. Kim ed alcuni collaboratori si diressero verso un monte di preghiera, dove rimasero 40 giorni innanzi a Dio, pregando e digiunando per la crociata. Poi ritornarono ed andarono al posto di polizia. “Oh,” dissero i poliziotti quando videro il dott. Kim, “abbiamo cambiato idea, potete svolgere l’incontro!”
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“Essi Hanno Già Ricevuto Il Loro Premio”
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Mentre tornavo all’albergo, riflessi e pensai che io non avevo mai digiunato così. Forse non avevo mai desiderato un’opera di Dio con la stessa intensità . . . Il suo corpo era segnato da diversi digiuni di 40 giorni, durante il suo lungo periodo di leadership a capo delle opere di Dio in Asia. E comunque, oltre a questo, io non avevo visto i miracoli che aveva visto il dott. Kim.
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Il dott. Lundquist continuava, raccontando che, durante uno dei ritiri del “Burning Heart” a cui era a capo, aveva visto uno degli studenti del seminario non mangiare. Gli chiese se stava bene, e scoprì che egli era quasi giunto alla fine di un digiuno totale di 21 giorni, che faceva parte della ricerca della guida di Dio per il capitolo successivo della sua vita.
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Ma più importante di ciò è l’avvertimento di Gesú riguardo il pericolo spirituale del digiunare in maniera sbagliata. Ecco di che cosa parla questo testo. Gesú ci mette in guardia sul cosa non fare, e ci dice che cosa invece dobbiamo fare. Ci avverte, nel verso 16, di non fare come gli ipocriti: “Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano”. Quindi gli ipocriti sono persone che esercitano la propria disciplina spirituale “per mostrare agli uomini che digiunano”. Questa è la ricompensa che cercano gli ipocriti. E chi non ha sperimentato quanto effettivamente sia gratificante l’essere ammirati per la nostra disciplina, zelo, o devozione. È una grande ricompensa tra gli uomini. Ci sono poche cose che soddisfano di più il cuore di noi caduti del ricevere grande attenzione per via dei nostri successi – specialmente quelli religiosi. Quindi Gesú dice, nell’ultima parte del verso 16: “In verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio”. In altre parole, se questo è il premio a cui aspirate quando digiunate, questo otterrete, e questo sarà tutto ciò che otterrete. In altre parole, il pericolo dell’ipocrisia è che funziona veramente bene. Punta alla lode degli uomini. E ci riesce. Ma è tutto qui. Perché Questa È Ipocrisia? Ma chiediamoci perché questa è ipocrisia. In questo caso abbiamo delle persone religiose. Decidono di digiunare. Invecere di nascondere il fatto che stiano digiunando, lo rendono evidente. Perché questa è ipocrisia? Perché non è ipocrisia il digiunare, ma ungendosi il capo e lavandosi la faccia, facendo in modo che nessuno sappia che si sta digiunando? Non è forse la definizione di ipocrisia il cercare di sembrare esteriormente diversi da ciò che si è interiormente? Quindi queste persone religiose lasciano trasparire la verità, giusto? Sono tutt’altro che ipocriti. Digiunano, ed hanno l’aspetto di gente che digiuna. Nessun inganno. Siate coerenti: se digiunate, abbiatene l’aspetto. Ma Gesú li chiama ipocriti. Perché? Perché si presume che il cuore che motiva il digiuno sia un cuore rivolto a Dio. Ecco cosa significa digiunare: una fame di Dio che proviene dal cuore. Ma il cuore che dà motivazione al loro digiuno è un cuore rivolto all’ammirazione umana. Quindi essi sono aperti e trasparenti su ciò che fanno, ma quella stessa trasparenza è ingannevole riguardo i loro sentimenti. Se volessero essere veramente aperti, dovrebbero portare al collo un cartello che dice: “La ricompensa finale del mio digiuno è la lode degli uomini”. Allora non sarebbero ipocriti. Sarebbero apertamente e trasparentemente vanagloriosi. Vi sono quindi due pericoli nei quali queste persone che digiunano sono cadute. Il primo è che, digiunando, essi cercano la ricompensa sbagliata, ovvero la stima dell’altra gente. Adorano la lode degli uomini. E il secondo è che nascondono ciò fingendo amore per Dio. Digiunare significa amare Dio – avere fame di Dio. Quindi, con le loro azioni, essi dicono di avere fame di Dio. Ma internamente hanno fame di essere ammirati ed accettati dagli altri. Questo è il dio che li sazia. Un Modo Alternativo Di Digiunare Nei versi 17 e 18, Gesú fornisce un’alternativa a questo tipo di digiuno – il modo in cui lui vuole che venga fatto. Egli dice: 17Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, 18per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente. Ora, esistono diversi tipi di digiuno pubblico nella Bibbia, incluso il Nuovo Testamento, come ad esempio in Atti 13:1-3 e 14:23. Se qualcuno scopre che state digiunando, non è peccato. Il valore del vostro digiuno non viene annullato se qualcuno nota che avete saltato il pranzo. È possibile digiunare con altre persone – ad esempio: il nostro personale che digiuna insieme per cercare il Signore in un ritiro mirato alla pianificazione – è possibile digiunare in questo modo e NON digiunare “per mostrare agli uomini che si digiuna”. Essere visti digiunare e digiunare per essere visti non sono la stessa cosa. Essere visti digiunare è semplicemente un evento esterno. Digiunare PER ESSERE VISTI è un’auto innalzante ragione del cuore. Il Test Di Gesú Per Provare La Realtà Di Dio Nelle Nostre Vite Quindi, Gesú ci fornisce istruzioni che metteranno alla prova i nostri cuori. Ci