Non È Mai Troppo Tardi

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</p><p>Io e mia figlia adolescente siamo scoppiati in lacrime alla Messa di domenica scorsa. Uno dei sacerdoti della nostra comunità stava tenendo una predica sulla Croce. Ellie e io siamo stati sopraffatti dall'emozione quando ha raccontato di come Cristo si sia fatto carico dei nostri peccati e abbia sopportato l'ira divina, a nostro nome.
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Io e mia figlia adolescente siamo scoppiati in lacrime alla Messa di domenica scorsa. Uno dei sacerdoti della nostra comunità stava tenendo una predica sulla Croce. Ellie e io siamo stati sopraffatti dall'emozione quando ha raccontato di come Cristo si sia fatto carico dei nostri peccati e abbia sopportato l'ira divina, a nostro nome.
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</p><p>Perché? Perché noi abbiamo pianto di gioia e meraviglia quando altri non hanno provato nulla? Il nostro pianto è stato un dono di Dio.
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</p><blockquote>E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono. A loro il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio.  Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù.  E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. (Seconda Lettera ai Corinzi, 4:3--6)
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Perché? Perché noi abbiamo pianto di gioia e meraviglia quando altri non hanno provato nulla? Il nostro pianto è stato un dono di Dio.
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</blockquote><p>Quando abbiamo ascoltato ancora una volta la storia del Venerdì Santo, quella domenica, avremmo potuto non provare nulla; essere ciechi, scettici, persi nell'oscurità: ma la luce di Dio si è manifestata nuovamente nei nostri cuori.
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E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono. A loro il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio.  Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù.  E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. (Seconda Lettera ai Corinzi, 4:3--6)
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<h4>Pregate Per Loro</h4>
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<p>Ricordo quando mi sono calato per la prima volta nelle profondità di una grotta. Prima di allora, non avevo idea di cosa significasse davvero l'espressione "totale oscurità". Udivo la voce dell'amico che si trovava proprio accanto a me, ma non riuscivo a vederlo. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo nemmeno a vedere la mano che mi ero portato davanti al viso.
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Quando abbiamo ascoltato ancora una volta la storia del Venerdì Santo, quella domenica, avremmo potuto non provare nulla; essere ciechi, scettici, persi nell'oscurità: ma la luce di Dio si è manifestata nuovamente nei nostri cuori.
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</p><p>Poi il mio amico accese la torcia che aveva con sé: tutto cambiò di colpo. L'oscurità era svanita, la grotta era visibile e meravigliosa. Questo è ciò di cui scrisse Paolo nella sua lettera. Camminiamo tutti nella più completa oscurità spirituale fino a quando Dio non decide di illuminarci con la Sua luce. In qualche modo misterioso, Dio riesce a illuminare il cuore delle persone in modo da far loro percepire la bellezza del Vangelo. È qualcosa che nessuno sforzo umano può ottenere. La salvezza è un miracolo di Dio.
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</p><p>Molti di noi direbbero che quello in cui crediamo è una verità puramente teologica, e che le nostre azioni ci contraddicono; rivelando quanto in realtà siamo disposti a fidarci di persone, discorsi ed eventi. In più occasioni, sono stati in molti a supplicarmi di parlare agli amici la cui fede si era raffreddata, credendo che le mie parole avrebbero fatto la differenza. Troppo spesso, ho assecondato le loro richieste (invece di correggere la loro teologia), annaspando disperatamente nel tentativo di trovare le parole giuste per convincere gli amici dispersi ad innamorarsi di Gesù. Capite quanto tutto ciò sia ridicolo?
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====Pregate Per Loro====
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</p><p>Nella seconda Lettera ai Corinzi, Paolo afferma che è stato Satana ad accecare queste persone. (Seconda Lettera ai Corinzi, 4:4) Supplicare qualcuno (al di fuori dell'operato divino) affinché veda la bellezza di Cristo è altrettanto inutile quanto supplicare un cieco di apprezzare la bellezza di un tramonto. E dunque, noi rivolgiamo le nostre suppliche prima di tutto e soprattutto a Dio?
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Ricordo quando mi sono calato per la prima volta nelle profondità di una grotta. Prima di allora, non avevo idea di cosa significasse davvero l'espressione "totale oscurità". Udivo la voce dell'amico che si trovava proprio accanto a me, ma non riuscivo a vederlo. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo nemmeno a vedere la mano che mi ero portato davanti al viso.
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<h4>Trent'anni Di Preghiera</h4>
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<p>Attraverso la parabola della vedova insistente, Gesù ci ha insegnato che è necessario "pregare sempre, senza stancarsi mai" (Vangelo secondo Luca, 18:1). Vi è un potere immenso insito nella preghiera costante. Dio non è come noi; non si stanca all'udire i suoi figli rivolgergli in continuazione le stesse richieste. Al contrario, si compiace della fede che gli dimostriamo quando preghiamo insistentemente per la salvezza di qualcuno.
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Poi il mio amico accese la torcia che aveva con sé: tutto cambiò di colpo. L'oscurità era svanita, la grotta era visibile e meravigliosa. Questo è ciò di cui scrisse Paolo nella sua lettera. Camminiamo tutti nella più completa oscurità spirituale fino a quando Dio non decide di illuminarci con la Sua luce. In qualche modo misterioso, Dio riesce a illuminare il cuore delle persone in modo da far loro percepire la bellezza del Vangelo. È qualcosa che nessuno sforzo umano può ottenere. La salvezza è un miracolo di Dio.
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</p><p>Quando provo un affetto particolarmente profondo per una persona, mi viene naturale pregare per essa. Credo che dovrei fare uno sforzo maggiore per impedirmi di pregare. Il mio migliore amico del liceo, ad esempio, a un certo punto decise di non voler più seguire il cammino di Gesù. Ero affranto dal dolore. Io e Ken (così si chiamava il mio amico) prendemmo strade diverse, e le nostre vite andarono in direzioni opposte. Tuttavia, non ho mai smesso di pregare per lui: non avrei potuto. Ogni volta che il nome di Ken mi affiorava alla mente, il mio istinto naturale era di pregare per lui.
