La superbia di Babele e la lode di Cristo
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di John Piper
su Superbia
Una parte della serie Spectacular Sins and Their Global Purpose in the Glory of Christ
Traduzione di Katia Guzzoni
Genesi 11:1-9
Or tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro, "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco." Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero, "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra." Ma il Signore scese a vedere la città e la torre che i figli degli uomini stavano costruendo. Il Signore disse, "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera. E ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro." Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città. Per questo la si chiamò Babele, perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra e di là il Signore li disperse su tutta la terra.
Il tema di questa serie è I peccati eclatanti e la loro funzione globale nella Gloria di Cristo. Oggi trattiamo l'eclatante peccato della costruzione della torre di Babele. Se riteniamo che questo argomento sia troppo distante ed estraneo alla nostra vita moderna, poniamoci le seguenti domande: Da dove vengono tutte le lingue del mondo - e tutti i popoli? Sono il risultato del peccato? Sono stati una buona idea, ricca di potenzialità per la gloria di Cristo e la gioia del popolo di Dio? È un bene o un male che ci siano nazioni ed entità politiche separate e indipendenti, spesso in conflitto tra loro? Cosa ne pensa Dio di un unico super-stato monolitico? Ne ostacolerà la creazione? O il mondo finirà con uno scenario simile? E personalmente, qual è il tuo peccato principale e cosa ne pensa Dio? Cosa ha fatto per salvarti da questo male? Tali tematiche ed altro ancora scaturiscono da questa analisi.
La risposta a un argomento sconcertante
Cominciamo col chiarire un punto disorientante nel contesto biblico. Genesi 11:1-9 sembra descrivere l'origine delle lingue. Ma i lettori attenti del Libro della Genesi notano come viene già descritta una diversità di popoli e lingue nel capitolo 10, prima della torre di Babele in Genesi 11. Per esempio, in Genesi 10:5, "Da costoro derivarono i popoli sparsi nelle isole delle nazioni, nei loro diversi paesi, ciascuno secondo la propria lingua, secondo le loro famiglie, nelle loro nazioni". Poi si arriva a Genesi 11:1 che dice, "Tutta la terra parlava la stessa lingua e usava le stesse parole". L'autore sapeva cosa stava scrivendo. In Genesi 11:1 non aveva dimenticato quanto aveva appena scritto in 10:5, 20 e 31 (solo due versetti prima).
La soluzione sta nel riconoscere che l'autore non ha messo queste due storie in ordine cronologico. Prima, nel capitolo 10, ha descritto la dispersione dei popoli e delle lingue e poi, in Genesi 11:1-9, ha descritto le origini di tale diversità. A volte, quando si ha qualcosa di sconvolgente da dire sul perché un evento è successo, lo si mette all'inizio dell'accaduto, mentre altre volte si aspetta e lo si pone a conclusione.
Dopo il diluvio, Dio disse a Noè in Genesi 9:1, "Dio benedisse Noè e i suoi figli, e disse loro: «Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra". Ed è quello che viene descritto nel capitolo 10. Succedeva mentre popoli e lingue si moltiplicavano. Sembrava il semplice adempimento del comando divino. Sembrava obbedienza. Poi Genesi 11:1-9 ci sgancia addosso una bomba. Non si trattava di obbedienza. Non si stavano diffondendo, si stavano riunendo. Dio scese e infranse la loro disobbedienza, rendendo impossibile il loro tentativo di unificarsi. Confuse la loro lingua e divise l'umanità in tanti popoli e lingue.
Due peccati maggiori rivelati
Esaminiamo a fondo questo punto per un momento e vediamo quali furono i peccati e in seguito il giudizio di Dio, prima di chiederci come tutto questo torni alla gloria di Cristo. Genesi 11:1-4:
Or tutta la terra aveva una sola lingua e le stesse parole. Emigrando dall'oriente gli uomini capitarono in una pianura nel paese di Sennaar e vi si stabilirono. Si dissero l'un l'altro, "Venite, facciamoci mattoni e cuociamoli al fuoco." Il mattone servì loro da pietra e il bitume da cemento. Poi dissero, "Venite, costruiamoci una città e una torre, la cui cima tocchi il cielo e facciamoci un nome, per non disperderci su tutta la terra".
