Cos’è la Speranza?

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Versione corrente delle 17:18, 22 gen 2013

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English: What Is Hope?

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Di John Piper su Speranza
Una parte della serie Hope in God!

Traduzione di Paola Levante

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Ebrei 6:1-12

Perciò, lasciando l'insegnamento elementare intorno a Cristo, tendiamo a quello superiore e non poniamo di nuovo il fondamento del ravvedimento dalle opere morte e della fede in Dio, della dottrina dei battesimi, dell'imposizione delle mani, della risurrezione dei morti e del giudizio eterno. Questo è ciò che faremo se Dio lo permette.
Infatti, quelli che sono stati una volta illuminati e hanno gustato il dono celeste e sono stati fatti partecipi dello Spirito Santo e hanno gustato la buona parola di Dio e le potenze del mondo futuro, e poi sono caduti, è impossibile ricondurli di nuovo al ravvedimento perché crocifiggono di nuovo per conto loro il Figlio di Dio e lo espongono a infamia. Quando una terra, imbevuta della pioggia che vi cade frequentemente, produce erbe utili a quelli che la coltivano, riceve benedizione da Dio; ma se produce spine e rovi, è riprovata e prossima a essere maledetta; e la sua fine sarà di essere bruciata.
Tuttavia, carissimi, benché parliamo così, siamo persuasi riguardo a voi di cose migliori e attinenti alla salvezza; Dio, infatti, non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete dimostrato per il suo nome con i servizi che avete reso e che rendete tuttora ai santi. Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri sino alla fine il medesimo zelo per giungere alla pienezza della speranza, affinché non diventiate indolenti, ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse.

Quando giunsi di nuovo a Betlemme a metà del 1980, le insegne erano state ridipinte per includere il nome del nuovo pastore. Rollin mi chiese cosa mi sarebbe piaciuto vedere dipinto sul retro dell’insegna a nord che si affaccia sul parcheggio. Dissi che mi sarebbe piaciuto vedere le parole del Salmo 42:5, “SPERA IN DIO!”

Questo è il messaggio che voglio che tutti noi teniamo in mente ogni settimana, quando lasciamo Betlemme e iniziamo un'altra settimana di lavoro. L’intero versetto recita:

Perché ti abbatti anima mia?
Perché ti agiti in me?
Spera in Dio, perché lo celebrerò ancora;
egli è il mio salvatore e il mio Dio.

Indice

Un sermone da predicare a voi stessi: Spera in Dio!

Richard Sibbes, uno dei grandi vecchi predicatori puritani di Cambridge morto nel 1635, scrisse un intero libro (175 pagine) sul Salmo 42:5. Era chiamato “il dolce contagocce” per la grande fiducia e gioia che davano i suoi sermoni. Chiamò il suo libro Conflitto dell'anima con se stessa, perché nel Salmo 42:5, che è proprio quello di cui si parla, l’anima discute con se stessa, predicando a se stessa. “Perché ti abbatti anima mia? Perché ti agiti in me? Spera in Dio!” Sperare in Dio non è naturale per i peccatori come noi. Dobbiamo predicare a noi stessi, e predicare diligentemente e con forza, o lasceremo il posto a uno spirito abbattuto e turbato.

Questo, predicare a se stessi, non è certo noto a tutti i santi, infatti in Camerun l’ho consigliato a molti come modo per combattere lo scoraggiamento, ed è parso loro un pensiero piuttosto nuovo. In effetti tre mesi dopo che io e Noël eravamo tornati, ho ricevuto una lettera da una delle giovani donne che sembrava lottasse di più. Diceva,

Mi trovavo in vacanza, alla fine di maggio, e ho avuto il tempo di scrivermi quattro sermoni su vari argomenti, ed è stato molto utile farvi riferimento di tanto in tanto, anche se a volte quando sono depressa il ragionamento non sembra portarmi molto lontano ed è più facile cercare solamente di trattenere alcuni versi o verità.

È così! Il miglior sermone da predicarvi questa settimana può contenere solo tre parole: SPERA IN DIO!