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</p><p>Due anni fa mi ritrovai a predicare a Seattle, dove viveva Ken. Lo invitai alla cerimonia, nella speranza che ci saremmo riavvicinati. Ci eravamo diplomati nel 1985. Dopo trent'anni di preghiere, Dio decise di illuminare il suo cuore. All'improvviso Dio era divenuto magnifico ai suoi occhi, e non riusciva a credere di esservi stato indifferente per tutto quel tempo. Un paio di settimane dopo, Ken e sua moglie presero l'aereo per raggiungermi a San Francisco, dove li battezzai. Non potrò mai esprimere a parole quale dono rappresentò per me la sua conversione. Lui è una delle poche persone per le quali ho pregato per trent'anni senza posa: un piccolo prezzo da pagare per la gioia di stare insieme per il prossimi trenta milioni.
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Molti di noi direbbero che quello in cui crediamo è una verità puramente teologica, e che le nostre azioni ci contraddicono; rivelando quanto in realtà siamo disposti a fidarci di persone, discorsi ed eventi. In più occasioni, sono stati in molti a supplicarmi di parlare agli amici la cui fede si era raffreddata, credendo che le mie parole avrebbero fatto la differenza. Troppo spesso, ho assecondato le loro richieste (invece di correggere la loro teologia), annaspando disperatamente nel tentativo di trovare le parole giuste per convincere gli amici dispersi ad innamorarsi di Gesù. Capite quanto tutto ciò sia ridicolo?
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<h4>Nessuno È Perduto Per Sempre</h4>
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Nella seconda Lettera ai Corinzi, Paolo afferma che è stato Satana ad accecare queste persone. (Seconda Lettera ai Corinzi, 4:4) Supplicare qualcuno (al di fuori dell'operato divino) affinché veda la bellezza di Cristo è altrettanto inutile quanto supplicare un cieco di apprezzare la bellezza di un tramonto. E dunque, noi rivolgiamo le nostre suppliche prima di tutto e soprattutto a Dio?
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<p>Nessuna anima è troppo smarrita per essere ritrovata da Dio. Nessun cuore troppo duro per essere raddolcito. Nessun figlio e nessuna figlia troppo traviati per essere salvati. Continuate a pregare affinché Dio faccia ciò che lui solo può portare a compimento.
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</p><p>Quando comprendiamo ciò che comporta rifiutare Dio, e siamo pieni d'amore per il prossimo, la preghiera costante dovrebbe essere il nostro istinto naturale. Ancora oggi mi chiedo come l'efficacia della mia preghiera costante si possa intrecciare con la volontà di Dio. Per ora, obbedirgli e pregare mi basta e mi avanza. Nonostante sia incerto su come funzioni, ne ho potuto constatare la potenza con i miei stessi occhi. Meditate con me sul diciottesimo passo del Vangelo di Luca, e poi pregate con sincerità e aspettativa.
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====Trent'anni Di Preghiera====
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</p><p>Se riuscite a vedere la ricchezza che vi è stata data in Cristo, prendetevi del tempo per ringraziare Dio con tutti voi stessi. Lui ci ha dato il più grande tesoro che potessimo ricevere. Lui "rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo."
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Attraverso la parabola della vedova insistente, Gesù ci ha insegnato che è necessario "pregare sempre, senza stancarsi mai" (Vangelo secondo Luca, 18:1). Vi è un potere immenso insito nella preghiera costante. Dio non è come noi; non si stanca all'udire i suoi figli rivolgergli in continuazione le stesse richieste. Al contrario, si compiace della fede che gli dimostriamo quando preghiamo insistentemente per la salvezza di qualcuno.
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Quando provo un affetto particolarmente profondo per una persona, mi viene naturale pregare per essa. Credo che dovrei fare uno sforzo maggiore per impedirmi di pregare. Il mio migliore amico del liceo, ad esempio, a un certo punto decise di non voler più seguire il cammino di Gesù. Ero affranto dal dolore. Io e Ken (così si chiamava il mio amico) prendemmo strade diverse, e le nostre vite andarono in direzioni opposte. Tuttavia, non ho mai smesso di pregare per lui: non avrei potuto. Ogni volta che il nome di Ken mi affiorava alla mente, il mio istinto naturale era di pregare per lui.
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Due anni fa mi ritrovai a predicare a Seattle, dove viveva Ken. Lo invitai alla cerimonia, nella speranza che ci saremmo riavvicinati. Ci eravamo diplomati nel 1985. Dopo trent'anni di preghiere, Dio decise di illuminare il suo cuore. All'improvviso Dio era divenuto magnifico ai suoi occhi, e non riusciva a credere di esservi stato indifferente per tutto quel tempo. Un paio di settimane dopo, Ken e sua moglie presero l'aereo per raggiungermi a San Francisco, dove li battezzai. Non potrò mai esprimere a parole quale dono rappresentò per me la sua conversione. Lui è una delle poche persone per le quali ho pregato per trent'anni senza posa: un piccolo prezzo da pagare per la gioia di stare insieme per il prossimi trenta milioni.
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====Nessuno È Perduto Per Sempre====
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Nessuna anima è troppo smarrita per essere ritrovata da Dio. Nessun cuore troppo duro per essere raddolcito. Nessun figlio e nessuna figlia troppo traviati per essere salvati. Continuate a pregare affinché Dio faccia ciò che lui solo può portare a compimento.
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Quando comprendiamo ciò che comporta rifiutare Dio, e siamo pieni d'amore per il prossimo, la preghiera costante dovrebbe essere il nostro istinto naturale. Ancora oggi mi chiedo come l'efficacia della mia preghiera costante si possa intrecciare con la volontà di Dio. Per ora, obbedirgli e pregare mi basta e mi avanza. Nonostante sia incerto su come funzioni, ne ho potuto constatare la potenza con i miei stessi occhi. Meditate con me sul diciottesimo passo del Vangelo di Luca, e poi pregate con sincerità e aspettativa.
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Se riuscite a vedere la ricchezza che vi è stata data in Cristo, prendetevi del tempo per ringraziare Dio con tutti voi stessi. Lui ci ha dato il più grande tesoro che potessimo ricevere. Lui "rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo."
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Versione corrente delle 11:29, 17 mar 2022