I punti chiave sono nel versetto 4: 1) Aspirano a costruire una città. 2) Aspirano a costruire una torre nella città che raggiunga il cielo. 3) Aspirano ad acquistare fama. 4) Aspirano a non venire dispersi sulla terra. I primi due punti corrispondono a quelli successivi. Costruire una città è il modo per evitare di essere dispersi nel mondo. Mentre costruire una torre che si innalzi verso cielo è il modo per farsi un nome. Così la città e la torre sono espressioni esteriori di peccati interiori. I due peccati sono l'amore per la sicurezza (per cui si costruisce una città, rifiutandosi di correre i rischi connessi al riempire la terra) e per la gloria (che porta a desiderare fama ed onore).
Il volere di Dio per gli esseri umani non è che trovino la gioia nell'essere esaltati, ma sta nel conoscere e lodare Lui. La sua volontà non è che trovino la sicurezza in una città, ma in Dio, obbedendogli con gioia. Quindi il peccato eclatante dell'uomo è che persino dopo il diluvio, che rappresentò un fragoroso avvertimento contro il peccato per Noè e i suoi discendenti, non siamo risultati essere migliori rispetto all'era antediluviana. La condizione umana è la stessa di quella di Adamo ed Eva, che decisero da soli cosa era meglio per loro, arrivando addirittura a concepire di potersi elevare e rivendicare il posto di Dio. Questa è la storia dell'umanità sino a questo preciso giorno, separata dalla grazia che la redime.
Il peccato di Adamo ripetuto
Due cose nel versetto 5 indicano che l'uomo sta per essere messo al suo posto. "Il Signore discese per vedere la città e la torre che i figli degli uomini costruivano". In primo luogo notiamo che vengono chiamati "figli degli uomini", o tradotto in un altro modo, "figli di Adamo". La costruzione di questa città e di questa torre sono molto simili a quello che fece Adamo ribellandosi contro Dio e mangiando dall'albero. La natura peccaminosa adamitica si trasmette ai suo discendenti - inclusi tu e io.
Il disprezzo divino mostrato
Secondo, notiamo che dice, "Il Signore scese a vedere la città e la torre." Questo è il disprezzo divino. L'autore ridicolizza la torre dicendo che Dio deve scendere per vederla. Quella torre è così lontana dall'essere in cielo, che Dio non riesce a vederla da lassù. Certamente, Dio è in grado di vedere tutto ovunque. Ma quando si vuole mostrare la ridicola natura dell'orgoglio umano che sminuisce Dio per le sue piccole conquiste, allora si può prendere qualche rischio e parlare con ironia, descrivendo Dio che scruta giù in cerca di quella grande torre "la cui cima tocchi il cielo".
Le ambizioni globali limitate
Quindi, quale sarà la risposta di Dio all'eclatante peccato degli uomini che si rifiutano di riempire la terra con la gloria di Dio, proteggendo la loro vita in una città e cercando di innalzarsi al posto di Dio? Genesi 11:6-8:
Il Signore disse, "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola; questo è l'inizio della loro opera. E ora quanto avranno in progetto di fare non sarà loro impossibile. Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro." Il Signore li disperse di là su tutta la terra ed essi cessarono di costruire la città.
Si noti ciò che Dio dice nel versetto 6: "Ecco, essi sono un solo popolo e hanno tutti una lingua sola." Questo segnala che Dio non solo sta per dividere le loro lingue, ma che, facendo questo, sta per dividere un unico popolo in tanti popoli. Sta per moltiplicare le lingue e i popoli. Quindi, nel versetto 7 dice, "Scendiamo dunque e confondiamo la loro lingua, perché non comprendano più l'uno la lingua dell'altro." Così facendo, li disperde su tutta la faccia della terra.