Amo il modo in cui i salmisti lottano, combattono e si sforzano per mantenere viva la loro speranza in Dio. Questa è la normale esperienza cristiana mentre siamo ancora peccatori appena salvati. Faremmo meglio a tenerla stretta, o rischiamo di diventare fiacchi e negligenti nella nostra lotta per la speranza. Tutto ciò è molto pericoloso, così come insegna chiaramente il nostro testo.

Il bacino emozionale della Speranza

Una giovane donna californiana mi ha chiesto un colloquio la settimana scorsa perché era impegnata in un progetto di psicologia sul “perdono” e aveva bisogno di registrare alcune interviste pastorali. Una delle domande poste era qualcosa del genere: “Quali sono i suoi sentimenti quando perdona qualcuno?” Uno dei miei primi pensieri è stato che devo sentire il sentimento di speranza, al fine di perdonare e non rivalermi.

Nella mia vita, e penso che sia previsto nel modello biblico, la speranza è come un bacino di forza emotiva.

È così che funziona per me. Questo è il mio modo di lottare per la santità nella vita cristiana. E credo che questo sia il modo biblico per rendere la nostra vocazione ed elezione sicura. La mia preghiera è che, concentrando l’attenzione sulla nostra speranza cristiana nel corso delle prossime sedici settimane, Dio riempirà il bacino fino a farlo traboccare, e che nel profondo della diga di Hoover della vostra anima i grandi generatori idro-elettrici di gioia, di amore, di coraggio e di resistenza si agitino con nuova forza per la gloria di Dio.

Oggi iniziamo con la domanda più fondamentale di tutte: Che cos'è la speranza? In particolare non vogliamo solo sapere la definizione di Webster, ma la definizione biblica. Dobbiamo sapere di che cosa stiamo parlando prima di poterci addentrare nella nostra comprensione delle grandi verità della speranza biblica.

Tre modi in cui usiamo la parola “speranza”

Usiamo la parola “speranza” in almeno tre modi diversi.

1. La speranza è il desiderio di qualcosa di buono per il futuro. I bambini potrebbero dire: “Spero che papà torni a casa presto stasera in modo da poter giocare a palla dopo cena prima della sua riunione.” In altre parole, desiderano che lui torni a casa presto, in modo che possano sperimentare questa cosa buona, cioè, giocare insieme dopo cena.

2. La speranza è la cosa buona che desideriamo per il futuro. Noi diciamo: “La nostra speranza è che Jim arrivi sano e salvo.” In altre parole, l'arrivo sicuro di Jim è l'oggetto della nostra speranza.

3. La speranza è il motivo per cui la nostra speranza potrebbe effettivamente avverarsi. Noi diciamo: “Un buon vento in coda è la nostra unica speranza di arrivare in tempo.” In altre parole, il vento di coda è la ragione per cui possiamo raggiungere effettivamente il futuro bene che desideriamo. È la nostra unica speranza.

Quindi la speranza è usata in tre sensi:

  1. il desiderio di qualcosa di buono per il futuro,
  2. la cosa futura che desideriamo, e
  3. il fondamento per pensare che il nostro desiderio possa effettivamente essere soddisfatto.

Il significato biblico distintivo della Speranza

Tutti e tre gli usi si trovano nella Bibbia, ma la caratteristica più importante della speranza biblica non è presente in nessuno di questi usi ordinari della parola speranza. In realtà il significato distintivo della speranza nella Scrittura è quasi l'opposto del nostro uso ordinario.

Non voglio dire che nella Scrittura la speranza sia il desiderio di qualcosa di brutto (invece di qualcosa di bello). E non voglio dire che nella Scrittura la speranza sia il rifiuto del bene (e non il desiderio del bene). Non è il contrario in questo senso.

È l’opposto in questo senso: di solito quando usiamo la parola speranza, esprimiamo incertezza piuttosto che certezza.

Di solito, quando esprimiamo speranza, esprimiamo incertezza. Ma questo NON è il significato biblico distintivo della speranza. La cosa principale che voglio fare questa mattina è mostrare, guardando alla Scrittura, che la speranza biblica non è solo il desiderio di qualcosa di buono per il futuro, ma piuttosto, la speranza biblica è:

Una fiduciosa attesa e il desiderio di qualcosa di buono per il futuro.

