La Crescita Della Chiesa Bibilica I Tessalonicesi 3:12-4:12
Da Libri e Sermoni Biblici.
Di Mark Dever
su Santificazione e Crescita
Una parte della serie Sermon
Traduzione di Andrea Manfroi
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Come si può fare crescere una chiesa? Secondo diversi annunci visti in un'edizione recente di una rivista evangelica di primo piano, le chiese, intese come insieme di fedeli di un culto, possono crescere, frequentando dei corsi su come addestrare efficacemente i dirigenti ecclesiastici della chiesa locale: ordinando nuovo materiale letterario per la Scuola della Domenica, ordinando un apparecchio elettronico per le comunicazioni presso un negozio dell'Alabama, scegliendo lo studio della Bibbia o libro Cristiano appropriato, scegliendo il college o il corso corretti. Un seminario importante, se t'iscrivi, promette di "potenziarti per essere una persona atta a cambiare il mondo". La crescita della Chiesa rappresenta al giorno d'oggi un grande affare. Molta gente, da burocrati in declino di personalità, a sociologi religiosi, fino a zelanti giovani pastori evangelici, vorrebbe sapere com'è realmente una chiesa in crescita e come ottenerne una. L'apostolo Paolo sapeva che, fondamentalmente, una chiesa in crescita è data da un numero crescente di Cristiani. Detto questo, egli si è preoccupato di pregare e di istruire i Cristiani che conosceva. E, grazie a Dio, la chiesa crebbe. Rivolgiamo ora la nostra attenzione alla Prima Lettera di Paolo ai Tessalonicesi, iniziando dal passo 3:12
Il Signore faccia crescere e straripare il vostro amore, uno per l'altro e per tutti gli altri, così come il nostro fa per voi. Possa Egli fortificare i vostri cuori onde siano irreprensibili in santità, al cospetto del Signore nostro Padre, quando il Signore Gesù arriverà con la schiera dei Santi. 1 Infine, fratelli, vi abbiamo istruito su come vivere per compiacere Dio, così come in effetti state vivendo, ora vi chiediamo ed esortiamo, nel nome del Signore Gesù, a fare questo sempre di più 2 Conoscete le norme che vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù 3 La vostra santificazione è la volontà di Dio, così come che vi asteniate dalla fornicazione; 4 che ognuno di voi impari a mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, 5 non come oggetto di passioni e libidine come i pagani, che non conoscono Dio; 5 e che nessuno offenda o soverchi il fratello in questa materia, perché il Signore è vindice di tutti questi peccati, come vi abbiamo già detto ed avvertiti. 7 Perché Dio non ci ha chiamato per esseri impuri, ma per vivere una vita santa 8 Pertanto colui che rifiuta queste norme non rifiuta l'uomo ma Dio, che ci ha donato il Suo Spirito Santo. 9 Non è necessario parlarvi dell'amore fraterno, perché già vi è stato insegnato da Dio ad amarvi reciprocamente 10 e questo è quello voi fate davvero verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia. Ora vi esortiamo, fratelli, a farlo ancora di più 11 Fatevi un punto d'onore: condurre una vita tranquilla, curare i vostri affari e lavorare con le vostre mani, esattamente come vi abbiamo detto, 12 al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e affinchè non dobbiate dipendere da nessuno.
Osserveremo per prima cosa le preghiere di Paolo per una chiesa in crescita, 3:12-13 le ragioni di una chiesa in crescita, 4:1 e le istruzioni per una chiesa in crescita, 4:2-12.