Così la sua risposta alla presunzione e arroganza degli uomini fu di rendergli più difficile comunicare e così organizzarsi in progetti che lo sminuiscano. Dio ha costruito nel mondo un sistema in cui l'orgoglio dei diversi gruppi di persone limita l'orgoglio degli altri. Dio conosce l'immenso potenziale degli esseri umani creati a sua stessa immagine. E gli ha dato un'incredibile libertà di esaltare se stessi e progettare sistemi di sicurezza senza affidarsi a lui. Ma ci sono dei limiti. Milioni di lingue nel mondo e milioni di diversi popoli limitano le ambizioni globali dell'umanità arrogante.
La gloria di Cristo progettata
Ora, rivolgiamoci alla questione del progetto generale di Dio in questo per la gloria di Cristo. Si tenga ben presente il principio su cui ci siamo già basati diverse volte: Quando Dio concede qualcosa, lo fa per un motivo. E quel motivo fa parte di un piano. Dio non agisce per capriccio, o a casaccio, o senza scopo. Quindi quando permette questo eclatante peccato di orgoglio, presunzione e ribellione sulle piane del Sennaar, sa esattamente quello che sta facendo e quale sarà la sua risposta. Il che vuol dire che i popoli e le lingue del mondo non sono stati un ripiego. Sono stati la punizione di Dio per il peccato e, allo stesso tempo, il progetto di Dio per la gloria globale di Gesù Cristo.
Quindi, ci chiediamo ancora: Come può questo eclatante peccato, e la conseguente divisione delle lingue del mondo, servire ad amplificare la gloria di Cristo? Ecco cinque modi.
1) La protezione dei Cristiani
La divisione del mondo in diverse lingue voluta da Dio ostacola la nascita di un globale e colossale stato anti-cristiano che avrebbe il potere di spazzar via facilmente tutti i cristiani. Riteniamo spesso che la diversità di lingue e culture, popoli e stati politici sia d'intralcio all'evangelizzazione del mondo - la diffusione della gloria di Cristo. Ma Dio non la vede così. Egli è più preoccupato dei pericoli dell'uniformità umana, piuttosto che della sua diversità. Noi umani siamo troppo malvagi per poterci unire in un'unica lingua e in un unico governo. Il vangelo della gloria di Cristo si diffonde meglio e fiorisce di più con 6500 lingue, piuttosto che una sola.
2) La distruzione dell'orgoglio
Ecco un secondo modo in cui la storia della torre di Babele glorifica Cristo. Supponiamo che qualcuno chieda, "Ma, negli ultimi giorni, non ci sarà un grande governo mondiale nel quale i cristiani verranno in effetti perseguitati ovunque?" La risposta è sì. Nell'Ultimo Giorno, Dio allenterà i vincoli che trattengono il male. L'Anticristo - "l'uomo del peccato" come lo chiama Paolo (Tessalonicesi 2 2:3), "la Bestia" come lo chiama Giovanni (Apocalisse 13:3) - sorgerà con un forte richiamo generale e ci sarà una terrificante persecuzione dei cristiani. Ma qui si trova il legame con i ribelli del Sennaar. La torre che costruirono era stata chiamata Babele (Genesi 11:9).
La parola babele in ebraico ricorre più di 200 volte nel Vecchio Testamento ed è sempre tradotta "Babilonia" a parte alcune eccezioni. Quando lo scrittore dice in Genesi 11:9, "Per questo la si chiamò Babele (babel), perché là il Signore confuse la lingua di tutta la terra," è una mortificazione della grande città di Babilonia. Significa che Babilonia, con le sue ostentate torri, mura, giardini e idolatria è un pietoso tentativo paragonato a Dio. Inoltre "Babele" o "Babilonia" è il nome che viene dato alla città della Bestia nel libro dell'Apocalisse (14:8-9). In tutto ciò, la gloria di Cristo risplenderà in quanto, sebbene per un breve periodo Babilonia si ubriachi del sangue dei martiri cristiani (Apocalisse 17:6), alla fine, proprio come la torre di Babele, essa verrà azzerata. Eccola descritta come una moderna "torre di Babele".