La speranza biblica non solo desidera qualcosa di buono per il futuro, ma si aspetta che accada. E non solo si aspetta che accada, ma è sicura che accadrà. Esiste la certezza morale che il bene che aspettiamo e desideriamo sarà compiuto.

Certezza morale

Prima di esaminare la Scrittura, permettetemi di dire che cosa intendo per “certezza morale”.

Non la certezza matematica o logica

È diversa dalla certezza matematica o semplicemente logica. I risultati certi matematici o strettamente logici nascono dalla necessità di leggi non-morali . Se abbiamo due mele e ne aggiungiamo altre due, possiamo essere “matematicamente” certi di avere quattro mele. Questa è certezza matematica. Se tutti gli uomini sono mortali e se Platone era un uomo, allora posso essere “logicamente” certo che Platone era mortale. Questa è certezza logica.

Questo tipo di pensiero è importante. In realtà, è indispensabile negli studi biblici, nonché in tutte le altre aree della vita. Ma la maggior parte della nostra esperienza non funziona così. Ci sono una sorta di certezza e fiducia legittime che non risultano da calcoli matematici o leggi meramente logiche. Io la chiamo “certezza morale”.

Radicata in atti di volontà

Io la chiamo morale, perché si radica nell'impegno della volontà delle persone. E la volontà è la sede della moralità. Ovvero, si può parlare solo di giusto e sbagliato a livello morale in relazione ad atti di volontà. Quindi, tutto ciò che ha a che fare con la volontà è una questione di moralità. E la certezza morale è una certezza che si basa su atti di volontà.

Un Esempio

Lasciatemi illustrare con un esempio. Ho una forte certezza morale che Noël ed io resteremo sposati finché vivremo. Questo non si basa su leggi matematiche o sillogismi puramente logici. Si basa sul carattere delle nostre volontà e delle promesse di Dio, che sono solo espressione del carattere della sua volontà. Abbiamo quasi vent’anni di prove circa la natura e gli impegni delle nostre volontà e la grazia della volontà di Dio.

Quando parliamo del nostro futuro, non parliamo in termini ordinari di speranza. Non diciamo, per esempio, “Speriamo di non divorziare.” Parliamo in termini di fiducia e di certezza, perché il carattere di una volontà centrata in Dio è come il ferro.

Ma, naturalmente, ci potremmo sbagliare, no? Sì, e tutti i comunisti del mondo potrebbero convertirsi al cristianesimo questo pomeriggio. E potrebbe darsi che non una sola parola ingannevole s’insinuerà nella pubblicità per i prossimi cinque anni. E ogni editore pornografico potrebbe uscire dal mercato entro la fine dell'anno, perché gli uomini acquisiranno padronanza sui propri desideri lussuriosi.

Tutte queste cose sono matematicamente e logicamente possibili. Non vi è alcuna certezza matematica o logica che non accada. Perché, allora, siamo così sicuri che non accadrà? Perché sappiamo qualcosa sulla volontà umana. C'è una sorta di certezza che viene dal conoscere il carattere di un uomo o di un gruppo di uomini o di una moglie. Non è infallibile, ma è sicura e fiduciosa. Ti permette di dormire la notte. Ti trasporta oltre i momenti difficili. Alla fine, ti può vedere attraverso la tomba.

La speranza biblica non è il mero desiderio che qualcosa di buono accada. Si tratta di una fiduciosa attesa e del desiderio di qualcosa di buono per il futuro. La speranza biblica ha la certezza morale in essa. Quando la Parola dice: “Spera in Dio!” non vuol dire, “incrociate le dita.” Significa, per usare le parole di William Carey, “Aspettatevi grandi cose da Dio”.

Dove la Scrittura insegna questo a proposito della Speranza

Ora andiamo alla Scrittura per vedere dove ritrovo questa comprensione della speranza biblica. Inizieremo con Ebrei 6:9-12. Dopo aver avvertito i suoi lettori che per le persone che hanno avuto notevoli esperienze religiose è possibile commettere apostasia e andare oltre il punto di non ritorno, dice,

9 Tuttavia, carissimi, benché parliamo così, siamo persuasi riguardo a voi di cose migliori e attinenti alla salvezza; 10 Dio infatti non è ingiusto da dimenticare l'opera vostra e l'amore che avete dimostrato per il suo nome con i servizi che avete resi e che rendete tuttora ai santi. 11 Soltanto desideriamo che ciascuno di voi dimostri sino alla fine il medesimo zelo per giungere alla pienezza della speranza, 12 affinché non diventiate indolenti, ma siate imitatori di quelli che per fede e pazienza ereditano le promesse.