dice, quando digiuniamo: non fate alcuno sforzo per essere visti. Invece, fate sforzi per il fine opposto – per non essere visti. Sistematevi i capelli, lavatevi la faccia, cosicché, per quanto possibile, la gente non sappia nemmeno che state digiunando. Ma egli va anche oltre, e dice: il vostro scopo è di essere visti da Dio, non dall’uomo. “17Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, 18per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto”. Digiunate per essere visti da Dio nel segreto. Ciò che Gesú fa qui è mettere alla prova la realtà di Dio nelle nostre vite. Oh, quanto è facile compiere gesti religiosi, se ci sono altri a guardarci – predicare, pregare, andare in chiesa, leggere la Bibbia, atti di gentilezza e carità, ecc. Il motivo di ciò non è solamente la possibilità di essere elogiati, ma, più insidiosamente, la sensazione che il vero effetto delle nostre azioni sia sull’asse orizzontale fra la gente, e non su quello verticale con Dio. Se i miei figli mi vedono pregare durante i pasti, farà loro del bene. Se il personale mi vede digiunare, potrebbe essere ispirato a digiunare. Se il mio coinquilino mi vede leggere la Bibbia, potrebbe venire ispirato a leggere anche lui la sua. In altre parole, abbiamo la sensazione che il valore della nostra devozione sia l’effetto orizzontale sugli altri quando ci vedono. Ora, ciò non è completamente negativo. Ma il rischio è che tutta la nostra vita cominci ad essere giustificata e capita semplicemente sul livello orizzontale, per via degli effetti che può avere quando gli altri vedono queste cose. E così Dio può diventare una Persona secondaria nel vivere le nostre vite. Crediamo che egli sia importante perché tutto ciò è il genere di cosa che vuole che facciamo. Ma lui stesso esce dal quadro e non è più al centro di tutto. Quindi, Gesú mette alla prova i nostri cuori, per vedere se Dio stesso sarà il sufficiente per noi – quando nessun altro sa quello che stiamo facendo. Quando nessuno dice: “Come sta andando il digiuno?” Nessuno lo sa – nessuno tranne Dio! Gesú esige un radicale orientamento verso Dio stesso. Ci esorta ad avere una veritiera, estremamente autentica relazione personale con Dio. Se Dio non è tangibile per voi, sarà penoso sopportare qualcosa di difficile quando Dio è l’unico che ne è a conoscenza. Tutto sembrerà inutilre, estremamente inefficace, perché l’intera gamma di possibilità orizzontali sarà priva di valore, poiché nessuno sa ciò che state passando. Tutto quel che importa è Dio: chi è, che cosa pensa, e ciò che farà. La Promessa di Gesú A Coloro Che Si Concentrano Su Dio Il che ci porta all’ultima parte del verso 18, ed alla promessa di Gesú riguardo quello che Dio farà per coloro che si concentrano verticalmente su di lui e non hanno bisogno della lode degli altri per rendere utile la loro devozione. Egli dice: “E il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”. In inglese, nella “New American Standard Bible”, viene usata la parola “pagamento”: un termine probabilmente un po’ troppo venale. Sembra suggerire un’operazione commerciale: noi svolgiamo il lavoro di digiunare, e Dio ci paga un salario. Ciò non viene necessariamente inteso in questa parola, la quale significa semplicemente “restituire”, o “ricambiare”. In alcuni casi può essere denaro. In altri giustizia. In altri ancora può essere la misericordiosa risposta di Dio ad un atto di fede e preghiera. Ed io credo che ciò sia quel che viene inteso qui. Dio ci vede digiunare. Vede che abbiamo un profondo desiderio che ci spinge a digiunare. Vede che il nostro cuore non cerca l’ordinario piacere dell’ammirazione e della lode umana. Vede che stiamo agendo non con la nostra forza, per fare buona impressione sugli altri con la nostra disciplina, bensì con la nostra debolezza, per esprimere a Dio la nostra necessità ed il nostro vivo desiderio che agisca. E quando vede ciò, risponde. Agisce. Noi lo abbiamo visto agire in maniera straordinaria in queste settimane di digiuno. Persone che rifiutavano il vangelo hanno aperto il loro cuore. Persone che respingevano la riconciliazione hanno aperto il loro cuore. Persone da tempo tiepide ed indifferenti che, risvegliandosi, hanno visto la grandezza di Dio e la loro salvezza. Qual È La “Ricompensa” Promessa Da Gesú? Ma qual è il “pagamento”, o la “ricompensa”, del Padre che Gesú promette qui? Può forse essere “la lode degli uomini”? Prenderemmo davvero in giro Dio, se cercassimo di usarlo in qualche modo indiretto per ottenere ciò che veramente vogliamo al posto suo: la lode degli uomini. Non è questa la ricompensa che egli dà. Può forse essere denaro? Il verso appena dopo (v. 19) ci ammonisce contro l’accumulare tesori sulla terra (vengano essi dati da Dio o meno), e dice di fare tesori in cielo – dove non esistono valute terrestri ad eccezione di fede e amore. No, il posto migliore per trovare la ricopensa del nostro digiuno è qui nel Sermone sul Monte. Ad esempio, la preghiera che Gesú ci ha insegnato poco prima in Matteo 6:9–13 comincia con tre desideri principali: che il nome di Dio sia santificato, o riverito, che venga il suo regno, che la sua volontà sia fatta in terra come in cielo. Questa è la ricompensa principale che Dio ci dona per il nostro digiuno. Digiuniamo, con la stessa devozione ed energia che gli instancabili angeli dimostrano nei secoli dei secoli in cielo, per il desiderio che il nome di Dio venga conosciuto, amato ed onorato; per il desiderio che il suo regno venga esteso e poi completato nel corso della storia; per il desiderio che