Siamo troppo inclini al risentimento
Da Libri e Sermoni Biblici.
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Versione corrente delle 19:06, 13 lug 2022
Di Jon Bloom su Santificazione e Crescita
Traduzione di Cecilia Lolli
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«Fate ogni cosa senza mormorare e senza dispute, affinché siate irreprensibili e integri, figli di Dio senza biasimo in mezzo ad una generazione ingiusta e perversa, fra la quale risplendete come luminari nel mondo» (Filippesi 2:14–15)
Io sono un brontolone perché la mia natura è corrotta.
Proprio questa mattina un software malfunzionante ha richiesto la mia attenzione. Mi sono lasciato guidare dalla mia esperienza, non meno di due telefonate con l'assistenza clienti e non meno di due complicazioni. Quarantacinque minuti minimo, ma probabilmente anche di più. (Così effettivamente è stato, tra l'altro). Mi sono risentito immediatamente per questo inconveniente e per la perdita di tempo che ha causato. Mia moglie mi ha chiamato quando io ancora ero preso da tutto questo, e non sono riuscito a trattenere il mio risentimento.
I problemi della vita non diminuiscono col tempo. Cosa c’è di sbagliato in me?
Il problema è che troppo facilmente mi lascio illudere dalla mia natura, segnata da un egoismo patologico, che si aspetta che la realtà dovrebbe assecondare le sue preferenze e brontola quando questo non avviene. La verità è che quando brontolo perdo contatto con la realtà.
Indice |
Il brontolio ci rivela qualcosa
Il brontolio è un indicatore dell'animo umano. Ci rivela in che modo guardiamo alla grazia, ci dice che non riusciamo a vedere la grazia. Il brontolio si riversa al di fuori della nostra anima ogni volta che sentiamo di non ottenere ciò che meritiamo. A volte siamo anche abbastanza rozzi da pensare che non importa ciò che meritiamo: non stiamo ottenendo ciò che vogliamo.
Il brontolio è indice di un'anima miope. L'egoismo ci impedisce una visione globale e ci orienta esclusivamente su uno o più desideri. L'anima perde di vista la gloria, la meraviglia, lo splendore e la speranza che è la vita rinata e redenta e quindi si risente con troppa facilità. Il brontolio ci indica che la visione è compromessa.
La gratitudine ci rivela qualcosa
La gratitudine è il contrario della lamentela. Anche la gratitudine ci rivela in che modo guardiamo alla grazia: ci dice che stiamo vedendo la grazia.
La gratitudine si riversa al di fuori della nostra anima ogni volta che riceviamo un dono che sappiamo di non meritare e proviamo un'umile felicità. E come peccatori che hanno ricevuto il vangelo della grazia di Dio (Atti 20:24), riceviamo continuamente qualcosa in dono.
La gratitudine è un sintomo di un'anima sana ed espansiva. Il vangelo della grazia gli ha dato una visione globale, permettendogli di vedere che questa grazia basterà (2 Corinzi 12:9) a supplire ad ogni bisogno (Filippesi 4:19) quando colpiscono disagi, crisi, debolezze, afflizioni, richieste inaspettate, sofferenze e persecuzioni. Infatti, in tutte queste cose questa grazia ci renderà «più che vincitori in virtù di colui che ci ha amati» (Romani 8:37).
Il Paradiso ha un tono e l’Inferno ne ha un altro
La gratitudine è il tono caratteristico della lingua del cielo, dove regna una grazia immeritata. Nessuna creatura che si crogiola nelle gioie eterne e profonde del cielo avrà meritato di essere lì. Ognuno sarà lì solo per grazia di Dio, per cui tutti canteremo.
A colui che siede sul trono e all'Agnello siano la benedizione, l'onore, la gloria e la forza nei secoli dei secoli! (Apocalisse 5:13)
Il brontolio è invece il tono della lingua che circola all'inferno, poiché è il modo in cui l'orgoglio di un figlio di Dio reagisce alla decisione del Padre di fare o permettere qualcosa che il figlio non desidera. Il brontolio è un segno di disprezzo per il Signore perché eleva i nostri desideri e giudizi al di sopra dei suoi.
Ecco perché l’abitudine al brontolio è così diffusa sulla terra. È governata dal principe della potestà dell'aria (Efesini 2:2) e i suoi cittadini ne parlano la lingua ufficiale.
Fai ogni cosa senza mormorare
Ed è per questo che Paolo ci dice di «fare ogni cosa senza mormorare e senza dispute» (Filippesi 2:14). I figli di Dio non dovrebbero parlare con il tono dell'inferno.
Piuttosto, dovremmo parlare sempre con grazia (Colossesi 4:6), con il tono del cielo. Coloro a cui molto è stato perdonato (Luca 7:47) e che molto hanno promesso (2 Pietro 1:4) dovrebbero rendere continuamente grazie (Efesini 5:20). In questo modo «risplendiamo come luminari nel mondo» (Filippesi 2:15). La gratitudine evangelica è come una lingua straniera. Siamo cittadini di una patria migliore (Ebrei 11:16).
Agire senza brontolare è impossibile agli uomini, ma per fortuna non a Dio (Marco 10:27). È necessario distogliere lo sguardo da noi stessi e da Gesù (Ebrei 12:2) e tutto ciò che Dio promette di essere per noi in lui. Bisogna vedere la grazia. Essere diversi deriva dal vedere in modo diverso.
La narrazione biblica ci offre una via d’uscita dalla tentazione di brontolare (1 Corinzi 10:13): «tutte le cose cooperano al [mio] bene» (Romani 8:28), e «io posso ogni cosa in Cristo che mi fortifica» (Filippesi 4:13), così quindi posso «fare ogni cosa senza mormorare» (Filippesi 2:14).
Sì, è difficile. È una sfida. Dio ci ha detto che sarebbe stato così (1 Timoteo 6:12). Ma cresceremo nell'abitudine misericordiosa di coltivare la gratitudine attraverso l'esercizio rigoroso della pratica costante (Ebrei 5:14) di vedere la grazia.
Signore, fa’ che io parli con il tono del cielo!
Incline a brontolare, Signore, lo ammetto,
Incline a disprezzare il Dio che amo;
Ecco il mio occhio, a te lo rimetto,
Così che io veda la grazia del cielo.
«Siano gradite davanti a te le parole della mia bocca e la meditazione del mio cuore, o Eterno, mia rocca e mio redentore» (Salmo 19:14).