Per prima cosa, così come Paolo fece nel capitolo 1,w. 2-3, Paolo ha condiviso con i Tessalonicesi le preghiere rivolte a Dio, in loro beneficio. Egli a pregato per due cose: amore e santità. Così pregò per loro, come leggiamo nel versetto 12, Il Signore faccia crescere e straripare il vostro amore, uno per l'altro e per tutti gli altri, così come il nostro fa per voi. Paolo sa che il Signore è la sorgente di amore. Nota bene: Paolo non dice loro semplicemente di essere più pieni di amore. Paolo prega Dio, con la sua richiesta, perché sa che ciò che gli sta chiedendo, è qualcosa che Dio è sicuramente in grado di soddisfare, ed è qualcosa che Dio ha detto di desiderare. Dopo tutto, è Dio che ci ha dato, sia l'esempio di amore, sia il potere di imitare quell'esempio "Così è come sappiamo cos'è l'amore: Gesù Cristo ha sacrificato la sua vita per noi.E noi dovremmo dare la nostra vita per i nostri fratelli Chiunque ami è stato creato da Dio e conosce Dio. Chiunque non ami, non conosce Dio ( Giovanni 4:7-8). Noi Cristiani amiamo dunque, perché prima Dio ci ha amati, sia dandoci un esempio di amore, che dandoci il potere di amare.Dunque dobbiamo crescere nell'amore, ma cosa dovremmo fare? Bene, almeno una cosa delle cose che possiamo fare, è quella di pregare, affinché ciò occorra. La via per crescere è pregare. Paolo presume che essi stiano amando (ciò è chiaro nel versetto 4:9) ma vuole che il loro amore cresca, che si diffonda - che travolga le sue sponde, che rompa i suoi legami.
I Cristiani dovrebbero essere in continua crescita. E' Dio a pregare per questo, per quanto ne sappiamo. Egli lo fa per noi, affinché ci si possa amare sempre di più, reciprocamente e tutti gli altri.
Abbiamo anche letto nel versetto 13 che Paolo prega per la santificazione. Possa Egli fortificare i vostri cuori, onde siano irreprensibili in santità, al cospetto del Signore nostro Padre, quando il Signore Gesù arriverà con la Sua schiera dei Santi.
Ancora una volta, vogliate notare la sorgente della loro forza: Paolo prega, affinché il Signore fortifichi il vero nucleo dei loro esseri:la loro personalità, la loro volontà, il luogo dove sono immagazzinati gli scopi e le ambizioni della vita: i loro cuori, e dice loro il motivo per il quale vuole che i loro cuori siano fortificati: per essere irreprensibili e santi. Paolo prega in forma "negazionale", affinché non ci sia peccato che gli si possa imputare in modo che essi possano, in tal maniera, essere irreprensibili.
Ma prega anche in forma "affermativa" affinché essi possano essere santi, perché le loro vite possano riflettere l'indole di Dio che è pura bontà. Paolo vuole che essi cambino modo di vivere. Paolo sottolinea come non si tratti semplicemente di irreprensibilità agli occhi del mondo esterno, bensì, piuttosto, di irreprensibilità "al cospetto del Signore nostro Padre" il giorno del giudizio finale, dato che tutti i libri saranno aperti, quando il Signore Gesù arriverà con la Sua schiera dei Santi. Questo tema della FINE, ricorre in tutta questa lettera.
E' interessante che Paolo non abbia detto loro che aveva pregato per il loro benessere e prosperità fisici, per la fine delle loro persecuzioni; proprio ciò che noi normalmente diremmo di aver fatto, a qualcuno per cui abbiamo pregato. Non dico che Paolo non abbia mai pregato per queste cose, per loro. Ma non è ciò che condivide con loro.Paolo sembra preoccupato più di pregare per il loro benessere spirituale che per il loro benessere fisico o materiale.
Paolo non solamente prega per i Tessalonicesi ma li motiva inoltre con la prospettiva di vivere compiacendo Dio (4:1).1 Infine fratelli, vi abbiamo istruito su come vivere per compiacere Dio, così come in effetti state vivendo, ora vi chiediamo ed esortiamo, nel nome del Signore Gesù, a fare questo sempre di più.