I suoi peccati si sono accumulati fino al cielo. ...Nella misura che essa ha glorificato se stessa e ha vissuto nelle delizie, nella stessa misura datele tormento e cordoglio, poiché essa dice in cuor suo: "Io seggo come regina, sono vedova e non vedrò mai cordoglio." ...Guai! Guai! Immensa città, possente città, Babilonia! In un'ora sola è giunta la tua condanna. (Apocalisse 18:5, 7, 10)
Quindi, sì, nel Giorno del Giudizio, Dio allenterà i vincoli che ha posto sulle nazioni. Esse traboccheranno della superbia di Babilonia. I cristiani soffriranno. E poi, in un istante, Cristo verrà dalla sua infinita altezza e ucciderà l'uomo del peccato con il soffio dalla sua bocca (2 Tessalonicesi 2:8). E Babilonia non ci sarà più. La superbia degli uomini sarà eliminata dalla terra. La storia in Genesi 11:1-9 preannuncia questo. La vittoria qui e alla fine è la vittoria di Cristo.
3) La rivendicazione di ogni gruppo
Ecco un terzo modo in cui il peccato di Babele e il relativo giudizio di Dio portano alla globale gloria di Cristo. L'autorità e il potere di Gesù vengono ingranditi poiché avanza diritti su tutti i gruppi linguistici e i popoli. "Mi è stato dato ogni potere in cielo e in terra. Andate dunque e fate discepoli di tutte le nazione" (Matteo 28:18-19a). Sì, in risposta al peccato, Dio ha diviso le lingue e le nazioni. Ma alla fine, aumenta l'autorità e il potere di Cristo fare discepoli in ogni lingua. Il suo potere è ancor più glorioso perché può penetrare in così tante lingue e popoli diversi e portare la salvezza.
4) La glorificazione del vangelo
E lo stesso deve essere detto in particolare del suo vangelo. Il messaggio della sua morte e resurrezione. Il messaggio di perdono e giustificazione. Romani 1:16 "Io infatti non mi vergogno del vangelo, poiché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede, del Giudeo prima e poi del Greco." Una sostanziale parte della gloria del vangelo è che non è provinciale. Non è una religione tribale. Penetra in ogni lingua e ogni popolo. Se non ci fossero diversità linguistiche, se l'eclatante peccato di Babele non fosse accaduto col conseguente giudizio, la gloria globale del vangelo di Cristo non avrebbe brillato così splendidamente come fa nel prisma di milioni di lingue.
5) La lode di Gesù
Ed infine, la lode che Gesù riceve da tutte le lingue è ancor più bella per via delle loro diversità, rispetto a quella che avrebbe avuto se ci fosse stata una sola lingua e un solo popolo a cantarla. "Cantavano un canto nuovo: <<Tu sei degno di prendere il libro e di aprirne i sigilli, perché sei stato immolato e hai riscattato per Dio con il tuo sangue uomini di ogni tribù, lingua, popolo e nazione e li hai costituiti per il nostro Dio un regno di sacerdoti e regneranno sopra la terra" (Apocalisse 5:9-10). "Dopo ciò, apparve una moltitudine immensa, che nessuno poteva contare, di ogni nazione, razza, popolo e lingua, tutti stavano in piedi davanti al trono e davanti all'Agnello, avvolti in vesti candide, e portavano palme nelle mani, e gridavano a gran voce. <<La salvezza appartiene al nostro Dio seduto sul trono e all'Agnello!>> (Apocalisse 7:9-10).
Fu l'eclatante peccato sulla piana del Sennaar che diede inizio al moltiplicarsi delle lingue, che finì nella più gloriosa lode di Cristo attraverso ogni lingua sulla terra. Loda il Signore, O Betlemme, fai che chiunque abbia fiato lodi il Signore.