Narcisismo Teologico
Da Libri e Sermoni Biblici.
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Versione corrente delle 18:35, 14 mag 2012
Di Burk Parsons
su Santificazione e Crescita
Una parte della serie Tabletalk
Traduzione di Mafalda Giudice
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Secondo la mitologia greca, Narciso era un cacciatore di Thespies rinomato per la sua bellezza. Il suo nemico, Nemesi, attirò l’arrogante Narciso a una pozza d'acqua nella quale vide la sua immagine riflessa; egli s’infatuò completamente dell'immagine nell’acqua, senza rendersi conto che era il suo riflesso. Estasiato da se stesso, Narciso non poté sfuggire alla bellezza della sua immagine riflessa e infine morì. Siamo tutti come Narciso, siamo ossessionati da noi stessi e dalla nostra stessa immagine. Tuttavia, non ci soddisfa crogiolarci semplicemente nella nostra importanza, vogliamo che tutti quelli che ci circondano siano innamorati di noi come noi lo siamo di noi stessi, e, per di più, vogliamo che Dio stesso sia così preso da noi che tutti i Suoi pensieri ruotino intorno a noi come se fossimo il centro e il fine ultimo di tutti i suoi piani.
Il nostro egocentrismo è il cuore del nostro orgoglio e il fondamento della nostra ribellione contro Dio. Noi non solo vogliamo sapere come Dio sa, ma vogliamo informare Dio di ciò che sa. Proprio come i nostri arci nemici hanno ingannato i nostri primi genitori, così anche noi, spesso cadiamo vittima dei suoi schemi quando ignoriamo la legge di Dio, negoziamo i nostri desideri egoistici con Dio, compromettiamo la sua verità, razionalizziamo il nostro peccato, e poi tentiamo di nasconderli da Lui chiudendo gli occhi e facendo finta che Egli non ci vede.
Nella nostra naturale arroganza, siamo facilmente attratti dai nostri cuori egoisti a guardare dentro - alla nostra saggezza, le nostre realizzazioni, i nostri averi, anziché fissare gli occhi solamente su Dio. La nostra preoccupazione narcisistica sposta costantemente i nostri occhi dal Creatore alla creatura, da Dio al sé. Così, cominciamo a sviluppare una nostra teologia personalizzata, creando un dio a nostra immagine, modellandolo a essere tutto ciò abbiamo sempre voluto in un Dio; un Dio che ama coloro che amiamo e odia coloro che odiamo, un Dio che è sovrano su tutte le cose buone della nostra vita ma impotente e ignorante riguardo tutte le brutte cose che ci accadono, un Dio che è sempre a nostra disposizione come se fosse il nostro fattorino cosmico personale nel cielo e che viene strisciando al minimo suono di campanella. Per indole, tale teologia è individualistica, non-pattuita, non-familiare e non ecclesiastica. Si tratta di una teologia centrata attorno a ciò che ha senso per me, ciò che a me sembra giusto, ciò che mi rende felice, e ciò mi fa sentire bene con me stesso. In poche parole, una teologia egocentrica che vede l'uomo così grande e Dio così piccolo.
Ma Dio, nel Suo amore sovrano per noi, ha fissato gli occhi su di noi come la Sua Sposa, ha assecondato la nostra debolezza ed egocentrica arroganza, è venuto in mezzo a noi, ha vissuto per noi, ci ha servito, e ha dato se stesso per noi - e l’ha fatto tutto per il nostro bene eterno e la Sua gloria eterna.
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