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English: No Soul Is Too Far Gone

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Di Francis Chan su Evangelizzazione

Traduzione di Susanna Giubileo

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Io e mia figlia adolescente siamo scoppiati in lacrime alla Messa di domenica scorsa. Uno dei sacerdoti della nostra comunità stava tenendo una predica sulla Croce. Ellie e io siamo stati sopraffatti dall'emozione quando ha raccontato di come Cristo si sia fatto carico dei nostri peccati e abbia sopportato l'ira divina, a nostro nome.

Perché? Perché noi abbiamo pianto di gioia e meraviglia quando altri non hanno provato nulla? Il nostro pianto è stato un dono di Dio.

E se il nostro vangelo rimane velato, lo è per coloro che si perdono. A loro il dio di questo mondo ha accecato la mente incredula, perché non vedano lo splendore del glorioso vangelo di Cristo che è immagine di Dio. Noi infatti non predichiamo noi stessi, ma Cristo Gesù Signore; quanto a noi, siamo i vostri servitori per amore di Gesù. E Dio che disse: Rifulga la luce dalle tenebre, rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo. (Seconda Lettera ai Corinzi, 4:3--6)

Quando abbiamo ascoltato ancora una volta la storia del Venerdì Santo, quella domenica, avremmo potuto non provare nulla; essere ciechi, scettici, persi nell'oscurità: ma la luce di Dio si è manifestata nuovamente nei nostri cuori.

Pregate Per Loro

Ricordo quando mi sono calato per la prima volta nelle profondità di una grotta. Prima di allora, non avevo idea di cosa significasse davvero l'espressione "totale oscurità". Udivo la voce dell'amico che si trovava proprio accanto a me, ma non riuscivo a vederlo. Per quanto mi sforzassi, non riuscivo nemmeno a vedere la mano che mi ero portato davanti al viso.