Aveva già ricordato loro un numero di cose che gli aveva già detto quando era in loro compagnia, ed ora, cosa gli insegna? Come vivere. Non era una semplice istruzione su quello in cui dovessero credere, bensì sulla maniera in cui essi avrebbero dovuto vivere.Quando Paolo era insieme a questi fedeli, non ha insegnato loro semplicemente delle parole, ma ha mostrato loro come vivere. Quando egli udì che essi persistevano fermi sulla via del Signore, come dice in seguito nel versetto 8, questo non significa semplicemente che essi mantenessero le giuste credenze, ma che essi stessero vivendo in forma corretta e giusta. Come disse Matteo Enrico, "Parlare bene senza vivere bene non ci porterà mai al paradiso." Paolo ricorda loro come avrebbero dovuto vivere e dice: "per compiacere Dio." Qualsiasi sia la forma esteriore di una chiesa di facile utilizzo, il cuore della sua crescita sarà il desiderio di compiacere Dio. Se siamo onesti, dobbiamo ammettere che tutti viviamo per compiacere qualcuno, ma la domanda cruciale è: chi è quella persona? Da chi hai bisogno di ricevere applausi per essere felice e contento? Secondo la Bibbia, i Cristiani vivono per compiacere Dio. E' solo quando il desiderio di compiacere Dio si muove al centro della vita dei Cristiani, della vita della chiesa, che la crescita si verificherà.
Vedete, anche qui avete l'idea della crescita. Egli disse " Così come state vivendo" "fate questo sempre di più". Non chiede loro semplicemente di conformarsi, ma di abbondare.La caratteristica di un Cristiano in crescita non è la perfezione, ma il desiderio di crescere ulteriormente. Paolo li esorta a fare ciò. Questa parola "esorto"nel versetto 1, è una parola che Paolo ha usato per introdurre esortazioni appassionate, per chiarire un concetto e farlo accettare. 1 Infine, fratelli, vi abbiamo istruito su come vivere per compiacere Dio, così come in effetti state facendo, ora vi chiediamo ed esortiamo, nel nome del Signore Gesù, a fare questo sempre di più." Sempre di più" Paolo li esorta a vivere in forma tale da compiacere Dio.
Questa è la ricetta per una chiesa in crescita.
Paolo ha pregato per loro, affinché fossero pieni d'amore e santificati. Ha implorato per questo scopo,ora, nella parte finale e più lunga di questo passaggio, aggiunge a queste cose alcune istruzioni, specifiche per una chiesa in crescita (4:2-12) Dapprima dà loro istruzioni relative alla santità 2-8. Seguite con me.
2 Conoscete le norme che vi abbiamo dato da parte del Signore Gesù 3 E' la volontà di Dio la vostra santificazione e che vi asteniate dalla fornicazione; 4 che ognuno di voi impari a mantenere il proprio corpo con santità e rispetto, 5 non come oggetto di passioni e libidine come i pagani, che non conoscono Dio;6 e che nessuno offenda o soverchi il fratello in questa materia, perché il Signore è vindice di tutti questi peccati, come vi abbiamo già detto ed avvertiti 7 Perché Dio non ci ha chiamati per esseri impuri, ma per vivere una vita santa 8 Pertanto colui che disprezza queste norme non disprezza l'uomo ma Dio, che ci ha donato il Suo Spirito Santo.
In santità: questa è una forma in cui essi avrebbero dovuto vivere. "Siate santi" dice Paolo vers. 3). Nelle vecchie versioni direbbe, a questo punto,"santificazione". La volontà di Dio è che noi si sia sempre più santificati, resi santi, speciali, distinti. La cosa sacra più fondamentale è Dio.