La fiducia dello scrittore nei suoi lettori

La ragione per cui lo scrittore è così sicuro che i suoi lettori non saranno tra gli apostati è che non solo sono stati amorevoli servitori dell’amore di Dio in passato, ma lo sono ancora. Notate l'enfasi sulla perseveranza alla fine del versetto 10? Avete mostrato amore nel servire i santi in passato, E LO FATE ANCORA. La loro esperienza religiosa non è stata una decisione temporanea presa al campeggio o ad un concerto di Keith Green o alla crociata di Billy Graham. È stata costante. La perseveranza nella pietà è la prova della genuinità della salvezza di una persona. Ecco perché lo scrittore si sente così sicuro delle persone: avevano servito i santi, e lo fanno ancora.

L’avvertimento dello scrittore ai suoi lettori

Arriva l'avvertimento nei versetti 11 e 12 a proseguire e a non diventare indolenti. Ma ormai la battaglia è descritta in termini di speranza, non solo in termini di amore e di servizio:

E desideriamo che ciascuno di voi mostri la stessa serietà nella realizzazione della pienezza della speranza fino alla fine.

In altre parole, con tutto lo zelo del passato che vi ha permesso di lavorare e amare in nome di Cristo, con tutto quello zelo continuate a perseguire la pienezza della speranza fino alla fine. Non c'è lotta, nessuna ricerca, nessuna sfida, nessuna guerra più urgente di questa. Mantenere viva la speranza!

“La pienezza della speranza”

Ora, che cosa significa “la pienezza della speranza” nel versetto 11? Significa che la speranza è pienamente garantita. Che la speranza è fiduciosa. Che la speranza ha la certezza morale in essa. Non è una speranza che incrocia le dita. Non è il mordersi le labbra mentre si guarda l’attaccante correre verso il gol negli ultimi dieci secondi quando si è sotto di due punti.

In realtà, il versetto 12 implica che la speranza e la fede sono quasi sinonimi. Si noti il collegamento, il versetto 11 dice: Andate dritti verso la piena certezza della speranza, il versetto 12 dice che il risultato di questo esercizio di speranza è che sarete imitatori di coloro che per fede e pazienza ereditano le promesse. Perseguite la speranza in modo da poter essere imitatori degli uomini di fede.

Il nesso tra fede e speranza

Analizziamo più in profondità il nesso tra speranza e fede. Il termine “piena certezza” (usato qui nel versetto 11, plerophorian) si trova in un altro versetto, vale a dire, in Ebrei 10:22. Tuttavia, vi è “piena certezza di fede” invece di “piena certezza di speranza”. Dice: “Accostiamoci con cuore sincero in piena certezza di fede.” Poi, nel versetto successivo, “Riteniamo fermamente la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è Colui che ha fatte le promesse.”

Notate che la speranza è qualcosa che non dovrebbe vacillare, perché è radicata nella fedeltà di Dio. Ci dovrebbe essere la certezza morale in essa, perché la volontà e lo scopo di Dio sono come il ferro, non come il gesso.

E per quanto riguarda il rapporto tra la piena certezza di fede e la piena certezza di speranza? C'è una differenza? Vorrei suggerire che la fede è l'idea più grande e la speranza è una parte necessaria della fede biblica. La speranza è quella parte della fede che si concentra sul futuro. In termini biblici, quando la fede è rivolta al futuro, si può chiamare speranza. Ma la fede può concentrarsi anche sul passato e sul presente, quindi la fede è il termine più grande.

Possiamo vedere questo in Ebrei 11:1. È la definizione più vicina che abbiamo di fede in tutto il Nuovo Testamento, credo.

La fede è fondamento delle cose che si sperano e prova di quelle che non si vedono.

Ecco come vorrei parafrasare questo versetto. Ovunque ci sia piena certezza di speranza, c'è fede. La fede è la piena certezza di speranza. La fede biblica è una fiduciosa attesa e il desiderio di cose buone per il futuro.