la sua volontà mantenga ovunque il primato. Perché egli di sicuro ci dà moltissime cose specifiche durante il digiuno. E non è sbagliato cercare specificatamente il suo aiuto in ogni parte delle nostre vite tramite il digiuno. Ma queste tre richieste: santificare il suo nome, cercare il suo regno e fare la sua volontà – queste forniscono la prova per capire se tutte le altre cose che desideriamo sono un’espressione di esse. Vogliamo che i nostri figli e le nostre figlie siano salvati perché ciò santificherebbe il nome di Dio? Vogliamo l’apertura della Corea del Nord perché desideriamo che la sovranità di Gesú avanzi? Vogliamo capi di governo onesti perché è in gioco la santa, rivelata volontà di Dio per il suo creato? Vogliamo la Chiesa di Bethlehem ravvivata e risvegliata da potere divino, amore e gioia, perché questo glorifica il nome di Dio, fa avanzare il suo regno, e porta a compimento la sua volontà? Questo è ciò che Gesú ci chiama a fare – un digiuno radicalmente orientato verso Dio. Quindi, per amor della vostra stessa anima, in risposta a Gesú, e per l’avanzamento del regno di Dio e del suo grande salvifico scopo di glorificare il suo nome, unitevi ai “Fasting Forty”, sistematevi capelli, lavatevi la faccia, e lasciate che il Padre che vede nel segreto vi veda aprire il vostro cuore desideroso di lui con il digiuno. Il Padre che vede nel segreto è colmo di ricompense per la vostra gioia e per la sua gloria.
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Il dott. Lundquist diceva che, negli anni successivi del suo ministero, aveva scoperto che un digiuno modificato una volta alla settimana era molto utile per la sua vita ed il suo lavoro. Nella lettera, egli scriveva:
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Invece di prendermi un’ora di pausa per pranzo, utilizzo il tempo per andare in una sala di preghiera, di solito la “Flame Room”, nel Bethel Theological Seminary, qui vicino. Là passo la mia pausa pranzo in comunione con Dio e in preghiera. Ed ho appreso una dimensione molto personale di ciò che Gesú dichiarava quando diceva: “Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete”.
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Questo è simile a ciò che ho chiesto ai “Fasting Forty” (“I Quaranta del Diguno”) di fare durante il mese di febbraio – digiunare per un periodo di 24 ore una volta alla settimana.
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“''Quando'' Digiunate”, Non “''Se'' Digiunate” <br>
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Uno dei testi che hanno ispirato il dott. Lundquist in quei suoi ultimi anni di vita è quello che esamineremo questa mattina – Matteo 6:16-18. Ciò che lo ha colpito di questo testo sono le parole nel verso 16: “Ora, quando digiunate . . .” Come molti altri, il dott. Lundquist ha notato che non dice “se digiunate”, bensì “quando digiunate”. Ha concluso, come me e come molti, che Gesú dava per scontato che il digiuno fosse una buona cosa, e che sarebbe stato praticato dai suoi discepoli. Questo è ciò che abbiamo visto in Matteo 9:15 – quando lo sposo sarà tolto, i discepoli digiuneranno.
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Quindi Gesú non insegna sul se digiunare o meno. Dà per scontato che si digiuni, e ci insegna come farlo e in particolar modo come non farlo.
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'''L’Ipocrisia: Un Pericolo Nel Digiunare '''
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Se il digiuno deve essere incorporato nelle nostre vite come un modo di cercare tutta la pienezza di Dio (Efesini 3:19), abbiamo bisogno di sapere come non farlo. Ciò comprenderebbe consigli materiali sul come non mettere a rischio il nostro corpo, e insegnamenti spirituali sul come non mettere a rischio la nostra anima. Per quanto riguarda l’aspetto fisico, metterò a disposizione un breve trattato scritto da un medico che abbiamo consultato quando siamo stati ad Orlando a dicembre.
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'''“Essi Hanno Già Ricevuto Il Loro Premio” '''<br>
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Ma più importante di ciò è l’avvertimento di Gesú riguardo il pericolo spirituale del digiunare in maniera sbagliata. Ecco di che cosa parla questo testo. Gesú ci mette in guardia sul cosa non fare, e ci dice che cosa invece dobbiamo fare.
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Ci avverte, nel verso 16, di non fare come gli ipocriti: “Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano”. Quindi gli ipocriti sono persone che esercitano la propria disciplina spirituale “per mostrare agli uomini che digiunano”. Questa è la ricompensa che cercano gli ipocriti. E chi non ha sperimentato quanto effettivamente sia gratificante l’essere ammirati per la nostra disciplina, zelo, o devozione. È una grande ricompensa tra gli uomini. Ci sono poche cose che soddisfano di più il cuore di noi caduti del ricevere grande attenzione per via dei nostri successi – specialmente quelli religiosi.
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Quindi Gesú dice, nell’ultima parte del verso 16: “In verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio”. In altre parole, se questo è il premio a cui aspirate quando digiunate, questo otterrete, e questo sarà tutto ciò che otterrete. In altre parole, il pericolo dell’ipocrisia è che funziona veramente bene. Punta alla lode degli uomini. E ci riesce. Ma è tutto qui.
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'''Perché Questa È Ipocrisia? '''