Come predicava Hannah, "Non esiste santo come il Signore" Samuele 2:2. Dobbiamo pertanto rispecchiare la natura di Dio nel nostri comportamenti santi. Ciò che più di ogni altra cosa mostra la nostra appartenenza a Dio è uno stile di vita santo. Non dobbiamo ingannare nessuno professando di essere figli di un Dio Santo, ma vivendo una vita non santa. Abbiamo anche le dichiarazioni fatte da Paolo in merito alla santità, a questo proposito, dove le implicazioni morali sono in primo piano nel significato del mondo. I nostri corpi devono essere mantenuti puliti e puri per Lui e così facendo, la meravigliosa santità donatrice di vita, del Signore, emanerà dalle nostre vite, a rischiarare il mondo oscuro intorno a noi. In tal modo, Paolo dice in forma specifica, di evitare l'immoralità sessuale vers.3 3)qualsiasi forma di attività sessuale al di fuori del matrimonio.
Perché? Tutto ciò ci riporta a compiacere il Signore. Paolo porta due ragioni: la prima è nel versetto 6 per evitare la temuta punizione."Il Signore è vindice di tutti questi peccati". Paolo ha seguito fedelmente l'esempio di Gesù, insegnando ai fedeli, che il Signore potrebbe ritornare in qualsiasi momento, e che pertanto è necessario vivere sempre all'erta. Ciò significa per essi, non lasciarsi andare ad atteggiamenti meritevoli il castigo di Gesù. La seconda è nel vers.7, a causa degli scopi per loro previsti, perché Dio non ci ha chiamati per essere impuri, ma per vivere una vita santa, come Paolo dice ai fedeli nel Dio di Efeso: "Lui ci ha scelti, prima della creazione del mondo, per essere santi e immacolati al suo cospetto". (1:4) Paolo ha pregato per i fedeli Filippesi affinché si potessero preservare "puri e irreprensibili fino al giorno di Cristo" ( 1:10). Ha detto ai fedeli Colossesi che Cristo li ha riconciliati, per mezzo della morte del suo corpo di carne "per presentarvi santi, immacolati e irreprensibili al suo cospetto" (1:22).
Notate come questa vita di santità sia la vita che compiace a Dio Padre, Figlio e Spirito Santo. Questo è il modo in cui Egli vorrebbe che noi vivessimo. Queste norme sono dettate da parte del Signore Gesù (v. 2).E' la volontà di Dio" dice Paolo nel vers.3, e nel vers.8 spiega che "colui che disprezza queste norme non disprezza l'uomo ma Dio, che ci ha donato il suo Spirito Santo". Dio ci dona il Suo Spirito di santità, Egli è santo e rende coloro nei quali Egli abita, come Lui; santi.
In effetti a Paolo questa insistenza viene data dal messaggio di Dio. Paolo voleva che essi sapessero con chiarezza che quelle non erano semplicemente idee sue. No,facendo ciò, Paolo stava seguendo le istruzioni di Gesù ai suoi discepoli, di insegnare agli altri le cose che EGLI aveva insegnato loro. (Matteo 28:18-20)
Questa è l'anima di una buona predica. Certamente predicare è, come ha detto qualcuno, diffondere la verità tramite la personalità. Ma la personalità deve illuminare la verità di Dio, non offuscarla.
E'utile, se non necessario, per i predicatori, usare il buonsenso che Dio gli ha dato, ma sempre in modo da chiarire il testo, piuttosto che evidenziare semplicemente il pensiero del predicatore. Chiunque predichi dovrebbe avere una vocazione, confermata da degli studi, a diffondere la Parola di Dio, e non semplicemente a divulgare le sue proprie idee.Infine, poi,nel versetto 9-12 egli dà loro insegnamenti relativi all'amore.(4:9-12)
9 "Non è necessario parlarvi dell'amore fraterno, perché già vi è stato insegnato da Dio ad amarvi reciprocamente 10 e questo voi fate davvero, verso tutti i fratelli dell'intera Macedonia. Ora vi esortiamo, fratelli, a farlo ancora di più 11 Fatevi un punto d'onore: condurre una vita tranquilla, curare i vostri affari e lavorare con le vostre mani, esattamente come vi abbiamo detto, 12 al fine di condurre una vita decorosa di fronte agli estranei e affinchè non dobbiate dipendere da nessuno".