Ma la fede è più di questo. È anche la “convinzione di cose che non si vedono”, e alcune di queste non sono future. Per esempio, nel verso 3: “Per fede noi capiamo che il mondo è stato creato dalla parola di Dio”. La fede può guardare indietro (alla creazione) e in avanti. Quindi la fede è l'idea più grande. Essa comprende la speranza, ma è più della speranza. Si potrebbe dire così: la fede è la nostra fiducia nella Parola di Dio, e ogni volta che la Parola fa riferimento al futuro, è possibile chiamare la nostra fiducia in essa speranza. La speranza è la fede nel tempo futuro.

Perché questa relazione è importante

Ci sono due ragioni importanti da vedere.

1. Una è che ci aiuta a comprendere la vera natura della speranza biblica. La maggior parte di noi sa che la fede biblica è una grande fiducia. Il dubbio è il nemico della fede biblica. Ma se la speranza è la fede nel tempo futuro, allora possiamo vedere più chiaramente che anche la speranza è una fiducia forte e non solo un pio desiderio.

2. L'altro motivo importante da vedere in questo rapporto tra la fede e la speranza è che mostra come la speranza sia indispensabile. Sappiamo tutti che siamo salvati per grazia mediante la fede. La fede è necessaria alla nostra salvezza. Ma non sentiamo spesso parlare di speranza in questi termini. Eppure dovremmo. La speranza è una parte essenziale della fede. Togliete la speranza e la definizione di fede in Ebrei 11:1 è distrutta. Noi non siamo solo salvati per grazia mediante la fede. Noi siamo salvati per grazia mediante la speranza.

Paolo condivide questa visione della Speranza

Ora vediamo brevemente come Paolo condivide la medesima visione della speranza in Romani 4:18. Egli descrive Abramo come il grande esempio di fede e, in particolare, della giustificazione per fede. In Romani 4:22 dice: “Perciò anche questo gli fu imputato a giustizia.” E la fede di cui Paolo sta parlando è la fede in Dio che avrebbe mantenuto la sua promessa dandogli un figlio, Isacco.

Così la fede che ha giustificato Abramo era la fede nella futura opera di Dio. Il versetto 21 lo rende chiaro e limpido: era “pienamente convinto che ciò che egli aveva promesso era anche potente da farlo.” In altre parole, ha avuto ciò che gli Ebrei in 06:11 chiamavano “piena certezza di speranza”.

Il versetto 18 descrive come la fede e la speranza lavorino insieme: “Egli, sperando contro ogni speranza, credette per diventare padre di molte nazioni.”

“Contro ogni speranza” significa che dal punto di vista della gente comune non c'era speranza: Abramo era troppo vecchio per avere un figlio, e sua moglie era sterile. Ma la speranza biblica non si basa su ciò che è possibile con l’uomo. La speranza biblica distoglie lo sguardo dall'uomo alla promessa di Dio. E quando lo fa, diventa la “pienezza di speranza”, l'attesa di grandi cose da Dio.

Non è facile descrivere esattamente ciò che Paolo intende nel versetto 18, quando dice: “Egli, sperando… credette per diventare padre di molte nazioni.” Dall’intero contesto penso che sia giusto dire che

In altre parole, ogni volta che la fede in Dio guarda al futuro, si può chiamare speranza. E ogni volta che la speranza si fonda sulla Parola di Dio, si può chiamare fede.

Conclusione

Perciò io prego che il punto principale del messaggio dagli Ebrei e dai Romani sia chiaro, cioè che il concetto biblico di speranza, che ci accingiamo a esaminare nelle prossime sedici settimane, non sia il concetto comune che usiamo nel linguaggio di tutti i giorni. Questo non implica l'incertezza o la mancanza di affidabilità. Al contrario, la speranza biblica è una fiduciosa attesa e il desiderio di qualcosa di buono per il futuro. Vi è certezza morale in essa.

Considero un grande privilegio e una gioia trascorrere le prossime sedici settimane con voi dispiegando cosa significa dire che il nostro Dio è un “Dio della speranza” (Romani 15:13) e che l'esortazione centrale della nostra chiesa sia molto semplice e molto profonda, “SPERA IN DIO!”