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Ma chiediamoci perché questa è ipocrisia. In questo caso abbiamo delle persone religiose. Decidono di digiunare. Invecere di nascondere il fatto che stiano digiunando, lo rendono evidente. Perché questa è ipocrisia? Perché non è ipocrisia il digiunare, ma ungendosi il capo e lavandosi la faccia, facendo in modo che nessuno sappia che si sta digiunando? Non è forse la definizione di ipocrisia il cercare di sembrare esteriormente diversi da ciò che si è interiormente? Quindi queste persone religiose lasciano trasparire la verità, giusto? Sono tutt’altro che ipocriti. Digiunano, ed hanno l’aspetto di gente che digiuna. Nessun inganno. Siate coerenti: se digiunate, abbiatene l’aspetto.
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Ma Gesú li chiama ipocriti. Perché? Perché si presume che il cuore che motiva il digiuno sia un cuore rivolto a Dio. Ecco cosa significa digiunare: una fame di Dio che proviene dal cuore. Ma il cuore che dà motivazione al loro digiuno è un cuore rivolto all’ammirazione umana. Quindi essi sono aperti e trasparenti su ciò che fanno, ma quella stessa trasparenza è ingannevole riguardo i loro sentimenti. Se volessero essere veramente aperti, dovrebbero portare al collo un cartello che dice: “La ricompensa finale del mio digiuno è la lode degli uomini”. Allora non sarebbero ipocriti. Sarebbero apertamente e trasparentemente vanagloriosi.
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Vi sono quindi due pericoli nei quali queste persone che digiunano sono cadute. Il primo è che, digiunando, essi cercano la ricompensa sbagliata, ovvero la stima dell’altra gente. Adorano la lode degli uomini. E il secondo è che nascondono ciò fingendo amore per Dio. Digiunare significa amare Dio – avere fame di Dio. Quindi, con le loro azioni, essi dicono di avere fame di Dio. Ma internamente hanno fame di essere ammirati ed accettati dagli altri. Questo è il dio che li sazia.
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'''Un Modo Alternativo Di Digiunare '''
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Nei versi 17 e 18, Gesú fornisce un’alternativa a questo tipo di digiuno – il modo in cui lui vuole che venga fatto. Egli dice:
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Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente.
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Ora, esistono diversi tipi di digiuno pubblico nella Bibbia, incluso il Nuovo Testamento, come ad esempio in Atti 13:1-3 e 14:23. Se qualcuno scopre che state digiunando, non è peccato. Il valore del vostro digiuno non viene annullato se qualcuno nota che avete saltato il pranzo. È possibile digiunare con altre persone – ad esempio: il nostro personale che digiuna insieme per cercare il Signore in un ritiro mirato alla pianificazione – è possibile digiunare in questo modo e NON digiunare “per mostrare agli uomini che si digiuna”. Essere''visti digiunare e digiunare per essere visti'' non sono la stessa cosa. Essere visti digiunare è semplicemente un evento esterno. Digiunare PER ESSERE VISTI è un’auto innalzante ragione del cuore.
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Il Test Di Gesú Per Provare La Realtà Di Dio Nelle Nostre Vite
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Quindi, Gesú ci fornisce istruzioni che metteranno alla prova i nostri cuori. Ci dice, quando digiuniamo: non fate alcuno sforzo per essere visti. Invece, fate sforzi per il fine opposto – per non essere visti. Sistematevi i capelli, lavatevi la faccia, cosicché, per quanto possibile, la gente non sappia nemmeno che state digiunando.
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Ma egli va anche oltre, e dice: il vostro scopo è di essere visti da Dio, non dall’uomo. “Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto”. Digiunate per essere visti da Dio nel segreto.
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Ciò che Gesú fa qui è mettere alla prova la realtà di Dio nelle nostre vite. Oh, quanto è facile compiere gesti religiosi, se ci sono altri a guardarci – predicare, pregare, andare in chiesa, leggere la Bibbia, atti di gentilezza e carità, ecc. Il motivo di ciò non è solamente la possibilità di essere elogiati, ma, più insidiosamente, la sensazione che il vero effetto delle nostre azioni sia sull’asse orizzontale fra la gente, e non su quello verticale con Dio. Se i miei figli mi vedono pregare durante i pasti, farà loro del bene. Se il personale mi vede digiunare, potrebbe essere ispirato a digiunare. Se il mio coinquilino mi vede leggere la Bibbia, potrebbe venire ispirato a leggere anche lui la sua. In altre parole, abbiamo la sensazione che il valore della nostra devozione sia l’effetto orizzontale sugli altri quando ci vedono.
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Ora, ciò non è completamente negativo. Ma il rischio è che tutta la nostra vita cominci ad essere giustificata e capita semplicemente sul livello orizzontale, per via degli effetti che può avere quando gli altri vedono queste cose. E così Dio può diventare una Persona secondaria nel vivere le nostre vite. Crediamo che egli sia importante perché tutto ciò è il genere di cosa che vuole che facciamo. Ma lui stesso esce dal quadro e non è più al centro di tutto.