Poi il mio amico accese la torcia che aveva con sé: tutto cambiò di colpo. L'oscurità era svanita, la grotta era visibile e meravigliosa. Questo è ciò di cui scrisse Paolo nella sua lettera. Camminiamo tutti nella più completa oscurità spirituale fino a quando Dio non decide di illuminarci con la Sua luce. In qualche modo misterioso, Dio riesce a illuminare il cuore delle persone in modo da far loro percepire la bellezza del Vangelo. È qualcosa che nessuno sforzo umano può ottenere. La salvezza è un miracolo di Dio.

Molti di noi direbbero che quello in cui crediamo è una verità puramente teologica, e che le nostre azioni ci contraddicono; rivelando quanto in realtà siamo disposti a fidarci di persone, discorsi ed eventi. In più occasioni, sono stati in molti a supplicarmi di parlare agli amici la cui fede si era raffreddata, credendo che le mie parole avrebbero fatto la differenza. Troppo spesso, ho assecondato le loro richieste (invece di correggere la loro teologia), annaspando disperatamente nel tentativo di trovare le parole giuste per convincere gli amici dispersi ad innamorarsi di Gesù. Capite quanto tutto ciò sia ridicolo?

Nella seconda Lettera ai Corinzi, Paolo afferma che è stato Satana ad accecare queste persone. (Seconda Lettera ai Corinzi, 4:4) Supplicare qualcuno (al di fuori dell'operato divino) affinché veda la bellezza di Cristo è altrettanto inutile quanto supplicare un cieco di apprezzare la bellezza di un tramonto. E dunque, noi rivolgiamo le nostre suppliche prima di tutto e soprattutto a Dio?

Trent'anni Di Preghiera

Attraverso la parabola della vedova insistente, Gesù ci ha insegnato che è necessario "pregare sempre, senza stancarsi mai" (Vangelo secondo Luca, 18:1). Vi è un potere immenso insito nella preghiera costante. Dio non è come noi; non si stanca all'udire i suoi figli rivolgergli in continuazione le stesse richieste. Al contrario, si compiace della fede che gli dimostriamo quando preghiamo insistentemente per la salvezza di qualcuno.

Quando provo un affetto particolarmente profondo per una persona, mi viene naturale pregare per essa. Credo che dovrei fare uno sforzo maggiore per impedirmi di pregare. Il mio migliore amico del liceo, ad esempio, a un certo punto decise di non voler più seguire il cammino di Gesù. Ero affranto dal dolore. Io e Ken (così si chiamava il mio amico) prendemmo strade diverse, e le nostre vite andarono in direzioni opposte. Tuttavia, non ho mai smesso di pregare per lui: non avrei potuto. Ogni volta che il nome di Ken mi affiorava alla mente, il mio istinto naturale era di pregare per lui.

Due anni fa mi ritrovai a predicare a Seattle, dove viveva Ken. Lo invitai alla cerimonia, nella speranza che ci saremmo riavvicinati. Ci eravamo diplomati nel 1985. Dopo trent'anni di preghiere, Dio decise di illuminare il suo cuore. All'improvviso Dio era divenuto magnifico ai suoi occhi, e non riusciva a credere di esservi stato indifferente per tutto quel tempo. Un paio di settimane dopo, Ken e sua moglie presero l'aereo per raggiungermi a San Francisco, dove li battezzai. Non potrò mai esprimere a parole quale dono rappresentò per me la sua conversione. Lui è una delle poche persone per le quali ho pregato per trent'anni senza posa: un piccolo prezzo da pagare per la gioia di stare insieme per il prossimi trenta milioni.

Nessuno È Perduto Per Sempre

Nessuna anima è troppo smarrita per essere ritrovata da Dio. Nessun cuore troppo duro per essere raddolcito. Nessun figlio e nessuna figlia troppo traviati per essere salvati. Continuate a pregare affinché Dio faccia ciò che lui solo può portare a compimento.

Quando comprendiamo ciò che comporta rifiutare Dio, e siamo pieni d'amore per il prossimo, la preghiera costante dovrebbe essere il nostro istinto naturale. Ancora oggi mi chiedo come l'efficacia della mia preghiera costante si possa intrecciare con la volontà di Dio. Per ora, obbedirgli e pregare mi basta e mi avanza. Nonostante sia incerto su come funzioni, ne ho potuto constatare la potenza con i miei stessi occhi. Meditate con me sul diciottesimo passo del Vangelo di Luca, e poi pregate con sincerità e aspettativa.

Se riuscite a vedere la ricchezza che vi è stata data in Cristo, prendetevi del tempo per ringraziare Dio con tutti voi stessi. Lui ci ha dato il più grande tesoro che potessimo ricevere. Lui "rifulse nei nostri cuori, per far risplendere la conoscenza della gloria divina che rifulge sul volto di Cristo."