In questi versetti erano presenti amarsi reciprocamente e l'amore fraterno. Dobbiamo ancora una volta notare l'importanza dell'incoraggiamento.
Dio ha insegnato loro queste cose, loro hanno risposto,Paolo ha preso nota e li ha incoraggiati. Non è dunque una sorpresa trovare le seguenti parole al principio della prossima lettera a loro indirizzata, nel versetto 1:3:"Ringraziamo sempre Dio per tutti voi, perché la vostra fede e l'amore che ognuno di voi ha per il prossimo crescono sempre di più".Sebbene Dio abbia insegnato loro in forma evidente queste cose, egli dice che essi potrebbero comunque crescere ulteriormente e migliorare in queste cose: li esorta, li implora, così come già aveva fatto nell'assunto precedente, relativo alla astinenza sessuale, dicendo loro di fare sempre di più. Sebbene là, l'amore fosse esteso, diffuso oltre i legami della loro congregazione locale, Paolo li esorta ad amarsi reciprocamente, sempre di più. Egli rende tutto ciò in forma più esplicita in 5:12-15: "Rispettate coloro che vi sono preposti (5:12-13), correggete gli indisciplinati (5:14), confortate i pusillanimi (5:14), aiutate i deboli (5:14), siate pazienti con tutti (5:14), guardatevi dal rendere male per male ad alcuno (5:15), cercate sempre il bene e con tutti" (5:15).
Sembra, comunque, che esistessero dei problemi all'interno di questa chiesa. Un fraintendimento dell'insegnamento di Paolo riguardo al ritorno di Cristo, ha portato alcuni di loro ad uno stato, caratterizzato da una fastidiosa combinazione di fanatismo e pigrizia, giacché rifiutavano il normale corso della vita per attendere il ritorno imminente del Signore. Paolo disse loro, quindi, di ambire a condurre una vita tranquilla; cioè non una vita agitata ed in agitazione ma una vita in pace, con Dio, il prossimo e noi stessi. Vedi vita in pace 5:13).
E' un'idea notevole, vero? Essere ambiziosi di condurre una vita tranquilla In uno dei miei film preferiti "Un uomo per tutte le stagioni" Sir Thomas More, ideato da Robert Bolt, è avvicinato da un giovane laureato di Cambridge che gli chiede aiuto a conseguire un'impiego. More gli offre una raccomandazione per un posto di docente in una scuola, ma Rich, il giovane, lo rifiuta, desiderando un impiego presso la corte, al che More gli risponde avvertendolo circa i rischi derivanti dalle tentazioni derivanti dal potere e dai privilegi. Conclude raccomandandogli di accettare un posto di docente, con la frase: "Un uomo dovrebbe andare dove non sarà indotto in tentazione" "Perché non essere un'insegnante? Potresti essere un buon maestro, forse un eccellente maestro". Rich risponde "E se lo fossi, chi lo saprebbe?" More "Tu, i tuoi alunni, i tuoi amici e Dio". "Non male come pubblico, no? . . . Oh, ed una vita tranquilla,"
Fu il nostro Signore Gesù ad insegnare ai suoi seguaci a pregare, non indurci in tentazione"
Ed è Paolo che ci dice di essere ambiziosi "di una vita tranquilla". Paolo continua ad istruirli sul modo di favorire questo tipo di vita: semplicemente dedicandosi alle loro cose.
Ora, a prima vista, questa potrebbe apparire una prospettiva differente da quella dell'amore fraterno appena raccomandata dallo stesso Paolo, ma, certamente, dedicarsi alle proprie cose, nel vero senso della parola, è amare il tuo prossimo e coloro che ti circondano. Esiste una grande differenza tra l'altruismo, che è l'anteporre le necessità del prossimo alle nostre e l'egoismo, che si manifesta nella necessità di essere sempre il primo ad udire, o il primo a dire qualcosa, o ad offendersi se hai o non hai udito qualcosa.