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Quindi, Gesú mette alla prova i nostri cuori, per vedere se Dio stesso sarà il sufficiente per noi – quando nessun altro sa quello che stiamo facendo. Quando nessuno dice: “Come sta andando il digiuno?” Nessuno lo sa – nessuno tranne Dio! Gesú esige un radicale orientamento verso Dio stesso. Ci esorta ad avere una veritiera, estremamente autentica relazione personale con Dio. Se Dio non è tangibile per voi, sarà penoso sopportare qualcosa di difficile quando Dio è l’unico che ne è a conoscenza. Tutto sembrerà inutilre, estremamente inefficace, perché l’intera gamma di possibilità orizzontali sarà priva di valore, poiché nessuno sa ciò che state passando. Tutto quel che importa è Dio: chi è, che cosa pensa, e ciò che farà.
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'''La Promessa di Gesú A Coloro Che Si Concentrano Su Dio '''
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Il che ci porta all’ultima parte del verso 18, ed alla promessa di Gesú riguardo quello che Dio farà per coloro che si concentrano verticalmente su di lui e non hanno bisogno della lode degli altri per rendere utile la loro devozione. Egli dice: “E il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”.
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In inglese, nella “New American Standard Bible”, viene usata la parola “pagamento”: un termine probabilmente un po’ troppo venale. Sembra suggerire un’operazione commerciale: noi svolgiamo il lavoro di digiunare, e Dio ci paga un salario. Ciò non viene necessariamente inteso in questa parola, la quale significa semplicemente “restituire”, o “ricambiare”. In alcuni casi può essere denaro. In altri giustizia. In altri ancora può essere la misericordiosa risposta di Dio ad un atto di fede e preghiera. Ed io credo che ciò sia quel che viene inteso qui.
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Dio ci vede digiunare. Vede che abbiamo un profondo desiderio che ci spinge a digiunare. Vede che il nostro cuore non cerca l’ordinario piacere dell’ammirazione e della lode umana. Vede che stiamo agendo non con la nostra forza, per fare buona impressione sugli altri con la nostra disciplina, bensì con la nostra debolezza, per esprimere a Dio la nostra necessità ed il nostro vivo desiderio che agisca. E quando vede ciò, risponde. Agisce. Noi lo abbiamo visto agire in maniera straordinaria in queste settimane di digiuno. Persone che rifiutavano il vangelo hanno aperto il loro cuore. Persone che respingevano la riconciliazione hanno aperto il loro cuore. Persone da tempo tiepide ed indifferenti che, risvegliandosi, hanno visto la grandezza di Dio e la loro salvezza.
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'''Qual È La “Ricompensa” Promessa Da Gesú? '''
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Ma qual è il “pagamento”, o la “ricompensa”, del Padre che Gesú promette qui? Può forse essere “la lode degli uomini”? Prenderemmo davvero in giro Dio, se cercassimo di usarlo in qualche modo indiretto per ottenere ciò che veramente vogliamo al posto suo: la lode degli uomini. Non è questa la ricompensa che egli dà.
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Può forse essere denaro? Il verso appena dopo (v. 19) ci ammonisce contro l’accumulare tesori sulla terra (vengano essi dati da Dio o meno), e dice di fare tesori in cielo – dove non esistono valute terrestri ad eccezione di fede e amore.
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No, il posto migliore per trovare la ricopensa del nostro digiuno è qui nel Sermone sul Monte. Ad esempio, la preghiera che Gesú ci ha insegnato poco prima in Matteo 6:9–13 comincia con tre desideri principali: che il nome di Dio sia santificato, o riverito, che venga il suo regno, che la sua volontà sia fatta in terra come in cielo. Questa è la ricompensa principale che Dio ci dona per il nostro digiuno. Digiuniamo, con la stessa devozione ed energia che gli instancabili angeli dimostrano nei secoli dei secoli in cielo, per il desiderio che il nome di Dio venga conosciuto, amato ed onorato; per il desiderio che il suo regno venga esteso e poi completato nel corso della storia; per il desiderio che la sua volontà mantenga ovunque il primato.
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Perché egli di sicuro ci dà moltissime cose specifiche durante il digiuno. E non è sbagliato cercare specificatamente il suo aiuto in ogni parte delle nostre vite tramite il digiuno. Ma queste tre richieste: santificare il suo nome, cercare il suo regno e fare la sua volontà – queste forniscono la prova per capire se tutte le altre cose che desideriamo sono un’espressione di esse. Vogliamo che i nostri figli e le nostre figlie siano salvati perché ciò santificherebbe il nome di Dio? Vogliamo l’apertura della Corea del Nord perché desideriamo che la sovranità di Gesú avanzi? Vogliamo capi di governo onesti perché è in gioco la santa, rivelata volontà di Dio per il suo creato? Vogliamo la Chiesa di Bethlehem ravvivata e risvegliata da potere divino, amore e gioia, perché questo glorifica il nome di Dio, fa avanzare il suo regno, e porta a compimento la sua volontà?
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Questo è ciò che Gesú ci chiama a fare – un digiuno radicalmente orientato verso Dio. Quindi, per amor della vostra stessa anima, in risposta a Gesú, e per l’avanzamento del regno di Dio e del suo grande salvifico scopo di glorificare il suo nome, unitevi ai “Fasting Forty”, sistematevi capelli, lavatevi la faccia, e lasciate che il Padre che vede nel segreto vi veda aprire il vostro cuore desideroso di lui con il digiuno. Il Padre che vede nel segreto è colmo di ricompense per la vostra gioia e per la sua gloria.

Versione corrente delle 18:59, 1 feb 2010

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English: Fasting for the Father's Reward

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Di John Piper su Il Digiuno
Una parte della serie A Hunger for God

Traduzione di Ilaria Feltre

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Matteo 6:16-18 Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano, in verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio. Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente.

Introduzione

Carl Lundquist è stato presidente del Bethel College and Seminary per quasi 30 anni. È morto più o meno quattro anni fa di cancro alla pelle. Nell’ultimo decennio della sua vita, ha dedicato molte energie allo studiare e promuovere la devozione spirituale personale e le discipline della vita cristiana.

Ha persino istituito quello che lui chiamava “The Evangelical Order of the Burning Heart” (“L’Ordine Evangelico del Cuore Ardente”), ed ha cominciato ad inviare un bollettino ricco di ispirazione e di incoraggiamento. Nella lettera datata settembre 1989, raccontava la storia di come aveva incominciato a prendere seriamente il digiuno.

La mia vera e propria considerazione del digiuno quale disciplina spirituale cominciò come risultato della mia visita al dott. Joon Gon Kim a Seoul, in Corea. “È vero”, gli chiesi, “che hai digiunato per 40 giorni prima della crociata di evangelizzazione del 1980?” “Sì,” rispose, “è vero”. Il dott. Kim era a capo della crociata, la quale prevedeva di portare un milione di persone in Piazza Yoido. Ma, sei mesi prima della manifestazione, la polizia lo informò della revoca del permesso per la crociata. A quei tempi vi erano tumulti politici in Corea, e a Seoul vigeva la legge marziale. La polizia decise che non si poteva correre il rischio di avere così tanta gente radunata in un unico posto. Così il dott. Kim ed alcuni collaboratori si diressero verso un monte di preghiera, dove rimasero 40 giorni innanzi a Dio, pregando e digiunando per la crociata. Poi ritornarono ed andarono al posto di polizia. “Oh,” dissero i poliziotti quando videro il dott. Kim, “abbiamo cambiato idea, potete svolgere l’incontro!” Mentre tornavo all’albergo, riflessi e pensai che io non avevo mai digiunato così. Forse non avevo mai desiderato un’opera di Dio con la stessa intensità . . . Il suo corpo era segnato da diversi digiuni di 40 giorni, durante il suo lungo periodo di leadership a capo delle opere di Dio in Asia. E comunque, oltre a questo, io non avevo visto i miracoli che aveva visto il dott. Kim.

Il dott. Lundquist continuava, raccontando che, durante uno dei ritiri del “Burning Heart” a cui era a capo, aveva visto uno degli studenti del seminario non mangiare. Gli chiese se stava bene, e scoprì che egli era quasi giunto alla fine di un digiuno totale di 21 giorni, che faceva parte della ricerca della guida di Dio per il capitolo successivo della sua vita.

Il dott. Lundquist diceva che, negli anni successivi del suo ministero, aveva scoperto che un digiuno modificato una volta alla settimana era molto utile per la sua vita ed il suo lavoro. Nella lettera, egli scriveva:

Invece di prendermi un’ora di pausa per pranzo, utilizzo il tempo per andare in una sala di preghiera, di solito la “Flame Room”, nel Bethel Theological Seminary, qui vicino. Là passo la mia pausa pranzo in comunione con Dio e in preghiera. Ed ho appreso una dimensione molto personale di ciò che Gesú dichiarava quando diceva: “Io ho un cibo da mangiare che voi non conoscete”.

Questo è simile a ciò che ho chiesto ai “Fasting Forty” (“I Quaranta del Diguno”) di fare durante il mese di febbraio – digiunare per un periodo di 24 ore una volta alla settimana.

Quando Digiunate”, Non “Se Digiunate”

Uno dei testi che hanno ispirato il dott. Lundquist in quei suoi ultimi anni di vita è quello che esamineremo questa mattina – Matteo 6:16-18. Ciò che lo ha colpito di questo testo sono le parole nel verso 16: “Ora, quando digiunate . . .” Come molti altri, il dott. Lundquist ha notato che non dice “se digiunate”, bensì “quando digiunate”. Ha concluso, come me e come molti, che Gesú dava per scontato che il digiuno fosse una buona cosa, e che sarebbe stato praticato dai suoi discepoli. Questo è ciò che abbiamo visto in Matteo 9:15 – quando lo sposo sarà tolto, i discepoli digiuneranno.

Quindi Gesú non insegna sul se digiunare o meno. Dà per scontato che si digiuni, e ci insegna come farlo e in particolar modo come non farlo.

L’Ipocrisia: Un Pericolo Nel Digiunare

Se il digiuno deve essere incorporato nelle nostre vite come un modo di cercare tutta la pienezza di Dio (Efesini 3:19), abbiamo bisogno di sapere come non farlo. Ciò comprenderebbe consigli materiali sul come non mettere a rischio il nostro corpo, e insegnamenti spirituali sul come non mettere a rischio la nostra anima. Per quanto riguarda l’aspetto fisico, metterò a disposizione un breve trattato scritto da un medico che abbiamo consultato quando siamo stati ad Orlando a dicembre.

“Essi Hanno Già Ricevuto Il Loro Premio”

Ma più importante di ciò è l’avvertimento di Gesú riguardo il pericolo spirituale del digiunare in maniera sbagliata. Ecco di che cosa parla questo testo. Gesú ci mette in guardia sul cosa non fare, e ci dice che cosa invece dobbiamo fare.

Ci avverte, nel verso 16, di non fare come gli ipocriti: “Ora, quando digiunate, non siate mesti d'aspetto come gli ipocriti; perché essi si sfigurano la faccia per mostrare agli uomini che digiunano”. Quindi gli ipocriti sono persone che esercitano la propria disciplina spirituale “per mostrare agli uomini che digiunano”. Questa è la ricompensa che cercano gli ipocriti. E chi non ha sperimentato quanto effettivamente sia gratificante l’essere ammirati per la nostra disciplina, zelo, o devozione. È una grande ricompensa tra gli uomini. Ci sono poche cose che soddisfano di più il cuore di noi caduti del ricevere grande attenzione per via dei nostri successi – specialmente quelli religiosi.