Prima di cercare, o di diffondere un'informazione su qualcuno, non sarebbe male porsi la domanda: "Ho bisogno di saperlo?" "Questa persona ha bisogno di saperlo?" Non mi fraintendete, come Cristiani, dovremmo essere preoccupati per le esistenze reciproche, ma dovremmo farlo, parlandoci direttamente, con umile amore e preoccupazione, e non parlando in forma critica gli uni degli altri, in una forma di giustizia compiaciuta di chi sa sempre qualcosa di più. Un'altra componente di questo amore era lavorare con le proprie mani. Nota che Paolo disse loro anche di ammonire gli oziosi (5:14). Questo era, evidentemente, un problema reale nella chiesa in Thessalonicco. Questo è il motivo per cui Paolo ha dovuto ammonirli, ulteriormente, nella lettera successiva, dall'astenersi dall'ozio.(2Thess. 3:6-12).
Come vedete, le preoccupazioni di Paolo sono, senza porre ulteriori ostacoli alla gente che ascolta il vangelo,in riferimento al versetto 12, il guadagnarsi il rispetto degli estranei,in modo da non avere alcun debito con nessuno (Romani 13:8). Diventare dipendenti da qualcun'altro potrebbe essere non solamente una cattiva testimonianza ma, potrebbe anche inibire la loro libertà di testimoniare agli estranei e disturbare le relazioni di pace all'interno della chiesa.(Per tal motivo Paolo in II Th. 3:11 collega l'essere ozioso all'essere un ficcanaso).
Cogliete la relazione tra amore fraterno ed una vita tranquilla? Abbastanza semplice, la cosa amorevole da fare è non essere di peso ai fratelli o pettegoli nei confronti del prossimo.In tutto questo. Paolo gli insegna a vivere come discepoli in crescita, come una chiesa in crescita, crescendo in santità e crescendo in amore.
Conclusione:
Questo è l'esempio postoci dall'apostolo Paolo su come fare per aiutare a crescere una chiesa. Avete preso nota di quello che ha fatto Paolo, quando volle vedere crescere la sua chiesa? Egli fece quello che dovreste fare voi per vedere crescere la vostra, o qualsiasi altra chiesa; a tal proposito egli li ha esortati ad essere santi e pieni d'amore e gli ha insegnato ad esserlo.
Non è casuale che Paolo fosse così preoccupato che questi Cristiani fossero santi e pieni d'amore, perché Dio ha convocato la chiesa per che essa fosse un'immagine, un riflesso della SUA indole. Comportandosi in tal modo, essendo santi e pieni d'amore, questi Cristiani avrebbero riflesso l'indole del loro Padre, che ha mostrato essere, forse più di ogni altra cosa, santo e pieno d'amore.
La maniera per essere una chiesa in crescita è dunque, in primo luogo, quella di riflettere l'indole di chi ci ha convocato ad essere una chiesa. Dopo tutto, se non lo faremo, non andremo da nessuna parte anche se potremmo riuscire a radunare molta gente. Se cresciamo come Cristiani o come chiese, cresciamo per la SUA gloria, non per la nostra. Penso che questa sia la maniera in cui vedremo realizzarsi una vera crescita. Ascoltate le preghiere finali di Paolo per i Tessalonicesi alla fine di questa lettera (5:23-24): "Possa Dio stesso, il Dio di pace, santificarvi fino alla perfezione. Possano i vostri spiriti, le vostre anime e corpi conservarsi irreprensibili per la venuta del Signore nostro Gesù Cristo". Colui che vi chiama è leale e farà tutto questo."
Per concludere, quindi, la nostra crescita nella santità, è una promessa.