Quindi Gesú dice, nell’ultima parte del verso 16: “In verità vi dico che essi hanno già ricevuto il loro premio”. In altre parole, se questo è il premio a cui aspirate quando digiunate, questo otterrete, e questo sarà tutto ciò che otterrete. In altre parole, il pericolo dell’ipocrisia è che funziona veramente bene. Punta alla lode degli uomini. E ci riesce. Ma è tutto qui.

Perché Questa È Ipocrisia?

Ma chiediamoci perché questa è ipocrisia. In questo caso abbiamo delle persone religiose. Decidono di digiunare. Invecere di nascondere il fatto che stiano digiunando, lo rendono evidente. Perché questa è ipocrisia? Perché non è ipocrisia il digiunare, ma ungendosi il capo e lavandosi la faccia, facendo in modo che nessuno sappia che si sta digiunando? Non è forse la definizione di ipocrisia il cercare di sembrare esteriormente diversi da ciò che si è interiormente? Quindi queste persone religiose lasciano trasparire la verità, giusto? Sono tutt’altro che ipocriti. Digiunano, ed hanno l’aspetto di gente che digiuna. Nessun inganno. Siate coerenti: se digiunate, abbiatene l’aspetto.

Ma Gesú li chiama ipocriti. Perché? Perché si presume che il cuore che motiva il digiuno sia un cuore rivolto a Dio. Ecco cosa significa digiunare: una fame di Dio che proviene dal cuore. Ma il cuore che dà motivazione al loro digiuno è un cuore rivolto all’ammirazione umana. Quindi essi sono aperti e trasparenti su ciò che fanno, ma quella stessa trasparenza è ingannevole riguardo i loro sentimenti. Se volessero essere veramente aperti, dovrebbero portare al collo un cartello che dice: “La ricompensa finale del mio digiuno è la lode degli uomini”. Allora non sarebbero ipocriti. Sarebbero apertamente e trasparentemente vanagloriosi.

Vi sono quindi due pericoli nei quali queste persone che digiunano sono cadute. Il primo è che, digiunando, essi cercano la ricompensa sbagliata, ovvero la stima dell’altra gente. Adorano la lode degli uomini. E il secondo è che nascondono ciò fingendo amore per Dio. Digiunare significa amare Dio – avere fame di Dio. Quindi, con le loro azioni, essi dicono di avere fame di Dio. Ma internamente hanno fame di essere ammirati ed accettati dagli altri. Questo è il dio che li sazia.

Un Modo Alternativo Di Digiunare

Nei versi 17 e 18, Gesú fornisce un’alternativa a questo tipo di digiuno – il modo in cui lui vuole che venga fatto. Egli dice:

Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto, e il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa pubblicamente.

Ora, esistono diversi tipi di digiuno pubblico nella Bibbia, incluso il Nuovo Testamento, come ad esempio in Atti 13:1-3 e 14:23. Se qualcuno scopre che state digiunando, non è peccato. Il valore del vostro digiuno non viene annullato se qualcuno nota che avete saltato il pranzo. È possibile digiunare con altre persone – ad esempio: il nostro personale che digiuna insieme per cercare il Signore in un ritiro mirato alla pianificazione – è possibile digiunare in questo modo e NON digiunare “per mostrare agli uomini che si digiuna”. Esserevisti digiunare e digiunare per essere visti non sono la stessa cosa. Essere visti digiunare è semplicemente un evento esterno. Digiunare PER ESSERE VISTI è un’auto innalzante ragione del cuore.

Il Test Di Gesú Per Provare La Realtà Di Dio Nelle Nostre Vite

Quindi, Gesú ci fornisce istruzioni che metteranno alla prova i nostri cuori. Ci dice, quando digiuniamo: non fate alcuno sforzo per essere visti. Invece, fate sforzi per il fine opposto – per non essere visti. Sistematevi i capelli, lavatevi la faccia, cosicché, per quanto possibile, la gente non sappia nemmeno che state digiunando.

Ma egli va anche oltre, e dice: il vostro scopo è di essere visti da Dio, non dall’uomo. “Ma tu, quando digiuni, ungiti il capo e lavati la faccia, per non mostrare agli uomini che tu digiuni, ma al Padre tuo nel segreto”. Digiunate per essere visti da Dio nel segreto.

Ciò che Gesú fa qui è mettere alla prova la realtà di Dio nelle nostre vite. Oh, quanto è facile compiere gesti religiosi, se ci sono altri a guardarci – predicare, pregare, andare in chiesa, leggere la Bibbia, atti di gentilezza e carità, ecc. Il motivo di ciò non è solamente la possibilità di essere elogiati, ma, più insidiosamente, la sensazione che il vero effetto delle nostre azioni sia sull’asse orizzontale fra la gente, e non su quello verticale con Dio. Se i miei figli mi vedono pregare durante i pasti, farà loro del bene. Se il personale mi vede digiunare, potrebbe essere ispirato a digiunare. Se il mio coinquilino mi vede leggere la Bibbia, potrebbe venire ispirato a leggere anche lui la sua. In altre parole, abbiamo la sensazione che il valore della nostra devozione sia l’effetto orizzontale sugli altri quando ci vedono.

Ora, ciò non è completamente negativo. Ma il rischio è che tutta la nostra vita cominci ad essere giustificata e capita semplicemente sul livello orizzontale, per via degli effetti che può avere quando gli altri vedono queste cose. E così Dio può diventare una Persona secondaria nel vivere le nostre vite. Crediamo che egli sia importante perché tutto ciò è il genere di cosa che vuole che facciamo. Ma lui stesso esce dal quadro e non è più al centro di tutto.

Quindi, Gesú mette alla prova i nostri cuori, per vedere se Dio stesso sarà il sufficiente per noi – quando nessun altro sa quello che stiamo facendo. Quando nessuno dice: “Come sta andando il digiuno?” Nessuno lo sa – nessuno tranne Dio! Gesú esige un radicale orientamento verso Dio stesso. Ci esorta ad avere una veritiera, estremamente autentica relazione personale con Dio. Se Dio non è tangibile per voi, sarà penoso sopportare qualcosa di difficile quando Dio è l’unico che ne è a conoscenza. Tutto sembrerà inutilre, estremamente inefficace, perché l’intera gamma di possibilità orizzontali sarà priva di valore, poiché nessuno sa ciò che state passando. Tutto quel che importa è Dio: chi è, che cosa pensa, e ciò che farà.

La Promessa di Gesú A Coloro Che Si Concentrano Su Dio

Il che ci porta all’ultima parte del verso 18, ed alla promessa di Gesú riguardo quello che Dio farà per coloro che si concentrano verticalmente su di lui e non hanno bisogno della lode degli altri per rendere utile la loro devozione. Egli dice: “E il Padre tuo, che vede nel segreto, te ne darà la ricompensa”.

In inglese, nella “New American Standard Bible”, viene usata la parola “pagamento”: un termine probabilmente un po’ troppo venale. Sembra suggerire un’operazione commerciale: noi svolgiamo il lavoro di digiunare, e Dio ci paga un salario. Ciò non viene necessariamente inteso in questa parola, la quale significa semplicemente “restituire”, o “ricambiare”. In alcuni casi può essere denaro. In altri giustizia. In altri ancora può essere la misericordiosa risposta di Dio ad un atto di fede e preghiera. Ed io credo che ciò sia quel che viene inteso qui.

Dio ci vede digiunare. Vede che abbiamo un profondo desiderio che ci spinge a digiunare. Vede che il nostro cuore non cerca l’ordinario piacere dell’ammirazione e della lode umana. Vede che stiamo agendo non con la nostra forza, per fare buona impressione sugli altri con la nostra disciplina, bensì con la nostra debolezza, per esprimere a Dio la nostra necessità ed il nostro vivo desiderio che agisca. E quando vede ciò, risponde. Agisce. Noi lo abbiamo visto agire in maniera straordinaria in queste settimane di digiuno. Persone che rifiutavano il vangelo hanno aperto il loro cuore. Persone che respingevano la riconciliazione hanno aperto il loro cuore. Persone da tempo tiepide ed indifferenti che, risvegliandosi, hanno visto la grandezza di Dio e la loro salvezza.

Qual È La “Ricompensa” Promessa Da Gesú?

Ma qual è il “pagamento”, o la “ricompensa”, del Padre che Gesú promette qui? Può forse essere “la lode degli uomini”? Prenderemmo davvero in giro Dio, se cercassimo di usarlo in qualche modo indiretto per ottenere ciò che veramente vogliamo al posto suo: la lode degli uomini. Non è questa la ricompensa che egli dà.

Può forse essere denaro? Il verso appena dopo (v. 19) ci ammonisce contro l’accumulare tesori sulla terra (vengano essi dati da Dio o meno), e dice di fare tesori in cielo – dove non esistono valute terrestri ad eccezione di fede e amore.

No, il posto migliore per trovare la ricopensa del nostro digiuno è qui nel Sermone sul Monte. Ad esempio, la preghiera che Gesú ci ha insegnato poco prima in Matteo 6:9–13 comincia con tre desideri principali: che il nome di Dio sia santificato, o riverito, che venga il suo regno, che la sua volontà sia fatta in terra come in cielo. Questa è la ricompensa principale che Dio ci dona per il nostro digiuno. Digiuniamo, con la stessa devozione ed energia che gli instancabili angeli dimostrano nei secoli dei secoli in cielo, per il desiderio che il nome di Dio venga conosciuto, amato ed onorato; per il desiderio che il suo regno venga esteso e poi completato nel corso della storia; per il desiderio che la sua volontà mantenga ovunque il primato.

Perché egli di sicuro ci dà moltissime cose specifiche durante il digiuno. E non è sbagliato cercare specificatamente il suo aiuto in ogni parte delle nostre vite tramite il digiuno. Ma queste tre richieste: santificare il suo nome, cercare il suo regno e fare la sua volontà – queste forniscono la prova per capire se tutte le altre cose che desideriamo sono un’espressione di esse. Vogliamo che i nostri figli e le nostre figlie siano salvati perché ciò santificherebbe il nome di Dio? Vogliamo l’apertura della Corea del Nord perché desideriamo che la sovranità di Gesú avanzi? Vogliamo capi di governo onesti perché è in gioco la santa, rivelata volontà di Dio per il suo creato? Vogliamo la Chiesa di Bethlehem ravvivata e risvegliata da potere divino, amore e gioia, perché questo glorifica il nome di Dio, fa avanzare il suo regno, e porta a compimento la sua volontà?

Questo è ciò che Gesú ci chiama a fare – un digiuno radicalmente orientato verso Dio. Quindi, per amor della vostra stessa anima, in risposta a Gesú, e per l’avanzamento del regno di Dio e del suo grande salvifico scopo di glorificare il suo nome, unitevi ai “Fasting Forty”, sistematevi capelli, lavatevi la faccia, e lasciate che il Padre che vede nel segreto vi veda aprire il vostro cuore desideroso di lui con il digiuno. Il Padre che vede nel segreto è colmo di ricompense per la vostra gioia e per la sua gloria.